Quando si gioca al gioco di Vector,
o si vince o si muore.
Non esistono mondi di nessuno.
o si vince o si muore.
Non esistono mondi di nessuno.
Hanno giocato al tuo gioco,
li hai manovrati a tuo piacimento,
sei stato perfido e sleale, li hai ingannati tutti,
e poi li hai visti cadere, uno dopo l’altro,
amici e nemici, alleati e avversari,
i pedoni, i fanti, la regina,
tutti morti, anche tu, invero,
misero, peristi.
“No!” dici “non è vero!” gridi;
“non è possibile!” sostieni.
Ma se nulla di tutto questo è reale,
come mai ti sto sentendo urlare?
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Angolo autrice:
Parole: 90 (drabble)
E così anche Vector ci ha lasciato, dopo 96, i fratelli Archlight e
nonostante lui fosse il grande imperatore bariano che controllava i destini di tutti,
alla fine il suo destino è stato deciso da qualcuno di superiore: i produttori dell’anime. XD
E mi andava di ricordarlo con questo breve necrologio, sperando che alla fine dei giochi ritorni in vita insieme agli altri imperatori,
perché nonostante sia stato un grande * censura * è stato anche un adorabile cucciolo, ogni tanto.
Spero vi sia piaciuta e spero lasciate qualche recensione.
Citazioni:
Nella fic ci sono tre citazioni: la prima al Trono di Spade (e Martin serial killer ci sta…),
poi a A Silvia di Leopardi (il pessimismo di quest uomo non conosceva limiti… “all’apparir del vero tu, misera, cadesti”)
e poi le ultime due righe sono una citazione modificata alla canzone Calling all the monsters (“if you’re only dreaming, why I hear you screaming?”)