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Autore: 924_GilmanStreet    09/02/2014    2 recensioni
Cosa mi sta succedendo? Perchè provo tutto questo?
Non voglio mettere la sua vita in pericolo.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 1
 
Tre e mezza di notte, suona la sveglia. Mi devo alzare per andare al lavoro. Non è mai un piacere andare al lavoro per me. Si, faccio il lavoro dei miei sogni ma è una cosa orribile vedere le persone soffrire. Sono medico al St. Mary’s hospital a Los Angels, mica male vero? Sono assistente di sala per ora, uno specializzando per rendere l’idea, in cardiochirurgia. Non so perché abbia da sempre voluto fare questo lavoro. Forse perché penso che il cuore sia l’organo più affascinante che il nostro corpo possiede, a cui si paragonano i sentimenti. O forse semplicemente perché mi attirava e basta. Comunque sia, come tutti sanno, la vita da specializzando è un inferno. Sveglia alle 4 di mattina ( quando va bene) e si rimane in reparto per minimo 12 ore, se ti va male 18. Sottovalutato e sfruttato, con uno stipendio (se così lo si può definire) a dir poco misero. Però sopporto questo ed altro per poter realizzare il mio sogno. Durante tutto il mio discorso mi sono gia alzato, vestito e pettinato. Pronto per uscire di casa. Prendo la moto e parto. Sono le 3.45 e non c’è in giro anima viva, sembra una città fantasma. Tutto questo non mi aiuta a prepararmi al caos che troverò in reparto. Gente che corre, urla, cicalini che suonano, pazienti che chiamano gli infermieri, persone che entrano ed escono dalle sale operatorie. Benvenuti sul mio posto di lavoro. E oggi è ancora una giornata tranquilla, fate un po’ voi. Come sempre durante il mio turno c’è Phill alla reception. Phill è un ragazzo che ho conosciuto alla facoltà di medicina, lui si vorrebbe specializzare in farmacia, ma per ora l’hanno rilegato alla reception insieme alle cartelle cliniche dei pazienti.
  • Toh, guarda chi è arrivato. Buongiorno bell’addormentato
  • ‘Giorno Phill…Novità?
  • Qualcuna – rovista tra le cartelle e il che è male, vuol dire nuovi pazienti – queste sono le cartelle di nuovi pazienti arrivati ieri sera, devono fare il prericovero e la preparazione all’intervento, e indovina chi deve fare tutti i controlli del caso?
  • Fammi indovinare…forse io?
  • Esattamente, divertiti!
  • Pff… ciao mister simpatia, ci vediamo dopo a fare pausa
Ecco appunto, tre cartelle nuove. Tre pazienti nuovi.
Il primo si chiama Oliver.Oliver Scott Sykes. Problemi cardiaci causati dal fumo. Che spreco. Ammetto che anche io fumo, e non poco, però è sempre brutto vedere persone in repato a causa del fumo. Devono sostituirgli una valvola, non è specificato quale. Sulla cartella c’è scritto che ha sofferto anche di depressione, chissà che brutto colpo sarà per lui questo intervento. Camera 27. Busso gentilmente ed entro
  • Buongiorno, posso entrare?
  • Oh, si scusi esco immediatamente – c’è una ragazza con lui, a mio parere bellissima, lo saluta e lo bacia, penso sia la fidanzata, li vedo molto bene insieme – scusi ancora, arrivederci
  • Si figuri, arrivederci
Mi dirigo verso Oliver e mi presento
  • Beh, mi sembra doveroso presentarmi. Piacere, sono il Dottor Ashby, sono uno specializzando e mi hanno incaricato di prepararla all’intervento, lei invece è…
  • Oliver Sykes, piacere. Scusi ancora per prima, ma la mia ragazza è probabilmente più preoccupata di me riguardo all’inervento.
  • Posso capirla, comunque, devo farle qualche domanda riguardo al suo problema. Quanto e cosa fuma in un giorno?
  • Normalmente in un giorno? Beh, una quarantina di sigarette, un paio di spinelli e a volte anche un sigaro
  • Sa che dopo l’intervento dovrà diminuire drasticamente l’assunzione di tabacco vero? E anche di marijuana?
  • Si, ne sono totalmente a conoscenza. Ho gia inizato a cosultare svariati medici per poter smettere
  • Perfetto, allora, convalidato ciò dovrà fare comunque degli esami. Preleveremo dei campioni di sangue durante le prossime ore. Per ora io ho finito, la lascio riposare, arrivederci
  • Arrivederci
Do uno sguardo alla ragazza per farle capire che può rientrare in camera e non esita a farlo. Devo ammettere che non me la sono cavata male esendo il primo paiente di giornata. A parte ciò, non mi aspettavo fumasse così tanto. Io fumo un pacchetto di sigarette al giorno, non di più. Poi, lo ammetto, ogni tanto, quando capita, uno spinello me lo faccio pure io, non mi sembra una cosa così grave sinceramente. Ora però devo passare al prossimo paziente.
Camera 9: James Owen Sullivan.
È arrivato stanotte, nelle poche ore in cui mi sono riposato a casa. Ha avuto un infarto che ha aggravato la sua situazione iniziale, ossia la cardiomegalia. In poche parole, il cuore è troppo grande. Nessuno era a conoscenza del suo disturbo, nemmeno lui, lo si è saputo stanotte. Mi sento quasi in colpa ad andare a disturbarlo. Entro delicatamente nella camera. Dorme.
Non lo sveglierò, non necessito di fargli domande, tuto quello che voglio sapere è scritto sui monitor dei macchinari. Per fortuna tutti i valori sono nella norma. Do uno sguardo più approfondito alla cartella e noto che gli sono stati prescritti numerosi farmaci in dosi veramente esagerate, e buona parte di questi sono pure inutili. Ne discuterò dopo con il direttore del reparto.
Ed ora passiamo all’ultimo paziente, camera 87: Austin Robert Carlile.
Deve subire un intervento di bypass a cuore aperto, e io sarò l’assistente del principale perché si tratterà di un intervento molto complicato. Il solo pensiero mi fa salire l’ansia. E se per colpa mia non ce la facesse? Se non fossi all’altezza della situazione? Mi porterei questo peso fino alla morte. O peggio, questo peso mi porterebbe alla morte. Busso alla porta ed entro con esitazione.
È sveglio. Mi sorride. Che bellissimo sorriso.
  • Buongiorno dottore
  • Veramente non sono un dottore – si, lo ammetto, prima lo avevo detto per fare scena, ma ricordate? Sono solo uno specializzando- sono uno specializzando, ma comunque buongiorno anche a lei
  • Specializzando o dottore non fa alcuna differenza, in fondo è qui anche lei per curarmi no? A parte questo, la prego, non mi dia del lei, mi fa sentire vecchio
  • Beh, se allora la mettiamo cosi, anche tu non mi dare del lei, abbiamo più o meno la stessa età immagino e mi sento vecchio pure io
  • E allora vada per il tu! Ma, non so il tuo nome
Ma che idiota che sono, non mi sono presentato – Oh, scusa me ne sono scordato – forse perché ero troppo intento a guardare il tuo sorriso – io sono Alan, Alan Ashby. Io invece conosco gia il tuo nome, Austin.
  • Eh, beh, grazie. Hai in mano la mia cartella
Ridiamo insieme. Continuo a pensare che abbia un sorriso stupendo.
Lo scruto con attenzione. Ha le braccia e il petto tatuati. Non voglio rovinargli quei bellissimi tatuaggi aprendogli in due il petto per operarlo. Veramente, tatuaggi o non, non voglio proprio rovinare il suo corpo perfetto e mettere a rischio la sua vita. Non mi era mai capitato di provare sentimenti così contrastanti rigurdo ad un’operazione. Cosa mi sta succedendo? Perché tutto questo?
Di certo però non posso stare così impalato a fissarlo, anche se potrei farlo per ore ore. Do uno sguardo veloce alla cartella, controllo i macchinari e annoto tutto ciò che è necessario. Mi ha fissato per tutto il tempo, e mentre lo faceva mi sorrideva.
  • Beh, Austin, io avrei anche finito
  • Oh, che peccato. Mi stavo divertendo
  • Tranquillo, tra qualche ora mi dovrai sopportare ancora
  • Allora ti aspetto
Ridacchiamo mentre mi dirigo verso la porta, ci facciamo un cenno per salutarci. Mi chiudo la porta alle spalle e mi ci appoggio. Ho il cuore che sta per esplodere, probabilmente tra poco dovranno ricoverare anche me in reparto.
Cosa mi sta succedendo?
   
 
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