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Autore: the ghost of Bonnie    23/01/2014    4 recensioni
"La notizia fatale. La completa distruzione della mia sanità mentale, l’unica realtà che non voglio accettare. Saprei accettare tutto, ma non questo. Chiamami debole, chiamami codardo. Non mi importa. So solo che speravo di svegliarmi da un tremendo incubo e tutto ciò che vorrei adesso è tornare a dormire e lì vederti, raggiungerti, perché so che in questa vita non ci rivedremo più."
Il mattino dopo la tragica notizia della morte di Hillel Slovak e un'ipotetica reazione di Anthony Kiedis, il suo migliore amico.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luce del sole che filtra oltre le tende mi costringe a svegliarmi. Il tessuto dove ho dormito è bagnato e inizialmente non riesco a trovarne il motivo. Alzo leggermente la schiena, la testa mi scoppia e i ricordi sono evanescenti, non riesco a catturarli. Vedo solo un’immagine in lontananza che mi chiama... e poi eccola. La notizia fatale. La completa distruzione della mia sanità mentale, l’unica realtà che non voglio accettare. Saprei accettare tutto, ma non questo. Chiamami debole, chiamami codardo. Non mi importa. So solo che speravo di svegliarmi da un tremendo incubo e tutto ciò che vorrei adesso è tornare a dormire e lì vederti, raggiungerti, perché so che in questa vita non ci rivedremo più. Ed eccomi, ho vent’anni e sono qui a cercare di nascondere al mondo le mie lacrime, la mia sofferenza. Sono stato sempre troppo orgoglioso per mostrare quante sofferenze mi distruggessero l’anima, pezzo dopo pezzo. Complimenti, pezzo di merda. Questa volta mi hai proprio spiazzato. Mi hai disintegrato. Non dovrei fartene una colpa, lo so... ma dio Santo, non avevi nessun diritto di abbandonarmi! Ti facevi chiamare il mio migliore amico e hai avuto il coraggio di andartene... e adesso cosa vorresti dimostrare? Tanto lo so che stai solo dormendo, quel volto sulle copertine dei giornali non è il tuo.
Ti è sempre piaciuto scherzare, ma questa volta... appena ti svegli, te lo giuro, ti uccido io con le mie mani! Sento una mano sulla mia spalla... finalmente ho il coraggio di asciugare le mie lacrime... è Flea.

-Non vorrebbe vederti così.
Sussurra, con un tono così dolce da non sembrare nemmeno lui.
I suoi occhi chiari sono circondati da un rossore che mi urla che nemmeno lui ha passato una bellissima nottata. Lo guardo per indeterminati istanti, prima di trovare il coraggio di parlare e nuovamente incolparlo.

- Non doveva... farmi questo... – balbetto, tra un singhiozzo e l’altro. Oh, ma che cazzo me ne frega di sembrare forte!
L’unica cosa che riesco a fare in questo momento è affondare la testa nel cuscino, mentre percepisco Flea che mi accarezza la lunga chioma di capelli biondi, sparsi sulla mia schiena e sulle coperte, che sembrano quasi coccolarmi e in quell’abbraccio immaginario io faccio esplodere il mio dolore, urlando. È un urlo così forte, così straziato, che Flea trattiene il respiro rumorosamente e solleva la mano, spaventato. Percepire la sua paura mi dà uno strano sollievo. Sono un mostro, ma non riesco a riconoscermi.
- Vattene, ti prego... Lasciami solo... Scusa...
-Tranquillo, capisco...
Un peso sparisce dal mio letto e sento la porta chiudersi. Non alzo la testa, non lo saluto nemmeno. Mi dispiace, ma so che Flea capirà. Sa che non l’avrei mai trattato così... ma quando sono così fragile l’unico modo che ho per ricompormi è restare solo e, man mano, rimettere insieme i miei brandelli di carne.
Ma stavolta non so se basterà un po’ di quella roba... anzi, è stato proprio sto schifo a ridurmi così! Non sono mai stato così male, così fuori di me... urlo di nuovo, questa volta urlo il suo nome. L’eterna causa del mio dolore, un vuoto che nessuno saprà mai colmare. Perché Hillel è e resterà sempre il mio migliore amico. L’unico a cui chiederò mai consiglio, adesso più che mai. Insomma, una stella veglia su di me dall’alto, saprà sicuramente cosa devo fare. Non mi abbandonerà mai del tutto. Posso sentirlo anche adesso. Sta piangendo le lacrime di un angelo. È pentito del suo gesto, ha commesso un errore che non potrà essere perdonato, che non potrà mai correggere... ma potrei farlo io al posto suo. Ci completavamo, noi due. Eravamo una bella coppia. Potrei rimediare io al suo errore, smettendo al posto suo con tutta sta merda che ci sta intossicando l’anima. Sempre che lui ce l’abbia ancora, un’anima.
In te è nata una stella, hai raggiunto una forma perfetta.
 
 
   
 
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