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Autore: Mary CM 93    18/02/2014    0 recensioni
Premetto che sono abituata a scrivere storie con psicodrammi da film americani, omicidi ed amori sofferti, perché, anche nella vita, mi diverte fare un po' la "sturm und drang" di turno. Con questa storia, invece, voglio tentare qualcosa di scanzonato e divertente, di quotidiano, molto alla mano, con un linguaggio semplice, a volte "scurrile", ma, spero, sempre corretto. Il mio intento è scrivere qualcosa di più leggero del solito, qualcosa che si possa leggere per "cazzeggio", diciamo così. Quindi, ecco qui, una storia originale e buffa!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Partiamo, però, dal principio, perché il mio racconto inizia a farsi complicato quasi quanto il corso di Metallorganica che dovrò seguire al quinto anno. Come già detto, amo leggere, qualsiasi tipo di libro, in effetti, mi piace la letteratura in generale, tuttavia ho una spiccata preferenza per i gialli, persino i film, alcune volte passo le serate munita pop-corn e coca cola, nel buio più totale della stanza, a guardarmi una stagione intera di Criminal Minds, Ncs, Castle…insomma, amo l’azione, i thriller, la suspense. Inutile dire, però, che la mia serie preferita sia Bones, per chi non l’avesse mai seguita parla…beh, non divaghiamo, concentriamoci sui libri. Ecco, maledetti libri, se solo avessi saputo in tempo a quale tremenda sorte mi avrebbero condotta, certo mi sarei comprata tutti gli episodi di tutte le stagioni di tutti i telefilm possibili ed immaginabili. Invece: l’esordio di un nuovo scrittore, uno di gialli, perbacco, “devo correre in libreria”, mi dissi. Questo “Andrea Selsastra” sembrava aver fatto il boom, d’improvviso: all’età di quarant’anni aveva ereditato da un vecchio zio una piccola casa editrice di Milano e ne aveva subito approfittato per pubblicare uno dei suoi scritti, il quale era incredibilmente piaciuto al pubblico, tanto da vendere più copie degli scrittori italiani esordienti del momento. In libreria, in coda, con un libro dalla copertina rosso sangue, ad annusare le pagine che odoravano di “carta nuova”, indossando un giubbotto verde pisello ed una lunga gonna violacea, io, sei mesi orsono, avevo appena comprato il best seller “La moneta di Giuda” di Andrea Selsastra. E sempre io, mezz’ora dopo, sul mio letto, con il mio bel pigiamone in pail, che avevo già terminato il primo capitolo e mi affrettavo ad iniziare il secondo. “Ancora con questo pigiama antistupro? Sei veramente inguardabile e chiudi quel maledetto libro, vieni ad ubriacarti con me, e fai del sano sesso, tutto questo leggere ha fatto venire male agli occhi persino a me!” – Sara, stretta in un abitino rosa dalla spaccatura vertiginosa, aveva interrotto la mia lettura, sentenziando una delle sue cazzate, che, naturalmente, comprendeva la parola “ubriacarsi” all’interno della frase. Eppure, come aveva avuto ragione quella volta, la sventola che faceva le bolle con la gomma da masticare: avrei dovuto chiudere il mio libro e bruciarlo, invece, avevo declinato il suo invito, lasciandola al “Carlo” o “Lorenzo” di turno, per poi divorare le pagine sino a notte fonda. La mattina seguente Andrea Selsastra era ufficialmente il mio nuovo scrittore preferito: insomma, lui era geniale, il modo in cui teneva il lettore attaccato al romanzo, le figure retoriche, il lessico ponderato, i personaggi ben delineati, la trama incredibilmente complessa, il file rouge di tutta la narrazione…era, era come aver appena avuto un orgasmo. “O per favore, tu non hai idea di cosa sia un orgasmo, magari lo sapresti, se avessi passato la serata con l’amico di…mmm…” – Sara aveva appena proposto una faccia scettica riguardo al mio paragone con l’orgasmo. “Claudio, si chiama Claudio il tizio che hai portato a casa ieri notte” –avevo risposto, mostrandole il post-it ancora appeso al frigo- “E comunque tu non hai idea di cosa significhi arrivare alla fine di un libro, se è per questo, quindi non puoi sapere se il paragone sia esatto o meno!”. La biondina aveva sbuffato ed acceso il pc, pronta per connettersi a facebook, già di prima mattina: “Ehi, guarda, il tuo “libro-orgasmo”, viene presentato ed autografato direttamente dallo scrittore a Milano tra esattamente una settimana, nella libreria del centro…è scritto su di un link che hanno condiviso sulla mia bacheca!”. Mi ero appostata celermente davanti al pc ed avevo letto con attenzione l’articolo. Una settimana dopo, con una tracolla strabordante di vestiti, su di un treno lercio, beh, naturalmente c’ero io, pronta per incontrare, a Milano, il mio idolo: Andrea Selsastra. “Ma che sbatta assurda andare sin lì, tanto il libro lo hai già letto!” – aveva esordito Sara vedendomi preparare la borsa per il viaggio. Ecco, il verbo “sbattere”, cara Sara, è incredibilmente azzeccato per tutto ciò che è accaduto nei sei mesi successivi alla mia partenza.
  
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