Crossover
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Autore: ToraStrife    22/01/2014    0 recensioni
Come in un immenso Juke-box, a ogni gettone verrà fuori una storia con canzone annessa.
Siparietti, Crossover, Parodie, di storie e di canzoni.
Inserite la monetina, e preparatevi a cantare.
P.S. Il titolo è ispirato da una canzone dei Foreigner
Genere: Generale, Parodia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sorrisi in Canzoni'
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Juke Box Heroes 11
Titolo:  Welcome to the Django
Fandom: Originale Western, un qualsiasi Django (non Unchained), guest star Bill Kaulitz dei Tokio Hotel, diversi riferimenti ai Guns n Roses
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Forse un po' demenziale alla fine.
Genere :  Western, Azione
Note: Cross-over
Introduzione/riassunto:  Il vecchio "Wild" Bill McKaulitz pensava di poter spadroneggiare per il West e fare il bello e cattivo tempo. Ma nonostante le risorse a sua disposizione, tremava lo stesso. Sapeva che prima o poi Django lo avrebbe trovato, e alla fine, avrebbe ottenuto la sua vendetta...


Welcome to the Django




Il tramonto illuminava la terra brulla e desolata, i cactus popolavano come fantasmi le case diroccate che si affacciavano sullo sterrato adibito a passaggio di carrozze e cavalli.
Il cerchio rosso che si apprestava a riunirsi alla terra aveva allungato minacciosamente le ombre di ogni singolo individuo di Paradise City.

Il comitato di benvenuto era pronto e ansioso di scatenarsi: trenta tra i migliori tiratori di tutta la contea erano stati assoldati da "Wild" Bill per difendere la sua proprietà.

Il famoso oro dei McKaulitz aveva fatto gola a più di un pistolero: milioni di dollari, frutto di rapine, ricatti, estorsioni e imbrogli.
Il vecchio Bill era diventato il proprietario terriero più ricco di tutta la zona.
Non c'era da stupirsi, perciò, che si fosse circondato di un piccolo esercito personale.
Ma il vetusto signore, dalle lontani origini europee, aveva fatto tutto questo per via di un nemico molto particolare.
Era un uomo i cui interessi andavano oltre il denaro, oltre le minacce: il vero motore era la vendetta.
Ciononostante, Bill tremava: conosceva il poveraccio a cui aveva tolto tutto, genitori, casa, e per tenerlo sottoscacco aveva persino pensato di sequestrare la figlia dello sceriffo, dopo aver fatto crivellare senza pietà quest'ultimo poveraccio.
Non serviva più un rappresentante della legge,opotutto ora la legge era lui.
Osservò, mentre masticava tabacco, la giovane bionda: nonostante i soli sedici anni di età, aveva un fisico forte e robusto. Era anche abbastanza brava con la pistola, cosa che costò a Bill due tirapiedi, prima che il resto degli sgherri le fosse addosso per disarmarla e legarla.

Mentre meditava, Bill si sentiva inquieto: sapeva che il gong della resa de i conti sarebbe suonato a momenti.

E infatti un grido di allarme allertò tutti i presenti, che misero immediatamente mano ai Winchester e alle Colt.

Un uomo a cavallo era entrato in città, sotto il tiro del plotone.
Uno sparo rimbombò nell'aria, una pallottola di conficcò a due passi dallo straniero.
Il cavallo si impennò dalla paura, ma un colpo di speroni da parte del cavaliere lo fece tornare a poggiare su tutte e quattro le zampe.
Il momento dopo, lo straniero scese stancamente da cavallo, e con una manata sul fianco, fece scappare via quest'ultimo dalla scena.

Gli sgherri lo guardarono tutti con aria basita: doveva essere un pazzo o un temerario, quel pendaglio da forca, per fare allontanare così la sua unica possibilità di fuga.
Qualcuno si fece sfuggire persino una risata.

Ma Bill non trovava nella scena niente da ridere. Ciononostante, urlò, al riparo nella sua stanza da letto, dietro la finestra.

- Hai un bel coraggio ad essere venuto qua da solo, Django! La fossa per te è già stata scavata.

Con una furtiva occhiata studiò la reazione del nemico.

Sotto la falda del cappello nero un viso consumato dal sole e dalle intemperie rimaneva imperturbabile di fronte alla provocazione di Bill.
McKaulitz sapeva anche il perché.

- Lascia libera Jo, vecchio verme. - Sputò stizzito il nemico. - O quella fossa la riempirò con le tue ossa.

- E come pensi di fare? - Rispose Bill. - Fai un passo e i miei uomini ti crivelleranno. E anche se dovessi sopravvivere, potrebbe sempre capitare qualcosa alla tua cara amichetta.

- Viscido come sempre, Bill. - Rispose Django tra i denti - Come preferisci. Non mi muoverò di un passo. Regolerò tutto da qui!

Alcune risate accolsero la spacconeria dello straniero.

- Sono proprio curioso di sapere come farai. - Sfidò Bill.

- Semplice, con questa!

Gli uomini di Bill si allertarono, appena videro l'asso della manica di Django, il quale sollevato il poncho, mostrò a tutti ciò che vi aveva nascosto fino a quel momento.


gaitlig


Welcome to the Django
(Parodia di
Welcome to the Jungle
dei
Guns' n' Roses)

Welcome to the Django, il più duro degli eroi
ecco lo straniero, son già guai per tutti noi
al riparo bimbi e donne, i cavalli e buoi
quando vola il piombo, sarà festa per gli avvoltoi

Django,
welcome to the Django
con in mano il Gaitling

Ratatatatatatatata *click* *click*

Welcome to the Django, la canna s'é inceppata
per i ceffi rimasti basta una pistolettata
sistemiamo il cinturone, stivale con sperone
soffiamo via il fumo dalla punta del cannone

Django, welcome to the Django
riprendiamo il Gaitling

Ratatatatatatatata *click* *click*




Il giustiziere buttò via la mitragliatrice, ormai inservibile. L'arma aveva tuttavia adempiuto egregiamente al suo scopo: l'esercito personale di Bill era stato decimato.

Una ventina di cadaveri giaceva sui tetti, sull'arido terreno e anche le finestre erano frantumate e macchiate del sangue dei malvagi.

Qualche ardito sopravvissuto provò a sorprendere Django alle spalle e a bruciapelo, ma il revolver dell'uomo era sempre preciso e letale, a qualsiasi distanza.

Bill tremava, incredulo e frustrato: quello era un uomo o un mostro? O forse l'angelo della morte venuto per punire i suoi crimini?
Non rimaneva che giocare l'ultima carta.

- Vieni fuori! - Intimava Django, rimasto l'unico in piedi. - Ci siamo ormai solo più tu ed io. - E si corresse tramite uno sparo che andava a freddare un tentativo dal tetto di un palazzo adiacente.
Controllato che non ci fossero altre sorprese, Django constatò lo stato delle sue munizioni, e decise di renderne partecipe anche il suo nemico.

- Mi è rimasto un solo proiettile, vecchia serpe! - Urlò. - E ho una insana voglia di piazzartela in fronte!

- Stai attento, Django!

L'avvertimento sorprese l'uomo che puntò lesto la pistola in direzione della voce.

Ma la vista di ciò che l'attendeva gelò il suo sangue, insieme al dito sul grilletto.

- Bill, vigliacco, la tua dignità non può essere scesa tanto in basso.

Ma McKaulitz, con la pistola puntata e Jo con la quale si faceva scudo, non era dello stesso avviso.

- Hai fatto fuori trenta dei miei migliori uomini, - Spiegò McKaulitz. - E' chiaro che se non fosse per questa donna, io sarei già morto.

- Lo sarai comunque, se le torcerai un solo capello! - Ringhiò Django.

- Oh, non le accadrà nulla. - Commentò Bill. - Ma tu getta quella pistola!

Django non esitò un istante a gettarla. Non provò neppure ad ascoltare le suppliche di Jo, che gli intimavano di non prestare ascolto al lestofante.
Forse non sentì neppure il proiettile che lo colpì al torace, mentre cadeva esanime per terra.

Gli occhi di Jo divennero lucidi e carichi di amare lacrime, mentre Bill cominciò a ridere come non mai.

- Ce l'ho fatta! - Si diceva. - Ho eliminato la grande minaccia! Ho eliminato il grande Django! - Si congratulava. E uno sguardo pieno di malvagità si dipinse sulla faccia di McKaulitz.
- Il mio unico rammarico è il non aver potuto vedere lo sguardo disperato di quel verme mentre ti faccio fuori, puttana! - Commentò, mentre appoggiò la canna della pistola sulla fronte di Jo e fece forza con l'indice.

Uno sparo riecheggiò nell'aria.

Bill aveva cambiato espressione: gli occhi folli di un momento prima erano diventati sbarrati e increduli. Forse neppure l'aveva sentita, la pallottola che gli aveva trapassato il cranio.

Jo non capiva: cos'era successo?

- Porta questo tuo rammarico all'inferno!

Jo si voltò incredula nella direzione della voce, mentre Bill cadeva a terra come una bambola senza fili.

La visione di Django, perfettamente in piedi e con la pistola ancora fumante, riempirono gli occhi di Jo di altre lacrime, questa volta di gioia.

La bionda gli corse incontro, mentre il corpo dello straniero cominciò a barcollare per lo sforzo.
La robusta donna gli fece da appoggio, convinta ancora di sognare.

- Django! Ti avevo visto morire! Trafitto nel petto! - Esclamava con la voce rotta.

- Ero convinto anche io di essere spacciato. - Spiegò l'uomo, - Se non fosse stato per questo! -
Frugò sotto il vestito, e tirò fuori un telefono cellulare.

Jo lo riconobbe all'istante. - Ma... ma è il leggendario Nokia 33 10. Il telefono che ti regalò tuo padre!

- Sì, - Confermò Django. - E' stato questo a fermare la pallottola. E che mi ha permesso di ottenere la mia vendetta.

Il sole ormai era tramontato del tutto, lasciando posto a un mare di stelle, che illuminarono i due sopravvissuti.
Il gelido vento notturno spinse i due a stringersi per cercare l'un l'altro il calore che anelavano.

Il calore non di piombo portatore di morte, ma di un passionale corpo pulsante di vita e di amore.



FINE


Scusate per la fine abbastanza demenziale, ma la classica moneta d'oro era troppo banale: il Nokia 33 10, quello sì che è indistruttibile e antiproiettile, e infatti non ne fanno più.
  
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