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Autore: amelia_6    09/02/2014    0 recensioni
Una giovane di nome Amelia scoprirà che nulla è impossibile. Dopo l'incontro con il principe la sua vita cambierà, scoprirà un passato sorprendente e il futuro che l'attende non è certo normale! la prima parte di un'avventura tra Amori e Misteri.
«ma il destino è scritto sulla sabbia e le onde lo possono cancellare e riscrivere»
Genere: Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'un grande destino'
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La promessa
 
La cerimonia per la nomina di duca e duchessa per i genitori di Amelia era terminata, il re aveva proposto nuovamente ai vecchi amici di rimanere ma non vollero accettare. Tra tutti il più felice era il piccolo Luca che aveva riconosciuto nella folla molti nobili a cui aveva intralciato il passaggio, questi ad differenza dell’ultimo genito della famiglia di Amelia non si divertirono di vederlo nominato duchino di Ginelli. Amelia intanto passeggiava pensierosa nel parco illuminato solo dall’ultimo quarto della luna, «Amelia, Amelia» sentì chiamare, a parlare era stata una siepe «sì» «cosa vi preoccupa in questa notte magica?» chiese il verde amico «O cara siepe forse gli avvenimenti delle ultime ore?!» rispose la giovane e il principe dal carattere sempre allegro e burlone venne fuori dalla siepe e le disse «non sarà mica colpa mia?» «Oh no principe – fece una pausa e poi continuò – solo che …» ma non finì la frase perché ridendo cambiò idea e disse «bhè forse sì!» Louis si mise a ridere e poi disse «lasciatemi allora riparare» si avvicinò prese con la mano il viso di Amelia e la baciò stringendola a se. La bella neo-duchessa ancora stretta nell’abbraccio del SUO principe ripensava a quello che le aveva chiesto poche ore prima e in un sussurro chiese «perché?» «umh» «perché? Perché avete scelto me? Perché mi volete al vostro fianco?» indugiò un secondo e poi disse «altezza» lui la guardò e poi le rispose «perché siete bella, dolce e premurosa e poi la cosa più importante che le altre ragazze non hanno mi sapete far divertire e poi da quando vi ho incontrato, portandomi sempre rispetto, mi avete sempre detto ciò che pensavate, ecco, ecco il perché!» quelle parole l’avevano emozionata e dai suoi occhi iniziarono a scendere le lacrime. «altezza, Louis?» «Ditemi» «cosa succederà ora?» «vedete Voi siete per legge principessa, per nascita duchessa e per nomina dama d’onore di Ginelli; come minimo sarei io a dovermi inchinare a voi cara Amelia» sorrise e poi continuò «di sicuro non avrete vita facile con i nobili assetati di potere e poi è grazie a voi che mio padre li ha rimessi in riga per cui …» «non ne saranno felicissimi!» completò la giovane ma subito dopo aggiunse «voi inchinarvi per me? Perché non iniziate subito?» non trattene però le risate perché il principe si inchinò dicendo «ai suoi ordini, come lei desidera».
 
Il sole sorgeva su Ginelli e la notte era trascorsa nella tranquillità, Amelia dopo essersi separata dal principe andò nelle sue stanze scrisse qualcosa sul fedele diario e poi si ritirò. Il principe invece non dormì, ci provò ma continuava a pensare che il popolo era stato avvisato ma la nobiltà non sapeva il perché delle scelte che erano state fatte nella sera precedente. L’orologio della camera di Louis segnava le 6.30 e lui sapeva che Amelia era solita passeggiare ma quando si affacciò non la vide pensava che era ancora a dormire dato che erano andati a dormire solo cinque ore prima. Invece Amelia era sveglia seduta sul letto e aveva qualcosa che la opprimeva ma si fece coraggio si vestì e scese nelle cucine dove una simpatica cuoca come ogni mattina le aveva preparato la colazione per lei e per la regina «vi ringrazio» «di nulla, mi è giunta voce che siete nobile in realtà!» «Sì è vero ma non cambia molto» «oh cara Mademoiselle cambia molto almeno per chi con quel titolo si permette di fare il diavolo a quattro con noi poveri» «cosa posso fare io?» «far vedere a quella gente come una vera persona nobile si comporterebbe! Noi siamo con voi e se avete bisogno sapete dove trovarci!» «grazie, grazie mille» disse e poi preso il vassoio per Elisabetta si avviò. «Maestà sono Amelia» «entrate pure» «buongiorno» «Salve vi ho portato la colazione» «vi ringrazio» «di nulla che abito per oggi?» «rosso» «certamente» rispose e aprì il grande armadio, estrasse il vestito e preparò anche i gioielli. intanto che finiva la sua colazione, la sovrana riprese a parlare «ditemi Amelia, ora che siete duchessa e fidanzata ufficiale di mio figlio, volete ancora servirmi come prima?» «ma certamente e poi è solo un mese che lavorò qui non vorrete licenziarmi» «Oh no certo che no cara Amelia» «Ah per fortuna, che spavento!» «incredibile, siete davvero unica» «Grazie» rispose la giovane e poi scoppiò a ridere seguita dalla regina. «Oggi avete la riunione con i nobili insieme con il Re e con Louis mentre nel pomeriggio avrete ospiti le vostre Amiche per un thè» «sarete al mio fianco?» «io … io non saprei» «io dico di si e ora più di prima » «come desiderate Elisabeth» la richiesta della regina sembrò un obbligo ad Amelia che capì che da quel momento in poi sarebbe cambiato tutto! «cara come vorreste che vi trattassi?» «non saprei come sempre, Elisabeth» «Allora ritrovate il vostro carattere e il vostro modo di fare, ne avrete bisogno». Gli occhi delle due donne si incrociarono e Amelia capì, sorrise e nei suoi occhi brillò nuovamente quella luce che tutti conoscevano bene, quella del coraggio. «Mademoiselle, Altezza reale siete attese nella sala del trono» disse una cameriera da dietro la porta «arriviamo» rispose Amelia e aprì la porta facendo uscire la regina e subito dopo uscì anche lei. Arrivate davanti alla sala trovarono il Re e il principe «cara gli ospiti sono in anticipo, entriamo?» «sì» rispose Elisabeth e le porte della grande sala si aprirono. All’interno i nobili non aspettarono e assalirono la famiglia reale ed Amelia. Il Re fece tornare il silenzio e poi iniziò a raccontare la sua storia, la storia della sua regina e il perché delle scelte, tutti i nobili conoscevano molto bene il vecchio gran duca e il terrore che tutti provavano per lui era rimasto così in presso che nessuno osò più parlar male per tutto il resto del colloquio. La riunione terminò verso mezzogiorno e mezzo e i nobili si ritirano non ancora contenti ma di sicuro arrabbiati!
 
Erano le due del pomeriggio ed Amelia passeggiava tranquilla per i prati aspettando l’arrivo delle Amiche di Elisabeth a farle compagnia arrivò un nobile sulla cinquantina d’anni «salve voi dovreste essere Amelia» «si sono io, perché?» «Nulla solo volevo conoscere colei che è riuscita a stregare il cuore della famiglia reale!» «come vi permettete!» Disse infuriata Amelia  che avrebbe voluto alzar le mani ma si trattenne, cosa che non le portò aiuto il nobile le tirò una sberla e le urlò contro «CHI SIETE VOI PER TRATTARMI COME UN PEZZENTE!» e subito dopo la prese e la costrinse a seguirlo nelle stalle, dove non c’era nessuno. Qui il nobile aveva preso una frusta (quelle che si utilizzavano per i cavalli) e stava per avventarsi su di lei ma ad intervenire fu l’erede al trono non trovandola nei giardini era andato a cercarla. «Si fermi» intimò il principe e rivolse all’uomo la stessa domanda che lui aveva fatto alla bella duchessina «chi siete voi per punire la vostra futura regina, forse non avete capito ciò che mio padre ha detto!» «lei è la mia fidanzata e nipote del gran duca!» «è solo una serva!» «ne siete certo allora vi consiglio di andare a vedere il suo albero genealogico!» «come sarebbe possibile passare per poveri il cognome è lo stesso» «lo so ma non credo che al popolo interessi molto il cognome di una persona!» «non ci credo la difendete!» «certo è logico!» «guardi arrestate quest’uomo» concluse e si avvicinò ad una tremante Amelia la prese in braccio e la portò via. Fuori dalle scuderie c’era il re che avvisato dell’arresto andò incontro al figlio «cos’è successo?» «Il conte Carlo ha cercato di frustare Amelia, perché la riteneva una strega e serva e non serviva a nulla!» «non ci credo e Amelia cosa ha fatto?» «da quello che ne posso sapere deve aver risposto per le rime e lui le a tirato una sberla, a quanto pare dal livido che a sulla guancia» «e poi lo sappiamo già!» «esatto, porto Amelia nelle sue stanze, voi invece potete avvisare la Regina che la sua Dama non potrà essere al suo fianco!» «sì me ne occupo di persona» concluse il re.
 
Amelia era sdraiata nel letto che riposava quando le porte si aprirono ed entrarono la Regina ed il Re «Louis!» «madre» «Josef mi ha raccontato tutto, come sta?» «Sta dormendo quando lo sistemata nel letto tremava ancora, alcune ancelle l’hanno cambiata e poi si è addormentata» «capisco!» disse la sovrana e insieme al re si avvicinarono. Dopo una decina di minuti la porta si riapri e comparvero due cameriere e la cuoca del castello «dov’è quel farabutto!» la coraggiosa cuoca che teneva molto alla ragazza era entrata minacciando le guardie se non la lasciavano! «Carlotta, ma cosa succede!» chiese il re! Carlotta era il nome della cuoca di palazzo una signora robusta sul metro e sessanta aveva i capelli neri con qualche ciuffo bianco mentre gli occhi errano di un colore nero pece, aveva cinquant’anni e da trenta lavorava lì come cuoca. «Che succede?» disse con tono adirato «la poverella è stata quasi picchiata e voi Sire mi chiedete cosa c’è che non va!» «conosco bene sia vostro padre che il nonno della ragazza, sono loro che mi hanno dato il lavoro, e di certo non sarebbero contenti di quel che è successo» «Certo Carlotta, Appena Amelia si riprende convocheremo il nobile alla nostra presenza e quella di Amelia e lo porteremo davanti al tribunale! Meglio?» «uhm, sì!» rispose e si calmò.
 
Era passato un giorno dall’incidente e Amelia stava ancora dormendo e solo dopo i rintocchi che avvisavano che era mezzogiorno la giovane duchessa aprì gli occhi. «ma che succede?» chiese a risponderle fu una cameriera di nome Cristina «Salve Mademoiselle, mi chiamo Cristina sono una delle cameriere» «salve, ditemi cosa è successo?» «dopo che il principe a fermato il nobile vi a portato nelle vostre stanze dove vi siete addormentata subito» «capisco, cosa voleva quel nobile da me?» «non lo so, dovrete chiederlo a sua Maestà se aspettate un secondo ve lo vado a chiamare» «vi ringrazio» rispose a Amelia e subito dopo la cameriera uscì. Passarono una quindicina di minuti e le porte della sua stanza si riaprirono «Cara Amelia, sono felice di vedere che ti sei ripresa» disse Il Re «Mi dispiace per quello che è successo faremo in modo che non si ripeta più!» disse invece la Regina. «Non capisco perché è successo?» «creso per gelosia, quel nobile che ti ha ripreso si chiama Carlo ed è un Conte molto potente, dopo la morte dei tuoi nonni è lui che gestisce i terreni del paese!» «voleva solo essere lui il padrone! E tu con la tua famiglia lo avete privato della suo potere» raccontarono i Sovrani «ora ricordo, mi sembrava di averlo già visto!» «dove Amelia» chiese sta volta il principe «al paese, fa il diavolo a quattro tutti scappano quando arrivano ed era solito picchiare le giovani donne che non lavoravano o che non pagavano» «cosa!» disse in coro la famiglia reale «e dimmi Amelia» a parlare era il re «faceva anche altro oltre che picchiare?» chiese «sì» rispose semplicemente ma tutti sapevano a cosa si riferiva il re! A fare compagnia ad Amelia era rimasta Cristina «Cristina potete aiutarmi ad allacciare il vestito vorrei uscire in giardino!» «si mademoiselle arrivo ma posso chiedervi se poteste chiamarmi Cristy?» «certo, non c’è nessun problema ma vi posso chiedere il perché?» «mi piace molto più del mio nome completo e poi è un vezzeggiativo che usava mio padre» «capisco!» «posso dirvi ancora una cosa?» «ditemi pure» «sapete anche io come il nobile sono invidiosa di voi» «perché mai?» chiese la giovane voltandosi e prendendo le mani della cameriera «vedete, voi siete arrivata qui solo un mese fa e nel giro di poco tempo avete conquistato tutta la reggia dei sovrani alla cuoca e per di più il principe vi ama e vuole avervi al suo fianco quando sarà Re!» «Immagino che non sia normale ma tutti possono essere speciali» «come?» «dicendo sempre la verità, anche le cosa che fanno male o potrebbero ferire, rimanendo rispettosi di tutti anche del più povero» «capisco ma io rimarrò solo che una serva» «non è questo quel che conta! Se gli altri ti portano rispetto che tu sia una principessa o una serva non c’è differenza» «voi lo dite perché lo potrete essere!» «no vi sbagliate quando sono arrivata ero come te ma il rispetto che nutrono per me i sovrani e tutta la gente mi fa sembrare diversa» «allora al paese anche vi trattavano in modo diverso» «ehm, si non so perché! nessuno sapeva veramente chi era mio padre per cui …» «la loro fiducia ve la siete guadagnata» concluse Cristy «non avvilitevi sono certa che anche voi potete essere speciale» concluse e si avviò verso l’uscita «volete venire?» «sì grazie» rispose la cameriera ed uscì in sieme a lei. Arrivata nel grande giardino incontrò una persona che conosceva bene «fratellone» urlò e Giuseppe l’abbracciò chiedendole come stava «sto bene, grazie» disse «ci sono anche gli altri?» chiese poi «si eccoli» «mamma, papà!» «Oh cara mi spiace davvero tanto lo sapevo, lo sapevo che non sarebbe finita bene!» «padre, non preoccupatevi, avete fatto bene, almeno ora non ci sarà più quel tiranno!» «Amelia» la dolcezza della fanciulla aveva colpito il padre che la strinse a se! «Alexander, Alexander» a chiamare il duca era Alen che si avvicinò e poi disse: «il Re mi ha detto di dirvi che il tribunale incontrerà il conte fra un mese alla presenza dei tre rappresentati degli ordini del regno (clero, nobiltà e il popolo) e verrà giudicato da loro» «grazie amico, posso chiedere la condanna a cui sarebbe destinato se risultasse colpevole?» «secondo le leggi del nostro stato lui è colpevole e la condanna lo priverebbe del suo titolo, delle sue ricchezze e per ultimo la carcerazione che viene decisa a seconda del caso e della gravità!» «grazie Alen» «di nulla Alexander» «toglietemi una curiosità fratellone» disse Amelia «Eravate voi l’altro giorno che passeggiavate al chiar di luna con la mia nuova amica Cristy?» «ehm, io … sì, ero io!» «come lo sapevi?» intervenne la giovane cameriera «anche a me piace passeggiare alla luce della luna e vi ho visti!» «sei una peste sorellina!» «su dai non fare così Giuseppe lo sappiamo tutti che vorresti prender moglie hahahaha» la risata contagiò tutti tranne i diretti interessati che diventarono viola. «Ehm Sorellina, e quando avresti scoperto che io mi voglio sposare?» «dunque il giorno del racconto sulla nostra famiglia, quando sono uscita per andare di nascosto al vecchio castello vi ho visto nel padiglione inginocchiato insieme ad una fanciulla, che ho riconosciuto perché è la stessa che da quando sono qui a palazzo mi veniva ad aiutare se ne avevo bisogno!» «per cui quando prima parlavamo sapevi il perché di quella domanda» «sì certo, dopo che avete scoperto che lui era un Duca e come primogenito avrebbe preso il posto di papà avete avuto paura!» «Giusto?» «sì» confermò la ragazza che per la prima volta si lasciò andare e si abbracciò a Giuseppe.
 
Da lì ad un mese l’ormai ex conte Carlo venne accusato di schiavitù verso il popolo, aggressione e alto tradimento e venne rinchiuso nella prigione del regno, dove rimarrà richiuso per i prossimi vent’anni.
 
Dopo quell’evento i nobili capirono che in quello stato per loro non c’era più il VETO e venivano trattati come tutti gli altri. Nessuno si ribellò più, perché, come aveva imparato Cristy, la bontà e l’onestà della nuova principessa avevano conquistato tutti. Anche il principe cambiò trasformò la sua simpatia per un attimo in vero coraggio e durante il banchetto di Natale si inchinò e chiese ufficialmente la mano di Amelia. E dopo che lei accettò lui le fece una promessa: «non mi importa che voi siate nobile o no, io vi amo e vi amerò per sempre».
 
************************* autrice **************************************
E con questa scena vi lascio! Si questo è l’ultimo capitolo e Sì, è diverso. Spero che vi piaccia comunque e che con questa storia di avervi trasmesso qualcosa, di avervi trasmesso che i sogni anche se assurdi possono diventare realtà se ci si mette se stessi. Forse è una Favola o una storia senza senso, forse è così ma nulla è certo e per ricordare le parole della regina il destino è scritto sulla sabbia ma se le onde lo cancellano lo possiamo cambiare! Aspetto le vostre recensioni con i vostri commenti il mio l’ho detto e spero vivamente che anche voi lascerete il vostro. A dimenticavo vi chiederete cosa c'è di speciale in questo semplice racconto? nulla perchè questa non è la fine ma solo l'inizio.
Amelia_ 6
  
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