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Autore: Lila May    20/01/2014    10 recensioni
Due squadre, Unicorno e Tripla C.
Mark Kruger e Esther Greenland. Una coppia alquanto strana, tuttavia efficace.
5 maschi e 5 femmine completamente opposti, se non quasi. E quindi guerra totale.
Tantissimi punti di vista diversi.
Molti, troppi problemi.
Poi condite il tutto con un po' di amori, cotte, risate, segreti, gelosie e verità scottanti.
Semplicemente un disastro.
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Storia terminata.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Dylan Keith, Eric/Kazuya, Mark Kruger, Suzette/Rika
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Unicorno e Tripla C?

 
DISASTER MOVIE!

UN ANNUNCIO MICIDIALE

Erik strinse il cellulare con tutta la forza che aveva, nervoso, poi deglutì più volte. Probabilmente stava sudando come una fontana, dato che aveva la fronte imperlata di minuscole goccioline di sudore e il collo caldo. Suzette gli faceva sempre questo strano effetto. - Ah, ah ... certo, Suzette, certo … capisco … va bene … no, non ti preoccupare, ci penso io ad avvertirlo. Ma sì che gli va bene, a Mark va bene tutto!! Sì, sì, sì, tranquilla. Ok, ci vediamo. Sì, ciao. Ciao, ciao, ti amo anche io. (ma quando mai …) - la salutò, per poi finalmente riattaccare. Sgranò gli occhi e la camera s'immerse nel silenzio, che solo il cellulare lo rompeva di tanto, emettendo suoni compatti e uniformi. “tut … tut … tut. Clic”. - Oh, merda … - in pochi secondi il ragazzo si accorse del tremendo CASINO che aveva combinato, causato, creato. Si precipitò giù per le scale, lacrimando dalla disperazione. Mark e Dylan, che stavano tranquillamente parlando fra loro, lo videro affannarsi fra i gradini e gli corsero incontro per aiutarlo; lo fecero sedere su una sedia e gli porsero un bicchiere d'acqua. Il povero americano ansimava, gli tremavano le mani, sembrava che avesse visto un fantasma nel corridoio, che svolazzava in aria girando su se stesso.
- Are you okay, Erik? - gli chiese il ragazzo con gli occhiali da sole, schioccandogli le dita davanti agli occhi.
- NO! NO, NO E NO! Suzette mi ha appena chiamato … vi ricordate di lei, ragazzi? Suzette Heartland … ve ne ho parlato per tutta l'estate ... il mio tormento … la mia rovina più grande … la morte e la disperazione … -
- Sì, sì, continua. - fece Mark, annuendo. Eppure non capiva. Che cosa poteva avere questa Suzette di tanto catrastofico da far venire un attacco epilettico a chiunque avesse una relazione con lei? Dal modo in cui l'aveva descritta Erik gli sembrava piuttosto carina. E simpatica. Forse un po' stramba … - Che è successo, hai rotto con lei? -
- No! … no, per fortuna … -
- Ah, beh, perchè altrimenti ti avrebbe staccato la testa. “Tesoooorinoooooo, come osi lasciarmi!? Io sono la tua ragazza, e adesso ci dobbiamo sposare, perchè abbiamo mangiato e condiviso l “aragosta dell'amore!” - lo canzonò Dylan, alzando un sopracciglio.
- TI PREGO, Dylan, NON RICORDARMELO … -
La Unicorno levò una risata divertita.
- Dai, dicci che cosa ti è successo. - ripeté Mark, serio.
- Aehm … vedi, lei mi ha proposto … se la sua squadra poteva venire qui ad allenarsi con noi per tutta l'estate e … probabilmente hanno già preso i biglietti dell'aereo, per cui …!! - Erik fece una pausa per ripredersi dallo shock. - E quindi … ehm, e … e … e insomma, io le ho detto di sì, come un perfetto cretino! E che, vedi Mark, temevo di dirle di no, avevo paura, capitemi, Suzette sa essere mostruosa a volte! - urlò poi, alzandosi e mettendosi le mani fra i capelli dalla disperazione. Mancava poco così che diventasse matto. - Se Suzette è una palla, immaginatevi le sue amiche!!! Siamo spacciati!!! -
- Mh, non del tutto … almeno sono sexy al punto giusto? - chiese Dylan, alzando un sopracciglio con aria maliziosa.
- Dylan, “fratello”. - lo fulminò con lo sguardo il capitano della Unicorno, facendolo tacere.
- Ok, ok … chiedevo … -
- E adesso che facciamo, capitano, le ospitiamo … - mormorò Erik, ricadendo sul divano con un flebile sospiro di rassegnazione.
- Beh, non possiamo lasciarle in mezzo alla strada. Quando arrivano, già? -
- DOMANI! - gemette il castano, nascondendosi il viso fra le mani. - Ma perchè Dio me l'ha fatta incontrare, perchè, perchè … MA PERCHE'?! Cosa gli avrò mai fatto di male, cosa, cosa, cosa … quella stupida oca è peggio del diavolo!!! -
- Su, non dire così, Erik. Sapremmo gestire la situazione, non piangere. - lo rassicurò Mark, prendendolo per le spalle e guardandolo con determinazione.
- Capitano tu non conosci Suzette e le sue amiche … sono carine, ok, ma … sono insopportabili!! E te ne accorgerai prestissimo, vedrai! Oddio, aspetta che lo sappia Bobby!! Io non ho il coraggio di dirglielo … basta, vi prego, uccidetemi … - ribatté Erik, per poi alzarsi e chiudersi in bagno a piangere e a imprecare contro la Tripla C. Mark e Dylan si guardarono, confusi, quando entrò Bobby con una scatola piatta e lunga in mano.
- Oggi ci mangiamo tutti un po' di pizza per cena, okay? Oh ... che facce che avete, ragazzi. E' successo qualcosa? - chiese poi, appoggiando la pizza al centro del tavolo con un sorriso premuroso.
- Bobby, ti ricordi per caso di questa famosa Suzette? - chiese Mark, alzandosi dal divano.
- Sì, la ex di Erik … perchè? -
- … ecco, viene domani. -
- What ... - mormorò Bobby, stringendo il coltello che stava utilizzando per tagliare la pizza. - Domani? Ma …! Come … è uno scherzo? -
- Non scherzo mai su queste cose, Bobby. Viene domani, con tutta la sua squadra. Ci alleneremo un po' insieme, poi si vedrà, insomma ... -
Bobby improvvisamente lacerò la scatola di cartone con la punta del coltello, e Mark fece un salto all'indietro, deglutendo. - Cosa … con tutta la squadra ... e Erik come sta … è morto, svenuto, impallidito … ha vomitato, per caso? Ha preso cocaina, morfina, doping, o delle pillole strane? Avete controllato se mentre ve lo diceva aveva un macete dietro la schiena, o se ora c'è del sangue in camera sua? Le finestre sono tutte chiuse, almeno? … speriamo non si sia buttato ... -
- Non posso assicurartelo ma … è rimasto piuttosto traumatizzato … forse dovresti andare a parlargli … -
- Lo trovi in bagno. - s'intromise Dylan, cacciandosi sei patatine in bocca, per poi pulirsi il ketchup dalle labbra con il braccio.
Bobby gemette e se ne andò dalla cucina lasciando la pizza nelle mani di Mark, poi bussò alla porta del WC. - Erik, ci sei …? -
- No, non ci sono … -
- Sono Bobby. -
- Ciao Bobby … -
- Apri la porta, dai, che la pizza è pronta … -
- No, non la apro, la porta … e lasciami morire in pace, ti prego … non ho fame e non sono in vena di compagnia e risate, adesso … - ribatté il castano, sospirando amaramente.
- Sicuro di non volerne proprio una fetta? -
- No … no, grazie. Mangiate voi, e poi lasciatemene un po' ... -
- Come vuoi tu, Erik … - mormorò Bobby, lasciandolo solo. Quando tornò in cucina si recò al tavolo e, una volta che si fu accomodato su una sedia, s'incastrò il mento fra le mani. Mark, Dylan e il resto della Unicorno lo guardarono, in attesa. - Ragazzi, non esce. E' a pezzi. -

- Che bello, finalmente potrò rivedere il mio tesorinooooo!!! - strillò Suzette, sedendosi in aereo tutta gitata. Esther, che le era accanto, aprì una rivista di moda con aria disinteressata. Ne a lei ne alle altre interessava particolarmente allenarsi con la Unicorno, però era da tempo che non facevano altro che parlare di questo “evento”. Sopratutto quando di mezzo c'erano 17, bellissimi ragazzi americani.
- Questo "tesorino" è per caso il ragazzo che stavi sbaciucchiando quando io e la squadra ti cercavamo per gli allenamenti? -
- Sì! -
- E' orrendo. -
- Grazie … - sbottò il Capitano della Tripla C, incrociando le braccia al petto. - Come sei sincera. -
- Dai, che scherzo … è carino, ha un faccino molto dolce. -
- Wow, che emozione!!! - esclamò ad un certo punto Daisy, voltandosi dal sedile anteriore con un biscotto in bocca. - Ci pensate? Andremo negli Stati Uniti! In mezzo alle patatine e agli hot-dog!! -
- Prima ingoia il biscottino, però … altrimenti rischi di morire soffocata … - mormorò Hellen con aria preoccupata, già preparandosi per andare a dormire. Odiava l'aereo. Non poteva tollerare di stare più di 10 ore infilata lì dentro, al chiuso, senza vedere il sole, la terra, gli uccellini e il suo viso riflesso nello specchio. Nemmeno le pillole riuscivano a calmarla. Era pura fobia.
- Ragazze, gli USA, dannazione … - riprese il portiere della CCC, dopo aver ingoiato il biscotto senza nemmeno averlo masticato. - … ogni persona vorrebbe essere al posto nostro, in questo momento!!! WOW, datemi qualcosa da strizzare, altrimenti muoio!!! - Le ragazze risero, divertite. In effetti non capitava tutti i giorni di andare negli Stati Uniti ... - E poi mi hanno detto che il capitano della Unicorno è davvero bello … -
- Ah, sì …? - scattò all'attenti mezza squadra, drizzando le orecchie. Eh, quando si parlava di ragazzi ...
- Mh, mh … non per questo è il figlio della famosa modella HanaGrace McAlister. - rincarò la dose Suzette, annuendo.
- Oh, mioddio!!! - gemette Dell, posandosi le mani davanti alla bocca. Se c'era cosa che amava di più oltre ai cappelli (ne indossava uno ad ogni occasione) era HanaGrace, il suo mito. - La mia modella preferita!!! Quindi il ragazzo che presto avremo piacere di conoscere è … Mark Kruger? -
- Esatto! - confermò Daisy, ridendo.
- Mai sentito. - mentì Esther, scuotendo il capo con noia.
Suzette le tirò una spallata. - Vedrai, ti piacerà. -
- Mh, non vedo l'ora di conoscerlo, infatti … - mentì ancora l'altra, tirandosi all'indietro i capelli color aubergine. Lo sapeva benissimo chi era Mark Kruger: a parte essersi sorbita tutte le sue partite alla TV (sconfitte incluse) perchè suo fratello lo adorava, le sapeva di un ragazzo ricco, viziato e ipocrita. Uno da odiare. Non che fosse una ragazza brusca o altro, anzi, lei era una tipa sempre allegra, grintosa e vivace, amava dare una mano e scherzava sempre. Ma il calcio e gli Stati Uniti non erano proprio il suo genere, quindi non trovava logica nel stare ad ascoltare le sue amiche. Con questo pensiero si disconnesse dal mondo e riprese a leggere la sua rivista di moda, così come Hellen, che, una volta appoggiata la testa sul cuscino, cominciò a russare.


Angolino_Eterno
*oggi a casa mia si è deciso che è il compleanno di Mark ^-^* Io: auguri, tesoro!!
Mark: non è bello compiere 31 anni … :(
Io: ma dai, che sei ancora giovane!!
Ecco qui l'inizio di una serie di guai e cotte e amori e molta roba fluffuosa, non so se mi spiego (?).
Come vi è sembrato il 1°capitolo?
Mi raccomando, tutto quello che vi passa per la testa potete farmelo sapere con le vostre recensioni, che ne ho bisogno!! Ripeto: è solo l'inizio di una carrellata di casini, per cui prendete pure pop corn e patatine e mettetevi comodi sul divano. *non c'è anima viva che lo fa* VA BENE, va bene … con questo vi saluto, ci vediamo al prossimo capitolo, baci!!
Ah, una cosa; HanaGrace McAlister l'ho inventata io ^.^.
Ciaù!
Lucy
   
 
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