Anime & Manga > Mahō shōjo Lyrical Nanoha
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Autore: Diavolo Bianco    14/02/2014    5 recensioni
San Valentino è la festa degli innamorati, ma il lavoro molto spesso rovina quei dolci momenti di coppia. Fate riuscirà a tornare da Nanoha? Oppure la ragazza passerà un San Valentino in totale solitudine?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Fate T., Nanoha T.
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zero distanza

-Mi spiace davvero tanto.-
“Non fa niente, Fate-chan.” Dice piano Nanoha fissando lo schermo fluttuante davanti a lei.
-Però domani è San Valentino e…-
“Non preoccuparti, recupereremo l’anno prossimo. Concentrati sulla missione e fai attenzione.” L’Enforcer annuisce lentamente.
-D’accordo… a presto, Nanoha. Ti amo.-
“Ti amo anch’io, Fate-chan.” La chiamata termina. Nanoha fa un respiro profondo mentre osserva l’orologio sul comodino. Mancano pochi minuti a mezzanotte. Dato che domani Fate non ci sarà, pensa che potrebbe andare ad aiutare i suoi genitori al Midori-ya. Ormai ha già preso un giorno libero e non vuole passarlo in casa da sola. Nanoha si infila sotto le coperte del suo grande letto. Le sembra così vuoto. Guarda il lato che solitamente occupa Fate. La tristezza nel suo cuore aumenta. Si stringe in forma fetale e seppellisce il viso nel cuscino. Il silenzio della casa la sta assordando. Vivio è via con la scuola e tornerà soltanto tra qualche giorno. Nanoha è sola. Sospira di nuovo e si costringe a dormire.
 
Il teletrasporto fa comparire Nanoha esattamente davanti al Midori-ya. Uminari City, Terra. Fa un respiro profondo ed entra. Sua madre sta mettendo un paio di rose rosse in un vasetto al centro di un tavolino.
“Buon giorno e benvenuto al… Nanoha! Sei qui!” Esclama Momoko accorgendosi di lei. Si avvicina velocemente e l’abbraccia. Nanoha ricambia il gesto con un sorriso felice. Suo padre esce dalla cucina con in mano un cucchiaio sporco di cioccolata.
“Tesoro! Non credevamo di ricevere una tua visita proprio oggi…” Il suo viso diventa improvvisamente serio e indagatorio. “Non è che Fate-san ti ha lasciata?!”
“Assolutamente no! È in missione.” Risponde Nanoha divertita dalla perenne iperprotezione di Shirō. I suoi genitori si sistemano dietro al bancone e lei si siede su uno sgabello.
“Allora perché sei qui?” Domanda sua madre accarezzandole i capelli raccolti nella solita coda laterale.
“Non avevo voglia di starmene a casa da sola e così ho pensato di venire a darvi una mano. È San Valentino e probabilmente sarete pieni di prenotazioni.”
“È gentile da parte tua. Però oggi io e tuo padre vogliamo prenderci un giorno libero.”
“Ah… quindi per oggi chiuderete il Midori-ya…”
“Al contrario! Questa è una delle festività che ci fa guadagnare di più! Abbiamo già chiesto ad un amico di occuparsi del locale durante la nostra assenza.” Spiega suo padre prima di tornare in cucina. Quando ritorna è accompagnato da un uomo basso e tarchiato, con un paio di occhiali a fondo di bottiglia e una testa completamente priva di capelli.
“Nanoha, questo è Haroko Tanaka.” Dice Momoko. L’Istruttrice tende la mano all’uomo.
“È un piacere conoscerla, Tanaka-san.” Sorride cordiale. Lui le stringe la mano con fermezza.
“Lo stesso vale per me, Takamachi-san.”
“Bene, adesso lasciamo tutto nelle vostre mani.” Esclama Shirō slacciandosi il grembiule e andando verso sua moglie. “Andiamo, amore. È da un po’ che non ci prendiamo del tempo per noi.” Lei ride e lo bacia teneramente.
“Con piacere, tesoro.” Si prendono per mano e raggiungono la porta. Momoko si volta verso l'uomo basso e pelato.
“Haroko-san, potrebbe mostrare a Nanoha quello che deve fare?”
“Certo.” La coppia se ne va. L’Istruttrice ride leggermente. I suoi genitori non sono cambiati di una virgola. Si comportano ancora come due sposini. “Vieni.” Segue Haroko nel magazzino. Si fermano davanti a degli scatoloni pieni di bottiglie di vino e sacchetti di caramelle. “Devi portarle sul tavolo davanti al locale.” Spiega prima di andarsene. Nanoha alza un sopracciglio e poi si concentra sul suo compito. Prende una scatola e comincia a fare avanti e indietro. Finisce dopo sette giri e si ferma un attimo per riprendere fiato. Si sente sfruttata. Haroko ha l’aria di chi fa fare tutto agli altri e forse è proprio per questo che è parecchio sovrappeso. Lo guarda. Sta sorseggiando una cioccolata calda mentre legge un giornale seduto ad un tavolo. Nanoha sta per richiamarlo, ma lui la precede. “Molto bene, Nanoha-san. Adesso sistemi i prodotti sul tavolo e cerchi di venderli. Tutto chiaro?” Haroko non stacca nemmeno gli occhi dal quotidiano. L’Istruttrice mantiene la calma, anni di allentamento militare, e annuisce. Non ha voglia di discutere, dopotutto è il suo giorno libero. Parlerà più tardi di Haroko con i suoi genitori. Esce dal Midori-ya. Osserva la tovaglia bianca che copre il tavolo e i palloncini a forma di cuore legati alle sue gambe. Annoda i sacchetti di caramelle ai colli delle bottiglie di vino e le poggia sulla tavola. Per il resto della giornata Nanoha non fa altro che ripetere la stessa frase ad ogni coppia allegra che le passa davanti.
“Una bottiglia di vino per San Valentino! Caramelle in omaggio!” Dice con voce invitante per l'ennesima volta. Due giovani si avvicinano.
“Una bottiglia, per favore.” Prende i soldi che le sta porgendo il ragazzo e gli passa l’oggetto richiesto. La ragazza accanto a lui si aggrappa al suo braccio.
“Andiamo a casa a berla!” Cinguetta felice. Il fidanzato sorride annuendo. Nanoha sospira mentre li guarda allontanarsi. Più coppie spensierate vede e più si sente sola, abbandonata. Scuote il capo e riprende a lavorare.
“Buona sera… oh…” Dal cielo cominciano lentamente a cadere dei fiocchi di neve. L’Istruttrice osserva le coppie davanti a lei.
“Uh, nevica! Fa freddo!” Esclama una donna.
“Vieni sotto il mio cappotto.” Le propone l’uomo che ha accanto e lei non se lo fa ripetere. Se ne vanno ridendo. Nanoha si porta le mani alla bocca e inizia a soffiarci sopra nel tentativo di scaldarle. La temperatura è precipitata di colpo. Ha i brividi e ad ogni soffio il suo respiro si trasforma in una nuvoletta bianca. All'improvviso delle braccia si avvolgono intorno a lei e la tirarono contro un corpo caldo.
“Vedo che non riesci proprio a staccarti dal lavoro.” Sussurra una voce familiare e delicata nel suo orecchio. Nanoha chiude gli occhi e sorride. Il cuore le batte più in fretta nel petto.
“Cosa ci fai qui?”
“Ero a zonzo e ti ho trovata per caso.” Una palese bugia.
“Una bella coincidenza.”
“Dovremmo approfittarne, non pensi? Potremmo…”
“Ehi, tu! Non importunare una mia dipendente!” Esclama Haroko uscendo velocemente dal Midori-ya. “Allontanati!” È rosso paonazzo. Nanoha ride interiormente.
“Non si preoccupi, Tanaka-san.” Dice girandosi tra le braccia che la tengono stretta. I suoi occhi viola ne incontrano due bordeaux. Rubini brillanti. Sorride. “È la mia ragazza.” Nanoha bacia Fate e le avvolge le braccia al collo. Le era mancato quel sapore di ciliegia e quel profumo di lavanda. L’Enforcer la stringe protettiva. Si separano appena per prendere fiato e le loro fronti si uniscono in un gesto d’affetto.
“...Cioè… aspetta…! Lei, tu...! I suoi genitori lo sanno!?” Chiede l'uomo allibito. Entrambe le maghe sorridono e lo guardano divertite.
“Ovviamente. Fate-chan ha dovuto affrontare otō-san per potere uscire con me.”
“E non è stato facile.” Ammette Fate. Nanoha la guarda attentamente.
“Eri tentata di rinunciare?” Riceve un bacio sulla punta del suo naso freddo.
“Ammetto che più la conversazione andava avanti e più mi scoraggiavo. Ma l’idea di rinunciare a te non mi ha mai nemmeno sfiorata. Se Shirō-san mi avesse vietato di vederti… ti avrei rapita.” Sussurra l’Enforcer. L’Istruttrice ride. Fate guarda il tavolo davanti a loro. “Cosa stavi facendo?”  
“Vendevo bottiglie di vino e caramelle.” Risponde Nanoha girandosi verso la tavola. Fa un cenno a Haroko per ripetergli che è tutto a posto e lui torna dentro il Midori-ya borbottando qualcosa. Fate si affianca a lei.
“Ti do una mano.”
“Grazie.” Lavorano fino a sera e riescono a vendere tutti i prodotti. Horako chiude il locale e le raggiunge. Per ringraziarle le regala un unico pacchetto di caramelle. “Mi potrebbe salutare i miei genitori quando tornano?” Chiede Nanoha mentre si sistema la sciarpa intorno al collo.
“Certamente.”
“Grazie. Arrivederci, Tanaka-san.” Lei e Fate si allontanano tra la folla. Camminano sotto la neve mentre si tengono per mano. “Fate-chan, che ne è stato della tua missione?”
“…Ho abbandonato il posto.” Ammette timidamente l’Enforcer.
“Non è da te. Perché l’hai fatto?” Fate prende molto seriamente il suo lavoro e quando c’è una missione pericolosa è la prima ad offrirsi come volontaria. Nanoha la ferma e guarda attentamente i suoi occhi bordeaux. Vuole una risposta.
“Per te.” Sussurra l’Enforcer avvicinando il viso a quello dell’Istruttrice. “Per stare insieme.” Le labbra si sfiorano ad ogni parola, finché la distanza non viene azzerata da Nanoha. È in punta di piedi e le sue mani stringono il cappotto scuro di Fate.
"Sciocca. Non dovevi."
"Volevo." Si sorridono con amore e poi riprendono a camminare. Raggiungono un piccolo parco e si siedono su una panchina. Fate afferra il pacchetto di caramelle datole da Haroko e lo osserva sovrappensiero. “Con tutta la fatica che hai fatto poteva almeno regalarti il vino.” Mormora iniziando a mangiare i confetti colorati all’interno del sacchettino.
“Hai ragione, ma infondo mi sono presentata qui all'improvviso e non… ehi! Le hai già mangiate tutte?” Esclama Nanoha guardandola stupita.
“Erano poche.” Si giustifica subito.
“Mou, Fate-chan! Volevo sentirne almeno una!” L’Enforcer si avvicina a lei e collega le loro labbra. Presto l’Istruttrice si ritrova una caramella in bocca, consegnatale personalmente da una lingua riverente.
“È l’ultima.” Sussurra Fate mentre si separano. Nanoha si rigira il dolce confetto in bocca.
“…È all'arancia…” Fa una smorfia. “Lo sai che non mi piace.” Brontola. L’Enforcer la bacia di nuovo e si riprende la caramella. Ingerisce la pallina zuccherata che sa di Nanoha.
“Sei proprio una bambina viziata.” Scherza. Lasciano il parco ridendo e tenendosi ancora per mano. Non smette di nevicare. Le strade si fanno sempre più bianche e le luci delle vetrine illuminano le vie.
“Grazie per essere stata con me questo San Valentino.” Dice con un sorriso Nanoha. Fate abbassa triste il capo.
“Mi dispiace non avere niente da darti.” L’idea di lasciare la missione e raggiungere Nanoha è stata così improvvisa che non ha fatto in tempo a comprare nulla e l’Istruttrice questo lo capisce. Poggia una mano sulla guancia di Fate e le sorride. Sa che la sua azione sconsiderata, eppure romantica, le costerà dei richiami e parecchi rimproveri da parte di Hayate. Forse quest’ultima sarà più comprensiva, ma sicuramente Signum non lo sarà.
“Fate-chan, va bene così. Tu sei l’unico regalo che voglio.” La rassicura con un tenero sorriso. L’abbraccia con forza e le bacia giocosamente il collo.
“…Nanoha…”
“Ti amo e voglio che tu sia per sempre il mio San Valentino.” Confessa sollevando il capo. Si guardano intensamente. L’Enforcer mette una mano dietro la nuca dell’Istruttrice, l’altra sulla sua vita e le fa fare un lieve casquè. Il loro visi sono vicini, i respiri mescolati. Hanno entrambe il batticuore.
“La sarò.” Ancora una volta fra le labbra di Nanoha e Fate c’è zero distanza.


-Parole Dovute-
Buon San Valentino a tutti! Passatelo con la persona che amate e se siete single non disperate. Tutti abbiamo un’anima gemella.
A presto!
 
  
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