Fanfic su artisti musicali > Katy Perry
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Autore: ElisaFirework    02/02/2014    2 recensioni
- Cinque minuti e si parte! - dice una voce a me sconosciuta.
- Ok Katy, calma e sangue freddo. - mi dico
Schiarisco la voce, mi sistemo i capelli e stringo forte il microfono. Ho le mani sudate, speriamo che non mi scivoli mentre sto cantando.
Ma cosa mi sta succedendo? Mi sono esibita milioni di volte davanti ad un pubblico così numeroso, ho anche cantato per Obama!
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si abbassano le luci e inizia la premiazione. Devo ammettere che mi sudano un poco le mani, sono nuovamente tesa e non capisco il perché.
Spero che le categorie in cui sono stata nominata siano tra le prime, così poi mi posso godere il resto.
 
Aspetto.
Aspetto.
Aspetto.
 
Song of the Year e Best Live Performance sono le ultime due.
Parte la musica, sullo schermo vengono visualizzati i nomi degli artisti nominati: eccomi!
Mi preparo per alzarmi e abbozzo un sorriso.
 
I presentatori ci mettono 2 ore per aprire quella fottuta busta e 3 ore per annunciare il vincitore.
 
Signori e signore, il vincitore è...
 
LORDE!!!
 
Faccio per alzarmi ma... Aspetta! Quello non è il mio nome!
Non so più cosa fare, cosa pensare. Automaticamente mi metto a ridere e applaudisco forte quella 17enne che mi ha soffiato il Grammy.
 
"Soffiato il Grammy"... Che espressione crudele! In realtà un po' me l'aspettavo, sono contenta per lei. Il problema è che non mostra alcun segno di soddisfazione, felicità o gratitudine: Lorde, fai "Cheeese"!
Mi verrebbe da salire sul palco e metterle due mollette da bucato sulle guance in modo da farla sorridere.
 
Nemmeno nell'altra categoria ho vinto, c'era da saperlo...
Demoralizzata esco e vado nel mio camerino, dove David e alcuni dello staff mi stanno aspettando.
- Oh Katy mi dispiace così tanto!
- Si infatti, meritavi tu quel grammofono!
Passarono 5 minuti i cui persino i muri si mostrarono dispiaciuti per me.
Non mi importava delle loro parole, per quanto dolci e comprensive fossero.
Ogni anno vedo il mio duro lavoro andare in frantumi, mi sento fallita.
 
Fingo di mostrarmi indifferente e mi accascio su una poltrona.
Dove sarà John? Mi starà pensando?
Bussano alla porta, nessuno si alza  per andare ad aprire.
- Katy - dice Tamra - vai tu. -
Mi alzo di malavoglia e mi trascino alla porta, chiedo chi è con una voce da fare invidia a uno zombie, apro e vedo un mazzo di fiori. Alzo lo sguardo e incontro due bellissimi occhi a me familiari.
- JOHN! - esclamo entusiasta.
- Tesoro, sei bellissima - mi dice
Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio. Lui ricambia.
Mi avvinghio alla sua camicia, sento il suo buon odore e gli sfioro i capelli.
Stasera è particolarmente bello.
- Cosa ci fai qui? -
- Non posso venire a trovare il mio cioccolatino? -
- Grazie a Dio sei venuto, ho bisogno di te -
Faccio cenno a Tamra di lasciarci da soli e dopo un minuto lo siamo.
- Oh John, sono uno schifo! -
- Hey hey aspetta, cosa hai appena detto? -
- Sono uno schifo, non riesco a vincere nemmeno un fottuto Grammy -
- Katy, la devi smettere di fare così, sei fantastica e tutti ti amano, io per primo -
Ha un tono di voce pacato e seducente, è veramente convinto di quello che dice, lo posso leggere nei suoi occhi.
- Si ma io non ce la farò mai! - esclamai sull'orlo del pianto.
- No, non piangere Katy altrimenti ti si sbava il trucco! -
- Al diavolo il trucco! - urlai gettando a terra i fogli li vicino.
- Ascoltami, ti ricordi come hai chiamato il tuo ultimo album? -
- Prism -
- Ecco, ricordi anche il motivo di questo nome? -
All'improvviso mi ritorna in mente il periodo buio che avevo attraversato due anni prima... John aveva ragione! Era stato lui a chiamarmi "Prisma"
Diceva che "avevo fatto entrare la luce dentro di me"
- Ti ricordi allora, Katy? -
- Si che mi ricordo! Oh, John, riesci sempre a farmi ragionare! Grazie infinite. -
- Non devi essere tu a ringraziarmi, io ho fatto ben poco: è stata Katheryn Elizabeth Hudson a ragionare. -
In quel momento capii perchè amavo così tanto John.
Mi prese in braccio, mi sciolse i capelli e mi slacciò la zip del vestito: mi sfiorò il collo e iniziò a baciarmi. I suoi modi dolci mi fecero dimenticare di quell'orribile serata e perfino del party.
 
- OMMERDA JOHN! - gli gridai nell'orecchio proprio sul più bello.
- Cosa c'è Katy? -
- SONO IN RITARDO PER IL PARTY, GUARDA CHE ORE SONO! -
- E serve gridarlo così forte? -
Mi ravvivai i capelli e John mi aiutò a riallacciare il vestito. Presi l'iPhone in mano e chiamai Tamra dicendole di raggiungermi il più velocemente possibile.
  
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