Ormai è un’abitudine: entro in doccia, afferro la lama che ho smontato dal temperino, un taglio sul braccio sinistro, la mano destra pesante che calca, un altro sopra il primo e uno più in sotto. Con la stessa mano mi chino verso il ginocchio e sempre pesante calcando un altro taglio sul ginocchio destro, uno solo che si unisce a quello dei giorni precedenti, significa quante volte mi sono tagliata in questo periodo e quanto ci mette il primo a cicatrizzarsi, è un conto personale. Ora come ora sono 6. 6 sul ginocchio destro. 6x3. 18 sul braccio sinistro. Poi dopo il taglio sul ginocchio mi ritiro su e chiudo la mano sinistra a pugno, con il braccio che gronda ancora di sangue, come il ginocchio del resto, ed ecco che mi tiro pugni sul braccio dentro, quello che infondo risulta senza tagli ma pieno di lividi.Poi mi insapono, mi sciacquo e spengo l’acqua. Esco e infilo l’accappatoio ed esco anche dal bagno e vado subito in camera mia aspettando la prossima doccia dove cadrò ancora e i tagli diventeranno: 21 sul braccio e 7 sul ginocchio e altri lividi. È una ruota.