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Autore: Yuki Kiryukan    12/02/2014    3 recensioni
Disperazione e paura. Sono queste le cose che la dodicenne Yuuki ricorda della notte nella quale i suoi genitori morirono.
Non sa chi ne sia l'artefice, tanto meno il perché di tale strage. C'era solo il sangue, il buio, la paura ed una Luna Rossa che illuminava i cadaveri.
Sono passati cinque anni e da quel massacro Yuuki ha ottenuto la capacità di vedere i morti.
Ha fatto di tutto per lasciarsi quel trauma alle spalle e andare avanti, ma ancora non sa che un'altra catena di eventi sanguinari la porterà faccia a faccia con la verità nascosta dietro quella notte.
Per andare avanti non potrà che affidarsi ad una sola cosa; al significato del suo stesso nome: "coraggio".
Dal capitolo 23:
Yuuki aveva avuto due nuovi inizi.
La prima volta che si era inabissata nel buio, prigioniera delle proprie paure, era stato Rain a riportarla alla luce, aiutandola a rimettersi in piedi.
Era stato il suo coraggio.
La seconda volta, quando era stata inghiottita di nuovo dal vortice oscuro per colpa di Rain stesso, era stato Kyo a farla risorgere.
Era stata sul punto di tramontare per sempre ma Kyo era stato la sua nuova luce.
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Carissimi! ^^ Posto questa sera perché domani ho la giornata piena e non avrei fatto in tempo! Quindi ecco qui il capitolo! :D
Perdonatemi se anche in questo capitolo non succedono troppe cose, ma bisogna ancora fare il punto della situazione! ^^''
Spero comunque che sia di vostro gradimento, fatemi sapere! ;)
Un bacione enorme, ci sentiamo giovedì prossimo!
Yuki!




      
             



                                                                                          D
ove indica il cuore
                                                             
                                                                                                                         ***




                                                                                                                                                                       "
Conta il viaggio che il sogno ti fa fare.
                                                                                                                                                                                   Conta non stare mai fermi,
                                                                                                                                                              non importa dove arrivi, tanto poi devi ripartire."

                                                                                                       
                                                                                                                                                                                                                Vasco Rossi








Il giorno della partenza era arrivato.

Per l'agitazione Yuuki si era svegliata prima dell'alba e non era più riuscita a prendere sonno. E non solo lei: aveva sentito Jade trafficare in cucina ad un orario indecente; proprio lui che avrebbe passato a letto gran parte delle sue giornate. Shika camminava senza sosta per casa dalle prime luci del mattino, a fare chissà cosa. 

Di solito, era sempre Nix quello che si alzava per primo. Lo trovavano sempre in cucina, vestito e intento a preparare il suo amato the, con la tavola già apparecchiata per fare colazione tutti insieme. 

Il ricordo fece sorridere Yuuki, che si riempì di amara tristezza. Si alzò dal letto e si diresse in bagno per prepararsi.

Non c'era stato bisogno di indugiare sulla scelta dei vestiti: sapeva già cos'avrebbe indossato. Una volta pronta, si guardò allo specchio e si passò una mano tra i capelli scuri. Le arrivavano sotto le spalle; erano cresciuti proprio un sacco.

I capelli rappresentavano la promessa con la sua defunta madre. Un pegno in sua memoria. 


"I tuoi capelli sono così morbidi e lisci, Yuuki! Lasciali crescere e sarai ancora più bella. Alla mamma piace tanto pettinarti!"



Ricordava ancora le carezze che le donava. Così dolci e confortevoli. Per questo le faceva male tagliarli, dopo la fatica che avevano fatto a crescere.

Eppure il suo cuore era deciso.

Dal mobile del bagno prese le forbici professionali che Shika aveva comprato anni prima, comprese in un set per parrucchieri. Divise la sua chioma mogano in ciocche più o meno spesse. Non era pratica di quel genere di cose e dubitava che sarebbe uscito un risultato decente.

Nonostante tutto, tagliò. 

Le ciocche scure ricaddero silenziose per terra, vicino ai suoi piedi. Ripeté l'operazione più volte fino a  dare forma ad un caschetto. I capelli le arrivavano e metà collo, lisci e pari. Tutto sommato erano venuti bene: si aspettava già di somigliare ad un carciofo e invece era graziosa. 

Era una strana sensazione. Guardare sé stessa con i capelli così corti le ricordava il suo passato, appena arrivata a casa di Nix, dopo il massacro dei suoi genitori. 
Ma era proprio per quel motivo che aveva deciso di tagliarli. 

Rain... ricominciamo da quel giorno di cinque anni fa. Il giorno in cui mi hai salvata. Tu hai detto che era tutta una finta per guadagnarti la nostra fiducia eppure... io voglio ancora credere che quel ricordo sia autentico.

Voglio credere nei sentimenti che ho percepito quando mi hai abbracciata. Voglio credere nelle tue parole di conforto. 

Voglio credere in te. 

Quindi... ricominciamo. Quella volta tu mi hai salvata, ma adesso voglio essere io a salvare te. 


Sorrise e la sé stessa dello specchio sembrava contenta per lei. Pulì il bagno, finì di sistemarsi e controllò la sua borsa. Poi, prima di uscire dalla sua stanza, guardò le foto che teneva sulla scrivania. 

Una era di gruppo, l'altra ritraeva lei e Rain da soli. Osservò le loro espressioni allegre. Persino Rain non si poteva negare che fosse contento. Quelle foto ritraevano solo menzogne? A detta di Rain sì. Lei avrebbe fatto di tutto per non far perdere significato a quei momenti. 

Accarezzò la superficie della foto con le dita, in direzione del viso di Rain. 


  << Io ti ho sempre detestata, Yuuki! >> 


La sua voce le risuonò nelle orecchie ma fece meno male del solito. Perché adesso era decisa a riportalo indietro. Accarezzò anche il volto sorridente di Nix, che in quella foto appariva così allegro e rilassato.   << Ce la metterò tutta, Nix >>  promise.

Uscì chiudendo la porta alle sue spalle. Scese in salotto dove Jade e Shika erano già pronti. Come si aspettava, le espressioni che assunsero nel vederla furono piene di stupore e incredulità.

  << Yukki... che hai fatto ai capelli?! >> esclamò Jade indicandola.

Lei si toccò le ciocche corte, un po' in imbarazzo  << Emh... gli ho tagliati >> 

  << Questo lo vedo! Ma... perché? >> 

Si strinse le spalle  << Sentivo il bisogno di farlo >> 

Shika invece sembrava commossa. Yuuki si ricordò di averle confidato quanto tenesse a farsi crescere i capelli in memoria di sua madre. La bionda doveva essersi accorta del suo enorme sacrificio. 

  << Non sarà l'inizio di tendenze autolesionistiche?! >> stava farneticando Jade  << Si comincia col tagliarsi i capelli e... >>

  << Non dare retta a questo idiota. Ti stanno bene, Yuuki >> disse invece Shika con un sorriso amorevole e pieno di comprensione.

  << Mica intendevo dire che le stessero male! >> si difese il ragazzo mettendo il broncio  << Sei molto carina, Yukki, davvero! Solo... non me l'aspettavo >> 

Yuuki rise  << Non preoccuparti, Jade! Non arriverò a tagliarmi le vene se è quello che ti interessa sapere >> 

Anche gli altri due risero. Poi la bionda notò cosa indossasse la più piccola sotto il cappotto. Sgranò gli occhi  << Yuuki... ma quella... >> 

Lei non perse il sorriso  << Ah, l'uniforme dici? >> 

Era la divisa rossa e nera che Shika aveva cucito per la squadra. Quella che Rain rifiutava sempre di indossare, lamentandosi di quanto fosse scomoda e "con troppi bottoni".

Anche Jade era basito. Rabbuiandosi disse:  << Quella divisa ormai non... >> 

  << No, nessun "ormai", Jade! >> si oppose Yuuki, battendo un piede per terra e lasciando stupiti gli altri due  << Non stiamo forse andando in missione proprio perché per noi non esiste nessun "ormai"?! Non vogliamo riportare indietro Rain perché non ci siamo arresi? >>

Il ragazzo era rimasto di stucco.  << Si... si, certo >>

  << Allora non dire "ormai"! >> lo pregò Yuuki   << Altrimenti Rain sarà sempre più distante! >>

Lui alla fine si sciolse in un sorriso. Abbracciò la più piccola e le scompigliò i capelli  << Hai ragione, scusa >>

Shika aveva gli occhi lucidi  << Ora che ci penso... indossavamo tutti quell'uniforme quando è successo >>

Yuuki e Jade capirono al volo: la morte di Nix e il tradimento di Rain.

Nix era morto indossando la divisa che rappresentava il loro gruppo, ucciso da una delle persone a cui avrebbe affidato anche la sua vita. Rain li aveva traditi indossando quello stesso simbolo di fiducia. 

Il destino sapeva essere davvero crudele.

Lasciarono cadere il discorso perché il rumore di ruote che stridevano, li avvisò che i loro nuovi compagni di missione erano arrivati. Shika andò ad accoglierli per prima. Jade e Yuuki la seguirono. 

Maoora era allegra spumeggiante. Chissà per quale motivo poi. Salutò Shika con un bacio sulla guancia e Jade con un abbraccio. Non appena vide Yuuki le corse incontro e la prese a braccetto  << Yuuki! Ti sei tagliata i capelli! Ti stanno benissimo! >>

  << Ah, grazie >> rispose lei con un sorriso, un po' disorientata da tanta esuberanza. Non sembrava per niente che si conoscessero solo da ieri  << Sei troppo gentile Maoora >> 

  << Eh? Ma è vero! Non è così fratello? E voi Kyo, Strauss? Che ne dite? >> 

Yuuki divenne rossa come un pomodoro quando lo sguardo dei tre ragazzi si poggiò su di lei. Odiava essere al centro dell'attenzione.

  << Certo >> convenne Kayen con un sorriso "da seduttore"  << Sei davvero graziosa, Yuuki >>

Lei ringraziò con un sorriso di circostanza e poi, inconsciamente, guardò in direzione di Kyo. Non che fosse affamata di complimenti, ma a questo punto ci teneva a sapere la sua opinione. Forse sbagliava, ma le parve che sul viso dell'Esorcista ci fosse un lieve rossore.

Mantenendo la solita espressione impassibile, Strauss disse:  << Il caschetto le incornicia bene il volto >> 

Presumendo fosse un complimento, Yuuki rispose:  << Grazie >> 

Sviando la domanda, Kyo fece:  << Come mai questo cambiamento? >> 

Yuuki si sentì arrossire ancora di più e non ne capì il motivo. Forse perché gli occhi castani dell'Esorcista erano più perforanti del solito.

O semplicemente perché è Kyo.

Cercò di non pensarci e rispose:  << Beh, sentivo di doverlo fare. Una specie di... come posso dire... pegno >> 

L'Esorcista corrucciò la fronte  << Ancora Otomi? >> 

La ragazza sobbalzò dal tono gelido che aveva assunto la sua voce. "Ancora"? Ma se la missione non era ancora cominciata.

  << Non solo >>  rispose  << Anche per me stessa >> 

Ed era vero. Non avrebbe più pianto, non sarebbe più fuggita. Rain le aveva dato il coraggio, e poi glie l'aveva strappato via quando se n'era andato. Kyo le aveva donato la luce per crederci di nuovo. Per rialzarsi un'altra volta. 

Adesso doveva dimostrare di esserne degna. 

Dopo gli ultimi accertamenti, salirono in macchina e si diressero verso la stazione. 

  << Klaus mi ha fatto avere i nostri biglietti >> disse Kayen sventolando una busta  << Siamo diretti a Mundred City, signore e signori: l'ultimo luogo di avvistamento delle Ali Nere. Dovremmo darci da fare >>

Salirono sul mezzo e si divisero nelle rispettive cabine letto adiacenti. Le tre ragazze da una parte e i quattro ragazzi dall'altra. Ci sarebbero volute otto ore prima di arrivare. Mangiarono tutti insieme nella cabina dei ragazzi, che era quella più grande. Klaus aveva pagato la prima classe e avevano tutti i comfort possibili. 

  << Io credo bisogni fare il punto della situazione >> esordì ad un certo punto Kayen  << Ad esempio... cosa sappiamo delle Ali Nere? Sapete, vorrei evitare che ci facessero il culo... >> 

Shika si lisciò una ciocca di capelli  << Praticamente... nulla >> sospirò.

  << Sembrerà banale >> intervenne Yuuki  << Ma hanno davvero delle ali nere. Quando... >>  prese un grande respiro  << ...Quando li abbiamo incontrati, le hanno fatte spuntare dalla schiena >> 

  << Vero >> convenne Jade annuendo  << Me lo ricordo >> 

  << Oh, come degli angeli della morte >> fece Maoora. 

Nel sentirla, Yuuki rabbrividì perché anche lei aveva pensato la stessa identica cosa. 

Kayen appuntò l'informazione su un blocknotes  << Bene. Quindi sappiamo che possono volare >> 

  << Questo è un problema >> intervenne Kyo  << Sia per affrontarli che per catturarli. Il loro vantaggio aereo non sarà facile da compensare. Anche Otomi può farlo? >> 

Nel silenzio creatosi, fu Jade a rispondere  << Si. Ne è capace anche lui >>

  << Quindi metà del suo sangue demoniaco veniva proprio dal clan delle Ali Nere >> soffiò Kyo  << In fondo era prevedibile >> 

Nessuno rispose. Scese nuovamente il silenzio. Yuuki strinse i pugni: non sapeva cosa ribattere all'osservazione di Kyo. Anzi, non c'era semplicemente niente da ridire.

  << Le Ali Nere >> intervenne ad un certo punto Strauss  << Si dice siano il più antico clan di Sangue Puro esistito. Persino si crede che siano stati loro a originare le altre razze demoniache. Come i Sangue Puro delle Zanne Bianche, anche loro si nutrono di carne e sangue umani. Di aspetto sono i più simili agli umani. Sono gli unici a possedere le Ali. Si dice che il loro sangue faccia gola a molti demoni, per questo hanno una rete di alleanze non indifferenti. Tuttavia il loro effettivo potere non so dirlo nemmeno io >>

Maoora alzò le sopracciglia  << Roba da niente insomma... >>

  << Sei un'enciclopedia vivente, Strauss >> notò Jade, stupito.

Il demone non si scompose; sembrava non avesse nemmeno udito il complimento.

  << Tutte queste informazioni mi hanno abbassato il morale >> disse Kayen  << Praticamente è un suicidio >> 

Yuuki non disse niente ma aveva paura. E molta anche. Al solo ricordo di Neymar si sentiva tremare da capo a piedi. 

Ma per Rain sarebbe stata disposta anche ad attraversare l'inferno. 




                           
                                                                                                                               ***




Quella sera, il sonno di Yuuki fu popolato da incubi.

Rivisse la morte di Nix, Rain che le diceva quelle cose terribili e poi le voltava le spalle. Neymar che rideva e la misteriosa ragazza dal volto nascosto che camminava lasciando piume nere al suo passaggio.

Era andata avanti così per due ore, svegliandosi in continuazione. Poi, quando finalmente era riuscita a riprendere sonno, aveva fatto un altro incubo.

C'era sempre la ragazza senza volto. Camminava per una via buia e Yuuki la seguiva. 

Man a mano che camminavano Yuuki vedeva i cadaveri dei suoi compagni: i corpi mutilati di Jade, Shika, Kayen, Maoora e Strauss erano ammucchiati da un lato fino a formare una piccola montagna. C'erano persino i cadaveri dei suoi genitori. 

Si accorse con orrore che la ragazza misteriosa camminava con qualcosa nella mano sinistra: la testa mozzata di Nix. La impugnava per i capelli, facendola dondolare. Sanguinava ancora, lasciando piccole macchie rosse a terra.

Yuuki avrebbe voluto urlare ma aveva le labbra cucite da un filo di ferro.

Poi, vide che più avanti c'era Rain. Con un ghigno sul volto, immobilizzava Kyo in una presa d'acciaio. Con movimenti precisi e lesti gli spezzò l'osso del collo.
Kyo cadde a terra proprio di fronte a Yuuki. Tutto si faceva buio.

Non potendo urlare, la ragazza avrebbe voluto almeno chiudere gli occhi per non dover assistere a quel massacro ripugnante. Ma degli spilli le tenevano ferme le palpebre. 

Rain aveva gli occhi del colore del sangue:  << Soffri? Questa è la realtà >> 




Si era svegliata con la nausea e in un mare di sudore. Il sapore salato delle lacrime in bocca. Probabilmente aveva anche urlato ma per fortuna Shika e Maoora dormivano profondamente.  

Si alzò dal letto e lasciò di corsa la cabina letto. Corse in bagno dove fece appena in tempo a raggiungere il water che vomitò tutto quello che aveva mangiato.

Le immagini orribili che aveva visto in sogno erano così vivide che aveva il terrore persino di chiudere gli occhi. 

Restò in bagno finché i conati non si furono calmati. La nausea c'era ancora ma si sentiva così vuota che non avrebbe avuto più nulla di rimettere. Barcollò fino ai corridoi del treno per tornare alla propria cabina. La testa le girava e sudava freddo. Si accostò ad una finestra e aprì la ribalta per prendere un po' d'aria.

Fu investita da un'ondata di gelo ma poco importava: si sentiva un incendio dentro e nemmeno la neve sarebbe riuscita a farle riacquistare un minimo di pace interiore. 

Prese grandi respiri. Un giramento di testa più forte dei precedenti le fece perdere l'equilibrio. Si era già preparata all'impatto col pavimento quando qualcosa l'afferrò per il braccio, sostenendola.

Yuuki aprì gli occhi a fatica e, benché la vista fosse appannata, lo riconobbe:  << G-grazie per l'aiuto...Kyo >> 

Lui la rimise in piedi   << Che hai? Non ti senti bene? >> 

La ragazza si aggrappò alla parete. Prese un grande respiro nel tentativo di regolarizzare il ritmo cardiaco  << Niente di preoccupante... >>

Mentre parlava si sentì una sua mano sulla fronte.  << Sei calda ma non hai la febbre. Dovresti sdraiarti, stai sudando freddo >> 

Si offrì di riaccompagnarla in cabina e Yuuki non protestò: aveva paura di svenire di nuovo. L'aveva preso sottobraccio e camminavano l'uno affianco all'altro   << Come mai sei sveglio anche tu? >> chiese. 

  << Ho sentito dei rumori e mi sono preoccupato >> spiegò. Poi aggiunse, quasi dovesse giustificarsi:  << Ho il sonno molto leggero >> 

Yuuki rise sommessamente  << Beh, menomale allora. Credo che sarei rimasta lì per terra fino a domani mattina se non ci fossi stato tu >> 

Kyo rispose dopo diversi secondi:  << Se sei ancora così instabile, forse sarebbe stato meglio aspettare un po' prima di andare in missione >>

  << No >> negò immediatamente lei, scuotendo il capo  << Non abbiamo tutto questo tempo >>

  << A malapena ti reggi in piedi, Yuuki >> le fece notare con serietà. 

  << Sto bene >> e, per conferma alle sue parole, lasciò la presa sul suo braccio.

Kyo corrucciò la fronte  << Non mentirmi >> 

  << Dico sul serio. Oggi è stato un caso, davvero. Io... >>

  << Otomi non vale tutto questo! >> scappò detto all'Esorcista.

Yuuki sgranò gli occhi. Per la sorpresa era rimasta letteralmente a bocca aperta.

  << Dopo tutto quello che ti ha fatto, dopo averti quasi azzerata... non merita anche di farti trascurare la salute! Un viscido traditore del suo calibro, un demone dal sangue così sporco, non... >>

Ma uno schiaffo gli impedì di continuare. Kyo trattenne il fiato perché davvero non se lo aspettava: Yuuki l'aveva schiaffeggiato. 

La ragazza ansimava. Le goti paonazze. La mano che le bruciava. In realtà non avrebbe voluto: Kyo non lo meritava, dopo tutta la sua gentilezza. Ma il suo corpo si era mosso da solo.

  << S...scusa >> biascicò  << Scusa ma... non parlare male di Rain! Ti prego! Tu non lo conosci! Non puoi giudicarlo! >> 

  << Non mi serve conoscerlo >> ribatté Kyo con lo sguardo tagliente. La guancia si era arrossata   << Ha tradito. Ha ucciso uno dei vostri. Non è abbastanza? >>

Yuuki non voleva sentirle quelle cose. Erano come spine che le si conficcavano nel cuore. 

  << Kyo... sai che io posso vedere le anime dei defunti, no? >> fece di punto in bianco. L'Esorcista non rispose e lei continuò:  << Proprio per questo motivo ho imparato a conoscere anche le anime dei vivi. Diciamo che sono un'empatica. Riesco a capire i loro sentimenti, la loro sincerità >>

Alzò lo sguardo e lo incatenò a quello di Kyo  << Nel tempo che ho trascorso con Rain, anche se lui ha detto che era tutta una menzogna... lo sentivo. Sentivo che era sincero. Proprio come adesso sento i tuoi sentimenti e capisco che sei davvero preoccupato per me. Ti ringrazio davvero tanto per questo >> 

Fece una pausa e prese un grande respiro.  << E voglio credere di non essermi sbagliata. Non solo in Rain, voglio credere anche in me >> 

Kyo non aveva detto una parola. Troppo scioccato da quanto udito. Si limitò a stringere i pugni, per non commettere azioni di cui si sarebbe sicuramente pentito. In quel momento avrebbe voluto baciarla; divorare le sue labbra fino a farle dimenticare il nome del mezzo-demone.  << Farai meglio a tornare in cabina >> si limitò invece a dire.

Yuuki sobbalzò  << Eh? Ah si, hai ragione. Emh... grazie ancora per l'aiuto >> 

Si allontanò e rientrò nella propria cabina facendo meno rumore possibile per non svegliare le dormienti. Anche Kyo, dopo averla osservata sparire fece lo stesso.

Nessuno dei due si era reso conto che due occhi li avevano spiati nell'ombra e che subito si erano ritirati per non essere scoperti.






                                                                                                                         ***


                           

                                                                                  C
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