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Autore: Okimar    11/02/2014    2 recensioni
Camilla e un uomo divorziato senza figli. Gaetano e l'ex che gli lascia un messaggio disperato in segreteria.
Claudia e una bambina innocente che le richiama alla mente ricordi dolorosi. Paolo e un conducente di tram quasi in pensione.
La prof e il vicequestore si ritroveranno dalla parte sbagliata della giustizia. Al loro posto indagheranno una vecchia conoscenza di Camilla e il capitano dei carabinieri, uniti in un caso che sembra richiamarsi a altri. Dove amore e sangue si tingono entrambi di rosso. Fino alla lotta finale contro il Male.
A furia di gridare al lupo...
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I personaggi presenti non mi appartengono (con l'eccezione di Claudia Giorgetti, inventata da me) i cui diritti appartengono alla Rai. Questa storia non è stata scritta per nessun scopo di lucro ma per puro amore per la scrittura.

-1

Le fauci della notte si spalancano lasciando spazio all'alba e quindi al mattino. La donna si agita nel sonno mentre l'uomo dall'altra parte non riesce a dormire.
...e nessuno è solo finché di notte ha chi lontano che non dorme per pensare a lui, e penserai a lei ancora...
-...Camilla...- ecco l'abbandono doloroso del mondo illusorio, non più di tanto rispetto a quello cosiddetto "reale", in fondo Bennato non ha torto quando scrive Non c'è gioco né finzione, perché l'unica illusione é quella della realtà, della ragione; ecco il saluto affettuoso al talamo e alle morbide coltrici... Ok, basta o sembro proprio Parini nel Giorno!
-'giorno Camilla-
-Buongiorno Renzo.- sorride e questo lo stupisce e non poco.
-Come mai così sveglie e allegre di prima mattina?-
-Non lo so, ho riposato particolarmente bene questa notte..- entrambi vanno a parare nella medesima direzione. In fondo l'atto dell'amplesso, anche se praticato senza amore puro, spesso funge da rilassante.
-Ancora ai cereali voi due? Dai che é tardi e devo vedere Greg!- daranno pure tanti problemi i figli e a volte desidererai essere andato a ballare invece che... però l'emozione viva dell'adolescenza poche altre cose possono restituirla.
-Arriviamo- dicono insieme, ricordando i bei tempi dove si divertivano a finire l'uno la frase dell'altro, parlavano di opere liriche, cantavano canzoni, ridevano, si amavano. Sorridono, ma sembra terribilmente uno scambio tra due amici che non si vedono da tempo, che non tra due coniugi.

Questo caso lo aveva fatto davvero snervare. Quei due uomini non gliel’avevano contata giusta fin dall’inizio, ma c’era voluto moltissimo tempo per fargli confessare il furto in quella rosticceria e l’assassinio della proprietaria, non casuale dato che era la sorella di uno dei due… Per quello precedente non aveva trovato il tempo di festeggiarlo come da tradizione con la sua professoressa del cuore, e questo lo seccava. Bisognava rimediare. Invitarla o no a prendere il suo alcolico preferito? Il rischio di ricevere un no era molto alto, probabilmente aveva una lezione in questo momento, o tornata a casa l’avrebbero accolta le braccia di suo marito (non le sue) e una Livietta ormai troppo grande per farlo. Lui invece se fosse andato a pranzare a casa sua sarebbe stato accolto da una sedia, un tavolo, un divano, un televisore ma nessun essere umano, nessun “Amore!” detto con quella voce un po’ roca, ma terribilmente sexy, ma neanche un “vabbuò” di un bambino che amava da morire. La sua ex moglie l’aveva portato via per un week end ma lui aveva tanta paura che non si sarebbe limitata a quello.

-..come vi dicevo, Pirandello è molto interessato al rapporto tra vita e forma nonché alle differenze tra persona e personaggio, che lui considera più autentico.- da un’occhiata in giro per la classe e vede Sabrina distratta –Mi sai dire, Migliasso, quale opera di Pirandello inizia con un uomo che si preoccupa del suo naso che pende da un lato?- silenzio a parte qualcuno che cerca di suggerire “Uno…” ma non arriva alla persona giusta. Sta per dire quel termine che terrorizza studenti di ogni parte del mondo, ma il solito suono salva la malcapitata giovane.
Intervallo, quindi può guardare il telefonino un attimo, così che possa vedere se Renzo le ha lasciato qualche messaggio, aveva quel maledetto colloquio con quel tizio del quale non ricordava il nome… in un attimo i ragazzi sono rientrati e la lezione deve ricominciare. E’ quasi dispiaciuta, le sembra di aver dimenticato qualcosa ma è abituata a essere smemorata per cui non ne fa un dramma.

Un singhiozzo interiore è quello che scuote l’uomo con la giacca grigia, un po’ retrò, come il suo stile galante nei confronti delle donne, o meglio di una donna.
Camilla, che per lui ancora nome non aveva, ma forse la sua anima conosceva da sempre, lo guardava con fare scocciato in attesa che aprisse la porta per entrare e verificare le cause e gli aspetti di quell’omicidio. Chi era il commissario tra i due? Molto spesso, da quel giorno in poi, si era sentito come sei lei fosse entrambe le cose: sia professoressa, perché gli insegnava moltissime cose, culturali e umane, sia commissaria. La immaginava benissimo vestita in divisa (magari aderente, aggiunge una parte non troppo remota del suo corpo) lei davanti alla scrivania con il suo fare sicuro e lui dietro, a quel mobile e a lei, a tormentarla con deduzioni stupefacenti.
Sistema le carte sulla sua scrivania, un caso appena risolto e senza di lei, un sacrilegio, una tortura non vederla passare “per caso” sul luogo del delitto, non vedere la sua amata testardaggine che nascondeva una profonda e umile conoscenza delle sue stesse capacità e un mix di sesto senso innato. Ogni caso era stato buono per gettarle qualche indizio
–Un po’ demodè…-
-Deliziosamente demodè…-
e le aveva lanciato uno di quegli sguardi chiari ma ambigui, poteva essere un semplice complimento ma era chiaro fosse ben di più. Dopo poco tempo (troppo!) aveva provato a baciarla e dopo ancora meno le aveva chiesto –Sei ancora innamorata di tuo marito?- ma lei aveva risposto con un anagramma, sgusciando abilmente, com’era solita, dalla tela del suo ragno. Un giorno non aveva retto e le aveva confessato tutta la verità sui suoi sentimenti, invitandola a casa e accogliendola in maglia bianca e pantaloni larghi, semplicemente com’era e aveva studiato tutto nei minimi sudati dettagli, lei non aveva intuito niente, preoccupata perché aveva ferito la sua amica Bettina… non aveva capito fino a quando non le aveva detto esplicitamente –Credo di essermi innamorato di te…- con un tono come se avesse confessato un delitto (quello del suo e del di lei cuore) come una cosa sbagliata, cosa che in fondo era, perché lei aveva un marito, una figlia, una famiglia e lui, niente. Si erano sfiorati per un attimo, aveva creduto quasi che sarebbe restata lì, in quel momento aveva pensato che lo amasse anche lei.
E poi senza una precisa ragione, un giorno, dopo la solita fretta che lo aveva portato a finire molti vermuth in solitudine, trattenuto dalla vergogna dal non aspirare il suo bicchiere dove si posavano le sue labbra, cosa che lui non poteva fare, track, era successo tutto. Un camioncino galeotto che la stava per investire, la sua pronta presa per salvarla, la vicinanza improvvisa, i loro visi si erano avvicinati a ralenti per poi fondersi in una passione repressa da troppi anni. E quindi, classico epilogo, lei era fuggita.
Ricordava ogni singolo abbraccio, quando a lei mancava la forza di fingere che andasse tutto bene, che un cadavere di una persona che conosceva fosse una cosa normale, accettabile; ogni volta che il suo corpo l’aveva sfiorato in carezze, baci (sulla guancia o al massimo sulla fronte), la sua schiena contro il suo petto, quando gli aveva permesso di prenderle le mani per qualche secondo, di sfiorarla, di stringerla, di dire che andava tutto bene e fingere per un attimo di essere lui l’eroe, il suo, il suo uomo e lei sua, niente Renzo o altro.
E un altro solo bacio in quegli anni di amore sofferto, anche questo non spinto esclusivamente dal desiderio di due persone che semplicemente si amavano ma da circostanze collegate a ciò che li aveva uniti, un’indagine, dove volevano che lui fosse il colpevole, ma così non era e lei lo sapeva e l’aveva aiutato a spiare quella casa dove non dovevano essere e allora.. –Vieni, mimetizziamoci- l’aveva presa per un braccio e lei era stata immobile tra le sue braccia, in sua balia, si era lasciata trascinare su quella panchina dove le cose si erano evolute velocemente e le aveva preso il viso tra le mani per baciarla con la solita passione… e quella volta lei non era scappata ma non appena i poliziotti erano spariti ecco che era tornata ciò che era, purtroppo, moglie (di un altro) e madre, di conseguenza responsabile e impegnata.
-Quanto mi hai fatto soffrire, professoressa…- si dice tra sé.
Tutte le volte che lo aveva abbandonato, lasciato solo, che l’aveva vista baciare suo marito o preoccupata per Renzo, quelle (per fortuna) rare occasioni che si erano ritrovati a parlare tra le righe del fatto che lei facesse l’amore con suo marito (che cosa strana!). Il non mostrarsi gelosa quando parlava di altre donne, quando lo vedeva con altre, tutti i suoi sforzi erano inutili, lei non reagiva. Non sapeva come sarebbe andato avanti ma in fondo ogni giorno se n’era preoccupato e quello dopo era ancora vivo, con la speranza di rivederla e non solo quello. Di lì a poco sarebbe entrato Torre e gli avrebbe detto “Dottò…” ma non era abbastanza concentrato per studiare un caso.

Lasciami fare come se non fosse amore, ma per errore chiudi gli occhi e pensa me…

Suona la campanella e i ragazzi sorridono alla prof prima di alzarsi dalle sedie e dire, in un coro in disaccordo -A domani!-. Camilla curva a sua volta le labbra in un piccolo sorriso, guarda l'ora, non è in ritardo, ma Renzo dovrebbe già essere arrivato. Guarda verso la strada alla ricerca della macchina ma ne vede una di un altro modello che ha avuto modo di conoscere già, nel suo soggiorno a Torino. Un uomo la sta guardando con un accenno di gioia ma molta più malinconia, lei non sa con certezza quali pensieri gli stiano scorrendo per la testa però potrebbe immaginarlo. Il suo nome suona sempre come un miracolo piovuto dal cielo, sulle labbra di lui.
-Camilla...- un breve scambio di sguardi, poi un sospiro.
-Gaetano..! Ma che ci fai qui?- l'inizio delle loro conversazioni sembra molto banale, ripetitivo, invece si tratta semplicemente dello stesso problema che non vogliono risolvere, anche per paura che dopo potrebbe cambiare qualcosa? La passione trattenuta potrebbe implodere e svanire? La donna si domanda questo quando il suo cuore manca il solito battito sentendolo.
-Pensavo a te...-
È stato un attimo ma è bastato. Si alza dalla sedia tra lo sconsolato e lo scocciato, cercando di cacciare l'idea di lui dalla sua testa... perché voleva vederlo? Basta, hanno avuto anni senza saperli sfruttare a dovere, occasioni infinite, eppure se non è successo nulla di concreto significa che non è destino, o, meglio ancora è destino che loro restino in questa sorta di stallo all'infinito. Si alza dalla sedia, prende distrattamente le sue cose e per poco non dimentica il telefono, ma eccolo qui e c'è qualcosa a attenderla.

sto pensando a te

Merda, dice nella sua testa automaticamente, gli antropologi dovrebbero dimostrarlo che non sia ha colpa di questi, che Pirandello definirebbe pensieri bastardi; sono automatici, diretti, inevitabili o quasi, come uno starnuto e come... pensare a lui. Sale sul tram, ormai ha rinunciato a aspettarlo (ma Renzo o l’altro? Non si risponde).

Silenzio totale, oscurità. Ansie, desideri trattenuti, paure, dolore, amore. Quelle mura racchiudevano tutto questo, e sarebbero state le silenziose testimoni di un possibile delitto, già commesso, tanti anni fa.
-Gaetano, per favore richiamami! Ho bisogno di parlare con te!- ma nessuno risponde, nessuno ascolta. Solo bianco e un piccolo raggio di sole, proiettato sulla parete.

       *Spazio autrice*:
questa storia è nata non appena è finita la serie televisiva e è stata scritta, soprattutto la prima parte, sui tram e le metro di Milano (gli unici momenti disponibili) in direzione Università xD col cellulare per poi incollare le varie parti sul pc e nelle "vacanze" avere modo di sistemarle... questo perché è rinato il mio amore per la scrittura e ho dovuto trovare un compromesso... detto questo...

Ho messo tra gli avvertimenti
-OOC perché per i personaggi, specialmente Gaetano, ho usato influssi provenienti anche dai libri di Margherita Oggero, che mi sono sembrati più crudi della versione televisiva, e influenze derivate dall'immagine-personaggio del suo attore, per cui ho approfondito la loro psicologia, cercando di partire dagli originali, ma non vorrei che a qualcuno paressero troppo diversi, per cui ho preferito avvertire ^^ specialmente, anticipo (tanto non è una gran sorpresa) che ci sarà un vicequestore particolarmente canterino xD
-Tematiche delicate perché nel corso della storia saranno trattati argomenti quali quelli che dovrebbe affrontare chi lavora dalla parte della giustizia, ovvero morte violenta (nel senso di non naturale) e riflessione dei personaggi sulla mentalità criminale, nonché rari momenti di descrizione dell'omicidio con tanto di note sulla causa della morte (in stile CSI) essendo la mia versione della storia un misto tra commedia d'amore/mistero.
Per finire, le citazioni presenti nell'ordine, sono tratte da:
*Già ti guarda Alice, di Tiziano Ferro
*Sono solo canzonette, di Edoardo Bennato (come già citato nel testo)
*Camilla a lezione parla di "Uno, nessuno e centomila", bellissima opera di Luigi Pirandello (citazione necessaria e giustificata, essendo Camilla una prof ^^)
*Maledetta primavera, di Loretta Goggi (da cui è tratto anche il titolo di questo capitolo)
*"pensieri bastardi" è un termine usato da Pirandello nell'opera teatrale "Ciascuno a suo modo"

Concludendo, la presenza di queste citazioni dipende da due fattori: nel caso delle canzoni, mi hanno ispirato nella composizione di alcune parti o dell'intera storia; nel caso della altre, come per Pirandello, derivano dai miei studi, quindi prossimamente troverete molte rimenescenze del mondo greco (esame Letteratura greca) e più avanti sul mondo del cinema (Storia e critica del cinema) xD per quanto riguarda l'autore siciliano sarà ampiamente citato essendo il mio drammaturgo preferito e argomento della mia tesi ^^

Al prossimo capitolo, e fatemi sapere cosa ne pensate, grazie ^^

  
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