Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: kirarachan    24/01/2014    2 recensioni
Miroku si ritrasse perplesso, poi guardando l’uomo ai suoi piedi, decise di stare al gioco, chissà poteva rivelarsi divertente.
«Prego si alzi, e mi dica il suo nome»
Pulendosi il completo nero si rialzò. Un attimo completo nero? Si guardò, ma certo, doveva apparire al meglio davanti al maestro. Si ricompose «Barnabus Stinson»
Il monaco cercò di ripetere con scarsi risultati quel nome esotico. «Può chiamarmi Barney»
Cross-over Inuyasha/How I met your mother
Storia partecipante al concorso Incontri/scontri improbabili indetto da S.Elric_
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Miroku
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

THE POSSIMPIBLE

or

When possible and impossible know each other

 

 

Si stava annoiando, si stava annoiando a morte.
Continuò a fare zapping sul suo televisore al plasma 300', tutto procedeva al meglio, il lavoro alla Goliath National Bank procedeva alla grande, il suo letto era ancora da rifare dopo la notte di fuoco avuta con una tale, Mindy, Cindy... Poco importava…

Sorseggiò una birra appena presa dal frigo ormai vuoto.
Qualcosa però lo lasciava insoddisfatto, nella sua vita non c'era nessuno che capisse o volesse capire al meglio la sua posizione di scapolo convinto. Tutti lo compativano da quando parlava delle sue numerose conquiste, ai metodi di conquista. Non aveva mai avuto un vero confronto da quel punto di vista.
Pensava di aver trovato un degno compagno prima in Marshall, quando lo vide sedurre una fantastica rossa in meno di 5 minuti -scoprì amaramente che era la sua ragazza facendogli cadere tutta la stima che si era venuta a creare-.
In seguito suo padre, che per farsi grande ai suoi occhi aveva usato in parte lo stesso stratagemma.

Sospirò. "Troverò mai un degno compagno di avventure?"

Lo zapping frenetico continuava, quella meraviglia di televisore e niente da vedere. Si alzò per andare a guardare la sua fantasmagorica collezione di porno, sospirò, non era quello che cercava in quel momento.
Lui il grande Barnabus Barney Stinson, mai si era sentito così avvilito prima di allora.
Era tentato di uscire a cercare una donna da rimorchiare per passare alcune ore con se stesso. "Idea stupida, non è per nulla il momento giusto"
Si accorse di essere in crisi nera quando notò il suo abbigliamento.
Sgranò gli occhi dallo stupore e dalla paura. Una tuta da ginnastica. In fondo al corridoio alla sua destra vide un completo malamente riposto, questo lo fece deprimere ancora di più.
"Come sono caduto in basso"
Continuando quello zapping perverso arrivò a vedere qualcosa che lo interessava.
Un cartone animato, un monaco dall'aspetto invidiabile tentava in vari modi di abbordare numerose donzelle del gentil sesso, con frasi da vero dongiovanni.
Iniziò a guardare quel piacevole intermezzo con ritrovato interesse, pendeva dalle labbra di quel bonzo. Nonostante i rifiuti e i continui colpi subiti continuava fieramente a combattere. Se solo avesse potuto conoscere quel maestro di vita. Continuò a guardare interessato la serie, per fortuna si era sintonizzato su quel canale nel momento della maratona.
Dopo vari episodi gli rimase in mente il titolo della serie «Inuyasha» Ripeté per imprimere nella mente quello strano nome orientale.

 

Si sfregò la testa confuso, boschi, aria fresca. Mosse la mano su quella superficie morbida che gli solleticava i palmi. Erba.

Dov’era finito il suo appartamento? Dov’era il suo fantastico televisore?

Si guardò intorno spaesato.

Quando sentì un allegro tintinnio riempirgli le orecchie.
Si girò verso l’origine di quel suono e lo vide. Il suo compagno di avventure, lui, Miroku. Il giovane bonzo stava girando per quella campagna sterminata tirando un carretto pieno di stoffe, riso e chissà quale altro ben di dio.

«Buongiorno straniero, ti occorre aiuto?»

Sentì la voce del bonzo indirizzarsi a lui. Stava parlando con lui.
Gli si prostrò ai piedi incantato. «Maestro, sommo maestro di vita! Voglia condividere le sue avventure con questo povero e semplice uomo»

Miroku si ritrasse perplesso, poi guardando l’uomo ai suoi piedi, decise di stare al gioco, chissà poteva rivelarsi divertente.
«Prego si alzi, e mi dica il suo nome»
Pulendosi il completo nero si rialzò. Un attimo completo nero? Si guardò, ma certo, doveva apparire al meglio davanti al maestro. Si ricompose «Barnabus Stinson»
Il monaco cercò di ripetere con scarsi risultati quel nome esotico. «Può chiamarmi Barney»
Gli porse la mano avvolta in un manicotto blu «Piacere Barney, io sono Miroku»
Strinse la mano calorosamente.

«Stavo tornando al villaggio per portare questi beni agli abitanti, se vuoi, puoi accompagnarmi e fermarti a desinare».

Proseguirono il viaggio insieme chiacchierando del più e del meno fino all’arrivo al villaggio.

Il monaco lasciò tutto in mano a un sacerdote dicendogli di prendere quei doni come pegno per soggiornare presso il villaggio alcune notti insieme al suo amico.
L’abito dell’accompagnatore del bonzo lasciò un po’ perplesso l’anziano monaco che però accettò di buon grado vista la mole di doni che aveva portato.
Era ormai sera e decisero di andare nella capanna che aveva indicato loro l’anziano signore, per aiutarli aveva destinato loro una giovane del villaggio, povera ragazza se avesse saputo al cospetto di chi era.

Barney lasciò le sue scarpe all’ingresso come fece anche il monaco e presero a confrontarsi nelle loro performance.
Ciò che interessava davvero al giovane biondo in completo nero erano gli approcci, voleva un confronto aperto con quel monaco abile nell’arte della seduzione.

«Sommo maestro m’illumini sulle sue tecniche di seduzione, come fa, nonostante tutti i rifiuti lei è sempre disinvolto e non ho mai visto cenni di sconforto sul suo volto»

Il giovane monaco assunse un’espressione saccente, finalmente qualcuno aveva notato le sue abili doti di seduttore. «Devi sapere amico mio…» Disse iniziando il discorso come se dovesse decantare le lodi di chissà quale eroe. «… che l’importante è tutto qui» Disse ponendogli una mano sul cuore.
«Fino a quando tu sarai convinto dei tuoi sentimenti verso te stesso nulla potrà mai scoraggiarti»

Addentò una pallina di riso avidamente. «Ma ora raccontami un po’ di te»

A Barney si illuminarono gli occhi «Allora deve sapere che mio padre ha usato le sue false doti di seduttore per non deludermi. E la stessa cosa ha fatto un mio amico per impressionarmi, ora io sono in crisi mistica. Sento il mio dono venirmi meno, ho una vita fatta di successi, un lavoro di tutto rispetto, ogni notte una donna diversa ad accompagnarmi, ma ahimè di giorno nessuno con cui confidare i miei successi, mi sento incompreso Miroku» Concluse sconsolato.

Il monaco gli pose una mano sulla spalla. «Non preoccuparti amico mio, ti capisco»
«Ma prego se hai bisogno di sfogarti fa pure» Disse il giovane ingurgitando un altro po’ di riso accompagnandolo con delle verdure.

«Sento che non ho più uno scopo, una direzione. Che me ne faccio di un lavoro, dei soldi, del letto scaldato da una donna… Io ho bisogno di un amico che non mi compatisca»

«Non incolpare agli amici» Fece girare il dito indicandosi attorno «Io non ne ho, e non ho mai avuto il tuo genere di crisi» Ingurgitò malamente altra zuppa.
«Il problema risiede dentro di te».

Barney non l’aveva mai vista in quella maniera «Ma se quello che dici è vero allora anche la risposta risiede dentro di me»
Il monaco annuì solennemente. «Esatto amico mio, ora cerchiamo di arrivare alla risposta»

«Iniziamo con la prima domanda, Perché?»

«Questo è molto semplice, anni addietro ero davvero affezionato a una donna, Shannon, le avrei preso la luna se solo me lo avesse chiesto. Era una donna fantastica, la amavo davvero e la rispettavo, ma lei decise che voleva di più e mi lasciò» Si coprì gli occhi quando il ricordo si fece troppo doloroso.

«E dopo di ciò che successe?»

«La rividi anni dopo, la sedussi e la abbandonai» Disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo e il monaco condivise appieno la sua strategia.

«Bene, hai reagito quella volta. Come hai proseguito il tuo cammino nella seduzione?»

«Ho preso le sembianze dell’uomo che mi aveva portato via Shannon, e ho continuato a sedurre il gentil sesso con sempre maggiore sicurezza»

Il monaco annuì soddisfatto.

«E ora sei in crisi mistica» Si grattò il mento alla ricerca di una soluzione.

«Tu hai paura, hai paura di un altro rifiuto!» Disse risoluto, spiazzando il biondo davanti a lui.

«Co… come?»

«E’ ovvio, tu fai affidamento su questo abbigliamento a cui ti sei affidato dopo la cocente delusione di Shannon, il tuo subconscio cerca di tenerti all’erta, se ora fallissi, come reagiresti?»

Quella domanda lo colse a bruciapelo, era vero, era tutto ovvio adesso.

«Oh sommo maestro vi sono grato! Spiegatemi come superare questa paura, ve ne prego»

«Guardami»

Il monaco si avvicinò alla giovane che era rimasta in disparte prendendo le ciotole sporche continuando a riempire le altre con altro cibo.
Barney guardava con interesse sempre crescente il giovane.
La giovane ragazza era basita, ma questo non lo fece demordere.

«Oh giovane donzella dal sì gentile aspetto» Iniziò prendendo le mani fra le sue con un movimento delicato, il viso di lei si imporporò. «I vostri occhi risplendono in questa notte»

Continuò con sicurezza «Vorreste essere così gentile da diventare mia moglie e da concedermi un figlio?»
SCIAFF!! «Maniaco!!» Aggiunse la ragazza uscendo dalla capanna imbarazzata all’inverosimile.
Poi riprendendo le redini del discorso spiegò il tutto al giovane allievo che lo guardava rapito. Si massaggiò la guancia con nonchalance .
«Vedi? Ho appena ricevuto un rifiuto, ma non per questo cambierò vesti o cose del genere, andrò avanti per la mia strada continuando a decantare le mie lodi per il genere femminile».

Proseguì «Ogni rifiuto è solo un passo verso un consenso»

«Ma lei maestro non ha paura di nulla?»

Vide il volto del monaco rabbuiarsi «Ebbene sì» Disse portando il braccio fasciato davanti al viso.
«Ho paura di poter morire prima di poter avere una famiglia»
Barney lo guardò stupito per quello era il suo esatto opposto, lui rifuggiva una famiglia. Ma il suo compagno di avventure non poteva essere del tutto uguale a lui o non sarebbe stato divertente.

«Ho un dono per voi signor Miroku» Disse estraendo dalla giacca un libricino nero «Ecco a voi il Playbook – Manuale del rimorchio voglio condividerlo con voi che mi avete permesso di capire e affrontare il mio dubbio»

In quel momento entrò un’altra ragazza. «Forza mostrami ciò di cui sei capace!» Lo incitò il suo maestro. «La sfida è accettata» Replicò sistemando la giacca.

Lui le si avvicinò sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi e sfogliando mentalmente il suo Playbook, vedendo la ragazza davanti a lui un po’ in carne optò per il “Posso indovinare il tuo peso?”
Il monaco lo vide pensieroso. «Non affidarti alle tue conoscenze, improvvisa»

Il ragazzo gli fece un sorriso.
«Da dove vengo io le donne del suo sembiante e capaci di si gentili modi le eleviamo a principesse, sarebbe così gentile da divenire la mia compagna in questa notte scura?» La giovane lo guardava perplessa.

«Lei è un balsamo per questi occhi stanchi, tutto in lei ispira passione»
La ragazza arrossì all’inverosimile e se ne andò scusandosi, chiudendo di più lo yukata.
Lui non seppe come interpretare la risposta e volse il capo verso Miroku.
«E’ andata alla grande, vedi qui le ragazze penso siano molto più pudiche che nella tua epoca, ad esempio, la tattica, “Il mio pene può esaudire desideri” qui non funzionerebbe mai, anche se sarebbe bello poterla tentare» Il monaco si fece nuovamente serio. «Allora come ti senti ora?»

Il biondo si guardò attorno con ritrovato ottimismo. «Benissimo Miroku!»
Lui sorrise contento e gli indicò un futon per dormire. «Dai corichiamoci che domani ci attende una giornata di approcci»
Se ne andò a dormire soddisfatto e felice del futuro che gli si parava davanti.

 

Il sole gli stuzzicò gli occhi, li aprì stancamente. Allungò la mano per spostare la coperta e si ritrovò sul divano. Sorpreso e stupito si guardò attorno. Riconobbe il suo appartamento, tastò laddove teneva la versione tascabile del Playbook e non lo trovò. Si guardò attorno smarrito.

Quando decise di alzarsi dal divano era perplesso ma felice, quell’incontro lo aveva risvegliato da un tepore che lo stava lentamente pervadendo facendogli perdere il contatto con la realtà.

Andò in camera gettando via quella orribile tuta e prendendo in mano il suo completo.
«Come mi eri mancato tesoro mio» Disse accarezzandolo con cura.
Ripensò all’incontro con quel monaco, non capiva bene come poteva essere successo ma la cosa non gli interessava. Era di nuovo lui.

Uscì di casa urlando «It’s gonna be Legen… Wait for it… Dary!»

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: kirarachan