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Autore: thegirlwiththebook    27/01/2014    6 recensioni
E l'ONU non interviene ancora, troppi arabi in ostaggi, troppi ebrei in ostaggio, pochi battaglioni a cercare di salvare tutti, 3 anni di lavoro che potrebbero spegnersi in un attimo. Soldati indaffarati, soldati con la voglia di salvare la gente, soldati con la voglia di uccidere il vero nemico.
Soldati con la voglia di strappare qualcuno dalla morte.
* Tratto dal testo *
- Ci ameremo in un mondo dove la guerra non esiste, soldato.- e Louis gridò.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hii
Okay, sarò davvero davvero davvero veloce.
Non so come ho partorito questa os, so solo che ho pianto scrivendola e io, onestamente, non piango mai quando scrivo. Onestamente, non ho di meglio da dire, spero solo che vi piaccia.
Un bacio.
Iole.


___________________________





-Louis, come si scrive 'abbattuto'?-
-Nello stesso modo in cui si pronuncia, Harry.- ridacchiò Louis, prendendo posto di fianco al riccio.
-Divertente.- sbuffò questo, continuando a scribacchiare.
-Non si tiene così la penna, Harry!- sbuffò Louis, fingendosi scocciato.
Harry era ebreo. O meglio, era inglese ma suo padre era ebreo e non si era fatto problemi a strappare il riccio dalle braccia della madre, prima di ucciderla e portarlo con se. Il desiderio di Des era vedere il piccolo Harry combattere lungo le frontiere, uccidere arabi e soldati dell' ONU ma, Dio solo sa come, Harry era riuscito a scappare, si era rifugiato in uno degli accampamenti dei caschi blu e, morente, aveva chiesto aiuto. Louis non ci aveva pensato due volte a prenderlo dal pavimento e portarlo da un dottore e, da tre anni a quella parte, se ne prendeva cura. Il riccio aveva 18 anni, forse, non ne era sicuro, ma la prima volta che lo vide, Louis capì che non poteva avere più di 16 anni.
Da qualche mese a quella parte, Harry aveva chiesto a Louis di insegnargli a scrivere, cosa che non aveva mai potuto imparare e Louis, dal canto suo, non aveva potuto dir 'no' agli occhioni supplichevoli del piccolo.
-Tu hai una scrittura orrenda, Lou, non dirmi come tenere la penna!- sbuffò il piccolo, di nuovo, facendo ridere Niall che, proprio in quel momento, era entrato in camera.
-Passa troppo tempo con Zayn, Louis. Guardalo, sta diventando proprio impertinente.- ridacchiò il biondo, lanciando una bottiglia d'acqua al maggiore.
-Grazie.- sorrise Harry, prima di sfilargliela dalle mani.
-Vai così, Haz!- ridacchiò Zayn, entrando anch'egli nella camera e sbuffando subito a causa dello schiaffo poco gentile che Liam gli aveva appena dato. -Che ho fatto ora?- sbuffò il moro.
-Non mi hai salutato.- sorrise Liam, prima di baciarlo. -E hai trasformato Harry in una copia di te stesso.- sbuffò subito, colpendogli ancora la testa, baciandolo ancora.
-Siete vomitevoli.- commentò Louis, alzando gli occhi al cielo mentre Niall, dal canto suo, se la rideva. -Questi sono i caschi blu dell'ONU.- sbuffò ancora, cercando di nascondere un sorriso.
-Stai zitto, sono carini!- lo rimproverò il riccio, sorridendo a quella scena.
-Migliora l'accento, Harry, quando torneremo a Londra non ti capirà nessuno.- borbottò Louis e Harry, da bravo diciottenne maturo, gli fece il verso, facendo riempire la stanza della risata di Niall.
-Harry!- sbuffò Louis, mormorando un 'ti odio' falso quanto tutte le promesse di pace che arabi ed ebrei sai erano fatti in passato.
-Tanto lo so che mi ami.- ridacchiò Harry, posandogli la testa sulla spalla.
-Ti piacerebbe.- sorrise Louis ed Harry si incupì appena perchè sì, gli sarebbe piaciuto molto, troppo, ma la sua religione non era certo favorevole, almeno quanto quella di Louis, per questo, entrambi, restarono in silenzio, in quella stanza ricca d'amore nascosto.
Restarono in silenzio, vicini, con i respiri quasi sincronizzati, coi polmoni che si riempivano d'aria nello stesso istante, con le bocche che, cattive, si rubavano ossigeno a vicenda.
Restarono lì, vicini, col cuore che batteva forte.
Restarono lì, in silenzio.


***


-Soldato, non si dimentichi le munizioni.- scherzò Niall, sbattendo la grossa mano bianca sulle spalle di Louis.
-Niall, hai preparato lo zaino?- lo rimproverò Liam, poggiandosi il sacco verde sulle spalle.  -Non abbiamo 4 anni, Niall, qui la guerra è vera.-
-Credi che non lo sappia? Voglio salvare quella gente, Liam.- sussurrò il biondo, stringendosi nel giubbotto antiproiettile.
-Allora chiudi quella fogna e alzati, dobbiamo scendere.- rispose l'altro, chiudendo gli occhi e negando a tutti la vista delle sue iridi color cioccolato.
-Tornerai dalla tua famiglia, Liam.- lo consolò Louis, consapevole della paura del ragazzo.
-Lo spero tanto, Louis, mia madre non reggerebbe.-
-Sicuramente verrebbe a prendermi per i capelli. E' assurdo quanto mi odi quella donna, Payne. A cosa è dovuto?- scherzò il maggiore, cercando di smorzare la tensione.
-Forse perchè mi hai convinto ad arruolarmi con te?- sorrise.
-Non che tu abbia fatto tante storie, soldato speciale.-
-Ragazzi, è arrivato il momento di fare il culo a qualcuno!- gridò Zayn, fermando la jeep e invitando i tre a scendere.
-Torno presto, Harry. Lo giuro.- sussurrò il maggiore, prima di darsi al spinta e saltare dalla jeep.
Andiamo a salvare famiglie, Dio è troppo impegnato per farlo.


***



-Ciao piccolina.- sorrise Harry, abbracciando per l'ultima volta Lia.
-Ciao Harry.- sussurrò la piccola, in quell'ebraico che Harry ricordava appena, che aveva facilmente sostituito con l'inglese.
-Dove andrà?- chiese a Louis, sedendosi senza problemi sul suo letto.
-In una casa famiglia, spero, i suoi genitori sono morti, non abbiamo fatto in tempo.- sussurrò il maggiore, l'immagine dei genitori della piccola ancora impressa nella mente.
-Non è colpa tua, Lou.- sussurrò Harry, abbracciandolo.
-E di chi è, di Dio?- rispose il maggiore, sentendo gli occhi inumidirsi.
-La colpa è di quella gente li fuori, Lou, non tua. La colpa è della gente affamata di potere.- lo rimproverò il riccio, asciugandogli la lacrima che, cattiva, gli era sfuggita dall'occhio destro. -Hai fatto del tuo meglio.-
-Se avessi fatto del mio meglio, i genitori di Lia sarebbero vivi. Lei sarebbe con loro, non in una stupida casa famiglia. Sono in questo stupido battaglione, sono nei caschi blu per cercare di far finire la guerra, di salvare gli ostaggi. E guardala, Lia, è senza genitori!- le urla uscirono involontariamente dalla bocca del maggiore, contemporaneamente alle lacrime che, maligne, scivolarono sul suo viso, mostrandolo debole, mostrandolo umano.
Harry si alzò, piegandosi appena e afferrando il viso del maggiore tra le mani, asciugandogli le lacrime con i pollici. -Se il tuo battaglione fosse stato creato per porre fine alla guerra, sarebbe stato guidato dal tuo Dio. Ma il tuo Dio è in silenzio e tu stai urlando, Louis, stai urlando per svegliarlo, per attirare la sua attenzione. E, urlando, combatti, salvando il salvabile, svolgendo il Suo compito. Ma non sei Dio, Louis, non puoi far cessare la guerra, ma hai appena salvato Lia. E salvare vite vuol dire essere eroi.-
-Ma Lia mi odia.- singhiozzò.
-Lia ha detto che hai degli occhi stupendi.- lo rassicurò il riccio.
-Davvero?- chiese l'altro, sbalordito.
-E io non posso che essere d'accordo.- sussurrò il riccio, facendo scontrare le loro fronti, cercando di nascondere le sue guance scarlatte.


***


-Voglio venire anche io, Louis.- insistette il riccio, la caparbia negli occhi.
-Non se ne parla neanche.- rispose Louis, calmo, aggiustandosi il giubbotto.
-Louis, dico sul serio.- sbuffò Harry, seguendo ogni piccolo movimento del maggiore.
-Sei pazzo se credi che ti lascio venire lì fuori con me. Non è finta, quella guerra, Harry. Lì fuori si muore.-
Gli occhi del piccolo si riempirono di cattiveria. -E credi che io non lo sappia? Credi che non ci sia già passato? Sono in frontiera da quando avevo 6 anni, Louis, so perfettamente cosa è reale e cosa no. So che lì fuori si muore, non mi avresti trovato in una delle vostre tende se non sapessi cosa significa morire.- sputò, gli occhi lucidi, la mente invasa dai ricordi.
-E allora non farmi morire facendoti trovare anche solo lontanamente in uno stato come quello.- rispose Louis, abbracciando forte il riccio.
Ma tanto, Louis sapeva che Harry non avrebbe mollato. Harry era forte e lo sarebbe sempre stato. Lui era solo Louis.


***


-Sei ancora arrabbiato con me?- chiese Louis, sdraiandosi al fianco di Harry.
-Si. Non toccarmi.- sbuffò il riccio, senza allontanarsi dal corpo di Louis.
Era arrabbiato, mica stupido.
-Harry, cerca di capirmi..-
-E tu cerca di capire me! Devo ridurmi a contare le ore, i minuti, i secondi. Mi riduco a sperare che tu torni e non ne ho mai la certezza. So che succede lì fuori, Louis, gli spari si sentono anche da qui. Il cuore mi batte così forte che, a volte, ho paura che si fermi e non batta più tanto che è stanco. Io non ce la faccio a saperti lì fuori, Louis.- e, per la prima volta in 3 anni, Harry pianse. E Louis, col cuore distrutto, non sapeva cosa fare. E si convinse che abbracciare Harry fosse l'unica soluzione.
E se avesse potuto, il cuore del riccio lo avrebbe ringraziato.
Stai calmo Harry, non posso pensare che potresti morire sotto i miei occhi.


***


-Harry?- Louis scosse appena il maggiore, beatamente addormentato sul suo petto. -Harry?- tentò ancora, la voce leggermente più alta.
 E il minore scattò, il sangue gelato nelle vene, la paura che di essere sotto attacco. -Cosa?- sussurrò dopo qualche secondo, accortosi di essere fuori pericolo.
-Credi che io sia sbagliato?- e Harry aggrottò le sopracciglia per la strana domanda.
-Perchè dovresti essere sbagliato?-
-Perchè ho voglia di baciarti.-
Harry sorrise, ringraziando il buio che nascondeva le sue guance scarlatte. -E allora perchè non lo fai?-
-Perchè la mia religione dice che è sbagliato.-
-Anche la mia, ma ho comunque voglia di baciarti.-
-Ma non è giusto.- sussurrò, le mani di Harry a circondargli il viso.
-E allora? Neanche la guerra lo è eppure non sembra che importi a qualcuno.-
-Ma Dio..la Bibbia, Harry, la mia religione è contraria. Dio potrebbe arrabbiarsi.- l'insicurezza nella voce, il poco coraggio, la paura, l'amore che scorreva nelle vene.
-Il tuo Dio non si è arrabbiato quando i Suoi figli hanno cominciato a distruggersi a vicenda, perchè dovrebbe arrabbiarsi se uno dei Suoi figli ama?-
-E del tuo Dio, Harry, non ti preoccupi?-
-Il mio Dio è la ragione per cui scoppiano molte guerre.  Non ferma loro, non ferma la guerra, non fermerà neanche me.- e poggiò le labbra su quelle sottili del maggiore.
-Siamo sbagliati..- sussurrò, le labbra ancora vicine a quelle del riccio.
-Siamo amore.- e lo baciò, ancora.
-Dio mi odierà.-
-Che ti importa, ad amarti ci sono io.-
E mai come in quella notte Louis si sentì amato.
E scusami, Dio, se sono sbagliato, se non sono come gli altri Tuoi figli, ma sono sicuro che mi perdonerai, io stringo la mano del mio ragazzo, non una granata. Non odi quegli uomini, perchè dovresti odiare me?
Torna pure a fare le tue cose, io sto bene.

***


-Ma buongiorno, Niall.- ridacchiò Harry notando il grande sbadiglio del biondo.
-Buon giorno un corno, Harry.- sbuffò Zayn, entrando anch'egli in cucina.
-Coma mai tutti di buon umore, oggi?- chiese il riccio, curioso.
-Fra una settimana torniamo a casa. Niente più soccorsi, daranno il via agli attacchi, sotto proposta degli Stai Uniti.- spiegò Liam, prendendo posto al fianco di Zayn.
-Avete fatto del vostro meglio, ragazzi, lo sapete questo?- affermò Harry, retorico, osservandoli tutti.
-Ma non è stato abbastanza.- sussurrò Louis, prendendo posto a tavola.
-E' stato più che abbastanza, Lou, smettila.- insistette il riccio, afferrando la mano del maggiore senza  vergogna.
-Mi devi venti dollari, Zayn!- gridò Niall, facendo sobbalzare tutti.
-Cosa?- mormorò Louis, aggrottando le sopracciglia.
-Avevamo scommesso venti dollari che vi sareste messi insieme entro la fine di questo mese.- spiegò Zayn, sbuffando, ficcando la mano in tasca ed estraendo le banconote, piagnucolando subito dopo a causa dell'ennesimo schiaffo da Liam.
-Sei un idiota, Zayn.- sbuffò Louis.
-Amico, era per scherzare.- si giustificò l'altro, alzando le mani in segno di scuse.
-E anche tu sei idiota, Niall, dovevi scommettere di più, sapevi che mi puiaceva!- lo rimproverò e il biondo non trattenne una risata mentre le guance di Harry si coloravano di rosa.
-Sei la cosa più carina che io abbia mai visto. Harry.- sorrise Liam, poggiando una mano sul braccio di Harry. E, questa volta, fu Payne ad essere vittima degli schiaffi: uno dietro la testa da parte di Zayn e uno sulla mano da parte di Louis.
-Giù le mani dal mio ragazzo.- borbottò Louis, tirando la sedia di Harry più vicina alla sua.
Niall sorrise, felice.
Hai visto che l'amore arriva per tutti, Louis? E sorridi, che gli occhi di vetro non ti stanno bene.


***


-Perchè sei vestito così?-
Quattro settimane dall'ultima discussione, due giorni al ritorno a Londra.
E Harry in uniforme, il caschetto premuto sui ricci, lo zaino poggiato sulle spalle.
-Perchè vengo con te.-
Louis rise. -Assolutamente no.- aggiunse poi, serio.
-Assolutamente si.- affermò Harry, aggiustandosi gli scarponi come aveva visto fare a Louis in quei tre anni.
Louis scosse la testa. -Io non uscirò li fuori con te, hai capito?-
-Si che lo farai, hai nel sangue la voglia di salvare la gente.-
-Harry, se dovessero prenderti, colpirti, io...-
-Louis, mi lascerei colpire anche mille volte, per salvarti, e sarà solo in quel caso che riusciranno a prendermi. Ci sono cresciuto, in queste frontiere. Prima del vostro arrivo, erano nostre. So come funziona. Lo so.-
E Louis aspirò a fondo, le lacrime che minacciavano d'uscire. Replicare sarebbe stato inutile. Salvare Harry, scoprirà poi Louis, impossibile.


***


-Niall?- Barbara sorrise, stringendo forte la benda intorno al braccio del biondo. -Puoi andare, io ho finito.- sorrise, la malinconia a riempirle gli occhi, la paura di non vederlo più.
-Non voglio andare via.- sussurrò il biondo, attirando a se il corpo della ragazza.
-Neanche io. Ho visto tanta di quella gente morire sotto i miei occhi, Niall, perchè ci mandano via?- singhiozzò, stringendo forte le spalle del ragazzo.
-Aiuteremo gente anche a Londra, Barbs, non preoccuparti. Sei l'infermiera più in gamba che io conosca.- cercò di sorridere.
E Barbara lo baciò, perchè d'aspettare ancora non ne poteva più, perchè erano cinque anni che si era promessa di farlo.
Perchè a Londra magari si sarebbero persi di vista, quel soldato e quell'infermiera, ma il loro cuore avrebbe ricordato tutto.
Per sempre.

***


-E se non ce la facessimo?- sussurrò Liam, colto dalla paura. -E se loro non ce la facessero? Zayn, quanti bambini moriranno?-
Zayn lo strinse, incapace di rispondere a quelle domande. -Non lo so, ma so che torneremo a Londra, che torneremo dai tuoi, diremo a tua madre che voglio sposarti e tu dovrai fermarla dallo strangolarmi perchè so che mi odia più di quanto odi chiunque altro. E aiuteremo gente anche a Londra, Liam. Il mondo sta cadendo a pezzi, una mano serve sempre.- sorrise, asciugando le lacrime dal volto del suo ragazzo.
-Insieme?-
-Sempre.-


***

-Non va bene, non va bene!- urlò Zayn, le spalle saldamente incollate a una delle tante rocce che occupavano quel terreno. -Niall, ci servono altri proiettili!- urlò ancora, mentre il biondo si sfilava veloce lo zaino e lanciava i pacchi con le ricariche.
-Verso Est, ci sono le frontiere più alte, possiamo attaccare da li!- gridò Harry, facendo segno agli altri di seguirlo.
Harry sapeva come combatteva quella gente. Harry sapeva come attaccavano.
Conosceva quel territorio come le sue tasche, conosceva le tattiche e i punti deboli di quella gente.
Ed era proprio questo il problema: lui conosceva i loro metodi, non Louis.
-Attenzione!- gridò Niall, più sicuro ora che tutti si trovavano ad Est, rincuorato dal fatto che gli spari stessero cessando.
-Louis! Che cazzo fai?!- urlò Zayn. E Harry sembrò svegliarsi.
Il sangue gli si gelò nelle vene.
Lo aveva previsto, lo sapeva: avevano costretto una bambina ad avanzare.
Ancora, lo avevano fatto ancora.
E Louis era scattato, perchè Louis era buono, perchè Louis era ingenuo, perchè Louis, quella gente, non la conosceva.
-Lou!- gridò, scattando in piedi, lanciando lontano il fucile senza più colpi. -Vieni qui, Louis, torna qui!- e corse, ma Louis era sordo, ma Louis voleva salvare la bambina.
E Harry si lanciò, mentre gli spari ricominciavano, mentre i proiettili volavano.
Quanto ci vuole per morire? Poco, troppo poco.
Viviamo tanto e moriamo con poco.
Louis urlò, il corpo di Harry che gli cadeva addosso, la bambina che scappava verso la frontiera.
La paura, la forza, le braccia di Louis che trascinavano quel corpo forte e massiccio alla frontiera,  Zayn, Niall e Liam a coprirli, gli occhi troppo concentrati sui nemici per piangere, il cuore di Louis troppo in ansia per battere.
-No, non morire.- sussurrò, una volta arrivato alla frontiera. -Ti prego, non morire.-
-Ehi Lou Lou.- sorrise Harry, gli occhi stanchi, il sangue a bagnare il terreno.
-Non andartene, non farlo.- pianse Louis, legando pezzi di stoffa al busto di Harry.
-Lou, lo sai che non posso re..-
-Sta zitto, sei uno stupido.- pianse, affrettandosi a stringere la benda.
-Lo so che mi hai amato, stupido.- sorrise il riccio, tossendo.
-Non parlare al passato!- urlò Louis, le mani tremanti e gli occhi ormai rossi.
E Harry sorrise. -Non ce la farò, lo sai.-
-Smettila! Sei stato uno stupido! Come ti è saltato in mente?! Io avevo i fucili, io avevo le granate! Tu non avevi niente! Non dovevi farlo! Non dovevi!- gridò ancora, tamponando il sangue.
-Avevo la mia unica ragione di vita in pericolo, ti sembra poco?-
-Io stavo bene! Perchè lo hai fatto?! Come ti è saltato in mente! Mi avevi detto che non ti saresti fatto colpire!- gridò, piangendo, stringendo sempre più bende intorno al busto del riccio.
-Ti ho detto che lo avrei fatto, che mi sarei fatto colpire se fossi stato in pericolo. Ti ho detto che mi sarei fatto colpire mille volte per salvare te.-
-Ma a me importa di te, non di me stesso! Io non ci sono senza te!- le mani bagnare di sangue, gli occhi doloranti.
-Si ritirano!-  gridò Niall, sparando, la rabbia in ogni suo gesto.
-Lou, puoi baciarmi?- le mani di Harry fermarono quelle iperattive di Louis.
-No! No se poi volerai via, se poi volerai in cielo. Non puoi lasciarmi, non ti bacio, così resti, così stiamo insieme. Così ci amiamo qui, così ci viviamo qui. Insieme. Non te ne andare, non mi lasciare.-
Ma Harry sorrise, alzando appena la mano e trascinando le labbra tremanti di Louis sulle sue, gelide. - Ci ameremo in un mondo dove la guerra non esiste, soldato.- e Louis gridò. E gli occhi di Harry si chiusero, il suo corpo si fece più pesante, il sangue continuò a bagnare le bende.
-Harry, per favore.- sussurrò Louis, le ginocchia piantante al suolo, le mani tremanti. -Torna da me, ho bisogno di te per vivere.-
-E' perchè eravamo sbagliati, non è vero?!- gridò, arrabbiato, guardando quel cielo che d'azzurro aveva poco.
Tutto era grigio, anche i ricordi dei parchi in cui lo portava sua madre quando era piccolo. Harry era morto e aveva portato via tutto il colore.
-Ci hai puniti per questo, non è vero?!- gridò ancora, spintonò Niall quando tentò di avvicinarsi, pianse e si consumò, li, su quelle terre che avevano assorbito il sangue del suo amato.
A cosa ci porta la guerra? A cosa? Cosa porta via lo sappiamo tutti, ma qual è lo scopo? Il potere? Le terre? Ed Harry non valeva più di tutto quello schifo? E quelle famiglie, quelle donne, quei bambini, quegli uomini costretti ad entrare negli eserciti, tutti quei caduti, non valevano più di tutto quello schifo? Si, si e ancora si. Ma il mondo, il colore, lo riavrà mai ora che Harry è morto?
-Abbiamo vinto.- sussurrò Liam, lasciandosi cadere sulle ginocchia. -Ma cosa abbiamo vinto, Zayn?- chiese poi, tirando su col naso.
-Dio ha vinto molto, oggi.- rispose Zayn, fissando il corpo morto di Harry tra le braccia di Louis.
-Lou..- Niall provò ad avvicinarsi di nuovo, mentre Louis alzava i suoi occhio vuoti e rossi.
-Aveva detto che non c'era niente di sbagliato in noi, Niall, aveva detto che Dio non ci avrebbe odiato, che non ci avrebbe odiato, distrutti. Eppure, perchè non è qui? Perchè Dio ha punito noi e non ha fatto smettere la guerra? Perchè? Perchè ci odia? Si può sapere che male c'è in me, in noi?!- e Niall non ebbe neanche il tempo di rispondere perchè Louis scoppiò a piangere, di  nuovo. -Che c'era di sbagliato in lui?! Perchè non lo hai salvato?! Che c'era di sbagliato?!- gridò, alzandosi e fissando il cielo a braccia spalancate.
-Assolutamente nulla, Lou, ecco perchè non lo ha salvato.- sussurrò Zayn, cercando di contenere le lacrime.
-E non ti sembra un controsenso, questo, Dio?!- gridò, le mani tra i capelli e le guance bagnate.
E lì lo sentì, il piccolo 'aiuto' sussurrato in quella lingua che Harry aveva provato ad insegnargli, in quegli accenti che aveva sentito uscire dalle bocche di tante donne prima di cadere al suolo.
Era li, la bambina che i soldati avevano lasciato camminare, quella che Louis aveva provato a salvare.
Quella che Harry aveva abbracciato insieme a lui prima di essere colpito.
E pianse, pianse di nuovo, stringendo la bimba tra le braccia, illudendosi di sentire il profumo di Harry per un'ultima volta, illudendosi di vedere il suo amato alzarsi e sorridere beffardo a Dio.
Ma contro Dio non vince nessuno, nemmeno Harry.
Contro Dio non vince nessuno ma sono sicura che un giorno Dio si sveglierà e aggiusterà questo mondo che sta cadendo a pezzi.
E, nel mentre, spero che la gente si svegli e aggiusti da se questo mondo perchè Dio, probabilmente, ha cose migliori da fare.
E alla fine, la bimba l'adotterà, Louis, la porterà a casa, le parlerà di quel padre tanto forte che si è sacrificato per loro, mentre Barbara cucinerà i biscotti e Niall li mangerà tutti, mentre Liam e Zayn scherzeranno sul divano, mentre il mondo v avanti, perchè certo non può fermarsi per la morte di Harry.
E Louis probabilmente non potrà rispondere ai tanti 'dov' è papa?' della piccola Sarah, perchè dov'è Harry non lo sa. Ma una cosa potrà affermarla con sicurezza, alla piccola Sara. Perchè con sicurezza potrà sorriderle e dirle che il suo papà li sta aspettando perchè gli ha promesso che si sarebbero amati in un mondo senza guerra ed Harry, dal canto suo, è uno che le promesse le mantiene. E allora la piccola Sarah sorriderà, abbraccerà Louis e 'ciao papino!' griderà, guardando il cielo e muovendo la piccola mano in segno di saluto. E Harry, ovunque sia, fremerà dalla voglia di abbracciare la sua famiglia, in un mondo che un amore tanto grande lo merita.
In mondo dove Dio non dorme.






  
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