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Autore: Buddy    23/01/2014    3 recensioni
Dicono che buon sangue non mente.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brian Molko, Cody Molko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just Another Nancy Boy



 


Erano anni che aspettavo questo momento.
Cody esce dal bagno, socchiudendo la porta con una cautela che mi è fin troppo familiare.
Sorrido tra me e me, sistemandomi il libro che sto leggendo (o meglio, fingendo di) sulle ginocchia ed atteggiando il viso ad un’espressione casuale.
Un ticchettio leggero sulle assi del pavimento e mio figlio fa la sua comparsa nel salone.
Alzo lo sguardo e lui, notandomi, sobbalza.
“P-papà?”.
L’imbarazzo nel suo tono è palese ed in un certo senso mi lascia perplesso, poichè non è un’emozione che mi sono ritrovato ad affrontare spesso alla sua età, privo com’ero di qualunque senso del pudore.
Lo osservo con aria fintamente distratta.
Sono quasi sicuro di aver avuto un paio di calze leopardate identiche a quelle che indossa lui ora, quando avevo vent’anni o giù di lì.
“Credevo che saresti uscito stasera... non dovevi andare da Stef?”
“Cambio di programma”.
Decreto, riponendo il libro e scivolando con un sospiro contro lo schienale della poltrona sulla quale sono seduto, un affare pseudo-barocco che ho scovato in un mercatino d’antiquariato qualche anno fa e che sul momento mi era parso un ottimo acquisto, ma che ora considero fin troppo pretenziosa, oltre che scomoda.
Io e Cody ci fissiamo in silenzio.
I riccioli color carbone sono laccati e gli ricadono a regola d’arte sugli occhi grigi.
Il tubino nero che ha addosso (e che con tutta probabilità ha sgraffignato dall’armadio di Helena) mette in risalto la sua figura slanciata e poco mascolina, per quanto scattante.
Sono in molti a sostenere che Cody mi somigli in maniera notevole, ma io non la penso esattamente allo stesso modo.
Tralasciando le evidenti differenze caratteriali (Cody è premuroso verso chiunque tranne se stesso, estremamente riservato e molto maturo per i suoi 18 anni), il tratto che più lo distingue dal patrimonio genetico che ha ereditato dal sottoscritto è lo sguardo.
Nello sguardo di mio figlio non c’è traccia dell’arroganza, nè della bramosia di autodistruzione che io mi portavo appresso in gioventù, incatenate a due iridi verde veleno come appendici infette.
Lo sguardo di Cody è fin troppo aperto, troppo limpido ed innocente perché il futuro gli risparmi più di una sofferenza.
“Non puoi uscire conciato così”.
Dichiaro, dopo una pausa.
Cody apre la bocca per replicare, ma io lo interrompo.
“... hai l’eye-liner tutto sbavato. Va’ a lavarti la faccia, te lo rimetto io”.
Resta immobile per parecchi secondi, la mascella che quasi tocca terra.
Alzo le sopracciglia, al che annuisce e senza ulteriori commenti si avvia verso il bagno.
“A casa per le due!”.
Gli raccomando, prima che sia uscito dalla stanza.






Angolo dell'Autrice: che dire? L'imput per questa storia mi è venuto durante una pausa particolarmente lunga tra una lezione e l'altra all'uni, ergo ho deciso di cimentarmi con questo invece di studiare Spagnolo lol
Tra l'altro è la prima volta che scrivo qualcosa su Cody e niente, spero di aver gestito bene la cosa.
Come sempre, critiche ed opinioni (ma anche elogi ghghgh) sono sempre ben accette :)
Detto questo, torno nella mia Fortezza della Solitudine a (non) studiare.
Salutissimi e alla prossima! ^-^


_Buddy
 
  
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