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Autore: aris_no_nami    02/02/2014    1 recensioni
"Non riesco ancora a spiegarmi perché quel giorno ti seguii e credo che non lo saprò mai. Forse furono quei capelli così chiari, o forse la tua camminata leggera. So solo che fu lo sbaglio più bello di tutta la mia vita.
Mi manchi."
L'incrociarsi casuale di più vite, uno strano e nuovo sentimento nell'aria, la consapevolezza dell'impossibilità della cosa ma la travolgente forza per farla ugualmente, la perdita, la vita, la morte...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Corea del Sud

-Krystal muoviti!
Mi esortò mia madre tutta agitata. Quel giorno saremo andate a trovarla dopo tutto quel tempo che aveva trascorso da sola in ospedale.
Dopo una lunga ricerca della stanza 327 finalmente la trovammo.
-Dai Krystal, bussa.
Disse in un sussurro. Io feci un profondo respiro cercando di rilassarmi il più possibile.
-Krystal buss…
-Ho capito.
La interruppi bruscamente. Lei abbassò lo sguardo e annuì… povera quella donna. Era devastata per la malattia della figlia maggiore e la figlia minore la trattava così male… ero proprio una persona orrenda.
-Senti, vai te. Io devo andare in bagno.
Le mentii allontanandomi. Non me la sentivo ancora di trovarmi faccia a faccia con mia sorella ridotta quasi a vegetale.
Stavo per uscire dall’ospedale quando vidi un ragazzo dai capelli chiari spingere una carrozzina. Senza saperne il motivo deviai la mia “corsa” e seguii quel ragazzo. Poco dopo mi ritrovai in una grande stanza piena di bambini, chi su dei lettini d’ospedale, chi su delle carrozzine e tutti con dei cappellini in testa…
-Volete vedere una magia?- chiese loro i quali annuirono entusiasti –Bene, guardate…
Il ragazzo prese una monetina dalla tasca e la fece vedere per bene, poi strofinò le mani e quando le riaprì la monetina non c’era più.
-Questo trucco lo so anche io!
Urlò un bambino mettendo su il broncio.
-Già! Adesso la farai spuntare da dietro l’orecchio di uno di noi!
Gli diede man forte un altro bambino.
Il tipo fece finta di piangere. A quella scenetta non potei fare a meno di ridacchiare.
-E io invece vi dico che farò di meglio.
Disse lui guardandomi con un sorriso angelico. Mi si avvicinò e mi porse la mano come per ballare. Io scossi la testa e lui mi guardò con una faccia sconvolta.
-Avete visto?!- chiese ai bambini che annuirono ridendo –Secondo voi con un bel mazzo di fiori ballerà con me?
I bambini annuirono di nuovo e da dietro la schiena gli sbucò un mazzo di peonie fresche che mi porse.
-Ora ballerai con me?
Mi chiese facendomi l’occhiolino, ma io scossi nuovamente la testa.
-Allora li darò alla mia ragazza!
Disse facendo il finto offeso, porgendoli ad una bambina che lo abbracciò ridendo.
-Be bimbi, ora devo andare. Ci vediamo domani, ok?!
Tutti loro lo salutarono con le manine ridendo senza un vero e proprio motivo.
Dopo ciò il ragazzo si chiuse la porta alle spalle e mi rivolse un altro sorriso da far morire tanto bello e puro era.
-Devono riposarsi un po’ adesso.
Mi spiegò prendendo un borsone accanto alla porta e cominciando a camminare seguito da me.
-Perché mi segui?
Mi chiese dopo un po’. Io feci spallucce ed incrociai le braccia.
-Se ti da fastidio…
Dissi lasciando la frase a metà.
-No no, tranquilla. Era solo una domanda. Pensavo ti servisse qualcosa.
Rispose con quel suo solito sorriso, per poi tornare in silenzio. Cogliendo quell’attimo, in cui sembrava assorto nei suoi pensieri, lo squadrai per bene… aveva i capelli tinti di biondo ed era vestito molto casual. Non si sarebbe mai detto che facesse del volontariato in ospedale… sempre se lo faceva effettivamente.
-Dottor clown?
Chiesi di colpo.
-Come?
-Sei un dottor clown?
Lui scosse la testa ridacchiando.
-No, semplicemente passo molto tempo in ospedale così quelle volte che ho un po’ di tempo libero, per modo di dire, faccio una visitina un po’ in tutti i reparti.
Spiegò con un filo di tristezza.
-E non ti sgridano?
Domanda stupida, pensai subito dopo averla fatta.
-Ah no. Ormai sono una specie di veterano del posto e quindi non hanno problemi. Mi conoscono e sanno che non faccio niente di male.
O mio dio… quel ragazzo era di un tenerezza pazzesca… Mi bloccai di colpo realizzando ciò che avevo appena pensato. Non era da me fare quel tipo di pensieri. Non era assolutamente da me.
-E-e perché passi tanto tempo in questo posto?
Balbettai a bassa voce, riprendendo a camminare.
-Hei, ma sei una stalker?!
Chiese in tono scherzoso.
-E’? Che? N-no è solo che volevo sapere visto che io n-non ci vengo spesso…
Risposi agitandomi un po’. Ma che cavolo mi stava succedendo? Parlavo ad uno sconosciuto, lo seguivo, facevo pensieri assurdi su di lui e per di più mi sentivo a disagio? Ma che cavolo…
-Tranquilla, scherzavo. Be, ci passo molto tempo perché una persona molto vicina a me viene in questo posto molte volte per problemi di salute.
-An se?! Anche io! Cioè, mia sorella è in ospedale per questo sono qua altrimenti io sarei sana come un pesce! Nel senso… sto bene di salute!
Dissi tutto d’un fiato gesticolando come una matta.
Il ragazzo si fermò e mi guardò divertito.
-Tua sorella è Jung Jessica, vero?!
Io annuii arrossendo come un pomodoro e abbassando la testa per non farlo vedere.
-Quindi tu devi essere Krystal… Sai, lei parla molto di te. Comunque siete uguali! Parlate stra veloce quando vi mettete e gesticolate tantissimo!
Se la rise lui. Sbuffai alzando la testa e mettendo su un piccolo broncio.
-Ah, giusto! Io sono Luhan.

  
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