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Autore: _Y u s h i_    10/02/2014    6 recensioni
Heechul non la voleva sentire quella voce, voleva chiudere la chiamata e tornare a scherzare con Siwon. Non voleva annegare nuovamente nel passato, non dopo averci messo così tanto tempo per riuscire a lasciarselo alle spalle e, soprattutto, non voleva che lui rientrasse nella sua vita.
[Sichul] ~ Accenni Hanchul.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Choi Siwon, Han Geng, Heechul
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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MOVE ON


 
- Trovami un solo buon motivo per non crederci. -

Heechul si morse un labbro concentrandosi sulla risposta, fece schioccare la lingua e si avvicinò al suo dongsaeng con un ghigno sulle labbra.

- Perchè non ho motivo di crederci, ogni teoria supportata dalla religione può essere benissimo spiegata dalla scienza in modo razionale e, permettimi, meno stupido. -
- E i miracoli allora? -
- Choi Siwon, l'unico miracolo in questa terra... sono io. -

Heechul scoppiò a ridere, si lasciò cadere sul tavolino della cucina e continuò a prendere in giro il ragazzo davanti a lui che, per quanto volesse rimanere serio e composto, proprio non ce la fece e abbozzò un sorriso pure lui.

- Aaaah Hyung! Cosa devo fare con te! Non riesco nemmeno ad arrabbiarmi! -
- Questo perchè sono più grande di te e mi devi portare rispetto... e anche perchè mi ami troppo. -

Siwon alzò gli occhi al soffitto. Sempre la solita storia, ogni volta che parlavano Heechul andava sempre a parare con quel discorso.
A Siwon in realtà non dispiaceva più di tanto, sapeva che il suo Hyung scherzava, ma non poteva fare a meno di pensare che, ogni tanto, gli sarebbe piaciuto che Heechul prendesse la questione un po' più seriamente. Dopotutto lui si era dichiarato già da tempo ormai, era stato paziente, aveva lasciato che Heechul si abituasse all'idea, che ci riflettesse e che decidesse con calma, ma dopo due mesi non pensava di essere un egoista a pretendere una risposta.
Siwon sapeva quanto Heechul avesse sofferto nella sua vita, sapeva quanto avesse bisogno di distrazioni e di stare il più possibile lontano dalla parola 'amore', ma ad un certo punto anche lui aveva sentito il desiderio di avere qualcuno accanto, e sarebbe stato un bugiardo a negare di avere sempre avuto una particolare ammirazione per il suo Hyung.

- Certo prendimi pure in giro Cinderella, intanto il primo nella classifica dei più belli non sei tu. -

Heechul non si lasciò abbattere da quella frase, anzi, alzò il mento e guardando il minore dall'alto in basso gli disse - è solo bellezza, ma non hai fascino, anche quello conta molto in una persona. -

Siwon era già pronto a ribattere quando il cellulare di Heechul squillò da dentro la sua tasca. Il ragazzo lo estrasse controvoglia, come se non fosse affatto felice dell'interruzione e guardò lo schermo con fare annoiato.

- E' un numero sconosciuto, cosa faccio? -
- Vuoi che risponda io? - Chiese il minore.

Erano sempre in allerta quando a chiamarli era un numero a loro non noto, avevano paura potesse essere qualche fan invasata che, in qualche modo, era riuscita ad arrivare a loro.

- No, non importa, se non lo conosco metto giù. -

Siwon aspettò in silenzio con la mani incrociate davanti alla bocca, in allerta e pronto ad intervenire se la situazione si fosse fatta più complicata del previsto.
(Sapeva quanto Heechul reagisse male di fronte a certe fan e sapeva quanto le fan stesse sapevano essere insistenti e, soprattutto, invadenti.)

- Pronto? - Heechul parlò cautamente.

Dall'altra parte della cornetta non arrivò alcuna voce, solo un respiro profondo, poi uno sbuffo e di nuovo il silenzio.
Heechul iniziò a preoccuparsi e stava quasi per spegnere la telefonata quando la persona dal'altra parte del cellulare decise di parlare.

- Ciao Heechul, sono io. -
Heechul spalancò gli occhi. Siwon gli afferrò un braccio e lo guardò con aria interrogativa.

- Heechul... scusami se ti chiamo ma... -

La conversazione era continuamente interrotta da momenti di silenzio in cui dall'altra parte della cornetta si sentivano sospiri e imprecazioni.
Heechul non la voleva sentire quella voce, voleva chiudere la chiamata e tornare a scherzare con Siwon. Non voleva annegare nuovamente nel passato, non dopo averci messo così tanto tempo per riuscire a lasciarselo alle spalle e, soprattutto, non voleva che lui rientrasse nella sua vita.

- Lo sai che giorno è oggi? - Continuò la voce, ma Heechul tacque ancora una volta.
Certo che sapeva che giorno era, non avrebbe potuto dimenticarlo.

- Heechul... sono in Corea. -

Il mondo gli cadde addosso.
Un conto era la telefonata, un conto era che lui gli ricordasse la data. Ma sapere che era in Corea, vicino a lui, che magari era anche tornato per lui... Heechul non ce la fece, non riuscì ad affrontare quella situazione.

- Dove sei? - Gli chiese.
- Vuoi vedermi? -
- Ti ho chiesto dove sei! -
- Sono qui, sotto il dormitorio, posso anche sentirti urlare. -

Heechul sentì il suo cuore accelerare incredibilmente il battito, le parole non riuscivano più a venire fuori e le mani gli tremavano.
Era troppo presto e lui era troppo vicino, non era preparato, si sentiva vulnerabile.
Si alzò dal tavolo sotto lo sguardo inquisitore di Siwon e si avvicinò alla finestra. Scostò leggermente una delle due tende e chiuse gli occhi.
Davanti al dormitorio, in mezzo alla strada. Era davvero lui.

- Heechul, non vieni a farmi gli auguri? -
- Hyung, che succede, chi è? - Siwon lo aveva raggiunto e aveva appoggiato una mano sulla sua spalla, nel gesto più delicato che avesse mai sentito. Gli diede un po' di forza e lo incoraggiò. Lo sguardo preoccupato del suo Dongsaeng gli fece ricordare quanto era stato difficile dimenticarsi dell'altra persona, ma gli ricordò anche di quanta voglia avesse di ricominciare da zero e lasciarsi tutto alle spalle.

- Arrivo. - Disse semplicemente, e chiuse la telefonata.

Heechul fece un lungo sospiro, aprì gli occhi e puntò alla porta di casa, ma fu subito fermato da Siwon.

- Hyung, si può sapere chi era? -
- è una questione che devo sbrigare da solo Siwon, ti prego, sarò di ritorno il prima possibile. -
- Dove devi andare? -
- A parlare con una persona. -
- Chi? -
- Insomma Siwon! La vuoi smettere di farti gli affari miei? Lasciami vivere la MIA vita! -

Heechul si girò immediatamente, senza il coraggio di guardare in faccia il ragazzo dopo quelle parole. Era stato duro, troppo, e sapeva di aver toccato i suoi punti deboli. Era stato crudele ed un approfittatore. Aveva usato le parole con cui sapeva che Siwon lo avrebbe lasciato andare, ma lui aveva bisogno di risolvere la questione.
Si stava infilando le scarpe velocemente quando sentì qualcosa afferrarlo per le spalle. Sentì un corpo scaldarlo con il suo calore e riconobbe il profumo della colonia di Siwon quando questi soffiò sul suo collo. Lo stava abbracciando, lo teneva stretto tra le sue braccia mentre affondava il capo nell'incavo del suo collo.

- Hyung, non fare così, non farmi preoccupare, dimmi dove stai andando. -
- Te lo dirò dopo. -
- Allora fammi venire con te. -

Heechul ci pensò su. In quel momento Siwon lo aveva preso del tutto ala sprovvista. Dopo quello che gli aveva urlato contro non pensava che avrebbe ancora cercato di fermarlo, non pensava che si sarebbe ancora preoccupato per lui, e questo lo fece sentire bene, lo fece sentire amato.

- Va bene... ma tu starai in disparte, te l'ho detto, è una faccenda che devo risolvere da solo. -

Scesero le scale il più lentamente possibile e Heechul dovette fermarsi più di una volta a prendere aria e coraggio.
Quando fu davanti alla porta del condominio Heechul esitò e strinse i denti, ma poi, con uno scatto, superò l'entrata a testa alta.
Era sera tardi ormai e stava nevicando. I fiocchi di neve impedivano ad Heechul di vedere chiaramente il ragazzo di fronte a lui, ma i lineamenti erano i suoi, la statura, il modo di aspettare con le mani incrociate, non gli servì altro per riconoscerlo.

- Ciao Heechul. -
- Ciao Hangeng. -

Gli occhi di quest'ultimo vagarono oltre le spalle del maggiore e si posarono sulla figura dietro di lui.
Siwon si era fermato davanti all'uscita del palazzo e se ne stava appoggiato al muro con il dolore che gli solcava il viso. Non si azzardò mai ad alzare lo sguardo sulla persona che stava parlando con Heechul, per quanto fosse un suo amico, per quanto gli mancasse, non riusciva a farlo, e in quel momento riusciva a vederlo solo come un rivale.
Hangeng sorrise amaramente, notando la nota di ostilità nel minore e si girò ad affrontare nuovamente il suo ex-ragazzo.

 - Come stai Chullie? -

Heechul si morse un labbro nervosamente.

- Arriva al dunque, ti prego. -
- Non c'è un dunque, volevo vederti, volevo sapere come stai. -
- Non farlo, ti prego. Non venire qui a parlarmi come se non fosse successo niente. -

Hangeng si avvicinò a lui e gli prese una mano.

- Ma non è successo niente infatti. Tu mi hai voluto lasciare, ma io non ho mai acconsentito. Oggi è il mio compleanno, e il mio unico regalo voglio che sia tu. -

Heechul scosse la testa.

- Te ne sei andato. Non avresti dovuto chiedermi di seguirti, sapevi che non lo avrei fatto. -
- Io ci speravo... tanto anche. -
- Non voglio parlare ancora di questa storia Geng, dobbiamo smetterla di rincorrerci, dobbiamo capire che tra di noi è finita. -
- Ma io non voglio... -
- MA IO Sì. Non è sempre quello che vuoi tu che conta. Per una volta io non ci sto, per una volta sono io che voglio decidere per me stesso, e ho deciso che non voglio più soffrire. -
- Mi hai già dimenticato forse? -

Heechul strinse gli occhi e cercò di trattenere le lacrime. Come poteva fargli una domanda simile? Come poteva chiedergli se lo aveva dimenticato? Era ovvio che Heechul ci tenesse ancora a lui, ma per il suo bene avrebbe dovuto dimenticarlo in fretta, non potevano più stare insieme.

- Hangeng, non possiamo, non possiamo e basta. Lo sai che non credo ai rapporti a distanza, tu non vuoi rimanere e io non posso seguirti in Cina e... -

Heechul lanciò un'occhiata alle sue spalle.

- è per lui, vero? - Chiese Hangeng. - Stai insieme a lui? -

Heechul abbassò lo sguardo.

- Sì. - Mentì. - Mi ha aiutato molto. Lui c'era quando tu mi hai abbandonato. -

Heechul sentì qualcosa muoversi nel suo stomaco, inizialmente penso fosse senso di colpa, ma presto si rese conto che era una sensazione molto più piacevole, lo stava scaldando e gli donava pace. Sentì qualcosa premere contro il suo fianco e solo allora si accorse che Siwon era proprio dietro di lui, pronto a sostenerlo e dargli il suo appoggio. Con una mano gli sfiorava la schiena in un gesto di incoraggiamento.

- Non hai perso tempo, eh? - Hangeng abbozzò un sorriso al più piccolo.
- Non voglio che tu la veda come una sfida, Hyung, ho aspettato in disparte fino a quando non te ne sei andato, ma adesso che finalmente mi sto avvicinando a lui non ho intenzione di retrocedere. -

Heechul afferrò la mano del giovane e sentì invadersi della giusta determinazione che gli serviva. Respirò l'aria invernale e lasciò che i polmoni si svuotassero prima di mettere fine alla discussione.

- Hangeng. Non penso potrò mai dimenticarti. Ma adesso devo andare avanti, e tu devi tornare alla tua vita. Va bene? -

Il ragazzo non rispose. Alzò gli occhi al dormitorio, si guardò intorno e tornò a fissare Heechul.

- Mi mancherà tutto questo. -
- Ci mancherai anche tu. - Disse Siwon.

- Ero venuto per un regalo di compleanno, e torno con un regalo di addio. -
- Possiamo sempre rimanere buoni... -
- Non dirlo Chullie, non saremo mai amici, io e te. -
- Volevo dire colleghi, infatti. - Heechul gonfiò un po' le guance.

- D'accordo. - Hangeng sospirò pesantemente. - Non ha senso rimanere oltre. Salutatemi gli altri. -

Si voltò e aspettò qualche secondo prima di avviarsi verso un taxi parcheggiato poco più avanti.

- Hangeng-Hyung! - Il ragazzo si girò verso Siwon che lo aveva chiamato. - Buon compleanno. - Gli disse.

- Grazie. Siwon? -
- Mmh? -
- Prenditi cura di lui. -

Siwon strinse la presa sulla mano di Heechul. - Lo farò, te lo prometto. -

**
 
Siwon chiuse la porta alle sue spalle ma non ne volle sapere di mollare la mano del maggiore.
Heechul era paralizzato. Dopo che aveva avuto il tempo di realizzare ciò che era successo, si sentiva improvvisamente più debole e stanco.

- Portami sul divano. - Disse a Siwon che prontamente lo trasportò fino al salottino del dormitorio.

Heechul trattenne il respiro sentendo che stava per cedere. Sentiva che tutto il peso della situazione stava lentamente per cadergli addosso, e lui aveva bisogno di qualcuno che dividesse il dolore con lui.

- Puoi piangere, se vuoi. - Quello di Siwon fu un sussurro.

E Heechul colse il suggerimento. Lasciò che le lacrime gli rigassero il volto e che il passato se ne andasse con loro. Era triste, ma era terribilmente sollevato e grato a Siwon per tutto quello che aveva fatto per lui, per essergli stato accanto.
Fu un attimo, la gratitudine era troppa e sentiva il bisogno di dimostrargli che anche lui ci teneva.
Heechul afferrò la testa del minore e fece scontrare delicatamente le loro fronti.

- Ascoltami bene brutto bastardo... . -

Siwon non poteva crederci.
Era la risposta. Era arrivata finalmente.

- Sì? -
- Sì. -

Siwon aprì la bocca per assicurarsi di aver capito bene ma Heechul non glielo permise e lo zittì con un bacio. Un bacio troppo delicato e troppo insicuro per venire dalle labbra di Kim Heechul, ma Siwon sapeva che avrebbero avuto tutto il tempo di lavorarci su.
Un sorriso si aprì sul suo volto.

- Hyung? -
- Cosa vuoi? - Gli rispose Heechul rudemente.
- Non ho neanche un briciolo di fascino? -

Il maggiore sorrise. - No, neanche un po'. -
E azzerò nuovamente la distanza tra di loro.


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NOTE: Non ho niente da dire.
La dedico sempre a voi tre sciagurate che tanto sapete chi siete♥
Mi dispiace per tutte le Hanchul shipper (come mia moglie~) ma dopo aver visto il weibo di Geng per il suo compleanno ero troppo ispirata per una SiChul! (Questo ragionamento non ha senso) e grazie a Snix che mi ha dato l'idea con la sua selca ammazza-ovaie-di-Siwon.
Alla prossima *A*
S H I
 

 

  
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