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Autore: Peanut    21/01/2014    3 recensioni
Peonia, un mondo di dei diviso da una siepe in due parti, per impedire agli dei che hanno delle facoltà opposte di incontrarsi e compromettere l'equilibrio del mondo.
Ma non tutti decidono di rispettare questa proibizione, perché a volte è meglio non rispettare le regole, e spingersi un po' più in là della siepe..
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ai margini del cielo, azzurro e brillante, esiste un mondo a parte, chiamato Peonia, abitato solo ed esclusivamente dagli dei.
Molto tempo fa, esistevano solo il dio delle Anime e il dio Plasmatore, che insieme decisero di dar vita ad altri dei e creare un mondo solo per loro, Peonia appunto, in modo da poter controllare il loro potere sulla Terra direttamente da lì.
Dopo aver dato origine a molti dei tuttavia, gli dei primari si resero conto che molti avevano delle facoltà totalmente opposte, come il dio del Caldo e quello del Freddo, o quello della Fertilità e quello della Siccità; di conseguenza, avendo paura che dall’incontro di questi l’equilibrio del mondo sarebbe stato compromesso, vietarono agli dei di facoltà opposte di incontrarsi, e Peonia fu divisa in due parti.

Un giorno la dea della Pioggia, che viveva nella parte Nord di Peonia, si spinse verso il centro del mondo, curiosa di conoscere i segreti dell’altra metà, della quale il dio delle Anime, che viveva nella sua parte di mondo, aveva sempre evitato di parlare ignorando le sue insistenti domande assetate di conoscenza.
Arrivata alla grande siepe che separava Peonia in due parti, la dea della Pioggia assottigliò i suoi occhi di ghiaccio, per vedere il più lontano possibile oltre quell’ammasso di foglie così misterioso. Scorse dunque la figura di un dio che emanava luce, gialla e calda, quasi accecante, intento anche lui a perlustrare il territorio; a sua volta il dio del Sole giunse davanti alla siepe, e guardando oltre a questa notò la figura di una dea tutta bianca e grigia, attorno alla quale la terra era bagnata.
Si guardarono un momento negli occhi e dopo un primo momento di silenzio si presentarono e iniziarono a discorrere del più e del meno, delle loro vite e delle diversità tra le due metà del mondo.
Da quel giorno iniziarono quindi a incontrarsi appena possibile, nel punto della siepe coincidente a quello del loro primo incontro.
Il dio del Sole amava come la dea della Pioggia gli raccontava con enfasi delle bellezze dell’altra metà del mondo, e della sua funzione sulla Terra, ovvero quella di donare acqua necessaria alle piante e agli alberi per crescere e sopravvivere. Lo stesso faceva il dio del Sole, il quale raccontava con entusiasmo come la sua potente luce permetteva agli alberi di rinascere dal buio e di far splendere le loro foglie colorate.
Non erano poi così diversi, così sembrava a loro, anche se gli dei primari non erano d’accordo.

Un giorno, stufi di parlarsi ostacolati da una siepe e ansiosi di vedere il mondo “al di là”, i due tentarono di distruggerla, in modo da porre fine a quella futile divisione.
Tuttavia questi non riuscirono a terminare la loro opera, in quanto ben presto il dio delle Anime e il Dio Plasmatore giunsero al centro del mondo, dove appunto si trovavano i due dei sfortunati.
Accecati dalla rabbia il dio Plasmatore e il dio delle Anime li trascinarono ai margini di Peonia, lontani miglia e miglia. Non si sarebbero dovuti incontrare mai più, il mondo era diviso, e lo dovevano accettare in questo modo; era pericoloso entrare a contatto con il proprio opposto, sarebbero potuti morire, avrebbero compromesso l’equilibrio non solo di Peonia, ma anche della Terra, o almeno questo era il pensiero degli dei primari; inoltre questi li sorvegliarono continuamente dai loro posti privilegiati al di sopra del mondo.
I due erano inconsapevoli della posizione dell’altro, non sapevano come e quando rincontrarsi.
La dea della Pioggia dunque iniziò a vagare per Peonia in cerca del suo opposto, dio del Sole, sperando di aver un pizzico di fortuna e sperando che il mondo non fosse così grande e impossibile da perlustrare. Lo stesso faceva il dio del Sole, che continuava ad inoltrarsi negli angoli più remoti del mondo in cerca della dolce dea.
Solo quando gli dei primari non prestavano molta attenzione a loro e avevano degli affari da sbrigare, a volte i due riuscivano ad incontrarsi, accanto ad un lago, nelle foreste, sulle nuvole.

Capivano di essere vicini l’uno all’altro quando vedevano l’atmosfera attorno a loro diventare bianca, quando iniziavano ad avere difficoltà a guardare ad un palmo dal loro naso per la troppa foschia. Era una sorta di metodo inventato dagli dei primari per non farli trovare: la nebbia, spessa e bianca, quasi impossibile da sconfiggere. Tutto ciò accade ancora oggi.
Quando i due sono vicini e si crea la nebbia, la possiamo vedere qui, sulla Terra.
Spesso la dea della Pioggia, credendo di non riuscire ad incontrare il dio del Sole piange e si dispera, facendo giungere qui le sue lacrime amare che però a volte, quando riescono a trovarsi, si interrompono bruscamente, per lasciare spazio ad un arco colorato nel cielo, che noi tutti conosciamo con il nome di “Arcobaleno”
Questo fu creato dal dio del Sole per mostrare agli dei primordiali che la loro fitta nebbia non riesce e non riuscirà a fermare le loro ricerche, perché mai si stancheranno di incontrarsi, per quanto poco possano stare accanto, per quanto possano essere costantemente allontanati e divisi.
Continueranno a cercarsi per l’eternità, e quando si rincontreranno ne avremo prova da quell’arco nel cielo che noi tutti amiamo. Per questo esiste l’arcobaleno, che si crea quando i raggi del dio del Sole attraversano le gocce d’acqua della dea della Pioggia, e dona sorrisi su Peonia e sulla Terra, continuando a sbalordire con la sua semplicità e bellezza.



- FINE -






Lo so che è corta e fa un po' schifo, ma mi sono chiesta quale potrebbe essere l'origine dell'arcobaleno, non scientificamente parlando, ed è uscito fuori ciò.
Grazie a chi leggerà~
  
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