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Autore: Yuichan    26/01/2014    3 recensioni
Ciò che meno ti aspetti si presenta all'improvviso, quel sentimento che provi a reprimere per paura di essere nuovamente ferita viene comunque a galla e ormai non puoi più farci nulla...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo
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Stand by me

 

1. Ciò che non ti aspetti

 

- Bravo così! Sposta un po' il mento all'ingiù!-

Ren eseguì esattamente le direttive del fotografo e tutto si concluse nel migliore dei modi. Perfetto in ogni movenza ed espressione. Nonostante fosse suo manager da tempo, persino Yukihito, rimaneva affascinato dalla bravura con cui Ren lavorava e non perdeva occasione per portarsi a casa qualche scatto rubato. Adorava quel lavoro e adorava Ren, divertendosi come un pazzo a stuzzicarlo in ogni situazione, soprattutto prendendo come argomento una certa ragazza.

- Ottimo lavoro Ren! Tra meno di un'ora abbiamo un'intervista agli studi della LME, te la senti?-

- Ovviamente!- Rispose con noncuranza, mentre sorseggiava una bevanda calda gentilmente offertagli da un'assistente, che ancora non riusciva a recuperare un regolare respiro. Si era chiesto spesso come fosse possibile che tutte le donne che incontrava rimanessero abbagliate dal suo aspetto e dai suoi modi gentili, mentre l'unica che realmente doveva notarlo, non lo vedeva neanche come un uomo.

Come dimenticare l'imbarazzante scena in quell'hotel. Vedere il viso di Kyoko non mostrare alcun interesse verso il suo corpo nudo, era un affronto troppo grande da sopportare. Si sedette sulla sua privata poltrona, provando a chiudere gli occhi e scacciare quel pensiero che lo rendeva nervoso e offendeva la sua mascolinità e cercò di concentrarsi sui prossimi lavori. Yukihito gli si avvicinò poggiandogli una mano sulla spalla ed attirando un po' l'attenzione del divo.

- Io veramente dovrei dirti una cosa importante.- Sorpreso ed incuriosito dal modo di comportarsi del manager, Ren prestò massima attenzione. Di solito gli annunciava i lavori con molto entusiasmo, quindi quella volta doveva aver sicuramente combinato qualche guaio. - Ecco ho pensato che forse ti sarebbe piaciuto rilassarti e sfogarti un po' tra le riprese del film e i vari lavori.-

- Yukihito mi stai per caso chiedendo di uscire con te?-

- Ehhhh?- Scattò indietro come un gatto spaventando, Ren giurò di vederlo anche soffiare come un felino. Rise tra se, rimaneva comunque un gran divertimento farlo arrossire come un bambino.

- Allora dai, spara che hai combinato?-

- Bhè in realtà è pur sempre un lavoro, ma ecco è un po' particolare.- Si grattò la testa e abbassò un po' lo sguardo. Ren giurò che stesse ridendo sornione. - Si tratta di una campagna pubblicitaria alle Oedo Onsen Monogatari. Dovrai solo stare a mollo per un paio di giorni e se qualcuno ti rivolge la parola dire che sono le migliori terme che tu abbia mai visitato.- Iniziò ad agitare le mani come un bambino che cerca attenzione, elogiando le terme come il miglior posto in cui rilassarsi. - Siccome la troupe del film dovrà fare delle esterne, che però non richiedono la tua presenza, ho pensato che fosse un ottimo modo per rilassarti un po'. Stai lavorando così tanto e poi verrai pagato per non fare assolutamente nulla.- mettendosi in ginocchio e alzando le mani congiunte in preghiera, come se fosse davanti ad un dio, Yikihito iniziò ad implorarlo.

- Non esagerare ora, va bene accetto, ma continuo a non capire.-

- Oh non serve capire, corro subito ad avvertire Kyoko!- A Ren quel nome fece andare di traverso il the caldo che stava ancora sorseggiando. Tossì e gli occhi gli si inumidirono per colpa dello sforzo.

- Che cosa c'entra Kyoko in tutto questo?- Purtroppo il manager non lo ascoltava più da qualche minuto e aveva gia preso in mano il cellulare e contattato la ragazza per riferirle che era tutto sotto controllo. Ren provò a seguire la conversazione, ma ad un certo punto Yukihito nascose con la mano le labbra e si accucciò come se fosse stato colpito da un improvviso mal di pancia. Fu allora che Ren scattò verso di lui e gli afferrò il cellulare per dare un senso a quella sceneggiata. Prima di rispondere si fece forza provando a sembrare naturale e sospirò. - Mogami-san?-

- Tsuruga-san sono così contenta! Non volevo fare una cosa del genere, ma quando Yashiro-san mi ha detto che aveva chiesto anche a te di farlo mi sono sentita così sollevata. Non so davvero che si deve fare in queste situazioni, mi hanno chiesto di divertirmi e basta, ma davvero posso farlo e venire pagata solo per questo?-

Yukihito se ne rese subito conto, per quanto Ren in quel momento fosse scosso, il solo sentire la voce della ragazza lo fece subito rilassare. Gli occhi dell'attore si addolcirono e il viso sembrò ringiovanire.

- Si tranquilla. Non è poi così strano. Basta farci notare un po', la pubblicità punta su questo.-

- Ok, ma non capisco perché chiamare me? Capisco il grande e popolare Ren Tsuruga, ma io che non sono nessuno che senso ho li?-

- Non dire così. Anche tu stai diventando popolare e poi quando ci sei tu in giro, si riuniscono molte persone strane, quindi credo puntino su questo.-

- Tsuruga-san?- Kyoko fece una piccola pausa, in cui Ren rimase in attesa. Se avesse potuto vedere l'espressione divertita dell'attore in quel momento, sicuramente si sarebbe arrabbiata. - Non credo che l'ultimo sia un complimento... mi hai paragonata ad una lampada insetticida?-

Rise di cuore, come solo Kyoko sapeva fargli fare e con una piccola promessa, salutò la ragazza dall'altra parte del ricevitore per tornare a concentrarsi sul suo sadico manager tentatore.

 

Kyoko rimise il telefono nella borsa e sospirò. Accanto a lei Kanae cercò di capire quale fossero state le smielate parole che Tsuruga Ren le aveva rifilato per farla calmare tanto, perchè il grande divo del Giappone non aveva la benchè minima idea di come stesse impazzendo la ragazza fino a pochi secondi prima della telefonata. Continuando ad agitarsi ed ad urlare che non era gusto non lavorare ed essere pagati, che lei non era nessuno in confronto a Tsuruga-san, aveva completamente messo a soqquadro la stanza girando su se stessa come una trottola impazzita.

- Va meglio ora? Te lo avevo detto anche io che non era niente di così fuori dal comune.-

- Hai ragione Moko-san, tu sei sempre la migliore.- piagnucolò Kyoko guardando l'amica con degli occhioni languidi ed enormi che a Kanae vennero i brividi. - Ero così agitata per questa storia delle terme.-

- Ma Tsuruga-san ti ha calmato.-

- Si, cioè no.- Kyoko si corresse subito, voleva far capire all'amica che anche lei era stata fondamentale nel calmare la sua agitazione, ma non poteva mentire così spudoratamente a Moko e non dirle che la voce di Ren era per lei qualcosa di terapeutico.

Quando, ormai a lavoro ultimato, Kyoko lasciò l'agenzia rimase completamente sbalordita nel trovare la lussuosa macchina di Tsuruga ad attenderla all'entrata. Si avvicinò guardandosi intorno, per non destare sospetti, ottenendo forse l'effetto contrario, perchè l'esasperazione dei suoi movimenti non passavano di certo inosservati. Ren abbassò il finestrino e la salutò con il sorriso più bello e affascinante di cui era dotato, nonostante tutto Kyoko si ritrasse a quella visione, che per lei era decisamente troppo.

- Torni a casa?- Ren sorvolò sulla strana espressione che Kyoko aveva assunto non appena lo aveva visto e cercò di essere il più cordiale possibile, nonostante continuasse a non capire perchè lei era l'unica che non si emozionava o imbarazzava davanti a lui. - Ti accompagno.-

- Non vorrei disturbarti, sarai stanco. -

- Non preoccuparti e poi dobbiamo organizzare il nostro fine settimana, non credi?- Kyoko salì in macchina e per un po' rimase in silenzio. Ci stava pensando da un po' al fatto che stranamente lei e Ren continuassero ad avere di quelle strane avventure, prima come sua manager, poi come sorella di Cain Hell e ora alle terme. Qualche strana congiunzione astrale voleva che loro vivessero insieme quelle strane esperienze. - A cosa pensi? Se troppo silenziosa.-

La voce di Ren la riportò alla realtà e strofinandosi le mani nervosamente provò a mettere insieme qualche frase coerente.

- Pensavo che mi piacerebbe proprio divertirmi questo fine settimana, ma dovrò anche impegnarmi a non farti fare brutta figura e a lodare le Oedo Onsen, dovrò prepararmi un discorso.-

- Non ti serve nulla del genere, devi solo rilassarti. Fidati di me, ti farò divertire.- Kyoko afferrò quella punta di malizia nella voce dell'attore, ma quando spostò irritata lo sguardo verso di lui, tutto ciò che vide fu un viso illuminato dalle luci della città, bello e perfetto come quello di un dio. I capelli morbidi, che lei aveva accarezzato solo una volta, ma la cui delicatezza e profumo non l'avevano mai abbandonata. Fu quasi istintivo allungare la mano e toccare uno di quei ciuffi intenzionali che spuntavano buffi dall'acconciatura perfetta. Non rendendosi conto che l'auto era ferma nel traffico, si riempì di un vile coraggio, sperando che Ren non se ne accorgesse concentrato nella guida, ma le cose non andarono come lei aveva previsto. Tsuruga, con la coda dell'occhio, aveva già visto quella mano esile e minuta avvicinarsi e istintivamente l'afferrò tirando la ragazza verso di se. La cintura di sicurezza non le permise di cadere tra le braccia dell'uomo, ma non impedì a lui di avvicinarsi così tanto da poter sentire il profumo della pelle di lei. Si guardarono intensamente senza dire nulla, occhi negli occhi senza riuscire neanche a respirare. Ogni parte del corpo di lei fremeva di emozione e imbarazzo, era certa che si sarebbe arrabbiato, che l'avrebbe presa in giro per quella stupida azione e si preparò mentalmente a qualche piccola vendetta. Eppure non riuscì a staccargli gli occhi di dosso, per qualche ragione gli occhi di lui sembrarono brillare di una strana luce, qualcosa che lei non riusciva a capire, perchè nessuno l'aveva mai guardata in quel modo. Lentamente, quasi temesse di rompere qualcosa, Ren mosse la mano e provò ad intrecciare le dita con quelle di lei, che si lasciò manovrare senza dire nulla.

Il tempo sembrò fermarsi, le auto scomparvero, poi la strada e infine tutta Tokyo svanì in una nube candida, dove non esistevano altro che loro due.

Solo il fastidioso e continuo clacson dell'auto dietro di loro riuscì a svegliare Ren dal torpore, si staccò dalla ragazza che come una molla tornò seduta nella giusta posizione con le mani strette tra le gambe, quasi temesse in una loro fuga nuovamente verso Ren. L'attore ancora con il sangue in ebollizione si strofinò il viso, ingranò la marcia e riprese a guidare.

- Sarà un lungo fine settimana.- Lo disse sommessamente, per non farsi sentire, nella speranza che parlare riuscisse a farlo tornare il Ren calmo di sempre.

*******
Al prossimo capitolo...

   
 
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