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Autore: SaraRocker    06/02/2014    1 recensioni
Piccola Song Fiction sulla mia coppia preferita del manga (va a farti... Friggere kento u.u) Yano x Pin ♥
Una piccola 'what if' su come potrebbe essere iniziata la loro storia.
-Estratto
'"Che è successo?" questa volta la tua domanda è un soffio sconvolto, che mi fa completamente tremare. Quel tuo tono sembra quasi volere intendere che ti interessa davvero, ed istantaneamente serro gli occhi, ora scossa più di prima. Inizio a scuotere il capo a vuoto, alla ricerca delle parole.
"N-Non voglio... P-Parlarne" singhiozzo completamente sconvolta, presa da troppi sentimenti.'
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayane Yano, Kazuichi 'Pin' Arai
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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N.d.A -> Che dire? Una nuova yano x Pin! Io amo questa coppia *^* (la mia preferita del manga se non si fosse capito dalle mie altre storie su 'kimi ni todoke') Sono perfetti insieme! Sono così assolutamente distanti da potersi spaventosamente completare, ed io li amo! Insomma, tutti devono amarli u.u
Non è minimamente possibile che una persona non li adori! Anzi! E' specifico dovere di un otako -in quanto tale- di shippare spropositatamente per questa coppia!! Insomma: Kento? Scherziamo? Soooooooo, W La... YaPin (?) Ahahah *3*/
 
Ok, passiamo alla storia, scritta in poco tempo, con tanto amore ed impegno ♥
Sappiatelo: scrivo raramente song-fic, e se lo faccio è proprio perchè non ho potuto farne a meno.. Io amo la musica (più dei manga, quindi immaginate *^*) e spero di onorarla con questa piccola storiella :') 
Tragicamente, ascolto musica decisamente... Datata (?) per questi anni... ^^'' quindi non so fino a che punto qualcuno possa conoscere queste canzoni... Beh, di solito non sono il tipo da ballate o altro (grande fan dei Green Day e Sex Pistols) ma i miei gusti spaziano molto e, tempo fa conobbi i cranberries (vi consiglio Zombie) e così ho inziato ad ascoltarli un po' e... 'Dying in the Sun' è un lento molto toccante a mio parere.. La voce di lei poi! E' una cosa dolcissima e... La trovo rispecchiarsi molto nel carattere di Ayane ^_^ 
Quindi, sì, se vi siete imbattuti in questa mia storia, ed avete intenzione di leggerla 'per bene', fatelo ascoltando questo dolcissimo pezzo e dimenticatevi per qualche minuto dell'esistenza assurda ed ingiustificata di Kento -..-

In conclusione... Buona lettura, lasciate un commento se vi ispira e...YaPin is the way *3*

-Sara







 
I wanted to be so perfect...



Corro a perdifiato, completamente disinteressata agli sguardi che mi notano, o ad i ragazzi che mi parlano alle spalle vedendomi tanto stravolta. Trattengo a stento le lacrime, ed immagino il mio viso ormai sgualcito, struccato, completamente distrutto sotto ogni punto di vista. Eppure, non mi interessa minimamente.
Attraverso il campo sportivo senza mai fermarmi, superando le classi che stanno facendo educazione fisica, non scomodandomi nemmeno a domandare scusa. Corro come attraversata da una scarica di adrenalina implacabile. Non mi interessa il fatto che sto indossando la divisa scolastica e che si stia sporcando, e nemmeno mi importa che stia intralciando il mio frenetico cammino. Continuo semplicemente a scappare, completamente terrorizzata da ciò che ribolle in me, assolutamente impreparata nell'affrontarlo. Mi sento infantile, è vero, ma non ho trovato altro modo se non quello di smettere di pensare e correre, non so esattamente dove, ma fuggire. Quando il giardino scolastico finirà, probabilmente, mi limiterò ad accasciarmi contro una parete e stringere spasmodicamente le mani, fino a conficcarmi le unghie nel palmo. Tutto pur di evitare un imbarazzante pianto decisamente non tipico di me, di Ayano Yane. Scuoto il capo, ormai distante qualche metro dal campo, sperando di allontanare ogni pensiero, ma improvvisamente è diventato impossibile.
Tutti i dubbi, tutte le paure e le incomprensioni sono ancora lì che, prepotenti e disinteressate, bussano costantemente alle porte del mio pensiero, disturbandolo profondamente. Non riesco a smettere di riflettere, ragionare e detestare improvvisamente il mondo. Sono improvvisamente diventata una patetica adolescente piena di problemi. 

Dove è finita la risoluta ragazza di sempre?

Prima, era semplicemente tutto più facile. Prima erano tutti scherzi e stupidaggini, storie da bambini, insomma. Qualcosa che io ritenevo troppo infantile per me, ma che, alla fin fine, ho imparato ad amare profondamente. Mi ritenevo una ragazza cresciuta troppo in fretta ed ora, proprio adesso che tu sei riuscito a farmi sentire la ragazzina che effettivamente sono, vorrei solo tornare adulta.
Ricordi come era più semplice parlare prima? Io sì.

 
Do you remember the things we used to say?
I feel so nervous when I think of yesterday...

improvvisamente tutto è divenuto una sfida ed io non ce la posso più fare. Improvvisamente ho realizzato quanto è realmente difficile per noi. Ho intravisto solo adesso il particolare che più ci divide l'uno dall'altra. Solo ora mi sono pienamente resa conto di ciò che siamo, della nostra distanza, e di quanto improvvisamente vorrei essere una vera adulta in ogni senso.

Prima, in classe, mi sono sentita d'improvviso troppo oppressa per resistere. E' stato allora che ho iniziato a correre. Sawako e Chizu stavano parlando dei loro problemi: di come Kazehaya fosse il solito timido, e del fatto che Ryu, da quando si era dichiarato, era diventato una figura difficile da capire. Io ero rimasta in silenzio, sempre a limitarmi ad ingoiare ogni vana accusa, che loro non avrebbero capito.
Avrei volentieri esordito gridando loro addosso, ma mi sarei poi subito sentita in colpa. Loro non potevano né sapere, né tantomeno capire. Il fatto era, però, che le loro relazioni erano tutte dannatamente possibili. Si corrispondevano palesemente, ed erano tremendamente vicini, tanto da potersi tuffare l'uno nelle braccia dell'altra senza la minima esitazione.
Ero dunque semplicemente fuggita, decisa a restare sola, ed avevo iniziato a correre. Scappare velocemente, come non potesse esserci un domani, come si fosse trattato di un inseguimento trattante di vita o di morte. Improvvisamente mi ero sentita sull'orlo di scoppiare. Mi ero sentita crudelmente incompresa, completamente certa che qualcuno, là in cielo, avesse commesso per me la peggiore delle scelte, nonchè la più ingiusta.

Tu non mi avresti mai vista in quel modo.

Mi blocco d'improvviso. Sono sul prato, sotto un albero in fiore, splendidamente suggestivo ma che, in quel momento, non mi provoca nulla se non un profondo senso di solitudine. Proprio come supposto prima, serro le mani senza remore, conficcando nel palmo di esse le unghie, non preoccupandomi del dolore fisico che provo, ben più atterrita da quello sentimentale. Da quando tutto è diventato tanto forte? Da quando, la sola e semplice idea che tra noi nulla mai accadrà, o che lui mai mi amerà, mi fa sentire così?

 
How could I let thiings get me so bad?
How did I let things get to me?

 
Mi mordo il labbro inferiore. Annaspo alla ricerca d'aria, completamente senza fiato dopo la corsa improvvisata. Non ho ancora pianto, e me ne compiaccio, almeno un minimo. Sono forte, all'apparenza. Dentro no, lì sono una torre distrutta, un vetro ridotto in mille pezzi, uno specchio infranto, e mi sorprendo del fatto che, nonostante tutto questo, il mio cuore sia ancora in grado di battere vivo.
Avvertò la mia schiena scaldarsi sotto i raggi solari che quel giorno illuminano la città. Normalmente, quella sensazione di improvviso calore, mi farebbe sorridere, ma al momento, tutto ciò a cui posso paragonarlo, è solo l'ennesimo supplizio della giornata.

Like dying in the sun
Like dying in the sun
Like dying in the sun
Like dying

Ormai alla resa, stanca di soffrire tanto, mi abbandono all'idea che presto cederò in ogni modo. Sono sicura che entro poco cadrò a terra in lacrime, totalmente stravolta. Percepisco già le ginocchia tremare ed il respiro farsi sempre più irregolare, mentre ingoio a vuoto un paio di volte, cercando di ritardare almeno di qualche secondo l'inevitabile.
Eppure, nonostante tutto, passa ben poco prima che una lacrima calda, salata ed innocente, inizi a solcarmi il volto, rendendo la mia vista appannata ed il viso totalmente stravolto. La sento dopo pochi istanti arrivarmi alle labbra, ed il tipico sapore di sale mi arriva alla lingua. E' dunque tanto normale il gusto del mio insopportabile dolore? Non so esattamente la ragione, ma mi aspettavo fosse differente; più reale, profondo e sregolato. Invece è solo l'ennesimo sapore di sale. Sono solo una monotona ragazza e, nonostante per me tutto possa essere nuovo, unico ed implacabile, tutti affrontano i miei problemi. Non voglio crederci. Io voglio essere certa che ciò che mi sta divorando ora è solo mio, almeno per avere un ricordo al mio fianco.

Sto per lasciarmi definitivamente cadere a terra, abbandonando la forza che sto prestando alle mie ginocchia, quando una voce, la tua, mi distrae totalmente.
"Yano?" 
Non ho nemmeno sentito i passi avvicinarsi, ma ora sei alle mie spalle, ne sono certa. Sento il tuo respiro affannato, esattamente come il mio. Questo mi fa sussultare leggermente. Hai forse corso pur di raggiungermi? Sgrano gli occhi, ma tu non puoi vedermi, essendo alle mie spalle.
"Ayane..." mormori poi, palesemente mortificato. Mi hai chiamata per nome, cosa che ultimamente ti capita con sempre più frequenza, e vorre dirti che per me non rappresenta un problema, ma con che coraggio potrei dopo guardarti nuovamente in faccia? Stringo con ancora più forza i pugni, sospirando frustrata e ferita. Non so cosa fare. Mi sento fragile, incapace, sbagliata, stupida, in errore, spaventosamente incompresa. Le mie lacrime non si fermano, ed ora sono certa che ormai il mascara, la matita e l'obretto siano ormai colati, rendendo il mio volto una maschera di dolore, probabilmente malamente delineata. Quelle gocce che mi scavano il viso ricadono sul maglioncino, sopra il seno, bagnando leggermente il tessuto.
"Che è successo?" incalzi dopo qualche minuto di completo silenzio, in cui la sola cosa ad averci circondati è stato il fruscio del vento ed il rumore delle fronde muoversi. Io, nuovamente, non parlo, troppo sicura che tutto ciò che farei uscire dalle mie labbra sarebbero singhiozzi colmi di dolore ed imbarazzo.
"Ero al campo e ti ho vista correre in quel modo..." lasci la frase in sospeso, e ti immagino portarti una mano alla nuca, grattandola appena "Stai bene?"

Sapevo che me lo avresti chiesto.

Sorrido malinconicamente, per poi annuire, sempre in silenzio. Non posso certo dirti la verità, no. Sarebbe imbarazzante ed inadeguato, ed io non voglio sentirmi fuori posto, non sono la persona adatta. Aspetterò semplicemente che un nuovo ragazzo si dichiari, ed io gli dirò un disinteressato sì, seppure senza sentimento.

"Bugiarda..." soffi appena. Passano poi nuovi momenti di totale silenzio, nei quali desidero ardentemente voltarmi ed incontrare il tuo viso, così da potere vedere i tuoi atteggiamenti sconclusionati e goffi, perchè so per certo che ora non sai come comportarti. Eppure, nonostante ciò, non te ne vai. Resti dietro di me, come in attesa che io dica qualcosa, certo del fatto che prima o poi lo farò.
"Capito, allora, fino a che non mi spieghi che succede, dovrò restare qui..." dici allusivo. Sento poi dei rumori, ed infine un sospiro rilassato. Solo in un secondo istante realizzo che, probabilmente, ti sei seduto a terra, in attesa di sentirmi parlare.
Potrei andarmente. Potrei iniziare a camminare ed allontanarmi, ma non lo faccio. Non voglio, ed il fatto che tu sia tanto calmo, mi fa intendere che anche tu sai che non lo farò.

Solo allora parlo, cercando di controllare al meglio il tono di voce "Perchè?"
La parola non mi è uscita in un singhiozzo, nonostante tutto. Mi sono portata un polso sul viso, con il quale ho asciugato parte delle lacrime, poi ho parlato. La tua risposta non tarda ad arrivare, come ti fossi aspettato una reazione del genere da me.
"Sono il tuo insegnante. Io sono responsabile di te durante l'orario scolastico." dici pacato, cancellando immediatamente ogni mio possibile proposito di illusione. Immediatamente mi abbandono alla consapevolezza che ormai già conoscevo. Facciamo parte di due mondi: insegnante e alunno e, tragicamente, non siamo destinati ad incontrarci.
"E poi mi interessa"
Quest'ultima frase mi fa sussultare visibilmente, e istintivamente mi volto verso di te, senza nemmeno rifletterci. D'improvviso il mio cuore torna a battere freneticamente, tanto che ho quasi timore che tu possa avvertirlo. Sorrido appena, nascosta tra le mie lacrime che, impervie, continuano a scorrere.
Mi guardi qualche momento basito, per poi alzarti e raggiungermi velocemente, completamente stravolto in volto. Sei confuso e spaesato, lo so. Nessuno mi ha mai vista piangere tanto apertamente, e mi dispiace che tu sia il primo costretto a tanto, me ne vergogno.

"Che è successo?" questa volta la tua domanda è un soffio sconvolto, che mi fa completamente tremare. Quel tuo tono sembra quasi volere intendere che ti interessa davvero, ed istantaneamente serro gli occhi, ora scossa più di prima. Inizio a  scuotere il capo a vuoto, alla ricerca delle parole.
"N-Non voglio... P-Parlarne" singhiozzo completamente sconvolta, presa da troppi sentimenti.
Non insisti oltre. Improvvisamente le tue braccia mi avvolgono ed io mi sento morire. Sei ovunque, il tuo odore, il tuo cuore che sta battendo veloce, e che io stessa, con una mano sul tuo petto, posso sentire chiaramente. Mi spingo contro il tuo torace, decisa a nasconderci il viso, bisognosa di avvertirne la presenza, e continuo a singhiozzare, totalmente stravolta. Ti lasci poi scivolare a terra in ginocchia, ed io ti seguo, ormai senza più la forza di reggermi. Improvvisamente siamo a terra, avvinghiati senza una vera ragione. Io totalmente scossa dal pianto e tu con il cuore martellante ed il viso spaventato. Mi stringi con più forza, come a farmi capire che ci sei e che sarai per sempre qui, ma io non posso crederci fino in fondo. Eppure, nonostante questa consapevolezza, mi abbandono alla dolce illusione che, anche solo per ora, possa realmente essere così.

Sono fragile e ne ho paura. Sono come un petalo di rosa al vento e me ne vergogno. Non sono più la fenice che ero sempre stata certa di potere essere senza timori. Adesso è tutto più sbiadito ed incerto, e mi terrorizza. Mi aggrappo alla tua felpa e tu avvicini le labbra al mio orecchio, sussurrando.
"Ti prego... Non fare così... Ci sono io e" sospiri, palesemente teso "Ci sarò sempre e sappi ch-"
"Io ti amo"
Ti interrompo così, troppo scossa, stanca di soffrire, decisa a mettere un freno a tutto. Immagino già il tuo viso distante, e sono già preparata all'idea di vederti lentamente allontanare da me, ma non è questo ciò che accade.
Pochi secondi dopo le mie parole, tutto ciò che posso avvertire con chiarezza sono le tue labbra sulle mie, le tue mani sulla mia schiena, ed io sono sempre più convinta di amarti.


Will you hold on to me
I am feeling frail
Will you hold on to me
we will never fail

I wanted to be so perfect you see
I wanted to be so perfect...
  
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