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Autore: Nezuchan Sketch    09/02/2014    3 recensioni
Dopo anni dalla sua fuga da Rapture, Eleanor si trova a dover difendere le sorelline da qualcuno che vuole sfruttarle di nuovo.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non voglio essere un adulta

“Sorellona! Sorellona!” Mi girai verso la ragazza che mi chiamava, e notai che aveva tra le braccia un gattino. “Lo possiamo tenere?” Mi guardavano entrambi con occhi imploranti e sospirai, mettendo una mano sulla testa della sorellina e le scompigliai i capelli. “Okay. Vallo a dire alle altre, ok?” Lei annuì, felice, prima di correre dalle altre. Noi non eravamo davvero imparentate, così come nessuna delle ragazzine che erano lì lo era. Eppure, erano molto affiatate tra di loro, e sembravamo davvero una famiglia.

Quando eravamo uscite da Rapture, non sapevo cosa fare per far sopravvivere le ragazze. Non volevo che venissero sfruttate di nuovo, forse in qualche modo peggiore dell’essere le sorelline. Era lei che ci aveva salvato. Eravamo lì per andare a trovarla, come ogni anno. Non veniva in viaggio con noi perché diceva che le faceva venire in mente troppi brutti ricordi volare, ma era lei che ci aveva insegnato come fare volare il nostro rifugio. Alla fine rimanevamo sopra al suo appezzamento di terra, in volo e scendevo da sola a fare provviste per tutte, portandomi raramente una delle sorelline per una mano. Avevo visto anche io Rapture dai loro occhi e sapevo che nel mondo esterno non sarebbero sopravvissute.

Sentii le urla del Songbird quando ci vide arrivare e notati Elisabeth venirci incontro.  In cambio del suo aiuto, lei aveva voluto che le aggiustassi quell’enorme creatura. Era stato difficile, ma ce l’avevamo fatta. Era lui che ci aiutava a difenderci da eventuali assalitori aerei. Nonostante tutti i problemi che avevamo, tiravamo avanti. Mi avvicinai alla donna, che ormai mostrava i segni dell’età: molte ciocche di capelli erano chiare e le rughe erano ormai comparse sul suo viso.

“Eleanor, vuoi un po’ di the?” chiese la donna, sorridendomi.

“Si, grazie. Pensavamo di restare un po’ qui prima di tornare di sopra. Non diamo fastidio, vero?”

“No, non preoccupatevi. E’ bello vedere un po’ di attività, e poi lo sai che siete sempre le benvenute qui”  Entrammo in casa, mentre le ragazzine si avvicinavano al Songbird per giocarci. La gigantesca creatura era molto simile al Big Daddy che le proteggeva quando raccoglievano l’Adam. Mi sedetti su una sedia nella piccola cucina, mentre metteva l’acqua nel bollitore.

“Allora, come va lassù?” Sospirai, mettendomi una mano tra i capelli.

“Ho paura. Ho paura che qualcuno venga per sfruttarle, per renderle di nuovo delle sorelline, per ricreare Rapture. Stanno imparando dai loro errori. Stanno creando nuove armi, e se continua così penso che prima o poi, l’opzione che mi resterà per non farle cadere nelle loro mani sarà di ucciderle tutte. E non voglio farlo… Le ho deluse.” Nascosi il viso tra le mani, sospirando. Le avevo portate lì per salvarle, ma sembrava solo che le avevo condannate di nuovo.

Sentii la mano di Elisabeth sulla mia testa e alzai lo sguardo, notando che mi sorrideva. “Le hai protette, hai mostrato loro una nuova vita e le hai rese felice. Sei stata un ottima sorella maggiore per loro. Non le hai deluse, Eleanor. Però, non puoi continuare a portare questo peso sulle spalle. Sicura che non c’è nessuna di loro che possa, o voglia aiutarti a mantenere il loro piccolo paradiso intatto?” – Scossi la testa.

“Non posso farlo! Non lo meritano…”

“Mi hai detto tu stessa che le Big Sister erano state delle Little Sister violente e per questo erano state scelte. E non credo che tutte le ragazze che accudisci siano dolci e gentili. Non ti dico di decidere ora, Eleanor, ma almeno pensaci”

 

 

 

Era notte e pioveva, ma sapevo che dovevo andare lì fuori per sconfiggerli. Presi il Vigor del bacio del diavolo e il plasmide del ghiaccio, bevendo il primo ed iniettandomi l’altro, prima di indossare i vestiti da Big Sister. Li avevo ridisegnati sia perché ero cresciuta e sia perché la vecchia tuta si era rovinata durante un attacco. Sospirai, chiudendo un attimo gli occhi per abituarmi ai plasmidi e al Vigor.

Padre, mi stai guardando?

Urlai, spaventandoli con il grido tipico delle Big Sister.

Non avevo mai capito prima d’ora, cosa provavate voi Big Daddy quando ci proteggevate con la vostra stessa vita.

Gettai in faccia ad uno una palla di fuoco, prima di comparire alle spalle di un altro e infilzargli il mio ago nella schiena.

Mi hai salvata per portarmi via da una vita piena di pericoli e per portarmi via da Rapture, ma questo non è identico a ciò a cui hai tentato di sottrarmi?

Il Songbird abbatté uno dei loro aerei, illuminando la zona per un attimo, prima di passare a quello successivo, come feci io contro quegli uomini che tentavano di prendere le sorelline. Le mie sorelline.

Non penso che la mia libertà valga questo prezzo. L’inferno di Rapture era gestibile, tutto sommato, mentre questo è molto più caotico ed imprevedibile.

Evitai un attacco, ma non il successivo. Sentii la pallottola entrare nella spalla ed urlai di dolore, spaventandoli di nuovo.

Non toccatele… Era questo che pensavi, mentre salvavi le Little Sister, mentre le proteggevi durante la raccolta? Padre, è questo che sopportavate?

L’ennesimo cadavere cadde a terra, da buttare giù quando tutti coloro che attaccavano sarebbero morti.

Come facevate a sopportarlo, come facevate a difenderci? Io non ci riesco, è troppo difficile. Padre, forse era troppo presto per lasciarmi, per farmi diventare un’adulta. Forse… sarei voluta rimanere piccola, al tuo fianco, un altro po’.



E' da tempo che non scrivevo one shot su qualcosa che non fosse Nanoha e così rieccomi con Bioshock. Non ho ancora finito Infinite, quindi se dico cavolate sul suo conto non infuriatevi.
Spero che vi sia piaciuto e che non ci siano errori grammaticali. Alla prossima!
   
 
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