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Autore: Jarvis e Ferro Vecchio    10/02/2014    1 recensioni
Sono Cas. Questa storia è nata improvvisamente. Avevo bisogno di calmarmi e i Fall Out Boy hanno bussato alla porta della mia mente. Premetto che io adoro troppo Pete e Patrick, non è adorazione la mia, ma amore. Enjoy :D
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Patrick Stump, Peter Wentz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Patrick aveva sempre amato andare con lo skate. Certo, non si poteva dire che fosse bravo, ma per lui era un mezzo di trasporto come un altro. Ma vogliamo mettere i brividi che ti provoca il vento che ti sfiora il viso e i capelli con la puzza di sudore dell’autobus?
Patrick andava in autobus solo se era strettamente necessario.
Non gli piaceva come lo guardava l’autista e i ragazza degli ultimi posti quando saliva.
Quel giorno diluviava e i suoi genitori erano al lavoro. È stato costretto a prendere quel maledetto autobus.
Sale sul mezzo e abbassa la visiera del suo inseparabile cappellino per non notare gli sguardi di scherno. “tutta colpa del mio peso” si ripete mentalmente Patrick. “da domani inizio una dieta”.
Si siede al primo posto libero e si schiaccia contro il finestrino con le cuffiette nelle orecchie per non sentire, per entrare nel suo mondo perfetto dove ogni persona è libera di essere come vuole.
Quando arriva a scuola non si ferma a parlare con nessuno, non che abbia molte persone con cui parlare. Qualche volta parla con Max, della squadra di scacchi, ma è troppo stupido per capire quello che sta succedendo nella testa di Patrick. È troppo stupido per capire perché a volte osserva con speranza il tavolo dove si siede la squadra di football, troppo stupido per capire perché quegli incredibili occhi lo tengono sveglio la notte. Semplicemente troppo stupido.
In questi ultimi tempi Patrick sta cadendo in depressione. Sognare un ragazzo che non si potrà mai avere non è consigliato dal suo psicologo.
Entra nella classe di storia e si siede vicino alla porta per essere il primo ad uscire quando la campana suonerà.
Mette spasmodicamente in ordine le penne e i libri sul banco.
Perché è cosi nervoso? Si sente come se qualcuno lo guardasse fisso, nessuno lo fa mai.
Qualcuno si siede vicino e si gira verso Patrick. “deve essere uno nuovo, nessuno si è mai avvicinato cosi tanto”.
Un hey lo coglie di sorpresa. Perché è proprio la sua voce ed è rivolto a lui.
Patrick si guarda in giro per esserne certo.
- Hey dico a te, cappellino a quadri.
Patrick si sente avvampare.
- Ti dispiace se mi siedo qui?
- N-no.
È il sogno della sua vita. Questo è il primo vero discorso che ha con lui. Di solito se li immagina e basta.
- Come ti chiami? Aspetta.. tu sei Patrick, giusto? Abbiamo fatto le elementari assieme. Eri simpatico..
Si ricorda il suo nome. Si ricorda del tempo passato assieme da bambini.
- Spero che tu lo sia ancora perché ho voglia di invitarti ad uscire.
Il cuore di Patrick si ferma per due secondi prima di riprendere a battere come se volesse uscirgli dal petto e scappare lontano.
- Voglio guardarti negli occhi quando mi dirai di si, perché voglio vederti sorridere per una volta. Quando hai smesso di farlo è stato un terribile errore perché eri bellissimo.
Patrick è senza parole. “È solo un sogno, non può essere vero”. Si da un pizzicotto sul braccio. Fa male. È tutto vero. “mi sta prendendo in giro”.
- Lo sei ancora. Sei magnifico, Patrick Stump. Esci con me.
Patrick si gira verso il moro e lo guarda speranzoso.
- D-davvero usciresti c-con me? N-non stai scherzando, vero?
Anche perché se fosse cosi gli costerebbe altri due mesi di terapia e lui odia quella donna dai denti giganteschi e con quel brufolo enorme sul naso.
Il moro sorride sincero.
- Come potrei scherzare? Voglio uscire con te e non mi arrenderò finché non dirai si.
Patrick rimane un po’ perplesso. “si fa avanti adesso, perché? Mi sta solo prendendo per il culo”.
In realtà no. Gli amici di Pete sono in fondo alla classe intenti a prenderlo in giro perché sta parlando con Patrick. A Pete non importa cosa pensano quei palloni gonfiati. Pete vuole solo stringere Patrick tra le braccia perché è sempre nei suoi pensieri e perché gli fa troppo male vederlo triste.
- Ti prego, Patrick.
Patrick sorride per la prima volta da tanto tempo. Un sorriso spontaneo che gli illumina il viso e lo rende ancora più stupendo.
Pete e Patrick si guardano negli occhi a lungo.
- Uscirò con te, Pete Wentz.
Si vede che Pete è contento della risposta che ha ottenuto perché diventa rosso e sorride. Si gira verso la lavagna appena entra il professore.
Ma non penserà alla lezione, penserà al sorriso che ha appena visto, a quegli occhi e a quelle labbra che saranno sue per sempre.

*angolo autrice*
eccomi con una nuova storia, finalmente la connessione internet
è tornata *esulta*
spero che questa piccola ff vi sia piaciuta. è merito di Jen
se mi è venuta in mente questa storia.
Xoxo Cas
   
 
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