Fanfic su artisti musicali > Cher Lloyd
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Autore: Mileywood    02/02/2014    1 recensioni
Cher Lloyd, una normale ragazza.
Studiosa, intelligente, educata, semplice.
La sua vita cambierà in una serata, il destino le farà incontrare un ragazzo.
Ma si sa la vita è imprevedibile.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My last first kiss
Tutto in quel luogo mi faceva paura.

A partire dall'albero solitario posto al centro del campo.
Le lapidi davano un effetto ancora più terrorizzante, e lo scroscio delle foglie nel terreno davano i brividi.
Avevano realizzato così bene l'ambiente, che mi sembrava di essere in un vero cimitero.
Era una festa terribile ma, credo che l'aggettivo terribile era troppo poco.
Ad Hallowen l'aggettivo terribile è un complimento, ma per me in questo giorno qualunque, chiamato comunemente Hallowen orribile significa ORRIBILE.
Sono sempre stata una ragazza timorosa e antipatica, infatti da piccola venivo presa in giro e non avevo amici.
Infatti non sapevo perché mi ero fatta trascinare lì, in questa festa di adolescenti ubriachi.
L'aria era appestata, l'odore della Marijuana si sentiva da fuori, solo che non essendoci una persona adulta e responsabile tutti facevano ciò che volevano.
In quel momento provavo un sentimento simile all'odio verso la mia amica America.
Nella mia pelle si creò una patina di sudore, il che mi fece rabbrividire dato che odiavo essere una ragazza "sporca".
In quel luogo, con il mio cardigan di cotone color rosa mi sentivo inadeguata.
La musica mi stravolgeva i timpani, le orecchie stavano per sanguinarmi.
Io avevo sempre odiato la musica che mettevano alle feste, perché era così commerciale e penosa.
Però dovevo ammettere che sul fatto di "musica" avevo dei gusti diversi dalla massa.
Io anche se poteva sembrare strano, amavo la dubstep.
Si lo sapevo, per una ragazza come me tutta "perfettina" la dubstep non si addiceva, ma era così.
Della dubstep amavo il fatto che nella prima parte mi dava quella carica di adrenalina che mi serviva, poi quando attaccava il pezzo che spaccava mi dava ancora più carica.
La dubstep era ben diversa dalla commerciale.
Non si poteva paragonare Zomboy a David Guetta, oppure Nitro a Moreno o Fedez.
Nitro e Zomboy erano ad un livello molto più alto rispetto a David Guetta, Moreno e Fedez.
"Cher, vieni, cosa fai lì seduta?" mi chiese la mia amica America distogliendomi dai miei pensieri.
America era la mia unica migliore amica, lei era una ragazza solare, e iper-attiva, da quando aveva conosciuto Liam, non che  suo ragazzo, era diventata una scalmanata.
Anche se alcune volte mi arrabbiavo con lei perché non mi piacevano alcuni posti in cui andava, e la gente che frequentava, poi io ero una persona molto scettica.
Ad esempio, mi arrabbiavo quando andava ai Rave  o alle lotte illegali che facevano in giro per il college, perché per prima cosa le persone in quelle "feste" non erano affidabili e poi i Rave non erano legali.
"Arrivo Mare" dissi con un sospiro sconsolato.
Le presi il suo braccio minuto per non disperdermi tra la folla.
"Ed adesso solo per voi donne, ecco a voi Temperature di Sean Paul" disse il dj, oramai stanco e sudato.
Le ragazze iniziarono a muovere il bacino a ritmo della canzone.
I ragazzi iniziarono a scaldarsi e molti (bambini) iniziarono ad eccitarsi.
Gran parte di quei ragazzi erano degli adolescenti arrapati e urlanti.
Le ragazze avevano all'incirca 15-16 anni, e sembravano delle sgualdrine.
Avevano tutte un mini abito e per mini intendevo un pezzo di stoffa che "copriva" giusto il minimo indispensabile.
In effetti, in quelle generazioni quasi tutte le ragazze erano delle poco di buono.
Poche amavano leggere o stare a casa e vedere un film piuttosto che andare in discoteca, e se c'erano ragazze così  venivano chiamate "sfigate".
I genitori si fidavano dei propri ragazzi e li lasciavano liberi, ma non sapevano che facevano un grosso sbaglio.
Un ragazzo mi si avvicinò e iniziò a ballare dietro di me, distogliendomi di nuovo dai miei innumerevoli pensieri.
Io fui un po' dubbiosa sul da farsi, quindi iniziai ad imitare i movimenti di America.
Quella sarebbe stata l'unica festa in cui sarei mai stata in tutta la mia vita, quindi tanto valeva divertirsi un po'.
Il ragazzo apprezzò i miei movimenti, e mi mise le mani nei fianchi.
Allora, mi decisi a girarmi, ma non appena mi girai, mi accorsi che aveva una maschera, in effetti era Hallowen chi non aveva una maschera a parte me.
Cercai di toglierla, ma lui si scostò delicatamente dal mio tocco.
Si avvicinò al mio orecchio è mi sussurrò -" Solo Dio sa quanto sei bella"-.
Il mio primo atteggiamento fu un sussultò, ma acquisendo il senso della ragione, mi ripresi e cercai di capire di chi fossero quei occhi tanto belli da mozzare il fiato.
Il ragazzo girò i tacchi e se ne andò girandosi per sorridermi un ultima volta.
Liam mi prese il polso e mi voltò verso di lui.
-"Cher sto andando a prendere da bere per me e Mare, vuoi qualcosa?"- mi chiese cordialmente.
-"No grazie, Liam"- dissi grata.
Iniziai a ballare con America, scossi i capelli all'indietro e mossi i fianchi a ritmo di quella canzone, commerciale.
La faccia di Mare era davvero buffa, perché era una faccia da ubriaca e allo stesso tempo confusa.
Non appena la sete si fece sentire, mi avviai verso il bancone, nel quale mi ci appoggiai.
Appena il barman mi prestò attenzione, gli chiesi una coca cola.
-"Ecco a te bellissima, offre la casa!"- mi disse ammiccando.
"Sbruffone" pensai.
Mi sedetti nel primo sgabello che trovai libero, e mi misi comoda, e mi tolsi anche i tacchi.
Presi il cellulare e guardai l'ora, il display segnava 01:02.
Alzai lo sguardo dal cellulare, e vidi il ragazzo con la maschera che prima ballava con me.
Si stava avvicinando, il mio cuore non sapevo il perché iniziò a martellarmi, la testa mi pulsava, i nervi erano tesi come le corde di un violino.
Quando si avvicinò mi tese la mano e mi accompagnò verso l'uscita, senza proferire una parola.
In quel momento potei sembrare una adolescente alle prime armi.
All'esterno l'aria era gelida, e il buio incombeva su di noi, i ragazzi si avviavano verso le macchine ubriachi.
Altri erano seduti nelle panchine del parcheggio a vomitare.
-"Lo sai, ti ho notata da prima, quando eri seduta a guardare la pista spaesata e vagante tra i tuoi pensieri. Volevo avvicinarmi, ma ero troppo codardo, quando la tua amica ti ha portato in pista ho preso coraggio.
 Non sono mai stato così nervoso per una ragazza, non sapevo come comportarmi, anche perché a scuola tutti dicono che sei "asociale" e avevo paura che effetto ti avrei fatto.
 Però quando hai iniziato a ballare assieme  mi sono rilassato"- disse con sincerità.
La luce della Luna rifletteva in quei occhi color mare.
-"Quindi sei uno della mia scuola? Interessante, la lista si restringe"- dissi sorridendo e continuai - "Grazie per l'attenzione che mi hai prestato, anche perché oltre alla mia amica Mare nessuno mi presta molta attenzione.
 Sono sempre stata una persona riservata, e quindi fare amicizia è sempre stato difficile.
 Quindi le tue attenzioni mi lusingano" - dissi con un leggero imbarazzo.
Il silenzio regnò, e l'aria si fece sempre più "pesante" ed imbarazzante, o almeno per me fu così.
Vidi solo che si avvicinava, man mano vedevo sempre più vicini i suoi occhi.
Non avevo mai dato un primo bacio, anzi uno si, ma non si poteva considerare un primo e vero bacio.
Le sue labbra erano una tentazione, mancava un solo millimetro, a dividerci, sentivo il suo respiro nella mia pelle.
Il tempo sembrava essersi fermato, la musica non si sentiva più.
Le sue labbra toccarono le mie, mille farfalle svolazzarono nel mio stomaco.
Le sue labbra si staccarono dalle mie, io cercai di riprendere il controllo ed emisi un respiro profondo.
Sul suo viso comparve un sorriso, un sorriso vero, e non quelli falsi che facevano quasi tutte le persone.
La mia attenzione si spostò verso l'uscita della discoteca, dove vidi Mare e Liam.
"Scusa, adesso devo andare, ci sono i miei amici che mi stanno cercando" dissi alzandomi.
"Certo, buona notte Cher, a presto, spero" mi disse in un soffio sull'orecchio.
Mi girai e m'indirizzai verso i miei amici oramai ubriachi.
"Andiamo ragazzi" dissi prendendoli per le braccia.
Salimmo nell'auto di Mare e partimmo.
Guidò Liam, il quale  fece fatica ad uscire dal parcheggiò, perché era troppo ubriaco.
In strada però mentre premette la frizione, schiacciò per sbaglio l'acceleratore, e sbatte' contro un albero.
L'impatto fu brusco e essendo senza cintura venni spinta in avanti insieme a America e Liam
Quel giorno noi tre morimmo sul colpo.
Prima di morire pensai a lui e a quei occhi che mi fecero innamorare, e pensai che non l'avrei mai più rivisti.
Fu amore a prima vista.
Quel giorno io diedi il mio primo ed ultimo bacio.

Spazio autrice
Ciao a tutte, oggi ho deciso di pubblicare questa one shot che ho scritto tipo mille anni fa.
Spero di ricevere un vostro commento, ma soprattutto che sia di vostro gradimento...
Mi dileguo.
Lots of love...
-Skyscraper_warrior.
   
 
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