Anime & Manga > Mahō shōjo Lyrical Nanoha
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Autore: Diavolo Bianco    30/01/2014    5 recensioni
I segni del passato sono eterni e Nanoha non può fare niente per cancellarli. Lo sa benissimo. Allora perchè insiste? Perché continua a provarci? Non è colpa di Fate, lei è la vittima. La ferita. Ma Nanoha non è un medico. Non è una Santa. La sua magia non distrugge il passato, non lo cambia. Eppure non si arrende.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Fate T., Nanoha T.
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incancellabili

Se c’è una cosa che Nanoha ama fare è aiutare gli altri, ma c’è una persona che non potrà mai consolare completamente. Nemmeno dandole tutto il suo amore sarà in grado di strapparla dal suo buio passato. Il suo corpo ne porta le ferite e il suo cuore i ricordi. E’ un male nato e germogliato dentro di lei e Nanoha sa che non sarà mai in grado di abbattere quella pianta oscura.
“Fate-chan.”
“Mn?” La giovane sotto di lei smette di accarezzarle i capelli. Nanoha si alza dal divano e le tende la mano.
“Vieni.” Quella afferra la sua mano e la segue in bagno. Riempiono la vasca d’acqua calda, praticamente bollente visto che c’è del vapore nell’aria. Vi entrano senza spogliarsi, non ne hanno bisogno. Sono già nude. In automatico la bionda si appoggia contro di lei. Nanoha le cinge la vita e la stringe ancora di più a sé. Stanno così per un po’, senza dirsi nulla. I pensieri si affollano nella sua testa. Più sta con Fate, più si sente debole. Quella ragazza è un’attrice così brava che si sente impotente ogni volta che la vede ferita ma sorridente. Come se non provasse dolore. Come se fosse una parte di lei. Lentamente inizia a raccoglierle i capelli e a spostarglieli su una spalla. Lascia che quella chioma dorata le copra il seno pieno di morsi. Ancora una volta, una vista che odia con tutta sé stessa, le si presenta. La schiena di quella giovane donna è un campo di battaglia. Tagli ovunque. Lunghe e profonde cicatrici ricoprono quella pelle perfetta. Sulle scapole ci sono anche delle mezze lune sanguinanti, ma quelle sono una sua colpa. E’ Nanoha che in quei preziosi momenti di piacere non riesce a trattenersi e inevitabilmente finisce per ferirla. Ovviamente l’altra non protesta mai. Si avvicina lentamente ai tagli freschi e inizia a leccarli, cercando di lenire il dolore. Poi tocca agli sfregi. Quelle dannate cicatrici sono apparentemente invisibili, Nanoha ha però un buon occhio e non ne perde nemmeno una. Inizia dalla più piccola e a prima vista insignificante, ma ugualmente colpevole. Quei tagli sono un peccato grave di una donna folle. Di una madre disperata. Passa poi a quella che lacera il suo cuore ogni volta che il suo sguardo si posa su di essa. Una cicatrice diagonale. Che va dalla scapola destra all'anca sinistra. Rispetto alle altre è più larga, più profonda, più tutto.
“…Nanoha…” Fate poggia le mani su quelle tremanti di Nanoha. Non è la tristezza che la pervade, ma la rabbia. Odia sé stessa per non essere riuscita a impedire che la bionda venisse torturata dalla sua stessa madre. Odia tutti quei marchi sul corpo della ragazza. Sembrano delle firme e tutte la inducono a pensare la stessa cosa. 'Lei è mia’. Esatto. Per quanto Nanoha sappia che Fate la ama più di ogni altra cosa, sa che quella donna ha fatto di lei un suo eterno fantoccio. Anche se è morta, i suoi marchi accompagneranno per sempre la sua bambola. La sostituta della sua vera figlia. Sospira e con un dito percorre tutta la cicatrice. Ne tocca l’estremità con le labbra e inizia a lasciare una lenta e lunga scia di baci sul taglio. Vorrebbe potere eliminare ogni singolo segno. Non può e lo sa bene. Ma può provarci. Può convincere Fate che ogni bacio che le dà cancelli il suo passato. E’ un’operazione lunga, proprio come la cicatrice che sta baciando, millimetro dopo millimetro. Ma alla fine arriva alla conclusione di quel taglio. Osserva la schiena e tristemente vede che ogni singolo segno di cattiveria è ancora lì. Avrebbe voglia di piantare le unghie in quella pelle profanata soltanto per coprire le cicatrici con il sangue, ma non lo fa. Fate ha già sofferto abbastanza. Si avvicina al retro del suo collo scoperto e lo bacia teneramente. Successivamente si avvicina all'orecchio della bionda.
“Sei mia.” Sussurra con una voce a lei stessa sconosciuta. Si sente un animale affamato di un qualcosa che non può avere. Una bestia famelica si sveglia dentro di lei. Anche lei vuole Fate, ma Nanoha non gliela può dare. La bionda si gira tra le sue braccia e i loro visi sono a pochi centimetri di distanza. I suoi occhi rossi sono velati dalle lacrime. Nanoha si chiede se abbia ascoltato tutti i suoi pensieri.
“Sono nata soltanto per te.” Mormora Fate prima di unire le labbra alle sue. Nanoha sente la bestia dentro di lei calmarsi man mano che il loro bacio si approfondisce. E’ un segnale chiaro. La bestia ha capito e Nanoha la imita. Fate ha ragione.

Lei è sempre stata sua.


-Parole Dovute-
Ringrazio Vivio e Nezuchan per avermi depressa passionalmente e avermi costretta (ispirata) ha scrivere questo mortorio. Direi che oggi è il giorno delle fiction tristi, quindi segniamocelo sul calendario.
Alla prossima!
  
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