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Autore: StormyPhoenix    02/02/2014    4 recensioni
Un ragazzo e poeta, Dan, e una bellissima ragazza, Gloria, sono quasi eredi dell'amore unilaterale del sommo Dante e della sua donna-angelo Beatrice.
[Ispiratami dallo studio di Dante, all'inizio del terzo liceo.]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: PWP | Contesto: Storico
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«Dan! Dove sei?»
Non rispondo e mi raggomitolo ancora di più su me stesso, in un angolo. 
Voglio sprofondare nella terra e non riapparire più dopo la figuraccia che ho fatto.
E' da anni che sono innamorato perso di Gloria, le ho fatto il filo con discrezione perché più di questo non mi permette la mia timidezza, le ho inviato sonetti scritti da me in forma anonima e, ora che ho avuto un segnale positivo e l'occasione che bramavo da anni, è andato tutto a monte.
Ma cosa diamine mi è preso di farmi beccare a parlare con quella smorfiosa e scorbutica con le trecce lunghe per farla ingelosire?! 
Mi sono sentito morire quando l'ho vista guardarmi con aria ferita...
«Dan! Dovevi proprio venire a nasconderti qui a Westminster Abbey?»
Riconosco la sua voce che mi chiama, ma non mi muovo ugualmente e rimango rintanato in un angolo in una delle navate dell'abbazia, l'angolo in cui tante volte mi sono nascosto per piangere o per meditare; osservo le vetrate e le sculture, cercando di ignorare la rumorosa folla di pensieri nella mia testa.
All'improvviso appare una figura nel mio campo visivo e riconosco proprio la ragazza dei miei sogni che mi fissa; alzo lo sguardo e noto un misto di emozioni diverse sul suo viso.
«N-non...non è come sembrava...i-io ci stavo solo parlando un attimo...» balbetto, arrossendo, sentendo il sangue colorire le mie guance.
«L'ho capito, Dan. Mi ci è voluto un attimo, ma l'ho capito che non volevi ferirmi né farmi ingelosire» risponde lei, calma, chinandosi davanti a me che ancora stringo le ginocchia al petto.
«Resta il fatto che sono un disastro, combino sempre guai» dico, imbronciato.
«E sei adorabile proprio per questo, sai?»
Sussulto, con il cuore che batte a mille. «D-dici davvero?»
«Oh sì...che importa se hai un naso un po' grande o se non sei bello come un dio greco!»
Sta davvero dicendo questo?! Oddio, se questo è un sogno non svegliatemi!
Rialzo la testa mentre lei ancora mi si avvicina; la sua veste color smeraldo, perfettamente intonata con la sua chioma rossa brillante, si sovrappone alle pieghe della mia veste nera.
«Gloria, io...»
Un paio di labbra mi zittisce e le parole mi muoiono in gola istantaneamente.
«Ti amo, Dan, stupidino.»
«Ti amo anche io, Gloria, mio angelo.»
«Sei per caso un poeta stilnovista?»
«Oh beh, sono pur sempre l'autore dei sonetti anonimi che hai ricevuto.»
«Oh Dan...»
«Amami, mio angelo...»
«Lo faccio già, mio poeta.»
  
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