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Autore: Argus_Apocraphex    02/02/2014    1 recensioni
Raymonde - o meglio ancora Rayon - incontro' per la prima volta Jared in un supermarket all'angolo della strada. Erano rivolti di spalle , quando si trovarono così vicini tanto che le loro spalle potevano combaciare , in ognuno di loro sorse spontanea una domanda causata dall'ingombrante presenza dell' altro.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender
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                                                                                       CAPITOLO UNO.    

   Raymonde - o meglio ancora Rayon - incontro' per la prima volta Jared in un supermarket all'angolo della strada. Erano rivolti di spalle ,  quando si trovarono così vicini tanto che  le  loro spalle potevano combaciare , in ognuno di loro sorse spontanea una domanda causata dall'ingombrante presenza dell' altro. 

   Jared rivolto verso lo scaffale dei prodotti vegani si chiedeva chi mai potesse usare così tanto profumo senza risultare fastidioso e innaturale , perchè la persona che aveva affianco quando era passata accanto a lui aveva lasciato una scia di profumo forte e intenso , ma senza rendere il tutto pesante , la sua malizia gli fece intuire che dovesse essere per forza un prodotto di scarsa qualita'.
Jared prese i suoi hamburgers alla soia e si avvio' verso la cassa per pagare velocemente, era  in quel paesino per girare un film che come tema principale aveva l'AIDS  e non aveva assolutamente tempo da perdere per fare la donna di casa , doveva ancora imparare le ultime parti del copione e il giorno dopo sarebbero iniziate le riprese che si erano stoppate a causa delle festività natalizie ; per essere un piccolo supermarket c'era una fila piuttosto lunga , si mise in coda e per ingannare il tempo incominciò a leggere le istruzioni su come cucinare quel stramaledettisimo coso... 
" Come se già non lo sapessi"  mormoro' sommesso con gli occhi puntati sulla confezione.


  Rayon a sua volta si chiedeva chi mai potesse essere quella persona che  invece di mettere addosso la camicia , quindi come una normale persona , avesse il coraggio di  uscire di casa legandola alla vita , e mentre era rivolta verso lo scaffale della pasta le scappo' da ridere , le ricordava la foto della nonna in cui da giovane andava a raccogliere le castagne  in campagna e per non perderle le metteva in un panno legato appunto proprio in vita.  Lei , invece in quella cittadina ci viveva da qualche anno , da quando aveva deciso di non essere piu' il problematico Raymonde ma di trasformarsi nell'esuberante Rayon; prese il pacco di maccaroni e si abbasso' per prendere gli spaghetti , infilo' tutto nel carrello e si avvio' alla cassa anche lei.

Qualche cliente la separava dal ragazzo della camicia a quadri , incomincio' a tenere il tempo sbattendo il tacco sul pavimento e ticchettando con l'unghia sul carrello , ripenso' a tutto cio' che aveva preso e ammise che magari quel pacchetto di noccioline avrebbe anche potuto lasciarlo nello scaffale , ma ormai era in fila ed era di fretta ,  non poteva perdere il posto.
" Magari le rifilo a qualcuno che mi viene a trovare in casa...magari la Signorina Smith"
Poi si ricordo' che nessuno dei vicini in quattro anni era andata a trovarla, si ricordo' che le persone normali non vogliono avere a che fare con i trans, e l'immagine che le affioro' in mente era quella di se stessa che mangiava le noccioline, seduta a tavola da sola, senza nessuno con cui ridere. La mente era aiutata a fare quei fottutissimi pensieri depressi  soprattutto quando notava le occhiate della gente. Era impossibile non notarle , peggio ancora i commenti sottovoce.
E se prima in fila erano tutti intenti a non perdere il posto adesso erano attenti a non avvicinarsi troppo a lei. 
Un bambino aveva fatto cadere la macchinina mentre era in braccio alla mamma.
Rayon si era abbassata a prenderla e a porgerla al bambino sorridendogli.
La madre le aveva strappato di mano il giocattolino : - Non toccarlo. - le aveva detto ad alta voce, facendo girare tutti  i presenti e causando vari commenti offensivi. 
Ma che cos'è? oppure Queste persone andrebbero allontanate dalla gente civile erano all'ordine del giorno per Rayon ,e se  la madre era così terrorizzata dalla sua  presenza - o quantomeno schifata - invece il bambino le era solamente grato per aver recuperato il suo gioco e sorrideva.

Jared aveva assistito alla scena allibito.
E aveva ascoltato tutti i commenti esterrefatto. 
Si era semplicemente voltato verso la donna e aveva guardato Rayon , che ormai aveva le lacrime agli occhi e avrebbe voluto prendere le sue parti , in fondo anche lui nella sua vita era stato considerato diverso , ma questa volta rimase senza parole a fissare il volto della transessuale.
- Passa avanti vicino a me. Cosa avete da guardare, non avete mai visto una donna con delle belle gambe ? - disse di scatto quando aveva visto l'ennesima occhiataccia di un signore. Jared passo' vicino a Rayon la prese dalla mano  e sposto' il carrello dov'era il suo posto, seguito da una Rayon allibita e a tratti incredula. Le poggio' una mano sulla spalla e quando finirono di pagare , prese anche le buste della donna le mise nel carrello ed uscirono insieme.  
- Potevi anche farti gli affari tuoi. Ci sono abituata e i loro insulti mi scivolano addosso. Siete tutti quanti gli stessi  o vi faccio schifo , oppure vi faccio pena... tranne il mio chirurgo, lui era alquanto felice di cacciarmi sai.... l'arne e gli annessi.-
 Jared rimase stupefatto mentre le porgeva la spesa.
- Immagino... E ti faccio notare che io non provo pena per nessuno , era un fatto di intelligenza e di rispetto , odio le persone chiuse di mente , ti guardavano solamente perchè hai le gambe piu' belle delle loro mogli...- 
- Tu cosa ne sai di cio' che si ci sente dire quando si è diversi...-
riprese Rayon.
- Se tu dici di essere diversa come vuoi che gli altri ti vedano per cio' che sei?-
Rayon lo guardo' interrogativa, abbasso' lo sguardo malinconica e lo rialzo' sorridendogli.
 - Piacere, Rayon.-
-  Io sono Jared. -
- E non sei di queste parti... -
 disse ammiccando e sbattendo le ciglia finte.
- Il parcheggio del supermarket non e' il miglior posto per parlare. Ti va una birra? -
- Altrochè, in fondo a destra c'è un bar gestito da un ragazzo che conosco... andiamo. -

I due si incamminarono parlando con le buste della spesa in mano.




Il locale in cui Rayon aveva portato Jared non era esattamente un bar, era uno di quei posti in cui le piume te le puoi ritrovare anche nel drink , l'aria era soffocante e le luci non erano esattamente posizionate nei luoghi giusti e l'ambiente risultava buio e nascosto. Eppure era divertente vedere tutto quel buio illuminato solamente dalle sciarpe e dai vestiti brillanti , Rayon saluto' velocemente qualche cameriera.
- Bel posto..come si chiama? - 
- Non ha un nome. Io e le altre lo chiamiamo il "Covo delle Drag Queens"...-
- Ah, davvero carino, ecco il perchè di tutte queste piume... -
- Jared scherzavo , è il compleanno di una donna e ha voluto la festa in tema burlesque... di solito non è così..-
Rayon era scoppiata in una fragorosa risata e Jared si chiese come mai non aveva nemmeno un tratto maschile la sua risata , era dolce e allo stesso tempo allegra. 
Ordinarono qualcosa da bere e incominciarono a parlare. 
Jared guardo' attentamente Rayon.
Si notava anni luce che non era una donna ma una transessuale , ma cio' che lo colpì furono i modi femminili e aggraziati, attraverso i racconti della donna capì che era sempre stata così.
Troppo femminile per essere un uomo.  Non si piaceva allora aveva deciso di cambiare e di rivelare al mondo che anche un brutto e raggrinzito baco da seta poteva rivelare una farfalla splendida. Quando parlava gesticolava molto proprio come gli uomini ma i suoi movimenti erano aggraziati e non avevano nulla di diverso da quelli che si potevano notare in una donna. 
Il trucco pesante forse era la nota stonata dell'opera. Rayon era furba e maliziosa l'aveva capito da subito, dalla prima frase che gli aveva rivolto , ma era anche molto sarcastica e aveva descritto il primo giorno da donna come una liberazione e una rinascita.
-... la prima cosa che feci fu quella di buttarmi in una profumeria , non ero ancora perfettamente somigliante ad una donna , ma questa roba che ho in faccia ogni mattina fa miracoli...dovresti provare anche tu sai.. Truccarsi ti fa sentire bene e riparata ecco perchè lo fanno le ragazze, piu' ne metti più stai bene e la gente non ti vede bene in faccia, usi una maschera e Jared  la mia maschera e assolutamente meravigliosa, ammettilo...-
Jared le sorrise divertito , le mostro' una foto in cui aveva intorno agli occhi la  matita nera.
Rayon scoppio' dalle risate e smise di raccontare di sè : - Jared,  tu cosa ci fai qui? -
- Recito. Sono nel cast del film  che stiamo girando qui, " Dallas Buyers Club".-
- Sei il protagonista? - 
- Sono di meglio. Sono un malato di AIDS transessuale. - 

Rayon lo guardo' dalla testa ai piedi, il suo sguardo sembrava volesse penetrarlo dentro e non avrebbe fatto fatica per quanto era magro in quelle settimane. Forse si era offesa?
- Ma se sei un maschione.-
- Posso diventare chi vuoi tu.
- le disse con femminilità  interpretando la parte del copione.
- Mi fai concorrenza.  E poi adesso ho capito perchè sei così magro...- disse ammiccando. 
- Infatti, i vestiti da donna non mi sarebbero assolutamente entrati... - sospiro' finto l'attore.

- Jared è tardi, dovremmo andare, anche la festa è finita...-
- Ci siamo imbucati in una festa burlesque... questa la devo segnare sull'agenda. Domani riiniziamo a girare e devo essere sveglio alle sette. - 

- E ti lamenti, io alle sei sono gia' lavata. Non tutti fanno la pacchia degli attori. -
- E dimmi, dove lavoreresti?-
rispose interessato Jared.
- Non lo saprai mai, marpione. Buonanotte e grazie per la serata. Ci vediamo, vero?- disse scappando con le buste della spesa. - Abito sopra il fruttivendolo, di fronte il supermarket.-
- Aspettami domani sera allora. - 
Rayon sorride radiosa. " Non dovrei fidarmi di uno sconosciuto"
Jared la saluto' con la mano e penso' che forse aveva trovato la musa per la sua interpretazione.
Ritorno' nella casa che aveva preso in affitto. 
Prese il copione e incomincio' a leggerlo.
Il giorno dopo doveva parlare assolutamente con il regista.


                                  
  
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