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Autore: Rin_Chan64    20/01/2014    1 recensioni
{[Prima in Fandom]}
"Il padre la incitò allora ad uscire dalla porta, quindi Ib si infilò le scarpe in velocità e si diresse all’uscita.
Invece, la madre le ricordò, fermandola: -Portati con te il fazzoletto, Ib! Ci tengo!
Ib si chiese dove dovessero andare e che cosa dovessero fare, ma presa dalla fretta si limitò ad afferrare il fazzoletto dal mobile e ficcarselo nella tasca della camicia, e poi correre via fuori dalla porta."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ib
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE!!
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Kouri; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
(Questa storia è approvata da Foliece Della Ribalda)
 
Un’uscita in famiglia
 
La donna salì per le scale, producendo un forte rumore di tacchi a spillo sul legno delle scale.
-Ib? Ib! Ib, vieni fuori!
Ib stava ancora mugolando nel letto, a faccia in giù, non sentendo il richiamo della madre, ed addirittura quasi aprendo gli occhi.
-IB!
La donna salì per le scale ed entrò nella porta. Lì dentro trovò sua figlia, come sempre quasi sepolta sotto una montagna di coniglietti di peluche impossibile da togliere di lì.
-Ib, su, svegliati!
La madre sembrava molto più gentile del solito, così Ib si inginocchiò sul letto, facendo cadere le coperte e tutti i pupazzi. Sua madre le si avvicinò e glieli tolse velocemente ma con dolcezza di dosso, per rimetterli a posto in fila sopra il cassettone, mentre diceva: -Su, Ib! Non vorrai fare tardi… Scendi giù, la colazione è pronta!
Alla piccola non sembrava che quel giorno ci fosse scuola, ma dato che ogni mattina si sentiva come uno zombie e perdeva la concezione del tempo e dello spazio pensò semplicemente a una piccola confusione che le sarebbe passata durante il giorno.
Stava ancora mettendo apposto le idee e i ricordi del giorno prima, il suo compleanno. Beh, avrebbe dovuto ricordarsi tutto… Dopo un veloce controllo, scoprì che aveva ragione.
Dopo un po’, però, venne scaraventata fuori dai suoi pensieri da un avvenimento sconvolgente: strano ma vero, però dopo essere scesa dalle scale trovò suo padre seduto davanti al tavolo della colazione, ed addirittura la salutò. Ib ricambiò il saluto camminando come una gelatina e buttandosi nella sedia come qualcuno che ha appena oltrepassato tutto il deserto del Sahara.
-Ib? Sei pronta?- le chiese il padre dopo aver constatato che sua figlia stava respirando e pensando.
-Uuuuuh… Uh-huh…- rispose Ib distrattamente, non sapendo assolutamente di che cosa il padre stava parlando. Però, bastava dare una risposta, tanto tutto era “sì” o “no”.
-Dai! Forza, forza! O faremo tardi! Ib, quando finisci corri a vestirti, altrimenti ti lasceremo qui!
Alla piccola la prospettiva di restare sola in casa non sfagiolava tanto, quindi rinunciò al solito Everest di cereali, bevette l’intera tazza di latte in fretta e furia e ritornò di su.
Arrivata in bagno, prese i vestiti che sua madre già aveva preparato: una camicia bianca, una gonna rossa, un foulard dello stesso colore e delle calze nere. Cercò di sistemarsi tutto alla bell’e meglio e di mettersi il foulard in modo che non sembrasse una pazza che non pensa quando si veste.
Quando riscese le scale, ritrovò i genitori che la aspettavano. Non era come temeva.
Il padre la incitò allora ad uscire dalla porta, quindi Ib si infilò le scarpe in velocità e si diresse all’uscita.
Invece, la madre le ricordò, fermandola: -Portati con te il fazzoletto, Ib! Ci tengo!
Ib si chiese dove dovessero andare e che cosa dovessero fare, ma presa dalla fretta si limitò ad afferrare il fazzoletto dal mobile e ficcarselo nella tasca della camicia, e poi correre via fuori dalla porta.
  
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