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Autore: Kamirei    21/01/2014    0 recensioni
[Creepypasta]
♥in una città dove alcune persone speciali nascondono una identità allarmante,che emerge solo la notte. anche ad un mostro è concesso innamorarsi?♥
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Halloween Cove era una città strana. Non esiste altro modo per definirla. Molto probabilmente voi saprete cos’è una creepypasta,vero? Ad esempio…il terrificante Jeff con il suo sorriso inquietante! Oppure…mah… slenderman e le sue interferenze… vi vengono i

brividi solo a pensarci,no?

Ad Halloween Cove no. Semplicemente,le creepypasta non erano creepy. Già…abbastanza assurdo… soprattutto assurdo il fatto che di giorno viveserro tutte lì. Ed erano come banali persone,fino al tramonto trascorrevano una vita ‘normale’ tra la gente comune,e

la notte si rivelavano per quello che erano. Giravano in città vicine a compiere il loro lavoro,e ritornavano all’alba. Un’altra peculiarità di Halloween Cove era che gli abitanti lì erano immortali. Oh,certo,invecchiavano,ma solo alcuni. Sotto la città,infatti,scorreva un

liquido,una sorta di ‘elisir’ che permetteva di preservare il proprio aspetto giovane e in forma. Ovviamente,questa notizia era un tacito segreto,che legava i cittadini di Halloween Cove. Nessuno doveva scoprire cosa si celava sotto il paese.
 

Coral stava passeggiando. Erano le 6 del pomeriggio e il cielo aveva assunto un colore rosa salmone. Il viottolo alberato che conduceva a casa sua si affacciava sulla strada principale,e a volte passava qualche amico in bicicletta.Stava spostando una ciocca

ribelle del suo caschetto nero,quando  venne distratta da un rumore alle sue spalle;quando si girò,un ragazzo stava raccogliendo dei libri. Si diresse verso di lui-hai bisogno di aiuto?- domandò sorridente. Il ragazzo alzò la testa,mostrando un paio di occhialoni

arancioni e una maschera da cannibale. La ragazza trasalì,era un bogeyman,una personificazione di creepypasta. Ed era il tramonto. –g…grazie,ho già risolto…- coral lo aiutò ad alzarsi,sembrava così innocuo! –io sono Coral-si presentò lei… il

bogeyman,sorpreso,si grattò la nuca -io invece sono Toby…hem…piacere….- il cellulare della ragazza squillò –scusa un attimo- disse lei sorridendo,e diede le spalle al curioso personaggio per rispondere –tesoro,è pronta la cena,torna a casa!- sua madre 

terminò la chiamata –oh…a quanto pare devo andare- esclamò coral girandosi. Ma Toby era sparito.
 

Faith sedeva sulla spiaggia,ammirando il sole che si tuffava nel mare…La luce in quel momento tingeva i suoi capelli biondi con delle sfumature dorate. La ragazza si guardò attorno,e si accorse di non essere sola: un ragazzo con una felpa bianca e dei capelli

corvini spettinati stava a qualche metro da lei,ma non si era accoro della ragazza. –ciao…-salutò lei,ancora seduta. Non ci fu alcuna risposta,e Faith tornò a guardare il mare…-uno spettacolo affascinante,vero?- lui coninuò a non rispondere –qual è il tuo nome?-

domandò allora la biondina -…jeff…-  sussurrò finalmente. La ragazza sorrise –bel nome… io invece sono Faith- per la prima volta, Jeff si girò,mostrando un volto sfigurato da profondi solchi che si allargavano dalle labbra ai suoi zigomi,mostrando un sorriso

demoniaco. Ci fu un attimo di silenzio. Poi lei sorrise –sei un tipo particolare…- il ragazzo si alzò e camminò lungo la costa,Faith lo osservò allontanarsi per un po’,poi tornò ad ammirare il tramonto…
 

Erin stava giocando al nintendo.aveva appena comprato un nuovo gioco pokèmon,nel quale si potevano sfidare avversari a caso tramite una linea internet. In una palestra d’incontri,ricevette una richiesta di sfida da un ragazzo che non conosceva,un certo ‘BEN’.

Accettò la lotta,e mandò in campo il suo starter,un Thyphlosion livello 79… L’avversario,invece,scelse un Charizard livello 100. Erin ghignò davanti allo schermo –un nostalgico,eh?- attaccò prima l’avversario. Nonostante avesse sfoderato le sue migliori tecniche,la

gamer ne uscì sconfitta. Apparve una finestra di dialogo ‘’vuoi la rivincita?’’ –ma che…- erin,sorpresa,premette A ‘’…è un si?’’ la ragazza non seppe che fare,e borbottò –come dovrei rispondere,stupido gioco? ‘’hey un po’ di rispetto!’’ lei fece cadere il ds a

terra,stupita,ed esso si spense di colpo…


-Alice,io sto chiudendo!- Mrs. Walker salutò la giovane seduta accanto alla finestra.la biblioteca impolverata era di forma circolare,tappezzata di libri polverosi,alcuni dei quali erano ammucchiati in disordine per terra. La ragazza si alzò dalla sua sedia-amaca e

decise di avviarsi anche lei. Passando per il corridoio sentì il rumore di un libro cadere. Si diresse verso di esso,ed entrò in una saletta angusta e scarsamente illuminata,ovvero la sezione di anatomia. –c’è nessuno?- chiese sistemandosi gli occhiali             –

hey?- ripetè. Vide un obra muoversi,prese coraggio e la seguì,l’ombra inciampò in un volume mezzo marcio e rovinò a terra. Alice corse in soccorso dell’individuo –oh,no ti sei fatto male?-si abbassò per aiutarlo ad alzarsi,e si accorse solo allora della maschera

blu notte che copriva il suo viso,mentre dalle cavià per gli occhi vi era rimasto incrostato del liquido nero. Rimase per due minuti abbondanti a fissarlo con gli occhi sgranati,poi si accorse di essersi bloccata e,imbarazzata,gli porse una mano per alzarsi –scu…

scusa! Io non volevo,hem…- lui le poggiò una mano sulla testa e scosse la testa,come a dire ‘’tranquilla,capita’’ oppure ‘’non è la prima volta’’ e fatto ciò se ne andò silenzioso…
 

Opal era all’osservatorio. Amava quel luogo,e il simpatico Paul,il vecchino che già da quando era piccola le illustrava le costellazioni e le galassie,raccontandole storie e facendole osservare lo spazio dal canocchiale. Quella sera il tempo era nuvoloso,ma Opal

decise conunque di fare visita a Paul. Sapeva che aveva problemi alla schiena,e non si era mosso dall’osservatorio per un bel po’,quindi aveva deciso di andare a fargli compagnia. Parlarono per un po’ davanti ad una tazza di thè,finche qualcuno non suonò alla

porta. Paul esclamò –oh,deve essere il mio nuovo apprendista! AVANTI,E’ APERTO!- strillò. Opal guardò incuriosita verso l’entrata,la porta si aprì di scatto,un ragazzo che doveva essere abituato ad essere il benvenuto fece per entrare in fretta e con fare

naturale,quando notò Opal,fece cadere la bustra che aveva in mano e si richiuse fuori immediatamente. Paul borbottò-oh,andiamo,non essere timido! Lei è Opal,la ragazza di cui ti ho parlato!- la porta si riaprì piano,e il giovane entrò tentennante. Portava una

maschera veneziana bianca con le labbra e il contorno occhi neri… -Opal,lui è Masky,il mio apprendista! Quando non me la sento di uscire è tanto gentile da portarmi la cena,come puoi vedere…- Masky raccolse una mela che gli era caduta chiudendo la porta e

successivamente porse una mano ad Opal,che la strinse sorridente. Paul sospirò-mi sembra che si sia fatto tardi,tua madre ti vorrà a casa presto- detto questo richiuse l’orologio da taschino e accompagnò la ragazza alla porta. Opal salutò Paul e gettò un’ultima

occhiata a Masky,cercando di interpretare cosa si celasse dietro la maschera,poi se ne andò…
  
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