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Autore: Astasia    28/11/2004    0 recensioni
Basata sul film "King arthur"(2004). L’ultimo mio cuore... lo dono a te (Lancillotto/Ginevra) La storia si colloca dopo la battaglia del lago,i nostri eroi stanno cercando di mettersi in salvo verso il castello…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2° - … Il tempo del cuore
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Una freccia gli sfiorò il viso…
“Artu’ ci siamo”…Spronò il cavallo al galoppo incontro ad un mare di sassoni …
Tutte quelle armature a terra erano alla stessa stregua dei romani…gli si ponevano davanti per impedirgli di raggiungere la sua libertà… tutta la rabbia repressa in precedenza esplose all’improvviso…ed era intenzionato a sfogarla senza remore…
Artù scosse la testa, nessuno aveva detto che Lancillotto si doveva lanciare avanti per catalizzare l’attenzione del nemico…ma tant’e’…
“Bene , ce ne saranno appena un centinaio. Si vede che ancora non hanno fatto in tempo a recuperare le retrovie”
“Tristano!” Artù diede il via alla sua destra.
Tristano dal suo cavallo impugnò il suo arco verso il cielo,lo ruotò verso lo schieramento dei Sassoni e scagliò un fascio di frecce…
Lancillotto se le vide passare una dietro l’altra, come due corridoi paralleli con lui al centro…
Lo raggiunsero gli altri cavalieri…la sua battaglia era già iniziata…
“Tristano, amico mio, avevi intenzione di uccidermi?”disse sorridendo…
“Hai intenzione di morire per così poco?”Scese da cavallo e puntò un gruppo di soldati che gli si erano schierati intorno…
Sguinò la sua spada…
“Hey! Vai…” Liberò il suo falco…l’arma salda tra le due mani,lo sguardo fermo sulle sagome dei suoi nemici che si avvicinano lentamente, un giro su se stesso…Tre dei sassoni si ritrovarono senza spada…e anche senza un braccio…
Alla vista della sorte dei loro commilitoni gli altri si scagliarono sull’anomalo cavaliere, erano in 4…
“Bene iniziamo le danze” Videro la spada tracciare una croce su ognuno di loro…un gesto rapido e veloce…e poi non videro più nulla…
“Pensi di lasciarne qualcuno anche a noi, Tristano?” Lancillotto aveva appena estratto le sue due spade dal petto di un sassone…
“Credo che sia il caso che ti giri”
Non capì subito ,ma si girò comunque e vide una ragazza in mezzo al campo, senza armatura che stava combattendo a colpi di ascia…I capelli erano raccolti dietro il capo,il viso era coperto di linee blu,il corpo fasciato da qualcosa che forse prima era un mantello di lana…
“Ma dov’era?” L’aveva vista sul carro insieme agli altri attraversare il sentiero verso la foresta…
“Quella pazza”
Iniziò a correre verso di lei, ma un sassone gli si scagliò contro…procurandogli un fastidioso contrattempo…


Urlava… sentiva solo le sue urla e il terribile odore di sangue che si spandeva ad ogni sui movimento, nemmeno il freddo riusciva ad attutire le ferite che si era procurata…
Era riuscita a deviare dal percorso della carovana e a raggiungere di nuovo la valle dove si trovavano i cavalieri…
Il suo avversario era un po’ troppo ostinato…al terzo colpo di ascia ancora non cadeva a terra…e lei aveva iniziato a perdere troppo sangue…ma anche lui era arrivato al limite…
Si girò per guardarsi intorno…
Tristano sembrava stesse danzando, ogni suo fendente era mortale ,non c’era un movimento che non fosse calibrato per andare a segno…
Lancillotto stava ruotando le sue spade di fronte al suo nemico e con la testa stava facendo segno di avvicinarsi…era evidentemente spazientito…

Il suo nemico era lì, avrebbe dovuto risolvere presto la contesa, non aveva fatto bene i conti con il suo stato fisico…
“Ora o mai più. Aaaaaah!”
Si scagliò, puntando la gola del sassone, fissò la presa sull’ascia e ruotando su se stessa caricò il colpo sul braccio destro…
Sentì un dolore lancinante al braccio sinistro , l’aveva colpita con la spada…La bocca contratta in una smorfia di dolore, l’attenzione verso il suo nemico…
La sua ascia piantata nella gola del Sassone. Ce l’aveva fatta…

La vide cadere a terra…
“Nooooooo”Lancillotto diventò una furia…aveva di fronte a se ancora 2 Sassoni che gli si opponevano …
“Levatevi di mezzo” senza troppi complimenti li sbaragliò senza curarsi di pararsi da eventuali fendenti…
Iniziò a correre verso di lei…mancava poco e avrebbe capito se era ancora viva… o meno…

“Myladie, come vi sentite?” Vide una sagoma piegarsi su di lei…erano gli stessi occhi che aveva visto per la prima volta dopo quei lunghi giorni di prigionia…
Artù la prese in braccio e la portò sul suo cavallo al bordo della foresta
“Restate qui, il tempo di sistemare un conto in sospeso”

Lancillotto era fermo in mezzo al campo, le sue spade sporche di sangue erano un tutt’uno con le sue braccia, stese lungo il suo corpo…
Artù l’aveva salvata…
Era viva ,ferita ma ancora viva…
Questo gli bastava, ma quel peso sul cuore si riaffacciò prepotentemente…
Lui aveva compreso fin dall’inizio che sarebbe venuta anche lei.
Lancillotto ,invece, aveva creduto ai suoi occhi, vedendola con gli altri sul sentiero per la foresta…
Sentì uno spintone dietro le spalle, era un sassone…
“Voglio guardare in volto il viso dell’uomo che sto per uccidere”
“Se fossi in te non ne sarei sicuro” Era uno dei pochi sopravvissuti ormai la battaglia volgeva al termine…
Capì che il suo opponente era armato dalla forza della disperazione di chi si vede ormai solo…questo poteva essere molto pericoloso
Non aveva dubbi sul fatto che l’avrebbe sconfitto, ma non sarebbe stato così semplice..
Sentì un urlo di donna…
“Artu’”gridò
Il capitano si voltò verso di lui…
“La ragazza …”
Non se la sentì di chiamarla per nome ,in quel campo di sangue , era come mettersi a nudo…
Si liberarono velocemente dei loro contendenti,dirigendosi verso la ragazza che era stata intrappolata da due sassoni…
Non fecero in tempo…la videro sparire in mezzo alla foresta…
Si guardarono un attimo, Artù volse il suo cavallo al campo di battaglia.
Lancillotto si scagliò all’inseguimento dei due…
Vide una scia di macchie di sangue per terra. Qualcuno di loro doveva essere ferito e stava perdendo molto sangue…


Si erano addentrati nella foresta ma ad ovest… ormai iniziava già a non sentire più gli urli della battaglia…
Li sentiva parlare fra loro…
“Cinric deve essere impazzito, questi cavalieri sono peggio del demonio”
“Che ti importa divertiamoci un po’ con questa lurida woad e al termine della battaglia rientreremo con i superstiti…se ce ne saranno”

Raggiunsero una grotta nascosta da una fitta boscaglia…Era quasi svenuta, sentì le loro mani strapparle violentemente il suo abito improvvisato…
Si oppose ,iniziò ad urlare …
“Maledetti bastardi!”
Approfittò di un momento di distrazione e afferrò un pugnale nascosto nello stivale destro…
Erano in due e lei era molto debole…doveva tentare…
Si divincolò e riuscì a conficcare in pieno petto il suo colpo ad uno dei sassoni…
Ma il suo nemico non si accasciò…
“Perche’ non accusa il colpo?”
“Maledetta vipera, cosa credì, che vado a combattere senza armatura?”
Un dolore incredibile come non ne aveva mai provato, cadde a terra sotto una pioggia di calci e pugni con la disperazione nel cuore…certa della sua sorte…
C’erano ancora tante cose da fare…ma soprattutto avrebbe voluto rivedere quegli occhi neri come il buio che spaventa ,prima di morire…
Appena i due si accorsero che era svenuta si fermarono…
“Vai a prendere dell’acqua che non c’e’ gusto con una svenuta”

Galoppava come un forsennato, dov’era?
Artù le aveva salvato la vita, ma ora stava rischiando di riperderla di nuovo…era come morire due volte…
Aveva il vantaggio dalla sua parte, non si erano sicuramente accorti di essere seguiti…
Vide uno dei due cavalli fermo , fuori da una grotta…
Si avvicinò sguainando le sue spade…
Contò un solo uomo…
La vide a terra , in mezzo al terriccio,la parte sopra del vestito completamente strappata,le gambe coperte da brandelli di stoffa…la pelle nuda e sporca di sangue…
Era svenuta ,vide due profondi tagli sulle braccia e vari segni di contusione su tutto il corpo…
Quei bastardi l’avevano picchiata fino a farla svenire, gli ribollì il sangue nelle vene…

Fu un attimo , lo scintillare delle spade, gli urli del sassone, altro sangue a terra …
Lo trafisse in pieno petto…era ancora vivo…
“Bastardo , cosa pensavi di fare?”…
Non gli diede il tempo di rispondere ,ruotò la spada conficcata di 180 °, quindi la estrasse.
Il sassone cadde a terra che era già sulla strada dell’inferno.
Le si avvicinò, le scostò una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso…
Doveva fare presto… quella creatura così forte giaceva priva di sensi vicino a lui…
Benché fosse abituato al sangue si sentì un nodo in gola a vedere tutte le ferite che aveva subito…
La prese in braccio…
la sentì come un peso morto…
ed allora ebbe paura…
“Quegli occhi…apriteli!”Glielo urlò…
Non lo desiderava solo…
lo pretendeva…
La doveva portare il prima possibile al castello…ma in quelle condizioni non ce l’avrebbe fatta a sopportare un viaggio a cavallo…
Un rumore…
“E tu chi sei?”
Il secondo sassone era rientrato… lo vide correre verso di lui armato di spada…
Liberò il braccio destro lasciando scivolare il corpo di lei sul suo, tenendo ferma la vita con il braccio sinistro…appena i suoi piedi sfiorarono terra estrasse una delle sue spade…
“Cosa pensi di fare con quel peso morto sul braccio sinistro cavaliere…lasciala e combatti con me”
Non l’avrebbe mai lasciata…non avrebbe mai voluto replicare lo stato in cui l’aveva trovata appena arrivato…non l’avrebbe più lasciata sola in quel luogo colmo di dolore e violenza…
“Per te può bastare un solo braccio”
Il sassone si scagliò contro il cavaliere che parò il colpo…certo con una sola mano poteva difendersi ma aveva problemi ad attaccare…
Fece due passi indietro…dopo di che ci sarebbe stato il muro che spietato gli si opponeva…
Nonostante ciò, la strinse a se ancora di più…
Parò un nuovo colpo ma questa volta si trovò veramente impossibilitato a muoversi…
Vide il sassone che con la mano libera stava estraendo qualcosa da dietro la cinta…
All’improvviso vide un pugnale piantato nella gola del suo avversario…e un sospiro da sotto il suo mento…
“Muori…bastardo”
Una mano femminile era all’estremo di quell’arma…la vide con il viso tremante per lo sforzo…con gli occhi di fuoco rivolti verso il suo nemico…
Il sassone cadde a terra…esanime…
Il braccio di lei ricadde pesantemente lungo la vita…
“Vedo che vi siete svegliata, Myladie” tentò di tenere il suo classico tono, ma dentro c’era un sole dopo la tempesta…
Lei rispose solo con un lieve sorriso quindi tossì…vide il suo viso contrarsi in una smorfia di dolore…

La riprese in braccio, gli occhi di lei si erano chiusi di nuovo , la testa era caduta indietro…
La stese vicino un albero, il suo corpo era ancora nudo …ora che la tensione si era allentata faticò a non indugiare su quelle curve…
Prese una coperta dal suo cavallo e gliela avvolse tutta intorno…
La sentì dire qualcosa con voce bassa…si avvicinò di più alle sue labbra…
“Acqua”
Le sollevo la testa la poggiò sul suo avambraccio e le guidò la borraccia alla bocca…
La vide bere avidamente, parte dell’acqua le scivolava via dalle labbra…andando a formare dei rigoli sul collo…
Li asciugò passandoci una mano sopra…la sua pelle era liscia con la seta…la mano indugiò su una ciocca di capelli che le copriva un occhio…gliela spostò…
Si sentì bruciare…quegli occhi di fuoco ,ora , lo stavano fissando…



“Benvenuto Artù”…i cavalieri erano finalmente arrivati alla foresta…
“Merlino, sono al sicuro le donne con i bambini?”
“Sì, sono stati scortati verso il lato ad ovest della foresta, in quel punto il freddo e’ più mite…passeremo la notte lì…”
Artù,non poteva essere felice…Lancillotto ancora non si vedeva…non aveva idea di quale sorte fosse toccata ne al suo amico ne alla ragazza di nome Ginevra…
“Artù, domani mattina partiremo di buon ora per cercali” Bors aveva compreso lo stato d’animo del suo capitano…
“Ma ora, la notte e’ scesa e la neve non accenna a smettere…sarebbe un suicidio”
Demorse…benché il suo cuore l’avrebbe spinto nel mezzo della tormenta…



“Myladie, riuscite a muovervi?Dobbiamo trovare un riparo per la notte”
Lei non gli rispose, vide solo che lentamente stava circondando il suo collo con le sue braccia…
La sollevò da terra, la sua presa si fece più salda…
Camminò per un po’, fino a quando non trovò una costruzione abbandonata in mezzo agli alberi…
Non era granche’ ma almeno era un riparo…
Trovò delle coperte, ce la stese sopra ed uscì a cercare qualche erba medicinale e della legna per accendere un fuoco…

Era persa nell’oblio del dolore…ogni parte del corpo le doleva…tranne il cuore…che continuava a battere nonostante la miseria del suo stato…batteva al tempo dei passi di un cavaliere che l’aveva salvata…



*****
Ok eccoci di nuovo…nel prossimo capitolo cercheremo di sopravvivere al freddo della notte britanna…
  
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