Anime & Manga > I cinque samurai
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Autore: Tanit    05/02/2014    2 recensioni
Il giorno di San Valentino Seiji sparisce per un misterioso appuntamento con qualcuno e questo sconvolgerà in particolare uno dei suoi migliori amici.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rowen Hashiba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cioccolato a San Valentino

 

Quella mattina Shin si era alzato assai di buonora. Non che ci fosse qualche particolare motivazione per cui lo dovesse fare, semplicemente si era svegliato molto presto e non era più stato in grado di riaddormentarsi. La casa era silenziosa e tranquilla, tutti gli altri erano immersi nel sonno, così il ragazzo decise che ne avrebbe approfittato per andare di sotto in cucina per preparare la colazione e magari qualche onigiri, sempre che Shu non si fosse già mangiato tutta la materia prima. Appena scese le scale però notò dei rumori provenire dall'esterno; incuriosito si affacciò alla finestra della grande cucina e vide senza esserne molto sorpreso, Seiji che si allenava in giardino. Sorridendo Shin pensò che nemmeno quella volta era riuscito ad essere più mattiniero del biondo samurai dei nimbo, che tra i primi raggi del sole e le gocce di rugiada, faceva affondi con la spada. Silenziosamente richiuse le tendine della cucina, si mise uno dei grembiuli di Nasty e aperto il frigo constatò con grande sollievo che il ciclone Shu non era ancora passato a depredare tutte le razioni di cibo. Con un sorriso estrasse dall'elettrodomestico tutto ciò che gli serviva e iniziò a predisporre il materiale per gli onigiri, non prima però di avere messo il bollitore per il caffè sul fuoco e un paio di fette nel tostapane. Quella mattina aveva assolutamente voglia di qualcosa di dolce: pane tostato, burro, marmellata e caffè erano proprio quello che ci voleva. Poco prima che il caffè fosse pronto, dalla soglia fece capolino Seiji che con un sorriso salutò l'amico.

  • Buongiorno, vedo che non sono l'unico ad alzarsi presto – Disse asciugandosi la fronte con il telo che portava attorno al collo

  • No, infatti – Rispose Shin – Perchè non ti siedi a mangiare qualcosa? Il caffè è quasi pronto! -

  • Dammi il tempo di una doccia veloce e sono subito da te … senti che profumino – Disse il biondo dirigendosi verso le scale.

  • Non è meglio se usi il bagno qui al piano terra? Sveglierai Touma -

Seiji rise di gusto

  • Ma va … quello non si sveglierebbe nemmeno con le cannonate! -

In effetti Seiji andò nella camera che divideva con Tenku, aprì l'armadio e i cassetti per prendere un cambio, si fece la doccia nella stanza attigua e si rivestì senza che la figura aggrovigliata tra le lenzuola facesse una piega. Il samurai del Nimbo riflettè sul fatto che le mummie d'egitto dovevano sicuramente assomigliare a Touma imbrigliato nelle coperte. Se non fosse stato per il lieve russare che proveniva da quel fagotto sul letto, nessuno avrebbe potuto dire che accartocciato la sotto ci potesse essere una figura umana. Incredibile come Touma potesse alzarsi dal letto senza poi avere male ad ogni articolazione date le posizioni assurde che prendeva durante il sonno!

Senza curarsi di non fare troppo rumore (tanto nemmeno una guerra nucleare avrebbe potuto svegliare l'amico) Seiji uscì dalla stanza e tornò in cucina, dove con Shin consumò degli ottimi toast e dell'altrettanto ottimo caffè. Il samurai del torrente notò subito che Seiji, già particolamente curato nell'abbigliamento, era quel giorno se possibile ancora più elegante. I biondi capelli, ancora semibagnati, scivolavano dritti fin sul colletto della camicia immacolata, facendoli sembrare ancora più lunghi. Era davvero affascinante, nulla da dire!

 

- Hey, che stile oggi, sembri un divo del cinema – Ridacchiò Shin osservandolo da capo a piedi -

  • Oggi devo andare in città – Disse il biondo al samurai del torrente – Prenderò in prestito l'auto di Nasty, sai se doveva servire a qualcuno? -

  • Figurati, vai pure, tanto sei l'unico che sa guidarla, sorvolando sul fatto che non dovresti usarla nemmeno tu ovviamente eh eh eh -

  • Vabbè dai, dettagli. - sogghignò Seiji

Il samurai biondo era in genere un campione nel seguire le regole; retaggio della rigida educazione del nonno, però la passione per i motori aveva tenuto viva la sua più intima indole ribelle. Certo se l'avessero scoperto a guidare senza patente sarebbe stato un bel guaio ma Shin sospirò senza dire nulla, tanto sapeva benissimo che ogni sua predica sarebbe stata inutile.

  • Tornerai per pranzo? Faccio gli onigiri -

  • Temo di no – Rispose Seiji alzandosi da tavola – Ho un appuntamento, ci rivedremo verso sera -

  • Ah … - Disse semplicemente Shin. Ovviamente era curioso su chi dovesse incontrare Seiji, tuttavia conosceva abbastanza bene l'amico per sapere che non era buona cosa impicciarsi negli affari del samurai del Nimbo, data la sua proverbiale riservatezza. - Ok, buona giornata allora -

  • Grazie – Concluse Seiji scomparendo dietro la porta con un sorriso. Shin sentì i suoi passi percorrere il vialetto e dopo poco l'auto che si accendeva e si allontanava lungo la strada ghiaiata che conduceva verso quella principale poco distante. Era stupendo abitare tutti insieme in quella villa immersa nel verde e per loro era un bene essere isolati dalla città: li aiutava a non dare nell'occhio. Però a volte Shin si sentiva un po' troppo estraniato dal resto del mondo. Ryo e Touma erano quelli che sembravano più a loro agio in quella situazione, forse perchè nella loro infanzia erano stati abituati alla solitudine. Lui e Shu invece, essendo soliti ad avere attorno famigliari e altre persone, a volte trovavano duro quell'isolamento forzato. Era stata forse quella similitudine che lo aveva fatto avvicinare in maniera particolare al samurai della terra. Anche se i loro caratteri parevano agli antipodi, erano invece molto più simili di quanto non si potesse credere.

 

Immerso in questi pensieri, Shin quasi non si accorse della presenza alle sue spalle mentre sistemava le tazze usate del caffè nel lavabo. Quando si girò, vedendosi davanti quella specie di zombie con i capelli arruffati e gli occhi cerchiati di nero, per poco non gli venne un colpo.

  • argh!!! Touma!!!! - Esclamò trasalendo – Vuoi spaventarmi a morte? -

  • Che c'è da spaventarsi? - Rispose Tenku guardandolo con sospetto

  • Beh ecco, mi sei arrivato da dietro senza dire nulla -

  • umh … - Ribattè Touma poco convinto. In effetti doveva avere un aspetto orribile, non aveva dormito tutta la notte; bhe, quasi tutta la notte. - Senti, hai parlato con Seiji? -

  • uh? Si, abbiamo fatto colazione insieme – Affermò Shin – Perchè? -

  • Per caso ti ha detto dove andava? - Continuò l'altro ingnorando la sua richiesta.

  • Emh, ha detto che aveva un appuntamento e se n'è andato via con l'auto di Nasty – Rispose il castano sempre più confuso.

  • Maledizione! - Tenku sbattè i pugni sul tavolo e digrignò i denti come un dobermann – e non gli hai chiesto nulla? Non gli hai chiesto con chi diavolo doveva incontrarsi??? -

  • eh … beh … ecco, no a dire il vero -

Touma scattò in piedi in un baleno, appoggiando le mani sul tavolo

  • Accidenti a te Shin, come hai potuto lasciarlo andare così? -

  • ma .. ma .. ma .. come sarebbe? Si può sapere che sta succedendo? Perchè mai avrei dovuto fermarlo? - Il ragazzo di Hagi, dapprima attonito, impallidì sentendo salire la preoccupazione – Touma, sai qualcosa che non so? Seiji è in pericolo? -

Tenku scosse la testa con aria accigliata.

  • Shin, è mai possibile che tu non ti accorga mai dei dettagli? -

  • Di che dettagli stai parlando? Touma mi stai facendo preoccupare davvero, se è uno dei tuoi soliti scherzi io … -

Il volto del giovane samurai dell'etere si fece estremamente serio.

  • Seiji si è spruzzato di profumo – Disse con aria grave

  • Co..come? - Chiese Shin convinto di non avere compreso bene.

  • Seiji si è spruzzato di profumo; quintalate di un profumo costoso francese – Ribadì il moro - possibile che tu non capisca Shin? -

  • E cosa dovrei capire di grazia? - Ribattè l'interpellato che stava ormai perdendo la pazienza. Dunque quando Seiji era risalito per la doccia, quell'impiastro di Touma stava soltanto fingendo di dormire.

  • Deve vedersi con una donna! Una donna capisci??? Oggi è quell'inutile, insulso giorno di San Valentino! -

  • ahhhhh – Shin sentì la tensione abbandonarlo - Ma va a quel paese Touma e io che pensavo chissà cosa! -

  • Come sarebbe a dire? Questa è una terrificante disgrazia!!! - Strillò il ragazzo – Seiji fidanzato, ti rendi conto?? -

  • A parte che potrebbe anche solo essere un'amica – Decretò Shin – In ogni caso non sono affari nostri. -

  • Non saranno affari tuoi forse! - protestò Touma sputacchiando sulla tavola frammenti di toast alla marmellata. - Ma lui è il mio migliore amico, quindi se permetti chi frequenta sono pure affari miei, ecco! -

  • Sarebbe meglio se ti preoccupassi di come mangiare composto a tavola- Commentò il ragazzo - … e poi perchè questa cosa ti sconvolge tanto, si può sapere? Trovati pure tu una ragazza e falla finita, no? Così avrai altro a cui pensare che non agli affari degli altri. -

Touma parve nervoso e con aria grave prese dalla tasca del pigiama un pacchettino rettangolare, che poi pose sul tavolo. Shin notò che erano quei tipici doni di cioccolato che le ragazze offrivano ai ragazzi appunto nel giorno di San Valentino.

  • Oh, hai ricevuto del cioccolato, allora ce l'hai anche tu la ragazza! - Commentò Shin

  • Sciocco, non è per me questo – Disse Touma abbassando la voce

  • ...e per chi sarebbe? -

  • Per Seiji ovviamente -

  • … e chi glielo manda? -

Touma lo guardò con una strana espressione, tra il nervoso e il colpevole e Shin in un attimo capì.

  • Touma! - Disse con un sospiro, passandosi una mano sulla fronte.

  • Glielo volevo dire oggi, sarebbe stato romantico, no? - Disse Tenku mestamente, giocherellando con la carta dorata del regalo.

Shin non sapeva più che dire; se consolarlo o se rimproverarlo per averlo fatto preoccupare tanto. Certo aveva notato in Touma un interesse particolare per il biondo. Data la sua forte empatia era molto bravo a cogliere e interpretare i sentimenti e le emozioni degli altri suoi compagni ma non si aspettava una mossa così ardita da parte di Tenku, anche se a dirla tutta il samurai dell'etere sapeva essere davvero imprevedibile. Tuttavia non era certo che Seiji avesse gradito; tra tutti il biondo era quello più impenetrabile e Shin non avrebbe saputo dire cosa provasse in realtà dietro quello sguardo glaciale. In cuor suo sperò per Touma che l'impegno giornaliero del samurai del Nimbo non avesse veramente sembianze femminili.

Shin allungò una mano e la pose tra quelle dell'amico.

  • Dai, non è detto che si debba vedere con qualcuno - Disse cercando di consolarlo.

  • Chi è che si deve vedere con qualcuno? - La voce di Ryo risuonò nella cucina mentre entrava nella stanza in compagnia di Shu.

  • Niente, niente - Si affrettò a dire Shin

  • Hey, cioccolato???? - Esclamò Shu guardando il pacchettino tra le mani di Touma – Aspetta aspetta … oggi è San Valentino! Non mi dire!!! Chi è quella sfigata che si è innamorata di te? Wahahahahahaah -

Touma si irrigidì e gettò a terra la scatola col cioccolato, che si ruppe.

  • Vattene a quel paese Shu! - Disse alzandosi e dirigendosi verso la sua camera.

  • Touma aspetta! - Shin fece per seguirlo, ma il ragazzo era gia sparito su per le scale, tirandosi dietro la porta con malagrazia.

  • Ma che ho detto? - Bofonchiò Shu con un pezzo di toast che gli pendeva dalle labbra.

Shin lo fulminò con lo sguardo

  • Sei sempre il solito, hai il tatto di un elefante in un negozio di cristalli! - lo rimproverò

  • uffa, è lui che è troppo permaloso – Ribattè kongo corrucciato.

  • Ma dov'è Seiji? - Chiese Ryo versandosi una tazza di caffè. Preferiva non prestare troppa attenzione ai malumori di Touma: conoscendolo gli sarebbe passata presto, era un tipo molto lunatico.

Il ragazzo di Hagi sospirò. Già, dov'era Seiji?

 

I ragazzi passarono la mattina ad allenarsi assieme, ma Touma non si degnò di farsi vedere neppure per pranzo, cosa assai insolita per lui, la cui ingordigia faceva testa persino a quella di Shu. Dopo avere rigovernato la cucina, Shin preparò un piccolo vassoio con gli onigiri che era riuscito a strappare dalle fauci di Shu e salì alla volta della stanza di Tenku.

  • Touma, posso entrare? – Esclamò, bussando alla porta.

Nessuno gli rispose; che il samurai dell'etere stesse dormendo? Attese ancora qualche attimo poi entrò nella camera. Avvolto nella penombra, c'era Touma che lavorava al computer.

  • Ti ho portato qualcosa da mangiare – Disse il ragazzo castano – Appoggio il vassoio sul letto -

  • Grazie – Disse Touma bruscamente.

Shin fece quello che aveva detto poi si diresse verso l'uscita. Quando Touma era in quello stato d'animo era meglio lasciarlo stare.

  • Aspetta Shin … - Disse il moro girandosi verso di lui. Il samurai del torrente notò che Tenku aveva gli occhi lucidi e molto probabilmente non per il prolungato studio davanti allo schermo del computer. - Scusami sono pessimo, è che ci sono rimasto molto male... per Seiji, dico.

Suiko si avvicinò all'amico e gli mise una mano sulla spalla.

  • Mi dispiace che tu stia male – Commentò – Ma ripeto, non giungere a conclusioni affrettate, non è detto che Seiji si veda con qualcuno -

L'amico lo guardò con aria amareggiata e Shin si sentì stringere il cuore.

  • Non pensi male di me? - Chiese Tenku

  • Perchè mai dovrei pensare male di te? - Ribattè Suiko con stupore -

  • Per i miei sentimenti verso Seiji-

  • Touma non credo che tu ti saresti confidato con me se non avessi avuto fiducia sul fatto che io ti avrei capito, o no? -

Il ragazzo di Osaka sorrise e annuì silenziosamente all'amico, che con la mano destra si frugò in una tasca della felpa.

  • Tieni, dallo a Seiji quando tornerà – Disse Shin restituendo al moro il pacchetto con la cioccolata.

  • E' spezzato, non è più bello – Commentò Tenku

  • Anche il tuo cuore è spezzato, però sei ugualmente molto bello – Ribattè Shin facendogli l'occhiolino.

Questa volta Touma rise.

  • Beh, male che vada non potrebbe andare peggio di così no? - Disse appoggiando il regalo per Seiji sulla scrivania.

  • Senti una cosa … ma Seiji sospetta qualcosa oppure non ne sa proprio nulla dei tuoi sentimenti per lui? -

Sul viso di Touma comparve un sorrisetto furbo.

  • Beh … ecco, diciamo che qualcosa c'è già stato -

  • Cosa??? - Esclamò Shin trasalendo – Vuoi dire che avete … -

  • No, piano, piano … non farti strane idee, c'è stato un bacio e … -

  • e … - Incalzò Shin con cuore in gola dall'emozione.

  • E... insomma, non mettermi in imbarazzo! - protestò Touma arrossendo come un peperone.

Shin rise di gusto nel vedere l'amico così a disagio: Tenku era buffo già al naturale e quando si parlava di qualcosa che aveva a che fare con le emozioni e i sentimenti, diventava se possibile ancora più impacciato.

  • ah ah va bene, va bene – Decretò Shin – comunque non preoccuparti, sono certo che stasera avrai una bella sorpresa -

  • Come fai ad esserne certo? - Chiese Touma all'amico facendosi improvvisamente serio.

  • Non so è una mia sensazione –

  • Va bene, allora ti credo - Rispose Tenku sorridendo, anche se non ne era poi così certo. Ammesso e non concesso che avesse avuto il coraggio di dare la cioccolata a Seiji, non era sicuro che quest'ultimo avesse accettato del tutto i suoi sentimenti. In quel momento Tenku si sentiva immensamente mortificato e tradito. Come aveva potuto Seiji illuderlo a quel modo? Baciarlo, anche se in maniera del tutto inaspettata e poi uscirsene a passare il san valentino con qualcun altro? Ricordava chiaro come il sole quello che era successo soltanto due giorni prima, quando insieme erano andati nel bosco per allenarsi. Nella foga della lotta si erano aggrovigliati tra loro e scivolando, erano rotolati lungo il declivio di una collinetta. Erano finiti così: l'uno sopra l'altro e quasi senza accorgersene Touma si era trovato con le labbra dell'altro chiuse sopra le sue; le sue mani ad accarezzarlo, le sue dita cercare lembi di pelle da sotto i vestiti. Per quanto tempo fossero rimasti a scambiarsi baci ed effusioni Touma non sapeva dirlo, ma ricordava bene alla fine lo sguardo spaesato e confuso di Seiji. Lui, che era sempre così sicuro di sé, gli era sembrato un bambino indifeso posto di fronte a qualcosa di troppo grande, qualcosa che non riusciva a comprendere. Non del tutto per lo meno. Era così bello con i capelli biondi arruffati cosparsi di fili d'erba; Touma non riusciva a togliersi dalla mente quell'immagine. Dopo quella parentesi erano tornati alla villa quasi senza parlarsi e anche il giorno successivo non avevano mai fatto accenno all'accaduto. E' stato allora che Touma aveva progettato di dichiarare i propri sentimenti a Seiji ma la sera prima l'aveva sentito parlare al telefono con qualcuno e dargli appuntamento per il giorno dopo, in città. Tenku non sapeva assolutamente di chi si trattasse; inutile dire che era incredibilmente geloso. Chiunque fosse doveva essere qualcuno di molto importante per Seiji, altrimenti non se ne sarebbe andato da solo dalla villa. In ogni caso tutto quello che poteva fare era aspettare che il samurai dei nimbo tornasse.

 

Passò anche l'ora di cena. Touma si era finalmente deciso a farsi vedere anche con il resto dei compagni, tanto non era mai stato veramente arrabbiato con Shu: era sbottato soltanto per via di tutto il nervosismo causatogli da quella situazione che stava vivendo con Seiji. Già, Seiji … che nel frattempo era in giro dalla mattina chissà dove con chissà chi.

  • Beh, ragazzi, io me ne vado a letto – Disse Ryo stiracchiandosi e sbadigliando prodigiosamente.

  • Si, anche noi siamo stanchi, vero Shu? Rimarrà Touma ad aspettare Seiji! - Esclamò Shin alzandosi e acciuffando Kongo per un lembo della maglia.

  • Eh? - Fece il samurai della terra - … ma io veramente volevo finire di vedere il film -

  • Lo vedrai un'altra volta! - Tagliò corto Shin con tono che non ammetteva repliche, così l'amico si rassegnò a seguirlo verso la camera che condividevano.

Touma si ritrovò solo nel salotto al pianterreno, ad attendere il ritorno del suo amato Nimbo. Accidenti a lui ma dove si era cacciato? Improvvisamente dall'esterno si sentì il rumore dei pneumatici dell'auto entrare nel cortile della villa e dopo poco spegnere il motore. Touma rimase in silenzio seduto sul divano del salotto; Seiji avrebbe per forza dovuto passare di li per di salire al piano superiore. Quando la chiave girò nella toppa e la porta si aprì, Touma sentì il cuore balzargli in gola. Che espressione avrebbe avuto Seiji? Sarebbe stato contento, o impassibile come al solito?

Il samurai dei nimbo entrò nella stanza per riporre le chiavi al loro posto e sobbalzò stupito nel vedere Touma, seduto da solo davanti al televisore spento.

  • Touma! Sei ancora sveglio? - Disse posando le chiavi e un pacchetto sul tavolo. Tenku osservò con attenzione l'oggetto che Seiji aveva appena appoggiato: era chiaramente una tavoletta di cioccolata. Un dono di San Valentino! Dunque era vero che si era visto con una donna! Sentì una sensazione terribile allo stomaco: come se mille spade lo stessero trafiggendo.

  • Ti sei divertito oggi, non è così? - Chiese il ragazzo al biondo, che sorrise apertamente

  • Si, ho passato una giornata stupenda! - Ammise il samurai della luce rivolto all'amico che colpito da quelle parole, si rialzò in tutta fretta

  • Mi fa molto piacere per te - Ribattè col cuore infranto. Touma sentiva che se fosse rimasto sarebbe scoppiato a piangere; come poteva Seiji essere così insensibile dopo quello che era successo tra loro? Come poteva dichiararsi così soddisfatto di avere trascorso la giornata con qualcun altro? Trovava tanto divertente ferirlo, oppure davvero non aveva idea di quanto lo stesse facendo soffrire? Il ragazzo fuggi fuori dalla stanza e salì le scale di corsa per andare a rintanarsi in camera.

  • Touma! - Lo chiamò Seiji – Touma aspetta! -

Il samurai del Nimbo rimase stupito a fissare il punto dove l'amico era scomparso. Ma che diavolo gli era preso? Poi improvvisamente collegò la cioccolata che aveva portato a casa con la sua uscita. Probabilmente Touma si era messo in testa che lui si fosse visto con qualcuno, nel senso di un appuntamento amoroso o qualcosa del genere. Seiji si tolse la giacca appendendola nel corridoio ed egli stesso salì le scale alla volta della stanza che divideva proprio con Tenku.

  • Touma – lo chiamò il biondo entrando nella stanza buia. Nessuna risposta. A tentoni avanzò verso il proprio letto e accese la luce della lampada posta sul comodino. Con gli occhi cercò la presenza di Tenku: l'amico se ne stava disteso sul suo letto, ancora vestito e girato verso il muro.

  • Touma - Ripetè Seiji andando a sedersi sul letto accanto al samurai dell'etere.

  • Che altro vuoi da me? - Chiese Touma senza guardarlo -

  • C'è una cosa che devi assolutamente sapere – Disse il nimbo con voce sottile.

  • ...e quale sarebbe? Se si tratta dei dettagli del tuo appuntamento, ti sarei grato se li tenessi per te, grazie! - Ribattè l'altro con rabbia.

  • Non c'è stato nessun appuntamento – Replicò Seiji sospirando.

Touma si girò a guardarlo.

  • Hai voglia di prendermi in giro? - Chiese sollevandosi a sedere sul letto - … ma se hai detto a Shin che … -

  • Ho detto a Shin che avrei dovuto incontrarmi con qualcuno, questo non implicava il fatto di andarci a letto, o no? -

Tenku deglutì e distolse lo sguardo.

  • Sei liberissimo di fare cio che vuoi - Rispose, ancora furente. Ma no che stava dicendo?

  • Davvero? - Chiese Seiji fissandolo con i suoi occhi violetti.

  • No che non è vero - Disse Touma prendendogli il viso tra le mani – Assolutamente no – e ancora una volta, dopo due giorni, le loro labbra si unirono in un bacio.

Touma assaporò lentamente la bocca di Seiji, intrufolando la lingua in quel tepore umido e invitante. Pensò di essere in paradiso, che Seiji stesso fosse il paradiso. Quando si staccarono l'uno dall'altro, lo sguardo del samurai della luce aveva ripreso la stessa espressione incerta della prima volta.

  • Ti amo Seiji – Disse Touma senza perdere altro tempo.

Il biondo sobbalzò, come se fosse stato colpito e lo fissò per qualche attimo frastornato.

  • Non sono bravo a esprimere i miei sentimenti ma ti amo anche io – Rispose al moro che nel frattempo si era disteso sul letto, trascinandolo su di se. Ciò che seguì fu quanto di più bello ed eccitante Touma potesse immaginare. Le mani di Seiji si mossero febbrili sul suo corpo; incerte si introdussero sotto la camicia, sollevandogliela fino a spogliarlo completamente. Tenku sorrise e non senza imbarazzo fece la stessa cosa al compagno. Era buffo vedere Seiji arrossire ma la vista del suo viso generalmente serioso diventare così roseo e assumere un'aria così smarrita, aveva un qualcosa di assolutamente sublime. Touma pose le dita sulla cintura dei pantaloni del nimbo e indugiò per qualche attimo guardandolo in quegli splendidi occhi viola. Voleva avere la certezza che Seiji gli desse il permesso di continuare ma non furono necessarie parole. Per tutta risposta il biondo gli baciò il collo con passione e si lasciò slacciare gli abiti cercando di agevolare il compagno nell'impresa. Era la prima volta per entrambi e quella notte si presero e si concessero a vicenda tutto ciò che avevano di più intimo. Alla fine di quell'incontro amoroso, giacquero sul letto di Tenku, avvinghiati l'uno all'altro, stretti forte quasi temessero che qualcosa o qualcuno potesse separarli. Ormai però entrambi sapevano che le loro anime, così come i loro corpi, erano diventate di fatto una cosa sola.

  • Alla fine non mi hai detto con chi ti si incontrato – Disse Touma rompendo il silenzio.

Seiji sorrise.

  • Sei geloso? -

  • Non sono geloso! - Protestò il samurai dell'etere – era solo per sapere … -

Il biondo si accomodò da supino sul fianco sinistro, iniziando a giocare con i capelli ribelli del suo compagno.

  • Sono andato a trovare mia sorella maggiore, ci siamo trovati in città -

  • Capisco – Commentò Touma, cercando di non tradire il proprio sollievo. Tsk, la sorellina! ...e lui che pensava chissà che cosa. - Cosa ti sei inventato riguardo alla tua permanenza qui? -

Seiji fece spallucce

  • Le ho detto quello che ho raccontato a tutti: che studio in una scuola privata, ho ottimi voti e degli amici molto speciali -

  • Gia, MOLTO speciali – Rise Touma – Uno soprattutto! -

Il biondo ridacchiò a sua volta, baciandolo sulla fronte.

  • Dato che oggi era San Valentino, mia sorella mi ha anche regalato del cioccolato, dicendo che imbranato come sono era sicura che non lo avrei ricevuto da nessuna ragazza -

  • Questo è inesatto – Disse Touma alzandosi e andando verso la scrivania sotto lo sguardo incuriosito dell'altro giovane, prese un pacchetto di carta dorata - A dire il vero io il cioccolato te l'avevo preso, non sarò una ragazza ma spero che valga lo stesso -

Seiji parve stupito e accettò il dono ridendo.

  • Vale eccome – Disse – Per me vale moltissimo -

Touma si sedette accanto a lui e di nuovo si baciarono, questa volta senza nessuna incertezza, soltanto con passione. Ancora una volta Shin aveva avuto ragione: quella sera era stata veramente una splendida sorpresa per entrambi e ne sarebbero venute altre, molte altre.

 

  
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