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Autore: lucifromearth    21/01/2014    0 recensioni
Perché ci sono persone che hanno smesso di credere, che hanno perso la cosa più grande.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Balli in modo strano, sai?"
"Non sono io che ballo strana, è la musica."
"La musica?"
"Sì, la musica."
"La musica ti rende strana?"
"Certo, ti sembra così impossibile?"
"Be' sai com'è, non ti capita tutti i giorno di incontrare persone che credono che la musica cambi la gente."
"Non ti hanno mai raccontato favole in cui cavalieri addormentano draghi con la loro musica?"
"Ma non stavamo parlando di realtà?"
"Oh, è la stessa cosa."
Il ragazzo la guardò storto e poi ritornò a fissare il mare.
Irene lo osservò meglio, era grande, quasi adulto forse, ma di certo parecchio idiota.
"E poi sei tu che sei strano: sei venuto su una spiaggia deserta quasi al tramonto, mentre potresti essere in qualunque altro posto con i tuoi amici."
Lui si strinse nelle spalle.
"Non potrei dirti la stessa cosa?"
"Ma che io sono strana lo abbiamo appurato."
Entrami stavolta si volsero verso il sole, mentre lo sciabordio del mare colmava il loro silenzio.
Si stava bene.
"La musica non è solo un'accozzaglia di note, fatte tanto per essere fatte, è qualcosa di speciale, che nessuno sente allo stesso modo.
Ti rallegra, ti rattrista, ti dà forza, ti abbatte, ti fa piangere, ti fa ridere e soprattutto ti permette di pensare.
Ma ti dà quest'opportunità solo se l'ascolti veramente, non puoi semplicemente stare lì e non capirla fino in fondo.
Ma forse tu non lo capisci.
È una cosa che senti sulla pelle."
Irene aveva sciorinato quelle parole senza neanche rendersene conto, ma aveva fatto sì che lui sgranasse gli occhi.
Lei sorrise: era buffo.
"Vorresti cambiare qualcuno con la musica? Lo puoi fare, sai?"
"Io non credo." Un sorriso mesto era apparso sul suo volto.
"Oh, ma dai! Sì che puoi farlo!"
"No."
"Perché?!"
"Perché è così."
"Vuoi darmi una motivazione? Su che ti costa! PERCHÉ?!" gridò lei esasperata.
"È morta."
Irene abbassò lo sguardo.
Non aveva capito che c'era dietro qualcosa di così grande.
Un lungo silenzio calò su di loro, interrotto solo dallo sciabordio del mare.
Una lacrima rigò la guancia della bambina.
"Non c'è bisogno di piangere, è così e basta.
È stato dopo la sua morte che ho smesso di credere, di credere a tutto.
Lei ci credeva, credeva nella musica, credeva che le cose potessero cambiare, ma la leucemia se l'è portata via lo stesso.
A che serve credere in qualcosa se poi la vita spazza via tutto?"
Si era alzato in piedi e aveva appoggiato la mano sulla sua spalla.
"Come si chiamava?"
"Stefania. Era bellissima." Gli occhi gli brillavano.
Lei gli prese la mano e la strinse, scambiando un sorriso con quel ragazzo dagli occhi che sembravano non avere una fine.
"Vuoi una caramella?"
"Ho venti anni."
"E io dodici, la vuoi?"
Lui annuì e la prese dalla mano resa della bambina assaporandola in silenzio.
Era tanto che non mangiava una caramella.
Le lasciò la mano e si allontanò.
"Addio piccola, grazie di tutto! Magari comincerò anch'io a credere in qualcosa, tanto per non annoiarmi...
Ah, un altra cosa, non crescere mai!
Potresti correre il rischio di conoscere le cattiverie del mondo."
Disse a un paio di metri da lei.
Non la guardava neanche poiché era convinto che avrebbe pianto.
Quella ragazzina lo aveva fatto ragionare e tirare fuori il passato, un passato poco felice.

"Non dire mai addio, perché dire addio significa andare via e andare via significa dimenticare."

Si voltò di scatto, come terrorizzato: lei, la ragazza che aveva amato per tutta la vita, era la sua voce.
Dietro di lui però non c'era nessuno, neanche la bambina, nessun'impronta sulla sabbia, niente di niente.
Era forse impazzito? Si era immaginato tutto?
La prima stella della sera brillò in cielo.
Fu allora che capì.
E sorrise.
Per fortuna non sarebbe cresciuta davvero: gli angeli sono bambini per sempre.


N. d. A
Ssssalve, vorrei dirvi che questa è una storia nata così, in un momento un po' triste.
E che è anche un po' autobiografico.
In ogni caso, sarei felice di sentire la vostra opinione e... niente!
Un basetto a tutti ;)
Vera

  
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