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Autore: Iridium Senet    03/02/2014    5 recensioni
E’ una storia di tempi andati,
Dove sangue e vite erano stati donati
Io, Iridium, sono tra voi a parlare,
Perché nulla di ciò possiate scordare.
State dunque ad ascoltare
cosa sono venuta a raccontare…
Popolo di Avatar!! La Divinatrice dell'Acqua è tornata con una long questa volta!!
So già che me ne pentirò, ma non mi importa nulla!
Popolo Zutariano!! Ritornano i nostri eroi in un'avventura tutta nuova.
Che ne dite, mi segurete in questa nuova avventura?
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Katara, Zuko
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La Speranza

Acqua

Acqua dolce, fredda e cristallina,

Acqua che scivola sulla terra;

Acqua limpida e scrosciante;

Acqua che cade leggera e pesante.

Acqua che è guardata dalla Luna;

Globo che brilla ma non consuma;

Luce nel buio della notte,

Madre che guarda la nostra sorte.

Acqua che scende dirompente;

Acqua che cura il vivente.    

Fuoco

Fuoco caldo, vivo e brillante,

dal vulcano, lava incandescente;

Fuoco rosso e sgargiante;

Fuoco che brucia ogni istante.

Fuoco vero nel nostro Sole;

Stella fulgida del caldo colore,

Padre che protegge con la sua saetta,

Fuoco che illumina la nostra vetta,

Fuoco magnifico e sfuggente

Fuoco che è libero... e potente.

Acqua, ghiaccio, sangue e neve

Signora Luna che spiega le vele,

Fuoco, lampo, caldo e cenere

Signor Sole che illumina le ere,

Elementi nati opposti,

creati per un fine.

Mossi da un ardore

Potenti come mine.

Creano un’armonia

Forza del nostro tempo,

Come acqua che scivola via

Il fuoco brucia con il vento.

Guerrieri dei due astri

Spiriti lucenti

Ricordati ai giorni nostri

Come grandi combattenti.

Acqua che scroscia prepotente

Mandata tra i mortali

Farà della donna la grande combattente

Nata umana, ma non debole come tali

Bianco felino dal manto striato

Ragazza del mare, della Luna il suo spirito

Occhi azzurri che vedono il suo fato

Ruggito freddo che divenne il suo mito.

Fuoco che romba incessantemente

Scese in terra come il Sole voleva

Divenne uomo dalla forza potente

Mortale dalla potenza che scioglieva.

Nero canide dalla grande cicatrice

Ragazzo delle fiamme, anima della Stella nostra

Occhi d’oro dalla forza creatrice

Ululato caldo della vita vostra.

Erano acqua, erano fiamme

Particelle di un fato più grande

Forti nel loro unire

Non consci dell’avvenire.

Divennero eroi di un tempo andato

Ricordati per sempre per quello che hanno dato.

 

 

Mai parole furono più vere,

Parole che non si persero nelle tante ere.

E’ una storia di tempi andati,

Dove sangue e vite erano stati donati

Una guerra tra forze superiori

Stava volgendo in favore alle essenze peggiori.

Il Buio era troppo potente

Perché la sola Luce potesse essere vincente.

Ma la speranza tra noi non era morta

Perché la Vita è forte, e aprì una porta.

La porta che ci donò una possibilità

Nei cuori infantili dalle grandi capacità

Una ragazza dagli occhi del mare e dalla scura pelle,

Un ragazzo dallo sguardo scottante e dal carattere ribelle.

Io, Iridium, sono tra voi a parlare,

Perché nulla di ciò possiate scordare.

State dunque ad ascoltare

cosa sono venuta a raccontare…

 

Quando ancora il mondo non esisteva, quando ancora in Nulla regnava, esistevano solo due entità senzienti che governavano il niente di allora: il Bene e il Male.

Queste due entità esistevano da sempre e da sempre combattevano. Il Bene voleva la Creazione, il cambiamento e la Vita. Il Male invece voleva la Distruzione e la Morte. La loro forza era inimmaginabile e nessuno poteva dire chi avrebbe vinto quello scontro, ma alla fine il Bene trionfò. Esso diede inizio al Tutto, all’Universo stesso, che incominciò a vivere. Il Male, sconfitto, si rintanò in un altro oscuro che non venne intaccato dall’energia positiva del Bene, meditando vendetta.

Dall’Universo si crearono le Galassie, da esse i corpi celesti e infine, in alcuni di essi, nacque finalmente la Vita.

Il Bene,soddisfatto, regalò al proprio creato la Luce, la sua essenza, mettendola a capo di ciò che aveva fatto.

Il Male, invidioso di ciò che l’avversario aveva svolto, liberò il Buio, che portò scompiglio in tutto l’Universo. La Luce incominciò a combattere contro la nuova essenza, cercando di proteggere ciò che il suo creatore aveva generato.

Da lì incominciò una battaglia che coinvolse tutti gli spiriti e le entità che abitavano l’Universo, e il Caos cominciò a regnare.

La Terra divenne ben presto il campo di battaglia, e coloro che vi abitavano, non avendo la possibilità di opporsi a queste entità, divennero schiavi del Buio. Solo una piccola parte era stata salvata dalla Luce, ma non bastava per combattere l’essenza del Male.

Ma il grande Padre, l’Equilibrio, Dio per chi ci crede, decise di intervenire, vedendo che questa guerra stava stravolgendo tutto.

Liberò due grandi potenze, chiamate Acqua e Fuoco, e le mandò sulla Terra, facendole incarnare in due abitanti del pianeta, così che potessero combattere contro il Buio insieme alla Luce. Bastava aspettare che queste due vite prendessero in mano le sorti del mondo e dell’Universo intero.

Bastava aver pazienza.

 

 

 

La luna era alta nel cielo, e vegliava sulle persone che dormivano sotto la sua supervisione. Con i suoi occhi di zaffiro scrutava ogni casa, ogni abitante di quella città. Scostò dal viso una ciocca di capelli bianchi, assottigliando lo sguardo, vedendo in lontananza un bagliore azzurro. Questo si avvicinò e prese forma. Avanti alla Luna si presentò una grande tigre, dal mantello bianco e nero e dagli occhi di un blu cobalto. Chinò il capo in segno di saluto, mentre la Luna si alzò dal suo trono cangiante e si fermò di fronte al grande felino.

“Siete finalmente venuta… ti stavo aspettando” disse la Dea lunare, alla maestosa tigre avanti a lei. Il felino sbuffò “La bambina?”

La Luna sorrise, mentre incominciò ad avvicinarsi ad uno specchio. Questo incominciò a brillare e in una manciata di secondi un’immagine apparve sulla sua superficie: una neonata dagli occhi azzurri, gli stessi della tigre,che era circondata da un alone azzurro, quasi fluido.

“Acqua ha scelto. Avrà bisogno del tuo aiuto, Antarr, per ricordare chi è e quale sia il suo scopo” Disse la Luna, indicando la bambina nello specchio. La tigre annuì “E’ questo il mio compito”

La Luna sorrise “Abbi cura di lei”

Antarr la guardò, per poi ricambiare il sorriso “Lo farò”

Poi, in un lampo azzurro, il felino scomparve.

La Luna guardò ancora per un attimo la superficie dello specchio, fissando quegli occhi innocenti.

“Ti prego, aiutaci…”

 

Il Sole splendeva sulla città, riscaldandola con i suoi raggi. Fissava il cielo azzurro con i suoi occhi infuocati, aspettando e attendendo che qualcosa accadesse. Picchiettò un dito sullo scanno in cui sedeva, impaziente “Ma dove diavolo si sarà cacciato?”

Si alzò di scatto, scorgendo in lontananza un bagliore rossastro, che si avvicinava a grande velocità e al cospetto del dio solare si presentò un grande lupo nero dagli occhi dorati. Il Sole ringhiò contrariato “Ce ne hai messo di tempo! Sono due anni che aspetto!”

Il lupo sorrise “Il Fuoco ha bisogno di tempo per stabilizzarsi, non ama essere relegato, lo sai”

L’uomo dagli occhi infuocati sbuffò. Allora il lupo si avvicinò “Il bambino?”

Il Sole indicò un punto avanti a sé, dove, in un torrente di fiamme, apparve un immagine di un bambino di circa due anni circondato da un bagliore rosso, quasi etereo “Fuoco si è incarnato due anni fa. Ha scelto di nascere tra la gente che si è schierata dalla parte del Buio. Non so cosa abbia in mente”

Il lupo sospirò “Sai benissimo come è fatto, vuole liberare gli schiavi dall’interno”

Il Sole scosse la testa “Però questo mi preoccupa. Se il Buio lo scoprisse? Yama, non mi sento tranquillo…”

Yama rise “Non morirà, se questo che intendi. Sa badare a sé stesso”

Il dio lo guardò negli occhi “Stagli vicino. Ha bisogno di te”

Il lupo annuì “So quello che faccio. Ed è in buone mani” Poi, con un cenno del capo, scomparve in un lampo infuocato.

Il Sole sospirò, per poi riportare lo sguardo all’immagine nelle fiamme. Scrutò ancora una volta quegli occhi dorati, ancora innocenti.

“Ti prego, aiutaci…”

 

 

Due occhi eterocromi, uno rosso e l’altro blu, scrutarono il cielo, scorgendo due lampi provenire dai due corpi celesti e capì che, sì, il mondo poteva ancora sperare.

La ragazza sorrise e si coprì con il mantello bianco, continuando a camminare verso una destinazione misteriosa, come la sua identità.

 

 

 

 

Nido dell’Autrice fuori di zucca

Saaaaaaaaalve!!!

Popolo di Avatar, da quanto tempo!!

La qui presente Divinatrice dell’Acqua ha deciso di torturarsi ancora di più, scrivendo una nuova storia con più capitoli. Molto intelligente vero?

Torniamo alla storia: sarà formata da pochi capitoli, almeno spero, ma non credo aggiornerò in fretta… come mio solito…

So già che qualcuno mi vorrà strangolare, e non faccio nomi (Liar), ma non ho potuto fare a meno di scriverla, mi piaceva troppo.

Mi scuso per eventuali errori, non ho avuto molto tempo per ricontrollare.. ma spero che vi possa piacere.

Ah… si è capito che questa storia è Zutara, vero?

No? Sì? DECIDETEVI!!!

Spero (E un’altra volta!!!! Ndtutti) (ZITTI! TUTTI QUANTI, STO FACENDO UN DISCORSO SERIO!! ndIridium) (Seeeeeeeeeee ndtutti) che qualcuno abbia il buon cuore di commentare… anche perché sto facendo il ballo dei commenti e mi sto rimbecillendo di più di quello che sono già.

E dato che l’angolo autrice sta diventando più lungo della storia stessa, vi saluto

Dalla vostra scema, onnipotente, eterna e fumata

Divinatrice dell’Acqua

Ir_S

 

 

 

 

  
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