Ero bellissimo, il
più bello del mio regno, nonché sovrano di questo.
Ma la bellezza era
solo esteriore: il mio cuore, infatti, era duro come la pietra e freddo come il
ghiaccio.
Mi comportavo in modo
riprovevole, viscido… Ho ricevuto la giusta punizione per le mie cattive
azioni: la mia bruttezza interiore si è estesa, dandomi l’aspetto… di una
bestia.
Tutti mi temevano, mi
odiavano. Ma poi… Poi sei arrivata tu, ti sei inserita in punta di piedi nella
mia vita…
Una ragazza
bellissima, in ogni senso: generosa, dolce, sensibile e giusta.
I castellani, tramutati
in oggetti dall’incantesimo che gravava sul mio castello, volevano farti
restare a tutti i costi per riacquistare l’aspetto di un tempo e così ti ho
trattenuta, nonostante sapessi di tuo padre malato alla tua ricerca.
Dopo un po’ , sentendo il tuo odio verso di me, ho creduto che avresti
portato solo ulteriore dolore nelle mie giornate sempre uguali: come avrei
potuto io, bestia immonda, suscitare qualche interesse in te? Come avrei mai
potuto io, persona orribile, ricevere un qualsiasi aiuto, un qualsiasi segno di
pietà da te, leggiadra, giovane donna?
Mi sbagliavo… Mi hai
cambiato, mi hai fatto scoprire che la bellezza non è tutto; grazie a te ho
capito che basta pochissimo per rendere felice qualcuno e questo rende felici a
sua volta, ho imparato ad andare oltre le apparenze, ho scoperto che, anche se
ti chiamano “mostro”, non lo sei per forza. Solo noi possiamo determinare
quello che siamo, nessun altro…
Ma, soprattutto, ho
scoperto che anch’io posso provare sentimenti che non siano odio o rabbia…
Ho scoperto che anch’io
posso amare.
Mi sono innamorato
proprio di te, unica persona in grado di rendermi felice, che non è scappata
alla vista del mio orribile aspetto.
E’ stato proprio sul
tetto del mio castello, dopo la lotta con Gastone, il momento più bello della
mia vita: mentre ero in fin di vita, ti sei buttata sul mio petto, sotto la
pioggia scrosciante, e mi hai sussurrato, in lacrime:
“No, non puoi morire…
Io ti amo…”
Come hai potuto
innamorarti di uno come me? Ancora oggi non l’ho capito.
In quel momento, sono
tornato quello di un tempo, come recitava l’incantesimo: la prima donna che si
fosse innamorata di me prima che l’ultimo petalo della rosa incantata fosse
caduto, mi avrebbe fatto tornare un uomo.
Ora sono felice con
te, nel mio castello in compagnia dei castellani.
Sono un uomo
cambiato, mi hai cambiato tu, fata incantevole. Ti devo tutto, Belle...
Quando sono arrivata,
pensavo fossi una persona orribile, data la fama che avevi.
Tutti mi avevano
parlato del crudele principe del nostro regno.
Sentivo di odiarti
profondamente quando mi hai detto che mi avresti rinchiusa nel castello, non
permettendomi di mai di uscire, neanche per andare a visitare mio padre, molto
malato: capivo il significato di tutte le voci che giravano, al villaggio.
Ma ho reputato stare al
mio posto la cosa più giusta.
I primi giorni, ho
cercato di conoscerti, ma con molta cautela: devo ammettere che il tuo aspetto
mi incuteva un po’ di timore.
Ma poi, ho cominciato a
scorgere un barlume di umanità in te: vedevo fare capolino un briciolo di bontà
nei tuoi occhi. Ne ho avuto la prova quando hai mandato delle cure per mio
padre malato.
Così, ti sono stata vicina,
insegnandoti tutto quello che riguardava il galateo e la cultura e alla fine…
mi sono innamorata di te.
Non credevo sarebbe
stato possibile, ma è successo.
Quando abbiamo ballato
nella grande sala dorata, percepivo la persona dolce e generosa che saresti
diventato se fossi rimasta sempre con te. Ho capito che il tuo aspetto non ti
rendeva giustizia, o almeno, non per come eri diventato.
Poi, quando ti ho visto
in fin di vita sul tetto del castello, ho sentito il peso del mondo sulle mie
spalle: sapevo che non avrei mai potuto continuare una vita senza di te, non
volevo perderti.
Ti ho detto quelle
parole, buttandomi sul tuo petto ferito, in lacrime
“ No, non puoi morire… Io ti amo…”
Quella semplice frase è
bastata per farti tornare quello di una volta, ma cambiato nel cuore.
Sono felice con te ora,
tra le mura di questo castello, che prima mi sembravano una prigione, ma che
ora sento come casa mia.
Ti amo,
bestia dal cuore tenero, e sono contenta di questo.