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Autore: s_smile    18/01/2014    6 recensioni
"Non potevo rischiare così la vita di Gideon. Né ora né mai. In effetti, il solo pensiero che lui non mi avrebbe più sorriso o parlato mi faceva rivoltare lo stomaco. Deglutì a fatica il groppo in gola e strinsi gli occhi. «Aspetta.»"
Dopo aver trovato gran parte del finale di Green abbastanza deludente ho deciso di dedicarmi ad inventarne uno.
Ecco a voi la mia versione dei fatti..
[Green] [Finale alternativo]
Buona lettura :)
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: conte di Saint Germain, Gideon de Villiers, Gwendolyn Shepherd
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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    Lega il tuo carro a una stella.

 




 A Vera, perchè mi sopporti sempre nonostante tutte le cazzate che dico e che faccio ed i miei continui scleri. 
"Viviamo oggi la nostra vita migliore."


 



 
 
«Dovremmo proprio esserci, mia cara Giulietta. Probabilmente vedrai il tuo Romeo riverso in un lago di sangue!» Tolse la sicura alla pistola. «È un vero peccato. Quel giovane mi è simpatico. Ha un grande potenziale!»


Gettai un’occhiata all’astuccio d’argento ancora poggiato di fianco a me, pregando con tutte le mie forze che Gideon fosse riuscito a seguire il piano. Ma non serviva a nulla sperare se non potevo averne la completa certezza. Un suono metallico mi giunse alle orecchie. Mr Whitman aveva caricato il colpo in canna ed il suo braccio era alzato a mezz’aria; la pistola puntata sulla porta di fronte a noi. Improvvisamente tutto il mio corpo si irrigidì e sul petto sentì ricadere un macigno talmente pesante che poggiai una mano all’altezza del cuore per assicurarmi che non ci fosse davvero piombato qualcosa sopra. No, non potevo rischiare così la vita di Gideon. Né ora né mai. In effetti, il solo pensiero che lui non mi avrebbe più sorriso o parlato mi faceva rivoltare lo stomaco. Deglutì a fatica il groppo in gola e strinsi gli occhi. «Aspetta.» avrei voluto urlare, ma tutto quello che uscì dalle mie labbra fu una specie di gemito soffocato. «Gwendolyn, cosa vuoi fare?» Xemerius era volato sul davanzale della finestra e mi fissava allarmato. «Non farlo!» articolai con più vigore, allungando la mano verso la scatoletta alla mia sinistra. Mr Whitman alzò un sopracciglio lasciando lentamente ricadere in basso il braccio che teneva la pistola. «Brava ragazza..» sussurrò sorridendo, mentre prendevo una di quelle pilloline bianche e me la infilavo sulla lingua. «Ora basta solo spezzarla coi denti. Non sentirai nulla, te lo assicuro.» Xemerius sbatté convulsamente le ali e si gettò verso di me. «Gwen, non puoi farlo sul serio! Sei impazzita!?» ma per quanto volesse, non poteva più fermarmi.

Cianuro. Tra tutte le cose che avevo sempre pensato potessero nuocermi questa non era proprio nella lista. Lo avevamo studiato in chimica l’anno prima: uno ione che proviene dalla dissociazione di acido cianidrico. Fin qui molto noioso, ma Leslie aveva trovato particolarmente esaltanti gli effetti collaterali di questa sostanza. «All’inizio l’individuo avverte una sensazione di vertigine» Aveva letto divertita.«seguita da tachicardia, senso di costrizione toracica.. poi debolezza, confusione mentale, disorientamento e collasso. La morte avviene per arresto respiratorio. Uoh che figo!» «Già, una favola.» avevo risposto poco convinta, smorzando il suo entusiasmo. Certo, non avrei sentito proprio nulla..
Guardai un’ultima volta nella direzione in cui Gideon sarebbe dovuto apparire da un momento all’altro e mi venne da sorridere pensando che avevo saputo che lui mi amava sul serio proprio in un momento simile: Io sul punto di morire. E stavolta per davvero. Mr Whitman mi fissava impaziente, mentre mentalmente dicevo addio alla mia vita, per quanto anormale fosse diventata. Senza un preciso motivo mi venne in mente la storia della rana nella zuppa di Cynthia Dale. Io e Leslie avevamo inventato una balla assurda per discolparci e la maggior parte dei dettagli li avevo aggiunti io. Infondo sono sempre stata brava a.. Sgranai gli occhi mentre un’ idea si faceva largo nella mia testa. Forse avrei potuto cavarmela lo stesso. Tanto valeva provare.
Mossi esitante la capsula che avevo ancora sulla lingua e la posizionai sui denti, lasciandone sporgere il profilo dalla guancia. Serrai poi la mascella, inchiodando lo sguardo del Conte per evitare che si accorgesse del movimento rapido con cui tolsi il cianuro e morsi il nulla, attenta a far scontrare i denti talmente forte da creare uno scrocchio verosimile. Era fatta, ora dovevo affidarmi alle mie doti recitative. Spalancai gli occhi umidi e mi portai una mano al petto respirando malamente. Le sottili labbra di Mr Whitman si aprirono in un ghigno sinistro mentre mi alzavo barcollando dalla scrivania e stramazzavo al suolo appena un passo più avanti. Per una geniale intuizione dell’ultimo minuto decisi di rigirarmi, appoggiando scenicamente una mano sul piano di legno dietro di me, così da “svenire” di spalle e lasciare che i capelli mi coprissero metà volto. Meglio non dargli la possibilità di guardarmi in faccia, non si sa mai. Lanciai un ultimo gemito, mentre nascondevo al meglio la capsula sotto la lingua e socchiudevo leggermente le labbra per rendere tutto il più verosimile possibile. Ok. Se ci avesse davvero creduto Gideon sarebbe stato salvo. Almeno speravo.
«Cosa hai fatto, Gwenny..» sussurrò Xemerius e la sua voce mi sembrò leggermente incrinata, ma potevo sbagliarmi. Sentì i passi lenti di Mr Whitman avvicinarsi alla scrivania e trattenni il respiro. Sudore freddo iniziò a formarmisi dietro la nuca, ma poi ricordai che il cianuro, se ingerito, causa morte definitiva nel giro di dieci minuti, quindi se anche si fosse chinato a sentirmi il battito cardiaco non avrebbe potuto capire che stavo bluffando. Con mia sorpresa non ci provò nemmeno ed il sorriso era inconfondibile nella sua voce mentre «Oh cara Giulietta, hai fatto la scelta giusta.» diceva. Trattenni un ghigno soddisfatto. Oh caro Conte, quando avrebbe smesso di sottovalutare così le donne?
Un tonfo metallico rischiò di farmi sobbalzare, mentre qualcosa di pesante ricadeva sulla scrivania di fronte a me. La pistola? Allora avrebbe realmente lasciato andare Gideon! In effetti aveva ottenuto ciò che voleva – teoricamente – e ucciderlo non sarebbe servito più a nulla. Nello stesso istante in cui terminai questo pensiero «Gwendolyn..» sussurrò una voce alle mie spalle. Non era il Conte, però. Il cuore mi si strinse in maniera insopportabile mentre Gideon prendeva ad urlare con voce isterica «Cosa è successo!? Che cosa le hai fatto!?» ed i suoi passi veloci risuonavano sul pavimento. «Io non le ho fatto proprio niente, caro ragazzo. Ha fatto tutto da sola.» Mr Whitman si mosse verso la porta, mentre le ginocchia di Gideon ricadevano pesantemente a pochi centimetri dalla mia schiena e lui si piegava in due sul mio viso. Sentivo le sue lacrime cadermi addosso. «Gwen.. Gwenny, che cosa hai fatto?» gemeva nel mio orecchio, baciandomi convulsamente la guancia e la tempia destra. Lo sforzo che feci per evitare di iniziare a piangere anch’io fu immane, ma non potevo assolutamente lasciarmi sfuggire nemmeno un gorgoglio. Ora avevo in mente un piano ben preciso.
I passi di Mr Whitman riecheggiavano ancora per la stanza - accompagnati dallo strascichio delle ruote della sua valigia - mentre l’unico altro suono che si sentiva nell’aria erano i singhiozzi e le imprecazioni di Gideon. A quel punto decisi che era abbastanza distratto e mi costrinsi a usare estrema lentezza mentre allungavo una mano verso quella che mi stringeva il petto in maniera soffocante. Se fossi stata troppo improvvisa Gideon avrebbe sussultato o si sarebbe lasciato sfuggire un qualche lamento che sicuramente non sarebbe passato inosservato. Raggiunsi il suo braccio e lo strinsi leggermente. Pensai si fosse già accorto del movimento, perché non emise nemmeno un fiato e continuò a singhiozzare convinto, come se la sua ragazza non fosse appena “resuscitata”. Sentì la sua testa sollevarsi leggermente dall’incavo del mio collo. Forse aveva gettato un’occhiata al Conte, per poi riavvicinare il viso al mio e il suo orecchio alle mie labbra. «Sul tavolo.. fa’ presto!» sussurrai quasi senza muovere le corde vocali. Probabilmente il cuore mi era balzato in gola. Con un movimento incredibilmente rapido lui si sollevò ed afferrò la pistola lasciata incustodita. Mi segnai mentalmente un altro motivo per cui lo amavo così tanto: ci capivamo al volo. «Tu non vai da nessuna parte.» ringhiò a Mr Whitman che ormai doveva essere molto vicino alla porta. «Vai così ragazzo!» esultò Xemerius «Fai vedere chi comanda a quel bastardo!» A quel punto mi sollevai anch’io e mi sorpresi della difficoltà che trovai. Forse la pasticca mi era rimasta troppo in bocca e gli effetti cominciavano a sentirsi. La sputai velocemente e quando mi rimisi in piedi dovetti appoggiarmi alla scrivania. Se Mr Whitman non si fosse trovato proprio di fronte all’uscita sarei corsa subito in bagno a sciacquarmi la bocca, ma purtroppo questo si sarebbe rivelato un tantino impossibile.
«Gwendolyn, che piacere riaverti tra noi.» pronunciò il Conte con la mascella completamente serrata. Dire che era irritato sarebbe stato minimizzare. Eppure, nonostante il colorito rossiccio spuntato sulle sue guancie, fu benissimo in grado di infilarsi con nonchalance la mano in tasca e tirarne fuori una piccola revolver. «Figlio di puttana..» sussurrò Gideon a denti stretti, mentre i due si trovavano faccia a faccia, pistola contro pistola, pronti a sparare. «Credevi davvero che fossi così sprovveduto da lasciare lì una pistola senza avere qualcos’altro con cui difendermi, ragazzo?» ghignò Mr Whitman, mentre con la coda dell’occhio colsi Xemerius che emetteva agitato un fiotto d’acqua.. proprio sulla faccia del dottor White, che era ancora svenuto a pochi passi da noi. «Adesso non avete più scampo.» riprese il Conte con il timbro della voce che si alzava gradualmente. «Ucciderò prima te, ragazzo mio. Poi verrà il turno di Gwen, dovessi ficcargli io quella dannata pasticca su per la gola!» Ovviamente lui sapeva che non avrebbe funzionato in questo modo, ma a quel punto era evidente quanto fosse accecato dalla rabbia. E ormai non c’era più tempo di far nulla.
Guardai Gideon: il verde dei suoi occhi era quasi completamente oscurato dalla pupilla ed un ciuffo di capelli gli stava appiccicato sulla fronte col sudore. Aveva paura, glielo si leggeva in faccia. Talmente tanta che non credevo sarebbe stato capace di pensare lucidamente e, per quanto mi fidassi delle sue capacità, neppure di centrare il bersaglio. La mano gli tremava troppo. Forse anche Mr Whitman si era accorto di questo, perché quel ghigno che deturpava il suo bel volto si allargò ulteriormente. Eravamo spacciati. E per quanto mi sforzassi non riuscivo a farmi venire in mente nulla per tirarci fuori da quella situazione! Eravamo impotenti come la sera del ballo, completamente alla mercè della spada di Lord Alastair. Il silenzio che calò nella stanza si fece opprimente e sentivo di non riuscire più a respirare bene per la paura, o forse era ancora l’effetto di quel dannato cianuro. Non ero più in grado di pensare lucidamente neppure io. Mr Whitman mosse veloce il pollice e caricò il colpo in canna, mentre Gideon tentava di fermare il tremore e prendere la mira. Inutilmente. Appena avvertito il colpo strizzai gli occhi, ma li riaprì subito perché quello che mi arrivò all’orecchio fu un’imprecazione del Conte. Mi stupì di quello che vidi: Mr Whitman era in ginocchio e la pistola gli era volata alcuni metri più avanti. Accanto a lui il dottor White, grondante ancora dell’acqua che Xemerius gli aveva gettato, si teneva la spalla con una smorfia sofferente. Prima che potessi rendermi conto di chi era stato a sparare, Gideon si era già spostato ed aveva calciato la revolver lontano da Mr Whitman, puntandogli poi la sua pistola contro mentre il dottore ricadeva per terra con un tonfo sordo e Xemerius urlava «Spara, ragazzo, spara!» Io non dissi nulla, la gola mi si era seccata ormai del tutto, ed appena scorsi l’espressione sul volto di Gideon indurirsi chiusi gli occhi. Lo sparo seguì immediatamente e senza nemmeno fermarmi a pensarci avevo già percorso pochi passi, spalancato la porta ed ero corsa fuori alla ricerca di un bagno. Lo trovai – appena in fondo al corridoio – e ficcai la testa sotto il getto d’acqua del lavandino. Ormai sciacquarmi non serviva più a molto, ma almeno quando mi risollevai la sensazione di vertigine era sparita. A quel punto mi trovai faccia a faccia con il mio riflesso allo specchio. Per essere una che era stata sul punto di suicidarsi e veder morire il suo ragazzo non ero ridotta così male: il vestito era un po’ sgualcito ed i capelli completamente scompigliati, ma ero sicura che almeno il mio viso avesse ripreso un po’ di colore.
Quando uscì in corridoio trovai Gideon appoggiato al muro vicino alla porta. Per alcuni istanti – che potevano benissimo essere minuti – ci limitammo a fissarci negli occhi. Era incredibile come il mio cuore non ne avesse avuto abbastanza di battere all’impazzata per quel giorno. «Dovremmo andare a cercare gli altri.» esordì lui. Avrei dovuto essere un po’ più scossa per tutto quello che era successo, ma stranamente mi sentivo soltanto.. leggera. Come se avessi appena tolto dal mio petto un macigno. Lasciai andare un sorriso mentre «Sono chiusi nella stanza del cronografo.» lo informai. Gideon mi sorrise di rimando, afferrandomi poi il retro della nuca e spingendosi contro di me per baciarmi. Le sue labbra tremavano leggermente. Fu uno di quei baci che Leslie definirebbe “lenti ed appassionati” e che ti lasciano con le pupille dilatate ed il fiato mozzato. Appoggiai la fronte contro la sua per riprendermi e lui rise divertito. Allora «Andiamo.» sbuffai spingendolo via, ma lui mi intrappolò in un abbraccio a tradimento strattonandomi la mano. Mi strinse talmente forte che quel poco di fiato che avevo recuperato sparì completamente. «Oddio, temevo di averti persa per sempre.» sussurrò sulla mia nuca ed io non potei evitare di stringerlo ancora più forte. «Ero terrorizzato.» «Anche io.» aspettai che sciogliesse l’abbraccio e «Ma avrei scelto di salvare te in ogni caso.» confessai, semplicemente perché era la verità. Infondo era proprio quello che stavo per fare, prima che mi venisse in mente tutta la messinscena. Sollevai lo sguardo e notai i suoi occhi lucidi ed un sorriso a labbra strette che mi fece perdere un battito. O forse una decina. «Anche io.» disse lui infine ed io non potei far altro che baciarlo di nuovo.
«Oddio che schifo!» sfortunatamente quel momento magico fu interrotto dalla testa di Xemerius che sbucava dal soffitto proprio sopra di me «Dai ragazzi, avete appena sventato i loschi piani di un conte sociopatico e tutto quello che sapete fare è sbaciucchiarvi?» Mi allontanai dolcemente da Gideon e alzai gli occhi al cielo. No, nemmeno il sarcasmo di quel piccolo demone poteva guastare la sensazione di felicità che mi saliva come un fuoco su per lo stomaco. Così, sorridendo apertamente, afferrai la mano del mio bellissimo ed eroico ragazzo e mi avviai lungo il corridoio. Non parlammo nel tragitto verso la stanza del cronografo – a parte i continui commenti di Xemerius sul fatto che Mr Whitman non lo avesse mai convinto o il racconto di un suo presunto “gesto eroico” mentre ero ancora svenuta – ma ero certa che io e Gideon pensassimo la stessa cosa: “Finalmente è finita.”






Angolo autrice:
Buonasera a tutti! Io dovrei prepararmi per l'uscita del sabato sera e invece sono qui a pubblicare.. e sono di nuovo in ritardo. Ok, mi sbrigo.
Allora, questa è la prima volta che scrivo qualcosa su questo fandom, ma il finale di Green a me è sembrato davvero una favoletta insulsa e non ho potuto trattenermi dall'inventare qualcos'altro. Per tutti coloro che condividono questo mio parere ecco qui la mia personale visione di come la Gier si sarebbe potuta impegnare un pochetto di più per il finale di una saga che poi ha una trama così bella e studiata. 
Spero che lo troviate abbastanza sensato e che vi piaccia. Ho cercato anche di adeguarmi allo stile in cui è scritta la trilogia per rendere più facile adattare questa fan fict al contesto.
Fatemi sapere che ne pensate e se avrei dovuto astenermi dallo scrivere 'sta roba.
Grazie di aver letto e buona serata a tutti!
S. ;)






 
   
 
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