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Autore: Killkenny    18/02/2014    0 recensioni
[Fate/kaleid liner Prisma Illya ]
"Una Mahou Shoujo condannata a combatter da sola contro le Forze Maligne lancia un disperato grido di appello... un grido che riceverà risposta.
Rinasce la Speranza per le Maghette, che d'ora in avanti... non saranno più sole."
Con questo mio inizio, resuscito un vecchio progetto straniero con lo stesso titolo, su autorizzazione dello staff originario di Space Battles.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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Disclaimer: non ricco, non giapponese, non proprietario delle serie qui elencate.
 
Risponderò ai commenti via messaggio privato, quindi niente risposte…
Nota: della serie BlackRock Shooter userò elementi e retroterra misti e/o inventati, questo per adattare meglio il mix di serie che esistono su questo particolare franchise con l’universo dell’Italian Battle Fantasia Project.
Sul forum del Progetto elencherò poi quante cose verranno cambiate e/o mescolate della serie e sulle nostre Black★Paradoxes preferite.

 
1° Capitolo:
 
Meet the Others (Parte 1).

 
(Avete Appena Preso A Pugni Chthulu?)
 
 
Mentre Akiko piangeva addosso a Fate, Nanoha volava alla maggior velocità possibile verso le due ed il mondo Reagiva alla Rivelazione, qualcun altro complottava… e si infuriava.
 
In un oscuro luogo, una figura ammantata di tenebre iniziò a parlare.
 
“Il Vessillo ha appena cercato di autodistruggersi, ma delle anomalie glielo hanno impedito.
Development, le Anomalie rischiano di interferire con la maturazione del Vessillo?” Chiese il figuro ad un suo complice di simile aspetto.
 
“Elaborazione in corso… contaminazioni nella maturazione del Vessillo… positive. Calcolo possibilità di regressione… elevate. Suggerisco di recuperare il Vessillo con un’azione di forza, Research.”
 
“Valutazione forza delle Anomalie?”
 
“Non calcolabile, distorsioni magiche a livello globale stanno rendendo inaffidabili la rete di sensori esterni della Nightmare Factory.”
 
“… recuperare il Vessillo ha la priorità. Autorizzazione all’uso di truppe d’attacco dal reparto Riscossioni concessa.”
 
 
– O –
 
 
Quando Nanoha arrivò sullo spiazzo, la situazione era addirittura peggiorata.
I giornalisti CONTINUAVANO a (cercar di) tempestare di domande tanto Fate quanto Akiko.
E, a giudicare dall’espressione della bionda, questa stava per perdere la pazienza.
 
All’ennesima domanda di “cosa ci può dire di lei” (o qualcosa di simile, il loro chiedere le domande a raffica e senza soluzione di continuità rendeva difficile comprenderli) persero entrambe la pazienza.
 
“Raising Heart? Un Divine Buster, uno debole.” [Yes Master, Divine Buster. Ready.]
E con quell’inquietante messaggio, Nanoha Takamachi puntava la sua asta magica/Device/incospicuo strumento di distruzione di massa verso I giornalisti.
 
“Bardiche? Preparati a far esplodere verso l’esterno lo scudo. Potenza minima.” [On it.]
 
Cenno tra le due, e quando finirono i giornalisti erano malconci… e tutti avrebbero avuto pesanti fobie per i colori giallo e rosa, per le esplosioni e per le ragazzine bionde (o brune).
 
“MI FATE SCHIFO!
QUESTA RAGAZZA È USCITA DA UN INFERNO, HA CERCATO DI UCCIDERSI, E TUTTO QUELLO CHE RIUSCITE A FARE È TEMPESTARCI DI DOMANDE ED IMPEDIRCI DI AIUTARLA!
ORA LEVATEVI, CHE LA DOBBIAMO PORTARE VIA DA QUI, QUANTOMENO PER DARLE DELLE PRIME CURE!” Urlò Fate con i nervi a fior di pelle, pronta a far passare Bardiche alla Zanber Form ed usare lo spadone gigante che era la sua ‘lama’ in quella modalità per procurare a quei begli esemplari dei rappresentati dei quinto potere lividi e contusioni supplementari.
 
Nanoha era atterrata presso le due, ed aveva anche lei abbracciato Akiko. Poi, con grande sforzo, aveva staccato un braccio di lei da Fate, passandoselo su una spalla.
 
Lei e Fate erano pronte ad involarsi, quando orde di mostri di svariate forme e dimensioni presero ad emergere da sotto le macchine, dai tombini, dalle ombre degli edifici ed alcuni da ombre dei presenti.
 
*Oh no! Ed ora che facciamo?*
 
*Circondate, con civili da proteggere… creiamo una Barriera e trasciniamo tutti questi mostri in una dimensione separata?*
 
*Cosa succede se noi veniamo trasferite… ma non i mostri? Non sono creature ‘magiche’ così come le conosciamo noi. Lindy – san, qualche idea?*
 
*Qui Lindy. Nanoha, cercate di resistere e proteggete il maggior numero possibile di civili, stiamo inviando giù gli Yagami e Chrono.*
 
*Ricevuto. Ok Fate, Protection a tutto spiano e cerchiamo di impedir loro di attaccare i civili.*
 
Le due stavano caricando la magia (e la poliziotta, pistola in mano, stava mettendo una mano in una tasca, come ad estrarre qualcosa da lì) quando…
 
“DUAL AURORA WAVE!” Urlarono due voci in coro, mentre un’esplosione color arcobaleno disperdeva alcuni mostri (quelli più vicini al banchetto di takoyaki *evilgrin*).
 
Dissipata l’esplosione, al centro del vuoto generato dal botto erano visibili due figure, una vestita di bianco con decori azzurri, lunghi capelli neri con riflessi azzurri; e l’altra castano chiara vestita di nero con decori rosa scuro.
 
Le due aprirono gli occhi. Occhi decisi (blu scuri la prima e marroni la seconda), e che preannunciavano mooolto dolore per i mostroidi.
 
Emissaria della Luce, Cure Black.” “Emissaria della Luce, Cure White.”
SIAMO LE PRETTY CURE… E SIAMO MOLTO ARRABBIATE!” Urlarono le due (che, dentro di sé, stavano esultando: erano riuscite ad evitare l’automatica frase di presentazione successiva all’enunciazione dei nomi).
Con i mostri confusi dalla loro apparizione (poverini, erano settati su tre nemici e se ne sono beccati altre due) le appena annunciate Pretty Cures ne approfittarono per ripetere la performance che avevano fatto a suo tempo contro un’orda di Zakenna nel Giardino della Speranza.
Ovvero, restando fianco a fianco, strinsero assieme un paio di mani, puntarono quelle libere in direzioni opposte…
 
RAINBOW TWISTER! (1)” Urlarono le due, scatenando letteralmente un tornado (che stranamente risucchiò solo i mostroidi, scagliandoli ben bene verso l’alto), per poi piegar le gambe, sciogliere le mani…
 
E scattare con una forza inumana nel centro della formazione di orrori, iniziando a riempirli di pugni e calci abbastanza forti da rompere del cemento armato, usando le loro ‘vittime’ come trampolini di lancio per lanciarsi da un mostro all’altro.
 
Ripresesi dallo shock di veder altre DUE Magical Girls, due che stavano suonando come tamburi i mostri appena apparsi (alcuni tra la folla iniziavano a provar pietà.
Per i mostri), Fate e Nanoha si scambiarono un’occhiata.
 
“Emh… Agente? Potrebbe prendersi un attimo cura della nostra senpai qui?
Vorremmo andar a dimostrare ai mostri lassù quanto poco ci sia piaciuta la loro comparsa.”
 
“Nessun problema, penserò io a proteggerla.” Fece la bionda poliziotta, che non dimostrava più di diciannove anni.
 
“Grazie!” *Mamma, annulla i rinforzi, almeno per ora, abbiamo del supporto al suolo. Invio le immagini tramite Bardiche.*
 
*…
Come… come è possibile una cosa del genere?
Stando ai sensori voi siete le uniche fonti di magia nella zona, eppure tanto quella ragazza quanto le altre due emanano abbastanza potere da poter venir classificate come maghe di classe A+!!!*
 
*Non me lo so spiegare, dovremo poi chiedere informazioni a Yuuno. Intanto, abbiamo un poco di rabbia repressa da sfogare.*
 
*Comprensibile, ma cercate di mantenere i danni collaterali al mimino: non hanno ancora finito di riparare quell’hotel a Cranagan dopo la vostra ultima ‘operazione’.*
 
*HO GIÀ DETTO CHE MI DISPIACE!*
 
Un rapido ‘Flyer Fin’, e le due erano in volo…
 
“Bardiche, Saber Form, Sonic Mode.” [Acknowledged. Sonic Mode, Saber Form] Nuovamente il mantello del Barrier Jacket di Fate spariva, mentre la lama di energia emessa dal Device assumeva la forma di una spada.
Subito, per Fate il mondo sembrò ingrigirsi, tutto rallentava (le Pretty Cures meno dei mostri) … uno scatto, e la maga prese ad attaccare le creature.
Agli occhi dei meno rapidi, sembrava che Fate sparisse da una parte, riapparisse dall’altra, ed almeno due o tre mostri venissero tagliati a pezzi.
 
Quanto a Nanoha…
 
“SGOMBRATE LA LINE DI TIRO!” *ka-chunk! ka-chunk!* [Let’s Shoot It!!! Divine Buster ready!]DIVINE… BUSTER!!!” E con questo ci si chiede chi sia il più assetato di sangue e distruzione tra Nanoha ed Raising Heart…
 
Notate bene che quei mostri che non vennero ridotti in cenere dalla cannonata (o meglio, dal cilindro di devastazione) e che sopravvissero poi al resto del combattimento vennero visti mesi dopo (assieme ai giornalisti precedentemente blastati dal dinamico duo) da uno psichiatra per (cercar di) farsi curare la fobia per il colore rosa.
 
Alcuni dei mostri, forse più furbi, si staccarono dal massacro in volo per lanciarsi sulla disperdentesi folla sottostante, forse per prendere ostaggi (o cercar di agguantare Star Reviere, difesa solo da una non – maga, anche se armata).
 
Ancora, la poliziotta fece per metter mano ad un qualcosa…
 
Shining life, Shiny Luminous!” Per venir interrotta ancora una volta, stavolta dalla più giovane delle assistenti della bancarella di takoyaki, che venne avvolta da un bagliore dorato, per riemergerne subito dopo con un vestito bianco e rosa con decori gialli.
Cuore della Luce e Volere della Luce! Insieme per diventare uno!” Un tocco alla ‘spilla’ che l’appena trasformata Shiny Luminous portava al petto, ed una grossa barriera luminosa andava a coprire i civili… e ad aumentare il conto del dentista dei pochi mostri che avevano attaccato.
 
*BLAAAAAAMMMMM!!!*
 
E che così facendo si erano esposti a Nanoha.
Bhè, peggio per il dentista, che aveva appena perso dei clienti.
 
‘Sembra che se la cavino bene anche da sole…

Non che ne abbiano bisogno: persino Usagi al suo primo combattimento sarebbe stata capace di eliminarne una dozzina alla volta.
No, questi sono una minaccia solo per delle persone disarmate…’ Pensò la poliziotta, mentre ne approfittava per sparare contro questo o quel nemico isolato, ferendoli e distraendoli abbastanza a lungo da permettere al quartetto di demolitrici di romperli in due/affettarli/blastarli.
‘… o per chi come questa ragazza non ha compagni di squadra.’ Aggiunse dentro di sé la bionda, mentre stringeva di nuovo in un abbraccio consolatorio la ragazza tremante.
 
Un tempo si sarebbe lanciata nella mischia praticamente alla prima apparizione delle creature.
Anni di lavoro di squadra e l’addestramento da poliziotta l’avevano aiutata a superare certi suoi impulsi di gioventù.
 
Rapidamente, uno dei suoi biglietti da visita speciali venne infilato in uno dei risvolti delle maniche dell’uniforme di Star Reviere.
 
Hey, solo perché si era calmata non voleva dire che non avesse smesso di fare il suo lavoro part time. Lo stesso che le ragazze in alto e quella che stava consolando facevano.
Perché anche lei era stata ed era ancora una Magical Girl.
Sailor Venus, membro del team di Mahou Shoujo delle Sailor Senshi e precedentemente nota come la ‘vigilante’ Sailor V.
 
Nel frattempo, in una maniera decisamente anticlimatica (e sotto gli occhi della nazione, grazie ai cameramen che avevano studiato Arti Marziali Cinematografiche a Nerima) il quartetto di demolitrici aveva appena finito di massacrare e compattare in una palla di materia semi demoniaca i mostri che avevano iniziato l’attacco (e che non si erano riusciti a dare alla fuga).
 
MARBLE SCRAMBLE MAX!
THUNDER SMASHER!” “DIVINE BUSTER!” Ed infine avevano praticato l’eutanasia su quello che restava dei mostroidi, decidendo infine di dar tregua alla povera legge di gravità e degnandosi di tornare al suolo.
 
“Grazie mille per l’aiuto Senpai White, Senpai Black.” Ringraziò Nanoha, riavvicinandosi ad una Star Reviere che si era finalmente calmata.
 
“Di niente miss…?”
 
“Ahhh… non ho un’identità segreta, mi spiace.
Normalmente io ed i miei colleghi lavoriamo all’interno di distorsioni spaziali che ‘riflettono’ la realtà normale ed in cui i non magici non possono entrare, quindi non abbiamo mai avuto bisogno di identità segrete.”
 
“Ah. Come create di preciso queste… dimensioni separate?
Noi di solito ci ritroviamo dentro di esse ogni volta che i nostri nemici attaccano, ma non abbiamo mai saputo di altri che possano fare cose del genere…” Chiese Cure White incuriosita.
 
“Incantesimo specializzato. Ne esistono delle varianti, di solito per simulazioni di combattimento o per confinamento di avversari… ostici.” Rispose Fate, che delle due era quella che aveva maggiori conoscenze magiche.
 
“Ano… Senpai, come possiamo metterci in contatto con voi in futuro? Ho paura che i nemici di Star Reviere non si arrenderanno tanto facilmente…”
 
“Aspetta… Luminous?”
 
E, intuendo la richiesta della castana leader del trio di smazza – orrori, Shiny Luminous prese dal banchetto un foglietto di carta e ci scrisse sopra il numero di telefono dell’abbandonata (ma con la linea ancora collegata) residenza che fu di Hikaru e dei suoi protettori.
 
“Grazie… Raising Heart?” [Yes Master. Number saved.] Fece Nanoha al suo Device, registrando il numero sul foglietto (e ringraziando mentalmente Yuuno per aver trovato un modo per connettere i Device alla rete telefonica terrestre).
 
Nel frattempo, mentre Nanoha e Fate si caricavano Star Reviere tra di loro e si involavano, Minako Aino si avvicinava al Tako Cafe.
 
“Lei è un’amica delle tre?”
 
“Da sempre. C’è qualche problema, agente?”
 
“Nessuno. Quando riescono ad avere un attimo di tempo, potrebbe consegnar loro questo?” Finì Minako facendo l’occhiolino e consegnando a Fujita Akane il suo biglietto da visita da Sailor V.
Comprensivo di numero di telefono per la base segreta sotto il Game Centre Crow.
 
 
– O –
 
 
Quel pomeriggio, Minako assisteva ad uno spettacolo abbastanza inconsueto.
La sua migliore amica Usagi Chiba, nee Tsukino, che in piena modalità/personalità Serenity procedeva a terrorizzare le ‘veggenti’/sistemi di sorveglianza delle Sailor Senshi, ovvero Rei Hino (Sailor Mars, visioni collegate al suo ruolo di miko), Ami Mizuno (Sailor Mercury, uso del Mercury Computer collegato ai sensori della base segreta sotto il Game Centre Crow), Michiru Kaiou (Sailor Neptune, visioni tramite il suo legame con il Deep Aqua Mirror) ed infine Setsuna Meioh (Sailor Pluto, Time Gates e combo Time Key/Garnet Orb).
 
Ed il fatto che la sua era un’ira ‘fredda’ rendeva la cosa ancor più spaventosa.
 
“PossiaMo sapere, Noi ed il Nostro regale consorte…” Ahia, usava pure il Plurale Majestic, la cosa era grave se miss “voglio solo essere una mamma normale” ricorreva a quello.
Prevedendo il botto, Minako e Makoto si tapparono le orecchie (e Mamoru andò a coprire quelle dell’infante figlia) “…COME MAI DELLE MINACCE PER L’UMANITÀ INTERA SONO PASSATE SOTTO IL NOSTRO NASO PER ANNI E ANNI?!?”
 
Poi, con voce calma… “Non tu Setsuna, so che le Porte del Tempo non sono il Guardiano del Sempre della serie classica di Star Trek e che le poche visioni che hai sono più legate a quelle che hanno Rei e Michiru che altro.
Ma voialtre… posso sapere come mai non abbiamo mai saputo niente di tutto questo casino?”
 
“Usagi, prima di oggi non abbiamo mai avuto motivo di sospettare che ci fossero delle minacce al di fuori di quelle di cui si siamo occupate noi!
Se Minako non fosse stata in zona a confermare avrei pensato che Star Reviere ed i mostri che hanno attaccato fossero dei falsi positivi!”
 
“Falsi positivi Ami?”
 
“Sì. Succedeva spesso, anche ai tempi di Beryl. Il Mercury Computer o Rei percepivano qualcosa, andavamo a controllare senza trovare niente e ce ne andavamo, il segnale sparito dal Computer.
Identica cosa per quando Michiru ed Haruka si sono unite al gruppo.”
 
“… ho il terrore che i ‘falsi positivi’ siano sempre stati tutto fuorché falsi. Qualche spiegazione Luna, Artemis, Setsuna?”
 
“Nessuna Usagi.” Fecero i due Moon Cats.
 
Setsuna fece per parlare, quando il suo mondo improvvisamente si ingrigì, tutto fermo, immobile e silente… tranne lei.
 
Riconoscendo cosa era appena successo, Setsuna passò subito alla sua forma di Sailor Pluto, isolando poi acusticamente la stanza (e chiedendosi come mai si ricordava incantesimi di magia Terrestre).
 
Quando il tempo riprese, Sailor Pluto crollò al suolo sotto gli occhi stupiti ed allarmati delle sue amiche, contorcendosi di dolore.
 
Il tempo era stato fermato, ma per sua fortuna non da lei (cosa che la salvava dal dover pagare l’azione con la sua vita).
 
Sfortunatamente, c’è sempre un prezzo da pagare quando certi poteri vengono evocati.
In questo caso, dolori atroci.
 
Immediatamente dopo il crollo, Usagi si trasformò in Sailor Moon (seguita all’istante dal resto delle presenti) e prese ad usare i suoi poteri di guarigione per cercare di bloccare il dolore, subito supportata da Tuxedo Kamen e da Sailor Venus.
 
Nuova stasi.
 
Dopo altre ore, altra scarica di dolore.
 
“Sailor Mercury cosa stà succedendo?”
 
“Non lo so! È come se…”
 
“Qualcuno… stà… FERMANDO IL TEMPO!” Riuscì a dire Sailor Pluto tra una scarica e l’altra.
 
*driiin*
 
Sailor Mars si voltò verso il telefono, seccata dall’interruzione. Un rapido scatto, ed il telefono era nelle sue mani.
 
“Moshi moshi?”
 
Yuma parla con Miss Sailor Mars?” Chiese una voce infantile dal telefono, probabilmente non più di sette anni di età.
 
“No, ha sbagliato numero.”
 
Allora Yuma stà parlando con Miss Rei Hino del tempio Hikawa, giusto?” Gelo assoluto.
 
“Senti bambina…”
 
Yuma è Yuma, non una bambina! Yuma ha chiamato per via della signora dai capelli nero – verdi che si stà contorcendo dal dolore davanti a voi.
 
Ancora peggio. Un cenno preoccupato a Sailor Mercury ed al resto delle presenti (e per fortuna che la crisi di dolori per Sailor Pluto per il momento sembrava finita) e Sailor Mars mise il telefono in viva voce.
 
“Ok… Yuma. Come fai a sapere cosa stà succedendo?”
 
Yuma non lo sa. Yuma dice solo quello che ha detto Sorellona Oriko.
 
“E cosa avrebbe detto la… sorellona?”
 
Sorellona Oriko ha detto di dire che se volete sapere chi stava fermando il tempo e causando dolore a Miss Sailor Pluto di venire a Mitarihaka, che è un problema che riguarderà tutte le Sailor Senshi.
 
“E come farebbe a sapere tutto questo, sentiamo?”
 
Sorellona Oriko vede il futuro, signorine Sailor Senshi. Arrivederci!
 
*t-cluck* *tu-tuuuuu*
 
“… Sailor Mercury?”
 
“La chiamata proveniva da un telefono pubblico alla periferia di Mitarihaka.”
 
“Sailor Neptune?”
 
“Sto controllando con lo Specchio. Ecco, dovremmo essere in grado di vedere chi stava chiamando.”
 
Grazie ad un trucco imparato tramite Minako (non chiedete, non lo so e non voglio saperlo) adesso Sailor Neptune era in grado di proiettare in aria le immagini che apparivano nel Deep Acqua Mirror.
 
Le Senshi videro la cabina del telefono, una bambina sui sette anni dai corti capelli verde scuro uscirne… e, sotto i loro occhi stupiti, la bambina si trasformò dal suo abito normale in un vestito bianco e verde a tema felino, con una specie di mazza gigante sferica (dotata di coda ed orecchie feline) come arma, per poi balzare dentro una specie di portale scuro circondato da ‘fiamme’ color verde che era apparso davanti a lei.
 
Portale che si richiuse subito dopo dietro di lei.
 
“… ok due domande: la prima è se qualcuna qua ha qualche idea su cosa fosse quel portale.”
 
“E la seconda?”
 
“Quanto ci mettiamo ad arrivare a Mitarihaka, tra raccogliere informazioni e tutto il resto?”
 
“Due ore, forse anche meno.”
 
“Ottimo.”
 
 
– O –
 
 
E mentre le Senshi si preparavano ad incontrare Oriko e la sua banda di fuggitive, Akiko riceveva finalmente le prime cure serie dopo un’eternità di pronto soccorso autodidatta.
 
“Allora Shamal?” Chiese Hayate Yagami alla sua guardia del corpo/cavaliere/guaritrice personale, Shamal the Lake Knight.
 
La bionda chiuse gli occhi, sospirò e quando li riaprì, i presenti ci videro una tale rabbia repressa che persino il Diavolo (quello all’Inferno, non Nanoha “White Devil” Takamachi) avrebbe avuto un istante di pietà per le future vittime del medico della Wolkenritter.
 
Appunto, un istante.
 
“Fisicamente Akiko è quasi a posto, ho solo dovuto usare due incantesimi di disintossicazione per rimuovere dal suo corpo i farmaci che usava per sopprimere la sua abilità di sognare e gli stimolanti, questi per ridurre la sua necessità di dormire.
POI ho dovuto creare almeno due barriere anti – telepatiche, queste per impedire a questa “Nightmare Factory” di tracciarla per via telepatica e di attaccarla nei suoi sogni.
Psicologicamente… psicologicamente, Akiko è un caso da manuale di Disturbo da Stress Post – Traumatico.
Il mio suggerimento come medico ed ex veterana è di farla ‘decomprimere’ gradualmente, trasferirla sull’Athra per renderla ancor meno individuabile e raggiungibile dalla Nightmare Factory ed avere Nanoha e/o Fate, principalmente Fate, continuamente in sua presenza.
Ah, già che ci siamo… Arf, Zafira? Forma canina e tenetele compagnia mentre dorme, così da farla sentire al sicuro nel caso abbia un flashback.” Rapportò il medico, voce ferma e professionale, talmente priva di calore da poter congelare un pinguino in tuta termica.
 
Man mano che parlava, ciascuno dei presenti aveva sempre più propositi omicidi nella mente.
 
“Ok, cerchiamo di mantenere la calma.
Amy, qualche idea su come mai i nostri sensori non registravano l’esistenza di quelle creature?”
 
Semplice: perché per evitare dei sovraccarichi i sensori di tutte le navi del Bureau sono calibrati per rilevare solo e soltanto O le forme di magia già ‘riconosciute’ dal Bureau e dai governi che l’hanno preceduto OPPURE ‘picchi’ di magia così elevata da causare danni alle barriere dimensionali.
Se vado con la taratura standard, il pianeta ha così pochi maghi da poterli contare sulle dita delle mani.
Se tolgo i normali limitatori ed uso tutta la memoria disponibile nei computer dell’Athra, la Terra ha talmente tanta magia da competere con Mid – Childa.
Il problema è che non abbiamo modo di stabilire se i ‘contatti’ sui sensori sono veri o soltanto dei falsi positivi.
 
“Giudicando da quello che è successo oggi pomeriggio alla Tokyo Sky Tree e da questo biglietto da visita…” Fece Lindy mostrando il biglietto che Minako aveva infilato ore prima addosso a Star Reviere “…direi che possiamo pure escludere la possibilità che ci siano dei falsi positivi, su questo pianeta. Yuuno, qualche novità dalla Libreria Infinita?”
 
Ho trovato qualcosa, ed arriverò tra due o tre giorni con dei rinforzi.
A quanto pare qualcuno ai ‘piani alti’ ha deciso di mandarvi tre navi di supporto. Un corriere veloce, un incrociatore ed una nave – officina, da quello che ho capitolo.
 
“… è così brutta la situazione?”
 
Peggio. A quanto pare ci sono delle voci secondo cui si dovrebbe abbandonare e mettere in quarantena NAW – 97 a causa delle minacce che sono appena state scoperte.
Pare che sia una politica in caso venga scoperta l’attività di Regni Oscuri a danno di un mondo.
Per il momento sono solo voci, ma un paio di ammiragli che devono dei favori alla mia famiglia mi hanno suggerito di tagliare la corda e rifugiarmi lontano da Mid; ed altri due hanno mosso un paio di fili per prendere le tre navi i cui equipaggi hanno maggiori problemi disciplinari…
 
“Fammi indovinare: l’Ulysses, la Fenrir e la Saint Anne sono le navi che stanno venendo qui?” Interruppe Lindy con una mano al mento.
 
Indovinato.” Rispose Yuuno con un sogghigno.
 
Lindy sorrise. Conosceva i comandanti di tutte e tre le navi e conosceva di fama i loro equipaggi: testardi, con forte senso di morale e giustizia, e sempre pronti a buttar regolamenti e gerarchia nei tubi di scarico dei rifiuti se questo serviva a salvare vite.
 
L’unico motivo per cui non erano stati ancora congedati con disonore per pessima condotta era per pura opinione pubblica: alla gente piacciono gli eroi, specie eroi ‘ribelli’.
 
“Benissimo, grazie per le notizie Yuuno.” Finì Lindy chiudendo la comunicazione.
 
“Ok, so che molti di voi vogliono un’atroce vendetta contro questi figuri, ma dobbiamo agire con cautela: non sappiamo di cosa siano capaci, e i pochi dati che abbiamo raccolto fin’ora non bastano a far luce sulle loro capacità.
Per quanto ne sappiamo, potrebbero essere in grado di mangiarsi il programma di difesa del Libro delle Tenebre, quindi per ora eviteremo di attaccarli direttamente.
Fate, Nanoha? Voi due siete assegnate ad Akiko.
Shamal, Chrono, Signum? Contatterò il numero segnato qui, vi voglio come rappresentanti del Bureau con i locali.
Arf, Vita, Zafira? Dopo che avremo trasferito Akiko sull’Athra, sarete di pattuglia. Cercate di individuare le basi della Nightmare Factory ed assistete i locali nel neutralizzarle.”
 
“Ricevuto!”
 
 
– O –
 
 
In un altro luogo…
 
“HA HAAAA! DOPO DIECIMILA ANNI SONO LIBERA! È TEMPO DI CONQUISTARE LA TERRA!”
 
“Alpha, Rita è scappata! Recluta un gruppo di adolescenti di carattere!”
 
*screech!”
 
“Rita, Zordon, siete sul set sbagliato.
Il crossover Mighty Morphin Nasu Rangers è sul set n. XV, questo è il set n. V, solo che si è staccata la X dalla porta.
Qualcuno accompagni quei due al loro set di competenza… e qualcuno della manutenzione può smettere di bere caffè e rimettere a posto il numero dell’ingresso di questo set, grazie?”
 
*lo staff dell’Italian Battle Fantasia Project accompagna Rita Repulsa e Zordon al giusto set/spazio mentale*
 
Stavamo dicendo?
Ah sì, in un altro luogo…
 
Akiko era ormai abituata a ‘svegliarsi’ all’interno di incubi fatti su misura per lei dalla Nightmare Factory.
 
Svegliarsi in un letto a due piazze bianco, vestiti puliti indosso e rumore di vento e rami in sottofondo?
 
Ok, QUELLO era strano.
 
“Benvenuta nella mia dimora, Star Reviere.” Fece un ragazzo dai capelli argentati, occhi castano – rossastri ed una strana decorazione simile ad un corno dorato in testa, entrato da una delle porte della sala.
 
Immediatamente, le abitudini paranoidi di Akiko le fecero scattare mani e poteri per trasformarsi.
 
Scoprendo che non riusciva ad accedervi.
 
Cosa che la mise in allarme… ed al tempo stesso, rassicurò.
 
La Nightmare Factory non era mai riuscita a bloccare i suoi poteri nei suoi sogni.
 
Forse… forse questo non era un incubo creato dalla Factory?
 
“Non c’è bisogno di essere aggressivi.” Fece l’albino, mani alzate nel quasi – universale gesto di “non sono armato / non sono ostile”
 
“Dove sono?”
 
“Elysion, quella che potrebbe essere considerata la capitale del Regno dei Sogni.
Il mio nome è Helios, ed in termini tecnici sarei il custode e reggente di questi luoghi.
Chiedo perdono se non ho potuto aiutarti in precedenza, ma finché il mio Sire non ha visto il tuo appello non potevo percepire quello che la Nightmare Factory stà facendo nel mondo Reale ed in questo piano di esistenza.”
 
“Consolante. Sei qui per dirmi che è stato tutto un sogno o cosa?”
 
“No, sto solo offendo ospitalità, protezione… e permettere a due vecchi amici di incontrarsi.” Fece sorridendo Helios, aprendo la porta e permettendo ad un animale di entrare, uscendo poi dalla stanza per offrire ad Akiko e all’altro la loro privacy.
 
“Da… Damarri?” Chiese Akiko con le lacrime agli occhi.
Un’altra prova che questa non era un’illusione della Nightmare Factory: l’immagine ed i ricordi associati a Damarri erano così impressi nell’anima di Akiko che le illusioni della Factory non erano in grado di crearne delle copie.
 
Damarri, il fu compagno mistico / mascotte animale di Akiko/Star Reviere assomigliante ad un cucciolo di tapiro brasiliano dal manto bianco con striature rossastre, ‘sorrise’ tristemente, lo sguardo sulla sua compagna di avventure.
 
“Akiko… mi spiace…” Fu tutto quello che riuscì a dire prima che Akiko lo stringesse al petto e si mettesse a piangere.
 
Pianse anche lui, per la gioia di averla finalmente incontrata di nuovo, e dal dolore per quello che Akiko aveva sofferto sia contro il Circo Insanguinato (Bloody Circus) che contro la Nightmare Factory.
 
Da un’altra parte di quella fortezza / reggia al centro di Elysion, Helios era arrivato ad una balconata.
 
Osservò l’orizzonte, ammantato di nero. Un nero che si muoveva ed agitava.
 
Incubi creati dagli avversari di Akiko, che stavano cercando di raggiungerla anche lì, trattenuti ed impediti da catene di energia smeraldina.
 
“Vedo che la Dama non ha perso il tocco, neanche dopo secoli alternati tra la Terra, il Cerchio Bianco e l’interno del Libro del Cielo Notturno.” Fece una voce da dietro Helios, che si svelò essere un ragazzo umano dai corti capelli rosso scuri, occhi rosso – rosati pieni di allegria.
 
“Dream Knight… non che mi dispiaccia vederti qua, ogni aiuto a fermare quegli abomini è bene accetto, ma lo sai che tecnicamente non esisti ancora?”
 
“Una versione ascesa ad uno stato superiore di esistenza di mia sorella mi ha chiesto se le potevo fare un favore in questo punto della linea temporale, con Nagisa – chan, Ku – chan e Yu – chan che mi hanno offerto un aggiunta di torta ed abbracci se accettavo.”
 
“… e la cosa più stressante è che non riesco a non crederti.”
 
“E poi, questo è il Regno dei Sogni. I concetti di passato, presente e futuro qua sono MOLTO soggettivi.
Così come i confini tra i vivi ed i morti, o sbaglio?”
 
“Ti riferisci a Damarri? Parte di lui era rimasta dentro l’anima di Akiko, io ho solo aperto la via perché quella parte di lui potesse entrare in contatto con la sua protetta.
Cosa che avrebbe già potuto fare da tempo, se non fosse stato per l’interferenza del Velo.”
 
“Parlando del Velo, quando pensi che il tuo Re riuscirà a demolirlo?”
 
“Non lo so. L’ordine che ho ricevuto dall’ultimo Re dell’Antica Stirpe era di non svelare neppure a Sua Maestà Endymion l’esistenza del Velo, quindi le mie mani in questo sono legate da un geis antico quanto Uruk e potente quanto Gaea stessa: se lo violassi, oltre a morire darei tanto potere al Velo che persino le Senshi stesse dimenticherebbero le proprie identità di Mahou Shoujo ed i loro poteri.”
 
“No, meglio evitare che succeda, mia sorella e mia cognata hanno fatto di tutto per evitare che il futuro della Terra D’Acciaio si avverasse, e non vorrei rovinare il loro operato.
Perché è QUELLO il futuro che ci aspetta se il Velo dovesse potenziarsi così tanto.”
 
“Dà ascolto al rossino Helios, sai che dice la verità.” Aggiunse una nuova voce, questa femminile.
 
Una voce che Helios conosceva fin troppo bene: era stato suo prigioniero per svariati mesi.
 
Da uno specchio apparso al fianco dei due, era uscita colei che era la Regina di quello che a suo tempo era stato chiamato Dead Moon Circus, Nehellenia.
 
Non era nel suo aspetto ‘mostruoso’, né quello di vecchia… ma neanche quello di bambina dopo che Usagi l’aveva purificata.
 
Questa ‘forma’ di Nehellenia rassomigliava a quello della donna che l’aveva a suo tempo imprigionato e torturato, ma con parecchi fili di bianco tra i capelli e dei normali occhi blu in cui si poteva leggere solo una pacata calma ed allegria.
 
“Sorpreso che io sia qui? Non ti preoccupare, non ho nessuna cattiva intenzione.
La piccola principessa mi ha salvato da me stessa, e sto solo ricambiando il favore aiutandoti a fare le pulizie.”
 
“Mai detto niente del genere. Ok signore e signorina, iniziamo a rimuovere i parassiti?”
 
“Iniziamo pure.” Disse Nehellenia, carica di energia nera attorno alla mano.
“Non sarò più la Regina della Luna Oscura, ma ciò non vuol dire che io sia indifesa!” E ciò detto, una mostruosa scarica di potere si abbatté sulle fila degli orrori della Nightmare Factory, gettando distruzione e confusione nelle loro fila.
 
“Certamente. In fondo, come posso rifiutar una simile richiesta?” Fece il Dream Knight, estraendo dal nowhere quelle che sembravano una tessera magnetica ed un cellulare Hi-Tech con una gemma rosso – rosata incastonata al centro. “HENSHIN!” Urlò il rossino, inserendo la carta nel cellulare, per poi aprirlo e portarselo all’orecchio, scatenando un piccolo botto di potere rossastro attorno a lui.
Dissipato il botto, una figura in armatura rossa a decori bianchi e rosa simile ad un cavaliere medioevale, con al collo una lunga sciarpa viola scuro a decori neri, si stagliava al posto del rosso adolescente.
KAMEN RIDER MUSOU!” Enunciò il guerriero, facendo apparire quello che sembrava un fucile a moschetto taglia Titano e sparando l’equivalente sovradimensionato di una palla di metallo e fiamme su un’altra parte delle fila nemiche.
Poi, dismesso il pezzo d’artiglieria e materializzate in un lampo azzurrino un paio di sciabole, con uno scatto fulmineo, Kamen Rider Musou spariva dal balcone per riapparire nelle fila delle creature ultraterrene, iniziando a falcidiarle, per par condicio, a destra e a manca.
 
“… i ragazzi di oggi, sempre ad esagerare…” Poi, rivolto un attimo lo sguardo verso l’interno della fortezza, Helios materializzò quelli che sembravano un arco lungo in materiale bianco con decori dorati e decine di faretre, ciascuna piena zeppa di frecce. “… anche se forse sono l’ultimo a poter parlare.” ‘Non possiamo proteggere i tuoi sogni per sempre Star Reviere, ma finché potremo, dormirai sogni felici. È una promessa!’ Pensò infine il Guardiano di Elysion, rilasciando una prima freccia e prendendo poi a scoccarne altre quasi a raffica, facendo pause per prendere la mira contro questo o quel mostro.
 
*Helios? Iniziate a fare attenzione a dove tu e Sua Oscura Maestà sparate, a quanto pare abbiamo degli alleati.* Fece la voce mentale di [REDACTED]/Musou nelle teste dei due ‘artiglieri’.
 
Perplessi i due aguzzarono la vista…
 
Solo per venir sorpresi nel vedere un gruppo di quattro ragazze, tre dall’incarnato pallido e la quarta (più bassa, forse più giovane) che, da quel poco che potevano vedere sotto i vestiti, aveva la carnagione più scura e corti capelli bianchi a caschetto.
 
Tutte e quattro vestivano (chi più, chi meno) di nero, e tutte usavano enormi armi di metallo scuro che emanavano un’aura ultraterrena.
 
“Sono le nostre compagne.” Fece una voce calma a sinistra dei due tiratori. I due distolsero lo sguardo verso la nuova venuta, una ragazza dai capelli scompigliati neri, l’occhio destro color porpora (ed il sinistro coperto da una benda), carnagione pallida, vestita con un’uniforme scolastica giapponese nera a decori bianchi (più una fascia da rappresentante scolastica bianca con un pentagramma nero ad un braccio), un paio di cuffie musicali alle orecchie… ed armata con quella che sembrava la fusione sconsacrata tra un fucile d’artiglieria ed una lama, il tutto abbastanza grosso da esser più lungo di lei.
“Il mio nome è Black★Matagi. La mia amica qui a fianco…” Fece la ragazza, indicando lo spazio a destra dei due, mentre prendeva la mira con la sua arma e sparava (riconsegnando al nulla almeno tre mostroidi) “… è Maid Gunner. Saluta i signori Meido.”
 
“Salve.” Fece la timida voce della seconda figura appena apparsa, l’appena presentata Maid Gunner. Si trattava di una ragazza dai lunghi capelli neri, occhi viola privi di pupilla, vestita in un’uniforme da cameriera classica, stivali neri… ed armata con quello che sembrava un enorme fucile fantascientifico con l’uscita della bocca da fuoco che ricordava la silhouette di un’aquila a due teste.
“… l’Imperatore Protegge.” Aggiunse sempre a bassa voce la cameriera, sparando una cannonata di energia che incenerì un intero ‘filare’ di mostri.
 
“Grazie.” Aggiunse Matagi, mentre continuava a fare la brava cecchina sui mostroidi, rimuovendo quelli che stavano causando più problemi per le sue amiche e per “Kamen Rider” Musou.
“Continuando con le presentazioni, la frugoletta con il cappuccio, la tenuta coprente, coda-arpione e le braccia meccaniche giganti è Strenght, o STR se preferite.
Ooohhh, quello deve far male… secondo voi gli arti di quelle creature son fatti per piegarsi a quel modo?”
 
Osservando come la succitata STR avesse appena eseguito una suplex su un povero mostroide dieci volte più grosso di lei ed avesse poi proceduto ad annodare le sue ‘braccia’ con quelle di altre due creature, Helios e Nehellenia piegarono di lato la testa, cercando di capire come fosse stato possibile.
 
Poi Nehellenia scrollò le spalle, decise che non le importava, e pose fine alle sofferenze dei tre orrori doloranti con una bordata di energia mistica.
 
“Chi sono quella che li stà mitragliando con quella specie di coso che dovrebbe essere un cannone e quella che li stà facendo mangiare da un paio di teschi giganti od infilzando con una falce?”
 
“La prima è la nostra impavida leader, Black★Rock Shooter, mentre la seconda è la sua migliore amica e futura moglie Dead Master, Dee per quei pochi che lei considera veri amici.”
 
“Possiamo diventarlo? Mi piace il modo con cui stà riducendo ad affettato quella coppia di cosi…” Fece Nehellenia, sinceramente impressionata dall’efficiente ed al tempo stesso truculento modo in cui Dead Master stava massacrando i propri avversari.
 
“Ahhh… dovete prima chiedere a Shooter – sama. Oh, Oujo – sama stà iniziando a stufarsi dei suoi avversari.” Rispose la pacata voce di Maid Gunner, riferendosi all’ultima componente del team.
 
“Ah, la ragazza con la spada…” Occhi chiusi ed espressione schifata. “… è mostruoso! Si può sapere chi è quella pazza, che mi ha fatto venir pietà per quella povera creatura?!?” Esclamò NEHELLENIA; in preda ad un conato di vomito per quello che la spadaccina, lunghi capelli neri (fino alle ginocchia) sfumanti in rosso verso la fine, corna ‘demoniache’, mani e gambe coperti da un’armatura rossa, aveva appena fatto al suddetto orrore.
 
“Ah, quella è Black★Gold Saw. Potrebbe essere la nostra leader, se non fosse che Shooter ha più carisma… ed un’arma con una potenza di fuoco superiore.” Fece Matagi, ridacchiando tra sé e sé.
 
“Rispetto a questi due affari che usate voi?” Chiese Helios stupito.
 
Come ad averlo sentito, tanto le due ‘ragazze’ al suo fianco quanto altre due sul campo di battaglia presero ad illuminarsi… e quattro fasci di energia convergettero su Black★Rock Shooter.
 
Che, dopo un paio di istanti, non aveva più in mano un cannone / mitragliatrice a tre canne, ma il loro equivalente del Cannone ad Onde Moventi della Yamato.
 
L’esplosione successiva dimostrò che sì, BRS aveva l’arma con la potenza di fuoco superiore rispetto a quelle delle compagne.
 
La battaglia oramai stava iniziando a volgere al peggio per le emanazioni della Nightmare Factory…
 
O forse i mostri avevano ancora qualche carta da giocare nel loro attacco ai sogni di Akiko?
 
*RAAAAAAAUGHHHHHHHHHHHH*


 
Nota finale: (1) Uso questo nome per la mossa usata da Cure Black e Cure White nel loro primo movie quando hanno spazzato via un intero gruppo di Zakenna che le aveva circondate.
   
 
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