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Autore: Kezia    19/02/2014    0 recensioni
Sono sempre stata molto timida, insicura su tutto, ma su una cosa ero sicura: sarei dovuta partire per Seoul. Era l'unica cosa che volevo davvero, anche se ancora non avevo capito bene il perché.
Certo volevo,almeno per una volta, visitare la città dei miei sogni, vedere dal vivo il mio gruppo preferito: gli Mblaq
Ma più di tutto volevo andare in un posto dove le uniche persone che conoscevo mi volevano bene.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Scalare il palazzo? Spero tu stia scherzando”
“Pensaci” mi dice Roby “ E' da due anni che sogniamo di venire a Seuol e ora che siamo qui finalmente dobbiamo fare quello che abbiamo sempre sognato...  incontrare gli Mblaq! “
La guardo e noto, nonostante la penombra,che i suoi occhi stanno brillando. 
Nel frattempo Giada, Shaimaa e Nura stanno dormendo beatamente, ignare di tutto.

Sono sempre stata molto timida, insicura su tutto, ma su una cosa ero sicura: sarei dovuta partire per Seoul. Era l'unica cosa che volevo davvero, anche se ancora non avevo capito bene il perché. 
Certo volevo,almeno per una volta, visitare la città dei miei sogni, vedere dal vivo il mio gruppo preferito.
Ma più di tutto volevo andare in un posto dove le uniche persone che conoscevo mi volevano bene. 
Così quando le mie amiche mi chiesero se volevo andare con loro a Seoul, io accettai immediatamente, certo mi sarebbero mancati molto i miei genitori, ma  sarebbe stato per poche settimane. 

Sono passate due settimane da quando siamo arrivate a Seuol e io ancora non riesco a rendermi conto se è un sogno o se sia realtà. 
Tutto sembra troppo bello per essere vero, e per la prima volta posso dire di essere felice.
Ma ancora una cosa manca: dobbiamo vedere dal vivo gli Mblaq. Siamo talmente sfortunate che siamo arrivate in un periodo di riposo per loro, e quindi non sono previsti concerti fino al mese prossimo.
Gli Mblaq sono tutto per me, ogni volta che mi sento triste, felice, sola, sento che per me loro ci sono,e ci saranno,sempre. E grazie alle loro canzoni sono riuscita ad affrontare i momenti più duri. Per questo ci tenevo tanto a vederli dal vivo, e anche le altre ci sono rimaste parecchio male.
Fino a quando...
 
“Roby, ti ho detto che non possiamo... i miei erano scherzi, non possiamo metterci a scalare il palazzo dove vivono gli Mblaq, e come se niente fosse sfondare la porta del loro balcone, solo per poterli incontrare. E fare tutto questo a notte fonda.”
“ Elly ti prego, non avremo più quest'occasione, fra due giorni dovremo tornare a casa “
Già, mancano solo due giorni, com'è volato il tempo, dovrò tornare alla realtà senza senso che avevo in Italia.
Almeno qui devo lasciarmi andare e non pensare troppo.
“ Va bene” dico raccogliendo il poco coraggio che avevo.
Roby comincia a saltare e urlare e per poco non sveglia le altre. 
“ Roby sveglierai le altre” dico ridendo. 
“ giusto come facciamo con loro, glie lo diciamo ? “ 
“ Ma sì proviamo a svegliarle... mal che vada ci rinchiuderanno al manicomio del tutto” 
Mi avvicino a Nura mentre Roby va da Shaimaa e Giada che dormono vicine. 
“Nura svegliati, vuoi venire con noi? “... lo sapevo. Svegliare Nura è un'impresa troppo ardua. Niente, non ha la minima intenzione di svegliarsi. Meglio che dorma, non si sa mai quello che potrebbe succedere e non possiamo finire tutte nei guai. Lascio un biglietto in parte al suo cuscino su cui ho scritto dove siamo andate, e vado a vedere cosa sta facendo Roby.
Sto percorrendo il corridoio che porta al letto di Shaimaa, quando sento delle urla.
Raggiungo il letto e la scena è a dir poco comica.
Giada in piedi assonnata che deve capire ancora da che pianeta viene, Shaimaa con la faccia tutta bagnata, che urla.
Scoppio a ridere. 
“ Roby, l'hai svegliata con l'acqua? “
“ Non si svegliava...”
“Ma dovevi proprio farlo con l'acqua? Sono le due del mattino, che vi salta in mente?” Urla Shaimaa. 
Io e Roby cerchiamo di tranquillizzarla, le spieghiamo la nostra idea, e a quel punto ci fissa come una bambina fisserebbe due persone pazze. 
Nel frattempo Giada, ancora mezza addormentata si sta pian piano rendendo conto della nostra idea folle.

Abbiamo finalmente raggiunto il fatidico palazzo, e io non so se sono più elettrizzata o più impaurita. Ho deciso che non avrei pensato in questa vacanza. Dovevo semplicemente fare quello che sento, ma addirittura scalare un grattacelo... 
“ Waah vi rendete conto che questo è il palazzo dove vivono gli Mblaq?” Roby è felicissima,e continua a saltellare dall'emozione.
“Già” sbotta Shaimaa, siamo riuscite a convincere sia lei che Giada,Shaimaa continua a far finta di essere riluttante, ma le si legge in faccia che ha una voglia matta di incontrarli.
Comincia a salirmi l'ansia.
 “ No ragazze torniamo indietro. Non possiamo farlo è troppo pericoloso.” dico cominciando a ripercorrere a strada per cui eravamo venute
Io ci ho provato ma è più forte di me...
” Ssh, Elly andrà tutto bene” sento Giada che mi prende per un braccio” Ti ricordi quante volte hai detto che lo avresti fatto? Non puoi mollare adesso, fa semplicemente quello che senti” 
Giada è sempre stata così, riesce a darmi il coraggio che mi serve. 
“Hai portato le corde?” chiede a Roby.
“ Sì, certo” risponde Roby tirandole fuori dallo zaino, mentre mi guarda perplessa.
“ Su allora” dice Giada prendendone una” Indossala prima tu Elly”,mi sprona a prenderla facendomi l'occhiolino.  

Stiamo scalando tutte un palazzo, dobbiamo arrivare al quarto balcone, e ancora non mi capacito dell'avventura pazzesca che stiamo vivendo. 
Speriamo che non ci veda nessuno...
Pian piano siamo arrivate al tanto agognato “quarto balcone”.
Tutte e quattro abbiamo il respiro affannoso, non so se per la fatica o per l'emozione troppo grande. Fatto sta che siamo arrivate, siamo nel balcone dove vivono gli Mblaq, e dall'altra parte del vetro ci sarebbero loro che dormono.
Il piano è questo: entrare di soppiatto senza fare alcun rumore, guardarli dormire, e infine tornare sui nostra passi.
Shaimaa apre la portafinestra. Tutte, piuttosto di non fare rumore, tratteniamo il fiato. Nessuna emettere parola, ci scambiamo solo occhiate.
Entriamo tutte, una per una, sulle punte e accendiamo le nostre pile. Non dobbiamo assolutamente essere scoperte. 
Sento Shaimaa che socchiude la porta finestra. 
Io cerco subito la camera di Mir, ma con una pila così non riesco a vedere un granché. Sento i vari rumori di passi delle altre e intuisco che nessuna di noi vede niente. 
Fuori si vedeva almeno qualcosa grazie alla luna, ma qui dentro è buio pesto.
Bene, ci troviamo nel dormitorio degli Mblaq, e nessuna di noi sa cosa fare perché abbiamo comprato le pile scarse dai cinesi. Penso proprio che siamo fregate.
Mentre sto pensando a come fare per raggiungere nuovamente la portafinestra, sento un rumore brusco e tutto ad un tratto la luce si accende.

I miei occhi si stanno pian piano abituando alla luce improvvisa, prima vedo un'ombra, poi i lineamenti di un viso e infine, incredula, realizzo tutto:
Mir 
  
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