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Autore: _HimJayeon_    21/02/2014    0 recensioni
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Ho bisogno di te.
Non so come sto vivendo, dopo che mi hai lasciato, sono impazzito.
Ogni giorno, ogni notte, non riesco nemmeno a dormire.
Sono tutto solo, bevo e piango.
Cosi mi manchi e ho bisogno di te.
Riesco ancora a sentire la tua voce.
Torna da me, non ho nessun altra che te. Torna al mio fianco.
Sei come un angelo.
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SongFiction ispirata alla canzone "1004 (ANGEL)" dei B.A.P
Tengo a precisare che in questa fanfiction i personaggi non sono descritti come cantanti o comunque personaggi famosi.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Premettendo che non sono molto pratica
di cose tristi e drammatiche,
vi lascio questa "cosa" (che sarebbe dovuta essere una OS
ma che , come mio solito, si è prolungata)
divisa in due parti.
Solo la seconda sarà una vera e propria SongFic. ^^
-BibaChan


Yong Guk era seduto sul divano. Scorreva con il dito la timeline di Instagram, annoiato. Non aveva neanche voglia di rispondere a quelle ragazze che commentavano le sue foto, dicendogli quanto fosse bello.
Voleva solo uscire un po' con i suoi cinque migliori amici, ma non poteva, non quel giorno. Doveva rimanere a casa ad aiutare la sua ragazza con la spesa, quando sarebbe tornata.

-Yong Guk, sono a casa!- Gridò, infatti, da fuori la porta. -Mi verresti ad aprire la porta? Le buste sono grandi!-

Si alzò svogliatamente e le aprì le porta, afferrò tutte e cinque le buste e le portò in cucina. Non sentiva più quell'amore di prima. Si vedeva. I suoi amici lo vedevano e lo avevano capito prima ancora di lui. Anche se alle loro domande sul loro stato lui rispondeva sempre e sistematicamente, come una voce registrata, con un "Si è tutto ok." Loro sapevano che qualcosa non andava.

-Cos'hai...? Sei strano stasera...- Gli chiese Jae hee.

-Non ho niente.-

-Si, invece...parliamone. Sono giorni che ti mostri apatico e scocciato. Qualcosa non va?- Incalzò, poggiandogli una mano sulla spalla.
Lui avrebbe voluto toglierla a forza, uscire di casa e andarsene in qualche bar a bere qualcosa. Ma non era così crudele. In fondo sentiva di provare ancora qualcosa per lei. Ma non amore. Non quello che sentiva sei mesi prima.

-Ho detto che sto bene!- Esclamò bruscamente, togliendo dalle buste il loro contenuto.
Jae Hee sospirò, grattandosi nervosamente la nuca. Odiava piangere davanti a lui. Lo aveva fatto poche volte e le era bastato vedere la sua reazione. Non sapeva mai come consolarla e a lei questo dispiaceva...ma non perchè non si sentisse confortata, ma piuttosto perchè non sopportava il fatto di vederlo così impacciato. Per questo, dopo, usciva sempre, sbattendo la porta.
Ma stavolta non riuscì a trattenersi. Cercando di singhiozzare il più silenziosamente possibile, si asciugò con il dorso della mano il naso e le lacrime che piano piano calavano giù sulle sue guance candide.

-Ho detto di parlarne!- Sbottò, con voce rotta. Yong Guk si voltò di scatto. -Sono stufa! E' da settimane che parli poco e che ti chiudi in un mondo tuo! O mi dici cos'hai oppure...-

Senza riuscire a dire niente, lui continuò a fissarla.

-...lascia perdere, tanto è inutile. Non mi dici mai niente quando sei allegro, figuriamoci quando stai così.-
Jae Hee iniziò a riordinare la sua spesa in frigo e nella credenza, senza essere mai persa di vista da un Yong Guk scioccato.

-Jae Hee...- Provò a dire. Non ci riusciva. Non riusciva a parlare dei suoi sentimenti. Era più forte di lui. Chiudersi in sè stesso, per lui, era la cosa migliore. -...sì, c'è qualcosa che non va.-

Lei allargò gli occhi con lui alle spalle, mentre ripiegava le buste tra loro.

-Non sei tu...sinceramente non so cosa sia, in realtà. Ma non credo di...- Sbuffò, nervoso. -...non credo di amarti più.-

Jae Hee lo sapeva. Lo sentiva e lo vedeva anche lei da tempo. Ma ebbe comunque un tuffo al cuore. Pronunciate dalla sua voce, quelle parole, risuonavano nella sua testa come un tuono. Le percuotevano il petto come sassate e non riusciva a capirle a fondo...nonostante se le aspettasse da tempo.

-Lo so. Te lo avrei chiesto io stasera. Avevo intenzione di parlartene già da un mese, ma non ne ho mai avuto il coraggio. Da adesso in poi sei libero. Ti voglio bene.- Disse, mantenendo il pieno controllo di sè. Ma il suo cuore diceva altro. Mille tempeste la invadevano e un macigno pesante la teneva schiacciata a terra.
Yong Guk non disse altro. Andò in camera, fece le valigie e uscì, senza immaginare la reazione disperata di Jae Hee.
Arrivò a casa di YoungJae, con gli occhi arrossati per la stanchezza e per le lacrime.

-YoungJae io ho...-

-Lo so, lo sapevamo tutti...- Gli disse abbracciandolo da vero migliore amico.

-Grazie...-

---------------------------------7 MESI DOPO----------------------------------

-Ragazzi, vi alzate in orario, per una buona volta??- Implorò YoungJae, spalmato disperatamente sullo stipite della porta della camera da letto in cui dormivano Yong Guk e Jongup. Mugugnarono entrambi e YoungJae sospirò. -Vi prego...-

-TACI.-

Un cuscino gli arrivò in faccia. -VA BENE! GUERRA APERTA!- Andò in cucina, prese due bottigliette di acqua dal frigo e le aprì. Irruppe in camera e le svuotò tutte sulle loro teste.

-MA CHE...!-

-TU HAI SERI PROBLEMI!- Yong Guk si alzò di scatto da letto, schizzando ovunque goccioline di acqua fredda.

-Sbrigatevi a prepararvi, Daehyun e gli altri ci aspettano in negozio.- Concluse, uscendo dalla camera.

In negozio, tutti con la loro maglia bicolore, sistemavano il loro negozio di articoli sportivi, in attesa di clienti.
Pochi minuti dopo entrò una coppia.

-Vai tu, Daehyun, io sto sistemando questo scaffale.- Chiese Yong Guk, ordinando su dei ripiani diversi modelli di scarpe da corsa. Lui annuì e si avvicinò ai due.

-Posso darvi una mano?- Chiese gentilmente.

-Oh, stiamo dando solo un'occhiata ai set da tennis!- Rispose la ragazza, alzando lo sguardo. Daehyun sbiancò in viso, proprio come la ragazza quando lo riconobbe. Si fissarono a lungo, ogni tanto lo sguardo della ragazza guizzava alle spalle di Daehyun.

-Jae Hee...- Sussurrò.

-...c-co...n-no, devo a-andarmene...- Balbettò, prendendo per un braccio il ragazzo che era con lei e uscendo di corsa.

Daehyun non riusciva a parlare, non riuscì a rispondere alla domanda di Yong Guk.

-Ehi, ti ho chiesto cosa hai!?- Continuò, afferrandogli una spalla.

L'amico scosse la testa, come per scrollarsi di dosso lo stupore e il nervosismo. -Niente, credo sia un leggero calo di zuccheri...sto bene.- Entrò nel magazzino, in cui si trovavano anche gli altri. Glielo avrebbe dovuto dire? Forse no, ma lo avrebbe fatto comunque.

-Ragazzi, è entrata Jae Hee, poco fà, con uno che poteva essere il suo ragazzo.- Disse, bianco come un lenzuolo. Gli altri smisero di fare quello che stavano facendo e si avvicinarono a Daehyun. -E' entrata e appena mi ha riconosciuto è scappata di corsa.-

-Ma Yong Guk l'ha vista?- Chiese preoccupato HimChan.

-No, credo di no, era tranquillo quando sono venuto qui.-

-Speriamo...non oso immaginare cosa potrebbe succedere se solo...- Jun Hong non terminò la frase e si allontanò dal gruppo, scuotendo la testa.

-Evitiamo di parlarne con lui nei dintorni...dai, torniamo al lavoro.- Incitò Jongup. Gli altri annuirono e si sparpagliarono di nuovo.

Da quel giorno furono tanti gli incontri con la ragazza che gli amici di Yong Guk gli tenevano nascosti. Sembrava quasi che Jae Hee glielo facesse apposta.
In quelle settimane scoprirono che aveva traslocato lì vicino. Uscire con Yong Guk era diventato un inferno.
Ma quel giorno anche il più attento dei cinque amici di Yong Guk non se ne accorse. Nessuno se ne accorse, non prima che la notasse lui.

-Ragazzi, quella sembra...-

-A chi sembra? Ma chi, soprattutto?- Chiese YoungJae, seguendo il suo sguardo.

-Quella lì...aspettate un attimo...- Si sporse un altro po', oltre le bancarelle. La sua espressione spiegò tutto. E' vero, era quasi un anno che non si vedevano, che non si parlavano, che le loro vite erano apparentemente divise, ma Yong Guk aveva scoperto di amarla ancora solo in quel momento.
Anche gli altri si sporsero e appena si resero conto di chi fosse, si guardarono tra loro, come per cercare una via di fuga. Ma non fecero in tempo a girarsi ancora, che Yong Guk si era voltato per andarsene a passo veloce.

-Hyung!- Gridò Jun Hong, correndogli dietro.

-Hyung!- Disse, col fiatone, quando lo raggiunse afferrandogli un braccio.

-Lasciami il braccio.-

-Perchè fai così? So che è difficile per te, ma se non stai bene, parlane con noi...siamo i tuoi fratelli.-

Yong Guk lo guardò dritto negli occhi, sentendo i suoi riempirsi di lacrime.

-Vieni qui...- Gli disse Jun Hong, tirandolo a sè e abbracciandolo.

-Ho sbagliato con lei...dovevo trattenerla...- Disse tra i singhiozzi...apparendo per la prima volta, agli occhi dell'amico, come un ragazzo dolce e indifeso.

-E' tutto ok...- Lo rassicurò. quando li raggiunsero gli altri, tornarono insieme a casa, silenziosamente, alternandosi a fare compagnia al loro amico.
Una volta al riparo dal mondo esterno, Yong Guk si rifugiò in camera per stare da solo.
I suoi amici erano sparsi tra le stanze a riflettere e a pensare se fosse stato giusto tenergli nascosti quegli incontri con Jae Hee.
=
I giorni passavano, le volte che Yong Guk si ritrovava con Jae Hee nei dintorni aumentavano, lo distruggevano, soprattutto perchè lei non era sola.
Ogni tanto si parlavano per messaggio. Più volte lei gli aveva chiesto di incontrarsi per una chiacchierata ma lui aveva sempre rifiutato. Per quel ragazzo era più facile sotterrare il presente e pensare al passato, piuttosto che sistemare quello che realmente gli stava accadendo.
Una giornata di fine autunno, Yong Guk era con YoungJae a fare una passeggiata, presero una bibita calda e si andarono a sedere su una panchina di fronte ad un laghetto coperto di foglie arancioni.
Mentre chiacchieravano, una coppia di ragazzi gli passò davanti e lei ammiccò in direzione di Yong Guk. Fu un attimo, poi lui si rese conto di chi fosse solo quando era troppo lontana.
YoungJae già gli ancorava le spalle sulla seduta.

-Non è il momento e non vale la pena di fare scenate. Siamo qui per distrarci.- Gli disse.

Yong Guk prima lo guardò con fare disperato, ma poi si rilassò e finirono il pomeriggio in serenità.
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-NON HO INTENZIONE DI INCONTRARLA!-

-DEVI FARLO! Sono mesi che parlate, ma ogni volta che la vedi ti dilegui con la coda fra le gambe!-

-Se foste nella mia situazione reagireste come me!-

-No, le cose si superano! E' più di un anno che ti deprimi, gira pagina! La vita è troppo breve per fartela sfuggire e troppo lunga per passarla ad autocommiserarsi! Ora tu ti infili la giacca e la vai a trovare!-

Yong Guk si prese i capelli tra le dita e strinse forte. Tirò una ginocchiata al bracciolo del divano e iniziò a camminare nervosamente avanti e indietro.

-Non saprai mai quello ha da dirti se non ci andrai oggi...- A sentire quella frase, Daehyun e HimChan diedero una gomitata a Jongup.

-Cosa?- Nessuna risposta. -Mi spiegate per quale motivo vi interessa tanto questa cosa? Eh?-

Silenzio.

-PERCHE'?-

-PERCHE' JAE HEE HA IL CANCRO!-
  
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