Fanfic su artisti musicali > Adam Lambert
Segui la storia  |       
Autore: Fay_8    25/01/2014    7 recensioni
Erano passati solo tre giorni, ma nessuno aveva stabilito il tempo che bisognava impiegare per innamorarsi. L’amore non ha dei tempi specifici. Accade e basta. Puoi innamorarti con una semplicità inspiegabile, basta uno sguardo, un sorriso, un voce. Pensi che non sia possibile, perchè non puoi innamorarti di una voce o di uno sguardo, ma accade. Ti ritrovi in un uragano di emozioni, che non sai spiegare, vorresti uscirne ma allo stesso tempo vorresti rimanerci dentro in eterno. Perché l’amore è così, fa paura ma vale sempre la pena di essere vissuto. Tommy lo sapeva e non si sarebbe arreso, perché lui era innamorato di Adam dalla prima volta che l’aveva visto, la prima volta che aveva ascoltato la sua voce, se ne era innamorato ogni secondo di più. Non sapeva come era possibile, ma non si sarebbe tirato indietro. Stava soltanto dando ad Adam il tempo per capire che ormai erano dentro l’uragano, insieme.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Adam Lambert, Tommy Joe Ratliff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Neon Lights

«Puoi smettere di ascoltare musica e prestarmi attenzione!» chiedere a Tommy di non ascoltare musica era come chiedere alla pioggia di non cadere. Si trovavano nella camera di Isaac, il suo migliore amico e forse anche l’unico, non ricordava neanche perché ci era andato, ormai era un’abitudine . Erano seduti sul letto, Tommy poggiava le spalle al muro e teneva le ginocchia vicino al petto mentre Isaac gli era seduto accanto. Avevano iniziato a parlare di una festa che si sarebbe tenuta in un locale e Isaac stava letteralmente implorando Tommy di andarci «dai andiamo! Sarà divertente» lo fissò per un po’ , infondo era soltanto un’altra festa come le altre perché non andarci «ok, ma se dico andiamocene c’è ne andiamo» Isaac si alzò e gli tese la mano «allora andiamo».

Luci al neon. Fumo. Beat. Corpi sudati ed alcol. Ecco cosa c’era in quel locale . Ma loro ci erano abituati.

Iniziarono a ballare, bere, non era molto diverso da ciò che facevano durante le altre serate ma era un modo per passare il tempo. Mentre Isaac ballava con una ragazza Tommy si sedette al bar. Incominciò a fissare le persone sulla pista da ballo, mente il suo sguardo scorreva tra la folla, si soffermo su un uomo. Mentre lo guardava non si rese neanche conto che si stesse avvicinando e non era solo. Quell’ uomo, chiunque fosse, era di sicuro l’essere più bello che avesse mai visto. Stava per avvicinarsi quando vedendo i due ragazzi spostarsi sulla pista da ballo, si bloccò, iniziarono a strusciarsi l’uno contro l’altro. Senza neanche rendersene conto Tommy si avvicinò ai due, senza invadere il loro spazio personale, ed iniziò a ballare. I suoi movimenti erano lenti e sensuali, chiuse gli occhi e si lascio trasportare dalla musica, non aveva idea di cosa stesse facendo, tutto ciò che sapeva era che voleva attirare l’attenzione di quell’uomo. Un ragazza cercò di unirsi a lui ma ignorandola si spostò, avvicinandosi ad un ragazzo e fu in quel momento che notò lo sguardo di quell’uomo posarsi su di lui. Iniziò a muoversi con più sicurezza e finalmente ottenne ciò che voleva. L’uomo abbandonando il suo compagno gli si avvicinò. Ballarono insieme, ed avere quel corpo così vicino gli procurava i brividi. Fu tutto molto veloce, si ritrovò le mani dell’altro sul fondoschiena e le sue gli afferrarono i capelli per avvicinarselo. Non aveva mai baciato un uomo ma da quando aveva visto lui, era stato tutto ciò che aveva desiderato. Poteva avvertire il respiro dell’altro sulle sue labbra, chiuse gli occhi ma ciò che voleva non arrivò, li riaprì e si ritrovò davanti l’altro che rideva. Stava ridendo di lui. Si voltò per andarsene ma l’altro gli cinse il busto con un braccio riportandolo alla posizione di prima e posò una mano dietro il suo collo, Tommy si lascio subito andare a quel tocco senza opporre resistenza mentre l’altro avvicinando le labbra al suo orecchio, sussurrò «come sei accondiscendente» Tommy si voltò a guardarlo negli occhi, voleva controbattere, opporsi ma la verità era che quello sconosciuto aveva ragione. La presa sul suo busto si allentò e ritornarono a ballare senza staccare gli occhi l’uno dall’altro, i loro sguardi erano incatenati un po’ come i loro corpi che si univano sempre di più. Fini un’ altra canzone e Tommy diventò impaziente, voleva quel contato più di ogni altra cosa, così senza pensarci su più di una volta poggiò le mani sulle spalle dell’altro e lo baciò. Se in un primo momento non ci fu risposta a quel tocco dopo poco avvertì le labbra dell’altro premere sulle sue, ma fu sempre lui a fare il primo passo, dischiuse le labbra e lasciò che la sua lingua accarezzasse quelle labbra morbide che si schiusero immediatamente. Fece scorrere le sue mani sul collo dello sconosciuto fin dietro la sua nuca, mentre l’altro posò le mani sui suoi fianchi spingendoselo contro. Quello che Tommy aveva iniziato divenne un bacio passionale, sembrava quasi che ne avessero bisogno per respirare. Quando le loro labbra si staccarono le loro fronti rimasero unite, mentre avevano gli occhi chiusi, potevano percepire il respiro irregolare l’uno dell’altro. Quello era stato il bacio più desiderato ed intenso di sempre, per entrambi. Restarono a ballare. Poi Tommy lo prese per mano e andò verso la dark room del locale, nonostante la musica alta, avvertì la risatina dello sconosciuto. Quando entrarono non si sorprese di trovare già coppie impegnate infondo era quello lo scopo della camera. Non era mai stato in un poso del genere, non era il tipo da rapporti casuali ma quell’uomo era come una calamita per lui. Lo voleva, questo era tutto quello che sapeva in quel momento.

Appoggiò le mani sul suo petto e lo spinse contro il muro. Iniziò a baciarlo, le labbra poi il mento fino a percorrere la sua mandibola, mentre stava per dedicarsi al suo collo, venne allontanato e le posizioni ribaltate. Adesso era Tommy ad avere le spalle contro il muro, calde mani si insinuarono sotto la sua maglia sfiorandogli i fianchi. Trattenne il respiro, nessuno lo aveva mai toccato così e a nessuno aveva mai permesso di farlo. Le mani salirono e si posarono sulla sua schiena mentre quelle morbide labbra che aveva baciato poco prima iniziarono a torturargli il collo, facendolo eccitare ancora di più. Una mano abbandonò la sua schiena per posarsi sul cavallo dei suoi pantaloni. Non riuscì al trattenersi dal gemere, un gemito che confermo la sua eccitazione ma che fece trasparire anche la sua agitazione. L’uomo si scostò da lui per guardarlo negli occhi «non è la tua prima volta, vero?». Si, ecco cosa avrebbe dovuto rispondere «cosa? No certo che no» sperò che non si notasse l’incertezza nelle sue parole.

«Quanti anni hai?» ma da quando un uomo, in una dark room, fa tutte queste domande prima di fare sesso? Pensò Tommy.
«21» mentì «21?» domandò l’altro capendo che mentiva dal tempo che aveva impiegato per rispondere
«20» mentì ancora, impiegando sempre troppo tempo «20?»
«19» mentì ancora «vuoi continuare il conto alla rovescia o mi dici la tua età»
«18» l’altro alzò un sopracciglio «17, sul serio, ma tra un mese ne avrò 18» stavolta non mentì,
«perfetto stavo per molestare un ragazzino, non dovresti tipo essere in pizzeria con i tuoi amici»
«non sono un ragazzino e non stavi per molestare nessuno, se non avessi voluto ti avrei rifiutato»
«rifiutato? Dolcezza nessuno mi rifiuta, anzi gli uomini cadono ai miei piedi e tu piccoletto non fai eccezione, credi che non abbia capito che hai iniziato a ballare solo per attirare la mia attenzione, ho deciso di assecondarti soltanto perché sembrava divertente ma sei un ragazzino quindi la cosa finisce qui» si voltò ed uscì dalla dark room dirigendosi al bar, seguito da Tommy.
Prese posto su uno sgabello poi un ciuffo biondo dall’altro lato del bancone attiro la sua attenzione. Tommy era seduto a bere il suo drink, con lo sguardo cerco Isaac tra la folla. Voleva tornare a casa. Lo vide e si alzò per andare da lui, mentre si dirigeva verso la pista da ballo, una mano gli afferrò la spalla e lo fece voltare. Rimase incantato a fissare quello sguardo per poi ritornare in se ed incazzarsi. Che cosa voleva adesso quell’uomo da lui, era stato umiliato abbastanza. «Dovresti tornare a casa» gli disse semplicemente «quello che faccio non sono affari tuoi» si divincolò dalla presa di quella mano, per dirigersi verso Isaac inconsapevole di essere seguito. Isaac parlava con una ragazza, diversa da quella con cui l’aveva lasciato, gli si avvicinò «c’e ne andiamo?» era più un’affermazione che un domanda. Isaac salutò la ragazza e posò il braccio attorno alle spalle del suo amico. Insieme andarono verso l’uscita ma quando arrivarono vicino alla porta Isaac venne spinto via da un uomo. Quell’ uomo. «Che diavolo fai?» chiese non capendo perché lo avesse colpito, «ha solo 17 anni, trovatene un altro per stasera» Isaac guardò Tommy, che aveva abbassato lo sguardo, poi guardò il tizio che gli stava davanti e scoppiò a ridere. «Piacere sono Isaac» disse porgendogli la mano, che l’altro non afferrò «e ho 18 anni, sono il migliore amico del qui presente Tommy Joe» aggiunse indicando il biondo «adesso se non ti dispiace noi- afferrò di nuovo Tommy per le spalle- usciamo», i due avanzarono verso la porta e lasciarono l’uomo lì.

Da bravo amico Isaac accompagnò Tommy a casa.

«Tommy» lo chiamò dopo un po’ che fu uscito dall’auto, l’altro si voltò «si?»

«per stasera non ti chiedo spiegazioni ma domani, me le devi »
«allora a domani» lo salutò con un cenno del capo ed entrò in casa.

Era domenica mattina. Non aveva dormito e non era neanche stanco.
Continuava a pensare a quegli occhi, quel sorriso, quelle mani, quelle labbra, doveva rivederlo e voleva risentire quella presa sul suo corpo.

Bussarono alla porta, era solo in casa, si alzò dal divano per aprire e non fu sorpreso di ritrovarsi Isaac davanti.
«Ciao» gli fece segno di entrare, chiuse la porta e insieme si accomodarono sul divano.
«Dormito bene?» iniziò il discorso Isaac, «no»
«perché ? no non rispondere, i miei poteri telepatici mi dicono che è colpa di due occhi azzurri» Tommy sprofondò la testa tra i cuscini «ti prego non chiedermi niente»
«sono particolarmente buono oggi, quindi non ti chiedo nulla, solo una cosa» alzò la testa dai cuscini «Isaac»  lo guardò implorante
«una» insistette l’altro «una» acconsentì
«da quando ti piacciono i ragazzi?»
«non mi piacciono i ragazzi … mi piace lui»
«non ci proverai con me vero? Sarebbe strano»
«non ci proverei mai con te» urlò quasi, Tommy «che vuoi dire, non sono attraente, sono sicuro che se fossi gay molti ci proverebbero con me»
Tommy gli lanciò un cuscino sulla faccia «volevo dire che tu… sei Isaac, siamo cresciuti insieme, sei come un fratello per me» Isaac lo abbracciò
«ma se non fossi tuo fratello mi troveresti sicuramente attraente, guardami sono fantastico» si alzò ed improvvisò una sfilata «fantastico!» commentò Tommy.

Passarono la giornata a ridere e scherzare senza toccare l’argomento “occhi azzurri”.

Poi da casa di Tommy andarono a casa di Isaac.
«Stasera uscite?» domandò la mamma di Isaac «si» rispose Tommy «si ?» domandò  Isaac al suo amico «si» confermò.

«Allora, ho evitato di metterti in imbarazzo chiedendoti di quel tipo ma mi hai portato di nuovo in questo locale, il minimo che puoi fare è dirmi le tue intenzioni»
«devo rivederlo»
«Rivederlo? Tommy non sai neanche il suo nome e poi cosa ti fa pensare che sia in questo locale?»
«non lo so Isaac, non mi era mai capitata una cosa del genere, tutto quello che so e che voglio conoscerlo, sapere il suo nome ad esempio»
«e se non è qui ?» Tommy lo guardò, aveva ragione non sapeva se l’avrebbe trovato lì dentro ma doveva almeno tentare,
«se non è qui torniamo a casa. Io adesso entro puoi venire con me o aspettarmi qui»
«entro, mentre tu cerchi il tuo uomo magari incontro qualche bella ragazza» sorrise e Tommy insieme a lui, non solo perché il suo amico non l'aveva lasciato entrare da solo ma anche perché aveva appena definito “occhi azzurri” il suo uomo.

Entrarono. Luci al neon. Fumo. Beat. Corpi sudati ed alcol. Niente di nuovo.

Tommy lasciò Isaac a vagare per il locale mentre cercava ciò per cui era venuto.

Guardò sulla pista da ballo, niente. Pensò di dover controllare anche la dark room ma mentre voltò la testa verso il bar lo vide. Era lì, seduto insieme allo stesso ragazzo con cui l’aveva visto ballare e per un attimo lo invidiò. Si incamminò verso di lui, quando fu a metà strada per raggiungerlo, l’altro incontro il suo sguardo.
Si immobilizzò, al centro della pista da ballo, mentre quello sguardo non accennava a distogliersi.

Il locale era pieno ma tutto ciò che vedeva era il modo in cui i suoi occhi lo infiammavano. Come fuoco nell’oscurità.

------

Angolino di Fay : Salve!
Non chiedetemi il senso di ciò che ho scritto, perchè non lo so neanche io.

GRAZIE a chi ha letto e chi lascerà una recensione, positiva o negativa, mi renderà felice :)

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Adam Lambert / Vai alla pagina dell'autore: Fay_8