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Autore: Atypical Mind    19/01/2014    0 recensioni
Bill , scrittore in pieno blocco creativo e che passa le giornate fra fogli bianchi e post sbronze solitari , sta vivendo l'esatto contrario del sogno che la sua nazione ispira a tutto il mondo ; ripensa al suo passato segnato dal successo di un suo precedente romanzo e cerca inutilmente di oltrepassare la barriera mentale che gli impedisce di riviverlo ; il più delle volte dormendoci sopra . Sarà proprio in uno dei suoi sogni , che avrà l'ispirazione per il suo prossimo lavoro : un romanzo di formazione diviso in due parti , una delle quali tratterà i suoi pochi anni passati al college . Forte di una creatività che pare essere rinata , il nuovo scritto di Bill sembra avere le carte in regola per raggiungere e sorpassare il precedente manoscritto divenuto famoso , diventando un potenziale successo commerciale e di critica. Purtroppo grazie al suo stile narrativo che cerca di attenersi il più possibile al vero , finirà per offendere la figlia di un noto signore della malavita , che non esiterà ad imporre la cancellazione del romanzo. Ma il nostro scrittore stanco di anni passati nell'oblio , non solo rifiuterà , ma sfiderà anche il criminale , dando vita a una spirale di sangue e violenza senza precedenti.
Genere: Commedia, Drammatico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Dramatown IV

Capitolo  4.

La scintilla.

L’incontro fu un successo. L’editore come previsto accettò senza

esitazioni di pubblicare il nuovo scritto di Bill, non appena fosse stato

completo. Il futuro sembrava preannunciarsi decisamente luminoso per

il nostro scrittore  da poco ritornato in queste vesti.

Il matrimonio di O’Neil  poteva considerarsi come una realtà a se stante ,uno Yin e Yang dell’amore e del sesso. Per i primi anni infatti era stato uno dei più felici, il desiderio implodeva nel cuore del gangster e di sua moglie Joanna ,conosciuta per essere stata un pezzo di carne veramente invidiabile negli anni in cui era modella e per aver mantenuto questo titolo fino ad oggi .

Dopo breve questa aveva dato alla luce Claire, la prima e unica figlia dei due, quest’ultima era entrata a Stanford nel 90 , casualmente negli anni esatti in cui due studenti , l’uno con la passione per la scrittura , l’altro del cinema , si erano finalmente decisi ad iscriversi al college, dopo aver passato parecchi anni a sbronzarsi.

Claire era arrivata vicino al conseguire una laurea in lingue , in parte grazie al proprio impegno , in parte grazie alla posizione del padre , anzi forse quasi solamente grazie a quest’ultimo. Aveva però lasciato il college relativamente presto a causa della scarsa voglia e della sicurezza di un futuro sicuramente soddisfacente dal punto di vista materiale ; dopotutto suo padre era uno degli uomini più ricchi di L.A e Jerry , il suo ragazzo, era un giovane sceneggiatore diventato molto richiesto dalle maggiori case cinematografiche.

Quel pomeriggio Clare si trovava  sul lungomare di Venice Beach con Jerry , la giornata si sarebbe dovuta concludere come al solito , lui le avrebbe comprato un vestito o un gioiello del quale lei , all’inizio fortemente felice di esso, si sarebbe dimenticata dopo poco tempo , giusto in tempo per poter ripetere questa misera scenetta.

Era evidente che però quel giorno  il naturale ordine delle cose sarebbe stato in parte stravolto ; qualcuno dall’alto aveva rivolto le sue attenzioni a un comune mortale e si sarebbe divertito a giocare con questo , fino a che le sue voglie non fossero state placate.

J aveva appena ricevuto dal suo agente una chiamata  ed ora  si era animato e insisteva per andare a sentire  qualcosa di “grande” in una libreria li vicino.

Clare aveva a sua volta insistito per restare in giro e godersi quel che rimaneva del pomeriggio , ma il suo uomo era stato irremovibile e ora fremeva come un bambino per qualcosa che desidera fortemente.

-Sai non te ne pentirai , è davvero bravo.

-Lo so amore , me lo avrai ripetuto già un centinaio di volte , ma di chi si tratta?

-Quando lo vedrai capirai, ora andiamo , non dobbiamo arrivare in ritardo e poi si tratta giusto di un’oretta, dopo ti prenderò quello che vorrai , ma prima devo andare in quella libreria , ne va della mia soddisfazione presente e futura.

-Come vuoi tu.

Arrivarono alla fantomatica libreria , c’erano numerose persone disposte su delle piccole sedie di quelle pieghevoli con lo schienale in tessuto, davanti a queste , su una sorta di palchetto ,un microfono e delle bottiglie d’acqua.

Era evidente che qualcuno avrebbe dovuto esporre qualcosa , ma la persona restava ignota; J intanto si era già sistemato su una sedia nella terza fila , dopo aver convinto una coppia a lasciargli due posti liberi in cambio di un buono per un tour  degli Studios .

I due si erano da poco seduti quando salì sul palchetto un signore sui cinquanta che dopo aver preso il microfono annunciò – E’ con grandissimo piacere che vi presento Bill , il grande scrittore.

Ci furono degli applausi e sul palco salì il romanziere.

-Salve a tutti , so che probabilmente siete tutti qui per sentire alcune letture di qualche mio vecchio scritto e farmi domande sulla mia gioventù oscura , ma questa sera ho qualcosa di meglio .

Il pubblico si fece attento , Clare notò come il suo ragazzo fosse quasi sotto una specie di ipnosi a differenza di lei ,che come ogni esponente delle nuove generazioni era ipnotizzata davanti allo schermo del suo cellulare , impegnata a rispondere a messaggi con abbreviazioni e stronzate simili.

Ad un certo punto un brivido la percorse .

-Cazzo , io lo conosco quello.

-Come hai detto amore ?

-Io l’ho già visto quello li sul palco.

-E’ uno scrittore abbastanza conosciuto , potresti averlo visto di sfuggita su qualche manifesto in libreria o su delle riviste , il suo ultimo lavoro aveva riscosso parecchio.

-No , io lo conosco bene quello, o cazzo…

-Cosa ?

-Era al college , si ora ricordo , seguiva il mio stesso corso di lettere a Stanford.

-Sul serio?

- Si , sono sicura .

-Che fortuna , in quanti possono dire di aver avuto qualcuno di famoso come compagno di banco.

-Siamo a L.A , praticamente chiunque.

-In effetti , ora scusa ma voglio ascoltare .

Bill che nel frattempo aveva risposto a qualche domanda del pubblicò , riprese il discorso precedente e proseguì :

-Come vi dicevo , questa sera sono qui , oltre che per i soldi generosamente offertimi dal proprietario di questa magnifica libreria , anche per dirvi che non dovrete aspettar molto per vedere nuovamente sugli scaffali qualcosa di mio ; tra meno di un mese infatti, sarà rilasciato il mio nuovo romanzo intitolato “We are Nobody”.

Ci furono delle urla e un clamore pazzesco e la gente incomincio a fare domande , creando un forte baccano; a loro volta i responsabili del posto urlarono di smetterla e di far continuare il discorso; alla fine l’obbiettivo venne raggiunto e il silenzio tornò nella sala.

-Questo mio nuovo romanzo- continuò lo scrittore , -Sarà diviso in tre parti , distanziate cronologicamente le une dalle altre. Questa sera, io vi leggerò dalla bozza qualche pagina da ognuna delle tre parti .

Ancora altre urla di gioia , J fremeva e sorrideva , sembrava un po’ ritardato a dirla tutta.

Bill incominciò la lettura su dei fogli bianchi che aveva con se ; il tutto procedeva con ritmo incalzante , ma Claire lo ignorava , continuando a consumarsi il cervello e gli occhi davanti a quel piccolo rettangolo luminoso . Ad un certo punto però , la batteria si esaurì e lo schermo divenne nero , lasciando irrimediabilmente la ragazza con un'unica cosa da fare per passare il tempo , ascoltare .

Era stata da poco catturata dal ritmo narrativo , quando iniziò la parte relativa al periodo che l’autore aveva trascorso in numerosi college , cambiandoli frequentemente e venendone a volte cacciato. Cominciò quindi a parlare delle sue avventure sessuali , descrivendole e citando tra le varie ragazze, sempre sotto nomi differenti da quelli reali , anche una che per molti era solo qualche pagina di inchiostro , ma che per Claire era molto di più , in questa vi si riconobbe appieno , era lei. Come se questo piccolo shock non bastasse , anche il modo in qui parlava di lei non era dei migliori ; era li descritta come una giovane ragazza che cercava il sesso , ma che era completamente negata per esso , che aveva la fama della troia all’interno del campus e che otteneva ottimi voti inspiegabilmente , data la sua scarsa intelligenza , venendo definita da Bill come un’altra figlia di papà capace solo di succhiare spendere soldi mentre intanto il mondo andava a rotoli . Il coronamento dell’opera di completa distruzione della sua immagine avvenne con Jerry che si girò verso di lei e le disse -Da come la descrive doveva essere proprio una gran troia .- ridendo tra se e se e tornando poi a seguire la lettura .

Qualcosa avvenne dentro Clare , un’esplosione atomica di rabbia e vergogna , senza pensarci si alzò e se ne andò ; Jerry fu costretto a seguirla anche se visibilmente innervosito.

-Mi dici che ti è preso , perché sei uscita ?

-Non mi sento bene , riportami a casa.

-Sei proprio sicura? Guarda che tra poco è finito.

-Cazzo , ti ho detto di riportarmi a casa - urlò come in preda a un attacco di pazzia.

-Va bene , va bene , ma vedi di calmarti ok?

-Si.

Tornarono velocemente davanti alla villa di O’Neil e Claire uscì di corsa dalla macchina , J allora ripartì domandandosi cosa le fosse preso.

Era in camera a piangere da quasi due ore , quando Howard , il vecchio maggiordomo entrò ad avvisarla che mancava poco e la cena sarebbe stata pronta; vedendola però in quello stato le chiese cosa fosse successo , ma lei gli urlò di uscire, mandandolo via a male parole.

Si diresse allora verso lo studio di Richard O’Neil , che era intento a trinciare un sigaro , al contempo estasiato dal suo profumo . Stava per accenderlo , ma Howard entrò.

-Cazzo , riuscirò mai a fumarmi uno di questi cubani.

-Mi scusi signore , ma volevo avvisarla che la cena è quasi pronta e poi  ci sarebbe un’altra cosa.

-Di che si tratta?.

-Beh , vede , ero entrato in camera di sua figlia per avvisarla della cena e l’ho trovata a piangere sul letto , le ho chiesto quindi se stava bene , ma lei mi ha sbattuto fuori mandandomi a fare in culo.

-Donne , avrà le sue cose.

-Le consiglio di parlarle.

-Vada a dirlo a sua madre , è lei quella che si occupa di questo genere di cazzate.

-La signora non è ancora rientrata , è per questo che sono venuto da lei.

-Al diavolo allora , aspetta che torni e dillo a lei.

-Come desidera.

Stava per accendersi il tanto desiderato cubano, quando senti qualcosa al piano di sopra che si rompeva , dopo essere stato evidentemente gettato per terra.

-Ora basta , cazzo.

Uscì dalla stanza sbattendo la porta ed andò quindi a bussare alla porta di sua figlia .

Si ripetè la scena già vista con Howard , ma al fanculo di sua figlia , aprì la porta ed entrò.

-Senti so che non sono affari miei e a dirla tutta  non me ne importa nemmeno visto che ormai hai trent’anni cazzo, ma che diavolo è successo? Questo casino che stai facendo fa avanti da ore ormai.

-Non ho voglia di parlarne.

-E invece lo farai , oppure qualcuno dovrà pagarsi il prossimo mutuo della sua stracazzo di porsche.

Clare raccontò tutta la storia , dal principio alla fine , parlando anche di Bill e di come si fossero conosciuti a Stanford.

A fine racconto si abbracciarono e sue padre le disse – Non preoccuparti ci penserò io , ora ti prego però smettila va bene ?

-Si, ok.

Richie infine tornò nel suo studio , si risiedette , portò il sigaro alla bocca e l’accendino davanti ad esso, infine bestemmiò, poiché quest’ultimo era scarico.

Le recensioni sono fortemente gradite.

 

 

  
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