( Disclaimer - L'immagine, così come i personaggi trattati nelle seguente fiction, non mi appartiene, ma è tratta da un'artista di DevianArt. Storia dedicato alla mia amica Miky, che pazientemente ascolta i miei scleri )




Inghilterra si reputava un esperto, in materia di musica. Dopotutto, era o non era la patria di gruppi come i Beatles e i Pink Floyd? Il rock, lui, ce l'aveva nel sangue, e subito dopo ogni meeting, dopo l'ennesimo litigio con uno dei suoi fratelli o aver sopportato gli sproloqui di America, che si autocelebrava come suo solito, correva subito a casa, dove estreava dal fodero la sua amata solid body e cominciava a suonare, per sfogare la rabbia troppo a lungo trattenuta. E si sentiva libero, libero come lo era stato solo ai tempi d'oro della pirateria, senza costrinzioni, senza dover essere costretto a comportarsi da gentleman. Era la sua valvola di sfogo, ribellione di un ex pirata che nessuno avrebbe mai potuto addomesticare.
Nessuno era a conoscenza di quel suo piccolo segreto, e ad Arthur andava benissimo così, non voleva far sapere i fatti suoi a nessuno, specialmente a quei pettegoli di Polonia e Francia.
Quest'ultimo, tuttavia, sapeva perfettamente cosa faceva l'inglese subito dopo i meeting, anzi, più di una volta l'aveva seguito di nascosto e l'aveva spiato mentre suonava.
Rilassato, dimostrando molto meno della sua età umana, Inghilterra, inconsapevolmente, offriva al francese uno spettacolo più unico che raro, uno spettacolo a cui non aveva intenzione di rinunciare per tutto l'oro del mondo.
Le dita scorrevano con maestria lungo le corde della chitarra, e Francis, benchè non apprezzasse la musica rock, a suo dire troppo rumorosa per le sue delicate orecchie, quando sentiva suonare l'inglese, quando lo vedeva così felice, era ben contento di stare lì, a discapito del suo povero udito.
Perchè, per Angleterre, ne valeva la pena.