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Autore: Mya_chan    18/02/2014    23 recensioni
Salve lettrice!
Giochi a Dolce Flirt da tempo immemore? Addirittura due giorni? Eh, come passa il tempo…
A fronte di tutta l’esperienza accumulata pensi che sia giunto anche per te il momento di dare vita alla tua personalissima fan fiction?
Questo è il posto che fa per te. Ecco un elenco semplice e veloce di ciò che non può assolutamente mancare in una tipica storia “dolceflirtiana”.
Genere: Comico, Demenziale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve lettrice!
Giochi a Dolce Flirt da tempo immemore? Addirittura due giorni? Eh, come passa il tempo…
A fronte di tutta l’esperienza accumulata pensi che sia giunto anche per te il momento di dare vita alla tua personalissima fan fiction?
Questo è il posto che fa per te. Ecco un elenco semplice e veloce di ciò che non può assolutamente mancare in una tipica storia “dolceflirtiana”.
 
 
La tua protagonista avrà una zia e vivrà con lei.
   Non cercare di opporti, sarà così e basta. Come? Ti ho veramente sentito parlare di “genitori”? Pfff! Sul serio pensi ancora che esistano?
Sono estinti, cara mia, da anni non se ne vede un esemplare in salute su questo fandom.
Consolati pensando che la politica degli zii viene portata avanti dai fumetti di “Topolino” ormai da decenni. Hai mai sentito Qui, Quo e Qua lamentarsi? Tip e Tap chiedere della mamma? No, certo che no. Anche loro sono fautori della politica dello zio, perciò convertiti anche tu, miscredente!
   Nota importante sulla zia: la zia non apparirà che nel primo capitolo. Forse, se particolarmente loquace, interverrà al massimo altre due volte nel corso della storia. Non ha passato, non ha futuro, non ha neanche un presente, per Diana! Di lei si sa solo che è “la zia”, il suo unico aspetto rilevante ai fini della trama sarà possedere una casa dove la protagonista potrà vivere a scrocco.
 
La tua storia inizierà con il trasferimento della protagonista in una nuova città per andare a vivere con la sopracitata zia.
   Avevi pensato che sarebbe stato interessante costruire una storia dove la protagonista avesse già familiarità con l’ambiente e rapporti ben delineati coi vari personaggi? Trovavi affascinate la sfida che avrebbe comportato introdurre man mano queste conoscenze anche al lettore senza per questo sommergerlo di infodump ? *pat pat*
 
L’ambientazione coerente è mainstream.
   Chi se ne frega se i personaggi del gioco hanno nomi francesi, trasferiamoli tutti a Tokyo. Si sa che la fottuta Tokyo è piena di Lysandre e di Castiel. Escono praticamente dalla fottute pareti!
Ovviamente, anche il comportamento dei suddetti “giapponesi” sarà completamente avulso da ogni qualsivoglia regola sociale nipponica. I tuoi “giapponesi” si abbracceranno senza problemi, si chiameranno tutti per nome, si baceranno in  pubblico, grideranno e gesticoleranno come ci si aspetterebbe da ogni loro connazionale. Come dici? I giapponesi non si comportano così? Beh, pazienza… Mica posso, che ne so, informarmi sugli usi e costumi dello Stato in cui voglio ambientare la mia fic!
   Altri posti molto trendy sono, ovviamente, le grandi città dell’America (e con “America” intendo Stati Uniti, mica avrai pensato che l’America comprendesse, per esempio il Canada, il Brasile, l’Honduras, ecc… Tsè!).
Anche Londra e Parigi riscuotono grande successo. Non pensare minimamente di ambientare la tua storia a Busto Arsizio, a Rovigo o in altre città che conosci…
Non farlo. Mai. Rischieresti di sembrare credibile.
   Ovviamente nessuna ambientazione verrà mai decritta con più di un generico nome di città trendy, altrimenti, per scrivere di più dovresti informarti e sappiamo tutte e due che è una tale fatica
    Altrettanto ovviamente, puoi sorvolare sull’ambientazione, dire solo che la tua protagonista si è trasferita “in una nuova città”. Una città ben strana, visto che vi si alterneranno nomi di talmente tante nazionalità (Midori, Kevin, François, Paolo) da far girare la testa del più rodato dei cosmopoliti.
   La tua protagonista ha un fighissimo nome giapponese eppure non ha origini asiatiche, eppure usa espressioni come “baka”, “kawaii”, “itadakimasu”, eppure sua madre si chiama Margherita, suo padre Wolfgang, e sua sorella Alexandra. Sul serio vuoi scrivere una cosa del genere? Brava ragazza, brava! Sono fiera di te. *^*
   Nota importante riguardante il liceo Dolce Amoris: in questo particolare istituto si studierà sempre e solo matematica, le lezioni saranno esclusivamente di matematica e l'unica altra attività scolastica potrà essere, in rari casi, il basket.
 
 
La tua protagonista sarà una Mary Sue.
No, no, che hai capito! Mary Sue non sarà il suo nome, ma il suo genere, se vogliamo usare un termine scientifico.
Per semplificarti la scelta, t’illustrerò qui sotto le principali specie di Mary Sue esistenti nel nostro amato fandom.
 
la Tronky:
Probabilmente la specie più diffusa. Come spiega il suo nome, sarà “dura fuori e morbida dentro”.
Di solito si porta dietro un passato burrascoso che le ha lasciato profonde ferite nell’animo e l’incapacità di fidarsi di chiunque. È solitaria, è rabbiosa, è priva di senso dell’umorismo, è Bella Sw…*coff coff*
Dicevo: questa simpaticissima creatura, con il suo charme e il suo meraviglioso carattere, farà cadere ai suoi piedi la fauna maschile nel giro di due capitoli (ma le scrittrici più brave ce la fanno in meno di tre paragrafi. Non sai cos’è un paragrafo e non pensi che lo userai mai? Brava bambina, tu sì che mi rendi orgogliosa!)
La Tronky, ovviamente, è in realtà solo un tenero coniglietto impaurito. Una dolce donzella che si difende dalla malvagità del mondo tentando di mostrarsi stron… ehm… forte.
La corazza che si porta dietro da anni e che nessuno è mai riuscito nemmeno a scalfire verrà, ovviamente, rasa al suolo nel giro di tre scherzi idioti dal nostro bel Castiel. Proprio così, il compagno ideale della Tronky è il Castiel (a quanto pare due donne mestruate sono meglio di una).
 
la Benedetta Dalla Sfiga:
La Benedetta Dalla Sfiga (Benedetta per gli amici) è orfana di padre, di madre, e di fortuna. Sì perché, se qualcosa poteva andarle storto nella vita, l’ha fatto. Ha tutte le malattie del mondo (e anche qualcuna inventata perché, si sa: meglio abbondare). Le è morto il ragazzo, è stata pugnalata alle spalle dall’amica di sempre, il suo pesce rosso è saltato fuori dalla boccia e la pizza le viene sempre consegnata fredda.
   È sopravvissuta ad un incendio/incidente d’auto/calamità-naturale-random che le ha distrutto la famiglia. È rimasta ricoverata in ospedale per mesi se non per anni. Nonostante tutto questo lei è… Bellissima. Non ha un difetto, una cicatrice, un’ustione, una qualsiasi lesione che la deturpi. Ha il cancro, fa le chemio, ma sfoggia una capigliatura che neanche il cugino It ai suoi tempi d’oro. È muta, ma canta da soprano al Teatro La Fenice ogni venerdì sera. È cieca, ma ti saprà dire che stanno portando gli hobbit a Isengard quando sarete ancora a un giorno di marcia da loro.
Non ha senso? Whatever…
   La Benedetta Dalla Sfiga, a differenza della sua stretta parente, la Tronky, è buona proprio come una principessa Disney. Non parla con nessuno delle sue numerose malattie, non si lamenta mai, di solito è anche un po’ timida.
Ovviamente, nonostante le rimangano tipo tre giorni di vita, può saltare e correre quando la trama lo richiede, mentre si accascia in preda a tossi sanguinolente o svenimenti quando lei e il suo bello sono da soli, così che lui possa soccorrerla e scoprire il suo terribile segreto.
   Il compagno più gettonato per la Benedetta Dalla Sfiga e il Lysandre. Calmo e paziente, solo lui avrà la sensibilità necessaria per sostenerla e guarirla col suo amoreh! Sì, perché uno che non sa andare dietro al suo quaderno degli appunti è perfetto per una moribonda…
 
la Cicciolina:
   La Cicciolina è poco presente nel sito ufficiale per via della censura. Tuttavia, il numero di esemplari cresce esponenzialmente se si cambia habitat e si sbarca su Efp.
Caratteristiche della Cicciolina? È figa! Non bella, proprio figa!
È una panterona che indossa cinture e le chiama “minigonne”, la sua scollatura è così generosa che l’hanno soprannominata San. Francesco, veste di pelle nera, di reti trasparenti o, se fa la casta “di tessuti aderenti che non lasciano niente all’immaginazione”. Lei non ha mai calzato altro che scarpe dal tacco dodici in su e non è mai stata vergine, ricordatelo.
   La Cicciolina non ha un compagno ideale: se li ripassa tutti (persino Nathaniel!), ciò nonostante, non le viene mai trasmessa nessuna malattia venerea, non si sente disgustata da sé stessa e a nessuno passa mai neanche per l’anticamera del cervello che sia “una facile”. Se qualcuno lo pensa o addirittura osa dirlo, è solo cattivo e geloso.
   La Cicciolina ha un potere magico molto particolare: chiunque finisca a letto con lei anche solo per una botta e via finirà per innamorarsene perdutamente.
   La Cicciolina sceglierà il suo compagno per la vita solo nell’ultima riga dell’ultimo capitolo. Di solito la scelta ricade sul Castiel.
Ah, Castielluccio, tutte le fortune a te… <3
 
il Brutto Anatroccolo:
   Una Mary Sue più rara delle altre, ma talmente classica che non rischierà mai veramente l’estinzione.
Di solito si presenta sotto forma di ibrido con la Benedetta dalla Sfiga, la Tronky o la Sailor Moon.
   Il trucco per creare una perfetta Brutto Anatroccolo è descrivere una stragnocca che si guarda allo specchio o pensa al suo aspetto e trova difetti che non sono difetti. “Oh, me tapina! Perché Madre Natura mi ha punita con un seno così grosso?” Eh, già, che problemi. Sono certa che Castiel e Armin ne saranno disgustati… Ho visto Lysandre che vomitava in quel cespuglio laggiù al solo pensiero.
   Ricorda: tutti i problemi estetici della Butto Anatroccolo sono solo paranoie oppure ostacoli facilmente risolvibili. Indossa pantaloni sformati e maglie larghissime, ha i capelli perennemente spettinati o, in alternativa legati in una coda, porta gli occhiali a fondo di bottiglia e, se proprio vogliamo esagerare, a tredici anni ha avuto un brufolo… Per un’ora…
   Le sue sorti si ribalteranno nel momento in cui Alexy o Rosa poggeranno gli occhi su di lei e, circa un petosecondo dopo averla conosciuta, decideranno di diventare il/la suo/a personal stylist.
La Brutto Anatroccolo, una volta trasformata, avrà praticamente a disposizione qualunque partner.
 
la Supernatural:
   Specie in grande espansione. La Supernatural è, all’apparenza, una ragazza comune (bellissima, of course). Cosa la contraddistingue dalle altre? Beh, in realtà lei è una fata/vampiro/lupo mannaro/angelo/demone o qualsiasi altra creatura soprannaturale possa venirvi in mente.
È curioso notare che non esistono Supernatural mummie o mostri della palude, in genere la scelta ricade su esseri magici di bell’aspetto. Veramente strano.
   Altra curiosità: a meno che la Supernatural non viva in un intero mondo di suoi simili, dove quindi non ha bisogno di nascondersi, i suoi tentativi di celare la propria identità segreta falliranno miseramente dopo una manciata di capitoli.
Pur appartenendo, magari, ad una specie notoriamente sanguinaria, non torcerà mai un capello al bello o ai belli della situazione, anche se questi rischiano di rivelare a qualcuno la sua natura e rovinarle la vita.
 
la Sailor Moon:
   La Sailor Moon, per molti versi, è simile alla Supernatural e alla Brutto Anatroccolo. Anche lei ha un’identità da difendere, non soprannaturale ma, solitamente, di carattere lavorativo. È un agente segreto, una modella, una testimone di Geova, un’attrice o una cantante bravissima.
Ciò che conta è che, proprio come Sailor Moon, con un semplice cambio d’abiti e, al massimo, l’aggiunta di un paio di occhiali, diventa irriconoscibile persino a sua madre. Di solito il camuffamento tende anche ad adombrare il suo, altrimenti bellissimo, aspetto.
Ci troviamo davanti ad un’autentica maestra del trasformismo e dell’inganno… Che infatti si farà scoprire tre minuti dopo dal suo love interest.
 
la Musicista Estrema:
   La Musicista Estrema è un’evergreen del fandom, spesso la troverai ibridata con le altre specie di Mary Sue.
La Musicista Estrema ha l’affascinante capacità di saper suonare qualunque strumento serva alla band di Castiel e Lysandre. Però, diciamocelo, chi veramente conta qualcosa nella band è il vocalist. La Musicista Estrema possiede quindi una voce tanto soave da permetterle d’imporsi come cantante del gruppo. Sì, lo so che è Lysandre il cantante… Ma dimentichiamoci di questo insignificante particolare. La tua Mary Sue non può di certo stare dietro le quinte, ti pare?
Il suo compagno ideale è di solito il Castiel, ma se ibridata con la Cicciolina, non esiterà a portarsi a letto l’intera band.
   Un’alternativa interessante è la Musicista Estrema Classica. Questa dolce fanciulla possiederà un animo sensibile e artistico, che esternerà suonando struggenti brani col pianoforte o con il violino, nascosta nell’aula di musica. Ovviamente, la sua bravura non è minimamente paragonabile a quella di una ragazza della sua età. Certo che no. Lei è una specie di Mozart, ma che dico? Mozart le chiederebbe in ginocchio di dargli lezioni, se la sentisse.
La Musicista Classica viene, di regola, udita da Lysandre, il quale s’innamora repentinamente di lei senza averle mai parlato o averla mai vista… E Lysandre è fortunato perché non gli capita mai, ad esempio, che sia Boris a suonare il piano. No, no. È sempre una stupenda e fragile ragazza.
 
Nota importante riguardante la Mary Sue: qualunque sia la Mary che scegli, non lesinare mai sulle descrizioni. Ripeti più e più volte quanto è alta, slanciata, snella, con le curve al posto giusto e quanto, in definitiva, sia bella. In particolare, tira fuori la poetessa che è in te quando si tratta di descrivere i suoi meravigliosi occhi ambrati come l’alba che tramonta con sottili venature di tungsteno marino che riflettono il cielo come gli specchi d’argento della bisnonna del protagonista maschile. Non importa che quello che ho detto non abbia senso, l’importante è la forma, non il contenuto.
È d’obbligo rappresenta minuziosamente ogni suo cambio d’abiti, come si trucca, come si pettina e che accessori indossa. Se sei veramente pro, aggiungerai alla descrizione un’immagine presa da internet per aiutare le tue lettrici a figurarsela (del resto con sole venti pagine di descrizione è comprensibile che non si siano fatte un’idea chiara in testa, poverine).
Cosa? Temi di essere noiosa? Assolutamente no! Ricordati che chi legge la tua fan fiction lo fa esclusivamente per sapere quanto è figa la tua Mary e come si veste e si trucca. A nessuno importa nulla della trama e degli intrecci narrativi: quelli sono solo orpelli di gran lunga sopravvalutati e fuori moda. Le descrizioni lunghissime  e inutili, invece, sono il futuro.
 
Il ragazzo che sceglierai per la protagonista avrà la personalità di un cartone del latte.
Non ci provare nemmeno a tracciare una psicologia che vada al di là delle semplici apparenze. Il tuo personaggio maschile sarà una macchietta tale e quale a come appare in tutte le altre fic. Ecco poche semplici dritte per rappresentare al meglio i vari ragazzi:
 
Nathaniel (il segretario delegato): parlerai solo della sua pignoleria, la dedizione al lavoro e, in alcuni casi, la sua gentilezza. Lui non avrà una vita, dei sogni, delle ambizioni al di fuori della scuola, sarà solo il segretario delegato. Descriverai il suo rapporto con Ambra e coi genitori tratteggiandolo come opprimente e snervante. Tuttavia, sarebbe troppo stancante approfondire la cosa, quindi ce ne fregheremo e lo lasceremo a meditare il suicidio mentre corriamo tra le braccia di Castiel, che ne dici?
Già, questo è appurato. La tua protagonista non finirà mai con Nathaniel. Guardami negli occhi e ripeti con me: m-a-i.
Come non comprenderla? È così lontano dal tipico uomo dei sogni. Chi mai vorrebbe un fidanzato gentile, premuroso, rispettoso e bello. Che schifo!
Nathaniel potrà essere usato come primo ragazzo della protagonista o come innamorato non corrisposto per formare un triangolo amoroso di cui tutti sapranno già la soluzione. Verrà subito mollato o rifiutato per Castiel e di lui non si saprà più niente.
 
Castiel (il bullo): Castiel sarà stronzo. All’inizio della storia inizierà a deridere e fare scherzi alla tua protagonista. Perché? Ha ha ha! Che tenerezza mi fai! Vorresti davvero pensare ad una motivazione plausibile. Ti do io la risposta: deus ex machina. Ma torniamo a noi… Lei sarà, ovviamente, l’unica a rispondergli per le rime perché lui è il bullo e brrrr! Fa paura a tutti! Anche se non lo vediamo tirare un pugno o vessare nessuno per tutta la storia.
Inizieranno a battibeccare regolarmente e lei lo odierà così tanto da pensare sempre a lui e guardarlo di nascosto e scoprire che “Oh, no! Mi sono innamorata!” Una reazione del tutto naturale e per nulla imposta dall’alto.
   Castiel sarà anche un dongiovanni. A differenze di Nathaniel, che non riesce mai a concludere (tranne forse con la Cicciolina) Castiel avrà stuoli di donne ai suoi piedi, e di solito ne approfitterà.
   Castiel fumerà come un turco.
   Castiel avrà una band con Lysandre e altra gente random (solitamente Dake, Ken e la protagonista). Nonostante l’episodio del concerto, non sono state rinvenute tracce di un Nathaniel batterista in nessuna fic. Perché creare un intreccio così intrigante ma difficile da scrivere? Meglio affidarsi a personaggi ameba come Ken.
   Castiel sarà “il rosso”, “testa di pomodoro” e tanti altri epiteti che richiamano il colore dei suoi capelli.
 
Ken (l’amico d’infanzia): Ken è l’amico d’infanzia della protagonista. Come? Stavi giusto pensando d’intessere un rapporto di amicizia profondo e complesso, magari mostrando dettagliatamente l’intesa che si è creata tra i due negli anni? Che idea ridicola! Ma come ti è venuta in mente?
Ascolta bene come andranno le cose: l’amicizia tra la protagonista e Ken verrà malamente analizzata, dopo di che, lui dovrà partire per la scuola militare.
   La scuola militare, specifichiamolo, è una specie di gulag o di buco nero poiché, una volta che vi sarà entrato, la protagonista non avrà più sue notizie: nemmeno una lettera o un sms. Nulla. Nada. Nisba. E lui non tornerà a casa per nessun motivo: le vacanze natalizie? Un incidente della protagonista? La morte della madre? Nulla lo smuoverà da lì.
Ma non disperare, Kentin riapparirà, senza alcun preavviso, verso metà della storia. Sarà più bello, ma non per questo più appetibile.
   Ho dimenticato di dirti che la tua protagonista si sentirà tristissima per la sua partenza, così triste da dimenticarsi completamente di lui e non nominarlo fino alla sua ricomparsa.
Lui, dal canto suo, sarà innamorato della tua protagonista da sempre. Di solito perché lei è stata l’unica a trattarlo gentilmente. Perché lei non è superficiale. Tuttavia, questo non le impedirà di rifiutarlo e di vederlo esclusivamente come un amico (almeno fino a che rimarrà nel suo “stadio larvale”). Le cose potrebbero cambiare al suo ritorno, ma di solito l’intrigo amoroso si chiude in brevissimo tempo e Kentin viene accantonato per un altro belloccio, finendo tra le braccia di Violette o di Alexy.
 
Lysandre (quello-con-gli-occhi-eterocromi): se vuoi creare un buon Lysandre ricordati sempre di sprecare almeno tre righe di ogni scena per descrivere la magnificenza dei suoi occhi. Apri il libro “Tutti i minerali del mondo” che ti ha regalato la nonna cinque anni fa e sfruttalo inserendo nomi di pietre a caso (tanto nessuno le conosce, quindi potrai sbizzarrirti). Più strani saranno i nomi della pietre, più tu risulterai poetica. Se hai buttato il libro, allora ricorri al classico mare tempestoso, torbido oppure placido, il cielo in tutte le sue diverse sfaccettature climatiche, l’ambra, l’oro, l’argento e la mirra. L’importante è sottolineare quanto meravigliosi siano i suoi occhi, che nessuno e dico nessuno trova inquietanti, o brutti, ma solo e sempre affascinanti.
   Chiusa la questione occhi, ricordati di specificare che Lysandre è il migliore amico di Castiel (non importa che tu scriva come si sono conosciuti o provi ad indagare il loro rapporto… saranno amici perché sì). Lo renderai buffo e adorabile facendogli dimenticare ogni cosa: sia eventi che oggetti (senza per questo che la tua protagonista lo consideri uno svampito o uno strambo). Questa sua peculiarità sarà presente solo nei primi 25 secondi della fic per poi essere dimenticata e, al limite, rispolverata per necessità di trama. Importante: nomina più volte che puoi il suo quaderno, almeno all’inizio, poi dimenticatene completamente.
   Lysandre sarà sensibile, cavalleresco e… basta. Sul serio: non avrà altri aspetti caratteriali all’infuori fuori di questi. Un personaggio facile da usare, non trovi anche tu?
 
Armin (il nerd): Armin sarà un fanatico di videogiochi. Se vuoi cimentarti in una grande prova d’introspezione, fai in modo che nomini almeno sei videogiochi ad ogni intervento, rendilo comico, strano e soprattutto tanto tanto nerd. Se non vuoi scomodarti con tutta questa inutile psicologia del personaggio (come darti torto? È così inutile e fuori moda!) don’t worry : basterà fargli nominare i Pokèmon almeno una volta e l’avrai reso perfettamente IC.
Ricordati che Armin non ha sentimenti, pensieri o emozioni che non abbiano a che fare con la sua amata PSP. Fai in modo che non sembri interessato ad altro e che non abbia un backgroud di nessun genere. Cos’è un background? Ma cosa te ne frega! Mica serve saperlo per scrivere bene.
Altre caratteristiche di Armin? Ha un fratello gay che tutte si vorrebbero bombare… parliamo di lui.
 
Alexy (l’eterosessuale sotto costrizione): Alexy è il fratello omosessuale di Armin. Sono gemelli omozigoti ma questo non gli impedisce di avere capelli e occhi di un colore completamente diverso da quelli del fratello. Genetica dolceflirtiana… Chi  siamo noi per opporci?
   Alexy è dolce, gentile, affettuoso e solare: una specie di cagnolino puccioso senza l’inconveniente della bava.
Le sue mansioni sono poche e precise: essere il migliore amico gay della tua protagonista, accompagnarla a fare shopping (magari migliorandole il look come nel caso della Brutto Anatroccolo), essere la cotta di Violette.
   È curioso notare come in più di una fic le idee di Alexy (e i suoi gusti) sembrino confusi a tal punto da farlo diventa eterosessuale. Sì, perché non importa che sia gay, nessuno può resistere al fascino di una Mary Sue e lui ne è l’esempio lampante.
Nel caso, invece, Alexy rimanga omosessuale, ricorda di affibbiargli ogni possibile stereotipo del caso e non osare approfondire la sua psicologia. Non osare, capito? Non vogliamo mica che qualcuno pensi che i gay siano delle persone e non delle spalle comiche.
 
Dake (il pornodivo): Dake ha solo due pensieri nella testa: provarci con la protagonista nella maniera più viscida possibile e portarsi a letto quanta più gente riesce. È la versione maschile della Cicciolina, solo che le persone non s’innamorano magicamente di lui dopo esserci stati a letto e, anzi, tende a farsi una cattiva nomea di donnaiolo.
   Dake apparirà principalmente per dare al love interest della tua protagonista la possibilità di salvarla dalle sue grinfie. Non ti aspetterai mica che una donna possa cavarsela da sola nella vita di tutti i giorni? Dopo di che sparisce rapidamente come è apparso, probabilmente per andare a stuprare qualche povera innocente priva di un principe azzurro che dica “non sono interessata a te” al posto suo.
 
Nota importante riguardante tutti i boys: quelle sopraccitate sono delle linee guida, ti sembra troppo complicato seguirle? Non c’è nessun problema perché, una volta che il ragazzo avrà incontrato la tua Mary Sue, potrai tranquillamente capovolgere o azzerare la sua personalità con la semplice scusante che è follemente innamorato di lei.
 
POV, Colori e punteggiatura: pensa a tutto quello che ti hanno insegnato a scuola… e fai esattamente il contrario!
   Ora che hai l’inizio della tua fic, l’ambientazione e i personaggi, non rimane che rimboccarsi le mani e scrivere.
Vorresti prima pianificare una trama originale e coerente, magari portandoti un po’ avanti coi primi capitoli così che più avanti sarai in grado di pubblicare con regolarità? Tsè! Si vede che non ne capisci niente di fan fiction.
Tutta questa fatica sarebbe assolutamente immotivata. Scrivere non è faticoso, non richiede fantasia e attenzione, perciò limitati a buttar giù poche righe senza rileggerle e senza sapere bene dove vuoi andare a parare. Nessuno ci farà caso, credimi, e tu verrai osannata come una Dea della scrittura.
   Se vuoi che la tua fic abbia successo usa più POV possibili. Un POV più lungo di sei righe rischierebbe di far immedesimare il lettore col personaggio, una sciagura che vogliamo a tutti i costi scongiurare, quindi i tuoi POV non devono mai essere più lunghi di uno sbadiglio. Usa centordici personaggi, perché le scrittrici veramente capaci sanno maneggiare migliaia di personaggi e lo fanno.
Il POV multiplo ti sembra inutile, ripetitivo e un po’ confusionario? Non ci siamo, molto male. Ancora ti preoccupi di queste cose? Sappi che il vero scopo di una fic e far rimbalzare il lettore da un cervello all’altro come una pallina impazzita. I personaggi (tra l’altro) avranno una caratterizzazione talmente povera da non fargli notare la differenza tra l’uno e l’altro. L’unico modo per distinguerli sarà quindi ricorrere ai colori. Stendi una legenda accurata per chiarire la sfumatura di colore di ogni personaggio (ricordati che Castiel avrà il rosso, non pensarci minimamente a rifilargli quell’orribile marrone cacarella… quello lo diamo a Kentin che tanto è sfigato). I colori dimostreranno quanto curi la tua fan fiction e quanto tu sia artistica. Se, quando aprirai la pagina, ti sembrerà di guardare l’armadio di Alexy, avrai fatto un ottimo lavoro.
   Per quanto riguarda la punteggiatura, prendi un martello e colpisciti forte in testa fino a che non avrai dimenticato anche l’ultima regola che la tua insegnante d’italiano ti ha inculcato. Quella non sapeva niente, dai retta a me.
Non è un male dimenticare di inserire i punti, le frasi lunghissime e piene d’incisi sono una gioia per gli occhi e per lo spirito. Non è un male dimenticarsi lo spazio dopo la virgola, anzi: la leggenda narra che se una scrittrice di fan fiction osasse usare la barra spaziatrice dopo una virgola il suo computer esploderebbe e la sua ficcyna verrebbe assaltata dagli haters. Io fossi in te non rischierei. Non è un male usare quanti più puntini di sospensione il tuo medio riesca a premere... del… resto… si… sa… che… la… cosa… non… da… minimamente… fastidio… e… non… rallenta… la… storia… Se poi ti venisse in mente che un giorno quell’incompetente della tua professoressa ti aveva detto che i puntini sono tre, non due, non sessanta, ma tre. Sbuffa e scuoti la testa spazientita. Quella è solo una stupida leggenda metropolitana messa in giro dalla massoneria. Lo stesso discorso vale per i punti interrogativi ed esclamativi. Inseriscili sempre, anche quando non servono, e fai che siano almeno cinque o sei alla volta, ne va della tua stessa vita.
Non è un male scrivere in maiuscolo o avere una paralisi mentre stai premendo l’ultima vocale della parola così da allungareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee la parola stessa e simulare un urlo molto poco sgradevole dal punto di vista visivo e tutt’altro che puerile da quello psicologico.
 
I dialoghi a copione: la forma di comunicazione del nuovo millennio.
   I tuoi dialoghi si svolgeranno così.
Mary: bla… bla… bla...
Castiel: Grrr!!! Grrr??? Grrr...
Lysandre: Uhmmmmmmm…
Mary: BLAAAAAA!!!!
Armin: Pokèmon! Psp!
Mi sembri perplessa. Non ti è chiaro? In pratica ti basterà inserire il nome del personaggio (o anche solo il soprannome, non ci formalizziamo!), aggiungere i due punti e scrivere la sua frase.
Facile, veloce e pulito.
   Non è così che fanno nei libri? È fastidioso e pesante da leggere? Ti annoierai tu stessa a riportare centinaia di volte i nomi dei personaggi?
Senti, intendiamoci… Vuoi diventare una grandissima scrittrice di fan fiction sì o no? E allora è così che si fa, ignorante!
 
Impaginazione, questa sconosciuta…
Non sai cos’è l’impaginazione? Perfetto, perché non ti servirà saperlo per pubblicare una storia. L’importante è che tu sappia centrare il testo come se fossero i titoli di coda di un film. Fatto?
Osserva il risultato. Non è meraviglioso? Non ti senti orgogliosa di te stessa?
Ora sei una vera scrittrice di fan fiction. Complimenti!






 
  
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