Sai a volte quando siamo distanti e mi manchi troppo ti sogno, ti vedo camminare verso di me in un campo di lavanda in fiore, con un vestito bianco lungo e scalza come piace a te, con il sole che splende sulla tua pelle, il vento tra i capelli e il rumore del mare che si mischia con la tua risata. Sembri una dea sai? Ho sempre immaginato così la dea della primavera, con un sorriso dolce e spontaneo a mostrare i denti bianchi e lo sguardo profondo ma distante, come se non appartenessi a questa terra. E profumi, ma non di un profumo definito, semplicemente profumi di quella sensazione che tutto andrà bene e sarà bello, profumi di primavera e felicità, di quel profumo che hanno i libri, soprattutto quelli vecchi, profumi di tè caldo e cioccolata, di inchiostro e musica, profumi di mare e tempesta, di pioggia e fiori, profumi di rosa e lavanda, ma anche di miele e camomilla, profumi di antico, ma non antico nel senso di vecchio, nel senso di mistero, leggende cavalleresche e miti greci, profumi di speranza e vento, talvolta impetuoso, talvolta mite, profumi di magia e mondi fantastici, di storie che rapiscono, che parlano di nani coraggiosi, elfi eteri e uomini valorosi, rofumi di lacrime e risa, di tristezza inconsolabile e gioia incontenibile, profumi di amore e desiderio, di solitudine e silenzio, profumi di dolcezza e calore, di abbracci avvolgenti e discorsi profondi. Ecco se dovessi descriverti ti direi che tu profumi di Provenza.