Anime & Manga > Soul Eater
Segui la storia  |       
Autore: _Giuls17_    21/02/2014    6 recensioni
Guerra. Ormai è questa l'unica parole che caratterizza quello che una volta era un mondo pacifico governato da Shinigami, ma ormai neanche lui può fare qualcosa. Guerra e distruzione, era questo il mondo in cui Soul, Maka, Black Star, Tsubaki, Kid e le sorelle Thompson erano costretti a vivere, un mondo governato dalla follia che il Kishin aveva diffuso. Ma per i nostri eroi niente era rimasto uguale, soprattutto per una ragazza dai capelli biondi....
Capitolo 4:-I…io.- Sapeva bene che cosa stava guardando, lo sguardo vuoto della follia, il ghigno perenne e la paura negli occhi.
-Non sei Maka.-
Soul…
Capitolo 7:Anche se io per te rimanevo solo Maka, tu non eri più solo Soul per me.
Insomma…sto cercando di dirti che…sono innamorata di te…

Capitolo 9: -Calma amico, Kid avrà qualche brillante idea e risolverà tutto.-
-Era Maka quella dalle idee brillanti.- sussurrò.
-Già.-
Capitolo 11: Qualcosa...Gli diceva che questa melodia era la loro melodia.
Capitolo 24:O trovo una soluzione con Stein o mi toccherà pensare al suicidio.
Capitolo 27: -Senti Maka, mi vuoi sposare?-
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Black Star, Death the Kid, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Fear the empty of insanity'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Create your own banner at mybannermaker.com!

Stavolta il mio commento personale sarà alla fine del capitolo...

 
Wedding
 
Soul dopo quella discussione con Maka aveva posto un tempo di due settimane.
Due settimane per rendersi conto che si sarebbero spostati.
Due settimane per preparare il loro matrimonio.
Due settimane per dare la possibilità a tutti di riprendersi dalla guerra, due settimane per dare a Maka il tempo per abituarsi alla follia.
Soul non era masi stato così sicuro come in tutta la sua vita, aveva preso una decisione e niente, neanche Maka, gli avrebbe fatto cambiare idea.
Ricordo ancora il giorno in cui mi ha sentito suonare il pianoforte, è stata l’unica a capire che quella canzone fosse la mia anima.
Alzò lo sguardo verso il cielo, non faceva caldo ma la primavera aveva scacciato il freddo dell’inverno regalandogli la possibilità di un nuovo inizio.
Voglio vivere il resto della mia vita con lei, non potrei immaginarla diversamente.
Tornò ad osservare la Shibusen, meravigliandosi ancora per la maestosità della struttura, sorrise, ricordandosi i primi anni passati là dentro, spensierati e senza nessun nemico in vista.
Ma tutto era cambiato nell’arco di qualche anno, forse in modo irreversibile, poiché non si sentiva più il ragazzino che voleva far cadere le ragazze ai suoi piedi o farle innamorare perdutamente, aveva ancora diciassette anni ma aveva visto cose che non avrebbe mai dimenticato, come la morte delle persone a lui care, come la guerra o come la pazzia che si era insidiata dentro Maka, senza mai lasciarla.
E mentre la Shibusen rimaneva la stessa, nonostante le guerre, nonostante gli anni, lui e tutti i suoi amici erano cambiati, la guerra lo aveva fatto, rendendoli più maturi anche per la loro età, meno frivoli e spensierati… Ma sempre allerta, pronti ad attaccare in qualsiasi momento.
Strinse leggermente le mani, aveva smesso di incazzarsi per tutto, aveva deciso di lascarsi trasportare dalla corrente per cercare un suo posto nel mondo, e in effetti, lo aveva trovato accanto a lei.
Maka Albarn era la luce nell’oscurità. La sua ancora di salvezza, anche se lui non era riuscito a salvarla, non del tutto.
Non era riuscito a impedire, la prima volta, che la follia si impadronisse di lei, l’aveva lasciata marcire in una cella, senza combattere ma poi aveva deciso di riscattarsi, aveva fatto di tutto per non lasciarla nelle mani del Kishin, ed in effetti l’aveva riportata indietro.
Ma il suo cuore non sarebbe più stato solo suo, lo avrebbe dovuto condividere per sempre con un demone rosso, pronto a farla cadere nuovamente nell’oblio.
Se avesse potuto lo avrebbe mangiato lui quel demone, avrebbe sacrificato la sua vita per aiutare Maka, per liberarla da quella malattia, ma non aveva potuto, non aveva potuto fare niente per lei.
Così si era reso conto che solo sposandola avrebbe potuto essere quel qualcuno a cui lei si sarebbe sempre rivolta nei momenti difficili, la persona che le sarebbe sempre stata vicino anche quando la follia l’avrebbe divorata.
Voleva essere suo marito, perché sapeva che una parte della sua anima era nata per esserlo mentre l’altra… Per essere una Death Schytes, l’ultima Falce della Morte.
 
***
 
Fin da piccola aveva sempre scacciato dalla sua mente la possibilità di sposarsi, il matrimonio dei suoi genitori o forse il divorzio le aveva provocato una ferita, così grande, che non si era mai rimarginata.
Era sempre stata decisa sul fatto che non si sarebbe spostata, mai e per nessuna ragione al mondo, solo che non aveva messo in conto le conseguenze di una guerra.
Forse una delle più spaventose che si era verificata nell’ultimo secolo.
La guerra aveva stravolto i suoi principi, rendendosi conto che avrebbe dovuto ringraziare ogni giorno che la vita le stava offrendo, ogni momento con lui.
Ogni istante passato accanto a Soul.
Era stato lui la variante che non aveva previsto, poiché non rientrava nel programma di Maka Albarn innamorarsene.
Ma allo stesso tempo aveva ringraziato il suo Dio per averle dato la possibilità di conoscere quel ragazzo, o meglio l’uomo che era diventato.
Era un ragazzino borioso e troppo cool quando aveva suonato per me, ma era stata quella melodia a convincermi che lui sarebbe stato la mia arma.
Quel giorno Maka aveva firmato un contratto senza rendersene conto, aveva deciso di rimanere accanto a quel ragazzo, per sempre.
Guardò in giro per la stanza, cercando un dettaglio o un difetto da poter sistemare nell’attesa.
Attesa…
Ma in realtà non si era resa conto che il termine di due settimane era scaduto esattamente ieri, un martedì pomeriggio in cui la primavera aveva fatto il suo ingresso.
Si guardò allo specchio, ancora, non riconoscendo la ragazza che stava riflettendo.
Essa portava ancora i segni della guerra, gli occhi stanchi: dove il verde accesso di una volta non sarebbe mai tornato.
I capelli le ricadevano ancora lunghi giù per la schiena ma stavolta più ordinati e adornati con un piccolo fiore rosso, vicino all’orecchio.
Il suo corpo era ancora troppo magro, troppo provato per riuscire a darle una vita serena ma adesso che indossava un vestito bianco, lungo fino ai piedi con un leggero strascico, non le sembrò per niente male.
Strinse ancora il bouquet nella sua mano destra, cercando di non piangere.
-Perché vuole sposarmi?- chiese trattenendo un singhiozzo.
-Perché sei una ragazza bellissima, piena di talento e con un grande cuore.-
-Papà?- chiese Maka, voltandosi verso la porta da cui entrò Spirit con indosso uno dei suoi completi migliori.
-Sì bambina mia, sei davvero bellissima oggi.-
-Grazie.- disse abbassando lo sguardo.
-Cosa c’è che non va?-
-Vedi io mi guardo e non riesco a vedere la ragazza di qualche anno fa, non so se questa ragazza, quella che lo specchio sta riflettendo, sia davvero io o no.-
-E chi dovrebbe essere, scusa?-
-Una che sta ancora cercando di tornare a vivere, che ha visto cose brutte nella sua giovane vita e… Che ancora non si sente pronta… Una ragazza che potrebbe fare del male a tutte le persone che ama.-
-Maka… Questa guerra ha distrutto delle vite e ne ha cambiate molte altre, adesso io non ho la capacità di vedere la tua anima ma so per certo che quella ragazza di tanti anni fa è ancora dentro di te… Solo che deve portare sulle sue spalle un bagaglio ben più pensate di qualche libro, preso in prestito.-
-Pensi che lei sia ancora dentro di me?-
-Sì e quella ragazza che vedi allo specchio… Non te ne devi preoccupare, ha solo paura.-
-Di cosa?-
-Ha paura di non essere all’altezza del futuro, ha paura di poter cedere al male ma non sa che ha davvero tanta forza e che non sarà cosi facile, cedere.-
-E se non dovesse farcela?- chiese osservando ancora l’immagine riflessa.
-Non deve far altro che chiedere aiuto a suo marito… E poi al suo vecchio padre.-
Maka rise per la prima volta dopo mesi e corse ad abbracciare Spirit, sentendo un peso in meno sul cuore.
-Penso che sia arrivato il momento di andare.-
La ragazza annuì e prese sotto braccio il padre, che la condusse fuori dalla stanza per attraversare la poca distante che la separava da Soul.
 
Chiuse solo un attimo gli occhi per gustarsi a pieno quel momento, dopo poco sentì il pesante portone della Shibusen aprirsi e fu costretta a fare lo stesso con i suoi occhi.
Il cortile principale della Shibusen era stato adornato con delle sedie e bellissimi fiori bianchi, vicino al tappetto per il passaggio della posta.
Il sole la accecò solo per un attimo e poi i suoi occhi catturarono l’immagine di un ragazzo dai capelli albini, che indossava uno dei suoi migliori vestiti da uomo, e che come lei la stava guardando.
Il cuore di Maka perse un battito di fronte all’immagine di Soul, che l’aspettava di fronte all’altare.
 
“Non dimenticarti che io sarò sempre con te… Non importa se dovranno passare giorni, settimane o anche anni… Io non ti lascerò mai andare e sarai tu a volermi, un giorno.”
“Non penso che possa succedere” rispose lei secca, rivolgendosi al demone.
“Maka, ti conosci così poco. Non importa, goditi questo momento, noi ci rivedremo nei tuoi sogni, stanotte.”
“Posso sopportarlo.”
“Non per sempre.”
 
-Tutto bene?- chiese Soul stringendole la mano.
La ragazza si guardò un attimo intorno spaesata, si era persa il momento in cui il padre le baciava la fronte per consegnarla a Soul, e il momento in cui lui le alzava il velo.
-Sì.- disse trattenendo una lacrima, a tutti i costi.
Il ragazzo accanto a lei sorrise, Maka sentì il suo cuore fare un tuffo, lui le sarebbe stata sempre accanto, nonostante tutto.
-Possiamo iniziare.- disse Death The Kid, rivolgendosi ai suoi amici.
I ragazzi sorrisero e ascoltarono le parole del loro amico, poiché essendo Shinigami aveva, anche, il diritto di poter celebrare il loro matrimonio.
 
 
***
 
-Vorrei fra un brindisi.- disse Soul alzandosi in piedi, prendendo il suo bicchiere pieno di spumante.
Nella sala calò il silenzio e tutti si voltarono ad osservare la coppia appena sposata.
-Intanto grazie. Grazie a tutti voi che oggi siete qua per me e Maka, la mia bellissima moglie, per festeggiare il nostro matrimonio… Ma il grazie più importante va a questa donna.-
indicò la ragazza che con imbarazzo si alzò dalla sedia per stringere la mano del marito.
-Grazie per avere ascoltato la mia canzone quel giorno, grazie per avermi scelto come compagno, per avermi accettato come amico durante i miei anni cool.- tutti compreso lui risero a quella battuta, -Grazie per non avermi mai lasciato, neanche quando sarebbe stata la cosa più giusta da fare e grazie per avermi concesso l’onore e il privilegio di essere tuo marito… Oggi e per sempre.-
Le baciò la mano e Maka asciugò una lacrima, stavolta aveva deciso di non trattenerle, sarebbe stato inutile e troppo faticoso.
-Spero di poterti rendere felice, sempre.-
-Mi hai già reso felice, Soul.- rispose lei gradandolo negli occhi.
Rosso e Verde.
Verde e Rosso.
Non si sarebbero mai stancati di guardarsi, di cercarsi, di provare amore e una scarica di adrenalina ogni volta che si sfioravano, anche se per puro caso.
Non si sarebbero mai stancati gli uni degli altri.
Il ragazzo le prese la mano, con delicatezza, volendo trasmetterle tutto il suo amore.
 
“Lo sai bene anche tu Maka, lui non resisterà per sempre.”
“Sarà importante averlo vicino per quel poco tempo che il suo cuore vorrà.”
“Perché non lo lasci andare ora, prima di soffrire dopo?”
“Perché io lo amo.”
 
Soul la fece volteggiare tra le sue braccia e la ragazza dovette reprimere la voglia di urlare, di farsi male, sarebbe stata lei a non riuscire a reggere tutta quella tensione, tutto quel dolore e quella follia.
Sarebbe stata lei la prima a cedere, non Soul, lui avrebbe resistito fino alla fine, ma lei?
Sarebbe riuscita a convivere con quel demone, la cui apparizione le impediva di vivere la sua vita, estraniandola dal mondo anche per pochi attimi?
Forse no… Ma adesso decise di non pensarci, nonostante tutto era ancora il suo matrimonio e stava ballando con l’uomo della sua vita.
 

 
Cosa ho da dirivi adesso?
cominicerei con G R A Z I E!!
La storia non è ancora finita ma sarò sincera l'epilogo e il fututo sequel 
dipenderanno solo da VOI!
Voglio essere sincera, vorrei rendervi felice con questa storia perciò:

Chi recensirà il capitolo dovrà dirmi se: preferisce un epilogo, ambientato un paio di anni dopo, ma auto-conclusivo.
Ovvero che la storia non avrà nessun sequel.

Oppuse se preferisce un epilogo che lascierà intravedere la possibilità di una nuova storia.

Sta a voi decidere, sta a voi perchè mi sono resa conto che è solo 
per voi che questa storia è arrivata così lontano, solo per voi che l'avete letta,
recensita, 
messa tra le preferite, ricordate e seguite.
Quindi se posso fare qualcosa, seppur minimo, per rendervi ancora più felice, per farvi apprezzare
ancora di più Maka e Soul, lo farò!!
Aspetto le vostre recensioni, così da fare il sondaggio!!
XOXO
:)
Create your own banner at mybannermaker.com!
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: _Giuls17_