“Come prego?”
“Cosa maesta'?” chiese Rosabelle mettendo delicatamente giu' la biacca.
“Come vi permettete simili confidenze?” disse lui alzandosi.
“Volevo solo un vostro sorriso per mettere luce sul vostro ritratto. E per ottenerlo ho fatto cio' che ritenevo piu' opportuno.”
“Anche tentare di flirtare col vostro principe!? Ma come osate?!”
“Per voi farei anche di peggio...” disse ammiccando con un sorriso.
“Misericordia!” disse lui agitandosi avanti ed indietro, “Ma state continuando!”
“Ahahahahahahhahaha! E' troppo divertente osservarvi... la bellezza del vostro sorriso e' pari solo a quella del vostro broncio sdegnato.”
“Ragazza, voi non mi vedrete piu'!”
“E' che la vostra fama vi precede... avete accanto le vostre donne, i vostri vestiti, i vostri tendaggi, nulla deve farvi sfigurare, ma davanti a qualcuno che vuole farvi sfigurare e di cui non riuscite a capire la logica siete impotente... Comunque non ho bisogno di rivedervi, sire, ho il vostro ritratto. Potrete tornare tra qualche settimana a controllare come procedono i lavori di intarsio.”
“Ma voi non potete...” disse lui lamentoso, ferito dal fatto che quella ragazza avesse scoperto con pochi tocchi di matita cosí tanto della sua anima.
“Cosa non posso?” disse lei sorridendo come un sole radioso.
“...cacciarmi.”
Le parole sfuggirono dalla bocca di Brice prima che potesse applicarvi qualsiasi censura.