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Autore: _Nikita_    22/02/2014    0 recensioni
Michela è una ragazza frequentante il liceo linguistico, inutile dire che ama viaggiare. Il suo primo viaggio all'estero senza la famiglia si rivelerà straordinario non solo per il viaggio in sè ma anche per le persone che incontrerà, una in particolare decisa a rubargli il cuore...
"Non ci abbracciamo. Non camminiamo per mano. Non incrociamo i nostri sguardi. Osserviamo ciò che ci sta intorno. Siamo l'ombra l'una dell'altro anche se non camminiamo vicini. La distanza è quella giusta. Sono i nostri corpi a parlare per noi. I fianchi e le spalle condividono l'attrazione che ci unisce, ma le mani tradiscono una certa timidezza. Non sappiamo cosa siamo. Due anime immerse nella luminosità delle loro vite che si sono incontrate, per caso o per destino. Non sanno neanche loro che succederà. Camminano insieme, nè vicine nè lontane. Forse sono una coppia, forse lo saranno, ma ora non importa. Ciò che importa è che ora sono insieme, due anime accecate dalla luce dei loro giorni migliori. Sì, ora l'ho capito: non importa quello che succederà -che sia tra un minuto, domani o tra una vita- la cosa importante è essere insieme, ora."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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"Being deeply loved
By someone gives you
Strength, while loving
Someone deeply 
Gives you courage."
Lao Tsu

"And we can learn
To love again."
P!nk. 
Just Give Me A Reason
 
Albisola, il classico per una pizza di gruppo. La passeggiata è deserta, ma con sto vento sfido a fare una passeggiata sul lungomare.
 -In bocca al lupo Michi! – Vale richiama la mia attenzione, con la sua allusione che mi lascia confusa –Fanny ha cantato! –
Aggiunge con un sorrisino. 
-In bocca al lupo per cosa? –
Chiedono giustamente Giada e Miriam, a cui non ho più raccontato nulla di Samu. 
-Ma niente, ho partecipato a… un corso di fotografia- 
Invento sul momento.
-Buonaseeera! – Riconosco la voce di Sonia alla mie spalle. La rossa non mi lascia il tempo di salutarla perché trascinandomi via per il polso mi rapisce quasi urlando che questa è un’emergenza. Poco lontano, quando decide che abbiamo raggiunto la dovuta intimità, la guardo con un bel sorriso ebete.
-Dimmi che Melli non stava scherzando! O meglio, che tu non stavi scherzando! – 
Esordisce la mia amica, piantandomi addosso quei smeraldi che rendono i miei occhioni marroni assolutamente banali. 
-Beh, non saprei… Però devo fare una premessa: io amo scherzare! – 
Dico un po’ sulla difensiva. 
La rossa rotea gli occhi.
-Vuoi davvero mettere le cose in chiaro con Samu? –
Ecco la domanda che tanto aspettavo, ma che speravo non arrivasse mai.
-Beh, in un certo senso sì… -
Sonia esplode in un enorme sorriso che illumina tutto il suo volto.
-Ti dichiari? –
Appena queste parole sfiorano le sue labbra, il sorriso si vela e sul suo volto si dipinge una buffa espressione seria e contrariata, vagamente accigliata. Con la stessa velocità che lei cambia espressione, io cado nel panico. Dove sto sbagliando?
-Beh… è una cosa strana… volevo limitarmi a proporgli di frequentarci un pochino di più, non solo a scuola… però il motivo mi sembra abbastanza logico-
Le spiego già abbastanza imbarazzata. 
-Così mi piace donna! - Mi sorride fiera, annuendo con forza, prima di chiedermi se mi sento abbastanza pronta. 
-Non sono per niente tranquilla, ma va bene così, so che non potrebbe essere altrimenti! –
Cerco di ridere, nonostante il mio stomaco stia già facendo le capriole. 
-Michi! Sei una grande! – Urla Melissa, raggiungendoci alle spalle. –Aprigli il tuo cuore! Vedrai che mio cugino non potrà mai dirti di no! –
-Calma bionda! Avevo ragione io- La ferma Sonia, assecondando le mie mute suppliche –La ragazza ha i piedi per terra e quindi procede esattamente come suggerivo io-
-Beh, l’importante è che prenda l’iniziativa! – Conclude Melissa un po’ più calma. –Ad aspettare mio cugino rischia di diventare vecchia! –
Mentre raggiungiamo il resto del gruppo, noto Samu smontare dalla sua Vespa rossa e il cuore parte a mille. Istintivamente stringo la mano di Sonia nella mia e quasi gliela stritolo. Quando raggiungiamo gli altri cerco di riprendere il controllo di me stessa e di sciogliere questa dannata ansia, facendo due chiacchiere. Ma sono comunque distratta e quando sento Samu salutare Pino, non riesco dal trattenermi dal voltarmi verso di loro. È meraviglioso. Sento con le guance avvampare, nel momento in cui i suoi occhi mi scivolano addosso, mentre Pino gli sussurra qualcosa all’orecchio. Me lo sento, stanno parlando di me –non sono ossessionata, ho un certo sesto senso per questo genere di cose. – ma cosa avrà mai da dirgli Pino? La risposta arriva come il fulmine dopo il tuono, puntualmente a scoppio ritardato illuminando improvvisamente ogni cosa: Melissa. Presa dall’euforia deve essersi fatta scappare qualcosa. Me lo sento, lo so. Bene, sono fregata. 
-Ragazze! Buonasera! – Samuele cancella ogni mio pensiero con questo saluto –Cugina! –
Per Melli riserva uno dei suoi soliti buffetti sulla guancia, ricambiato da una bella linguaccia. 
-Andiamo in pizzeria? Io c’ho fame! –
Stefano si strofina la pancia, per rendere il messaggio ancora più chiaro. 
Sulla strada per il Fortino, Samuele mi si avvicina e mi cinge a lui.
-Sei magnifica stasera- afferma facendomi avvampare –programmi dopo la pizza? –
-Dopo cena? Boh, credo che andremo tutti insieme da qualche altra parte- balbetto incerta –Non ricordo cosa mi ha detto di preciso Melli, però- aggiungo a mo’ di giustificazione.
-Beh, allora potremmo andare tutti insieme a bere qualcosa in Garitta- 
-Certo. Mi sembra che tua cugina mi avesse parlato di un qualcosa del genere. Quindi credo che anche per gli altri non dovrebbero esserci problemi-
-Beh, gli altri mi interessano relativamente… - Lascia la frase a metà, così che la sua voce calda tremi nell’aria fredda della sera, mentre il suo braccio scivola dalla mia spalla e la mia mano viene catturata dalla sua. –L’importante è che tu non scappi! – 
Dopodiché, con un occhiolino irriverente, se ne torna dal suo migliore amico. 
Sedotta e abbandonata. Sembra un po’ il riassunto della mia vita amorosa. Ma questa volta mi è rimasta ancora una promessa, incastrata tra le dita. 


-Michi, com’è che non sei seduta vicino a Samu? Non mi dire che hai già mollato la presa! –
Mi chiede Sabrina, mentre sto tagliando la mia capricciosa. 
Giova e Zizi si guardano confuse.
-Avevo solo bisogno di una boccata d’aria- 
Rispondo evasiva. Ma la Zizi richiede altri dettagli, ancora confusa e curiosa. 
-Beh, è normale no? La nostra amica è a caccia! –
È la risposta di Giova, condita da una leggera gomitata per Zizi e un occhiolino per me. 
-E lui corrisponde? –
Abbasso gli occhi per cercare le parole giuste, ma Sabrina si mette prontamente in mezzo.
-Ovvio che corrisponde! Ma dov’eravate quando sti due saltellavano mano nella mano, tra i prati irlandesi? –
-In Irlanda? –
Esclamano entrambe le ragazze sedute di fronte a me.
-E si… è stato un colpo di fulmine- spiego imbarazzata –Cioè, per me è andata così… lui non so-
-Lui è cotto, te lo dico io! Se aspetti ancora un po’ si carbonizza, mia cara! –
Sabrina è assolutamente sicura delle sue parole. 
-Michi, non mi sembri molto convinta…-
Zizi è la dolcezza fatta persona. 
-Zizi, la verità è che ci sto sottissimo e sono paralizzata dalla paura che lui mi rifiuti-
Ammetto per la prima volta senza mezzi termini. 
-Tenera, va’- Il sorriso di Zizi è uno dei più dolci che si possano immaginare –Ti capisco, sai? Io sono molto timida e non sai quante volte proprio per paura di ricevere un due di picche, ho fatto un passo indietro e ho soffocato i miei sentimenti. Ma in questo modo ho perso tantissime occasioni. Quindi Michi, se senti davvero qualcosa nel tuo cuore corri a dirglielo! La vita ci è stata data per viverla e le occasioni non tornano una seconda volta, quindi non ha senso sprecarle-
Le parole di Zizi hanno mosso qualcosa ed ora sento come un calore che è esploso al centro del mio cuore e vuole uscire. Il cuore batte ancora forte, ma so che questo è solo l’inizio della sua corsa. Non so più quanto sia folle, ma tanto vale tentare. 
-Ehi, che ci fai seduta quaggiù? –
Mi chiede Melissa che mi ha raggiunta insieme a Sonia e Rachele.
-Mangio la pizza- 
Rispondo scontatamente.
-Non cercare scuse! – Sbotta improvvisamente Rachele –Tu dovresti essere seduta laggiù! Con noi, davanti al tuo bel amorino! – Le sue parole suonano come un sibilo malvagio e mi lasciano inerme sulla sedia, attonita e spaventata. –Non capisco! Vuoi che tutti i tuoi sogni vadano in fumo? – 
Continua ad inveire mentre io proprio non riesco a capire il motivo di questa scenata. Sonia prende le mie difese, ma questo la fa infuriare ancora di più. Così, oltre che stupida, ora sono anche codarda. 
Non sono mai riuscita a capire cosa pensasse di me questa ragazza così strana. Forse è anche per questo, se tra tutte, è quella con cui ho legato di meno. Mi sono sempre sentita intimorita dal suo sguardo glaciale, ma le sue parole non erano mai state particolarmente dure nei miei confronti. Proprio per questo, nonostante i segnali di pericolo, per così dire, ho abbassato la guardia. Inoltre, non ho mai capito se quelle frasi a volte pungenti che rivolge a tutti, siano semplici scherzi o se pensi davvero cere cattiverie. In questo è facile che sia aiutata dalla sua attività teatrale, per la quale è famosa in tutta la scuola per la sua bravura. In ogni caso, ora so di non potermi fidare di lei. Non mi piace la gente che per un nonnulla fa scenate del genere. 
-Non dirle così! E se hai solo da lamentarti tornatene al tuo posto! –
Sonia fa la voce grossa, di quelle che non accettano ne repliche, ne opposizioni. 
Quando Rachele raggiunge i ragazzi, Pippo sembra chiederle cosa sia successo, ma lei ha un altro obiettivo. Infatti, cerca in ogni modo di attirare l’attenzione di Samuele che la guarda spaesato. 
-Ehi Moretto! Non ci provare neanche! Poi che la vediamo io e te! –
La blocca Sonia, prima che riesca ad aprire bocca. 
Rachele sbuffa ed incrocia le braccia sotto il seno, proprio come una diva viziata a cui hanno tolto la parte da protagonista. Samuele mi rivolge uno sguardo interrogativo, rasserenato da un gesto delle mani di Melli.
-Vieni con noi a prendere una boccata d’aria, tesoro? –
La mano di Melissa sulla mia spalla è rassicurante, sembra quella di una sorella. 
Mi alzo con gli occhi di tutti puntati ancora addosso ed esco scortata dalle ragazze. 
-Cara, lasciala perdere. Lo sai, è molto teatrale e tende all’esagerazione in ogni cosa che fa. E poi è anche una bionda un po’ stupida! –
-Tranquilla Sosi, mi ha solo lasciata un tantino di stucco. Non credevo ce l’avesse con me-
Melli mi spiega ancora che Rachele è fatta così. È un po’ strana, ma bisogna farsela andar bene perché non serve a nulla spiegarle che non può scoppiare così all’improvviso, quando per di più non è la diretta interessata. 
-L’importante è che non l’abbia sentita Samu-
Do voce in un sussurro alle mie paure. 
-Per questo non c’è problema! – esclama Sonia –Samuele la odia! –
Questa frase mi porta a riflettere. Effettivamente si nota che non sono molto affiatati, ma non credevo che la odiasse. 
-Mio cugino dice che da quando sta con Pippo, lo ha cambiato completamente. Come se gli avesse fatto il lavaggio del cervello! E’ molto possessiva e non gli va giù che, testuali parole, stia su un palco sotto gli occhi di qualsiasi troiette in calore. –



-Quando credi di prenderlo da parte? -
Mi chiede a Sonia, riferendosi a Samuele.
-Non so, è sempre circondato da amici... -
Le rispondo abbattuta. Poi allungo il collo, per scorgere qualcosa di più che un braccio e qualche ciuffo di capelli. 
-Sì, mio cugino ha amici in ogni dove! E' stimato da tutti. Poi, se mette piede in Garitta puoi anche ritenerlo perso-
-Bella...-
E' il mio commento sarcastico. 
-Beh, interrompilo se vuoi parlarci! -
-Ma mi spiace! Guarda là come si diverte! -
Ora non è più molto lontano dal nostro tavolo e parla con due ragazzi barbuti dall'aria minacciosa. Sono grossi come un bue, ma Samu -che in confronte sembra esile come una libellula - ci scherza senza far attenzione alla loro aria da spacca ossa. 
-Abbiamo un piano! - Esordisce la rossa con fare serio. -Tu ora esci, ti siedi sulle scalette qui dietro. Noi blocchiamo Samu e gli diciamo che lo stai cercando. Così lui, incuriosito, verrà da te e sarete soli soletti in un posto romantico! -
Sonia e Melissa si scambiano un'ultimo sguardo, come per complimentarsi l'un l'altra del loro piano infallibile. 
-Prima fatemi bere! -


Gli scalini di pietra sono freddi, anche se la temperatura di questa sera è fin troppo mite, per essere fine Novembre. I collant che indosso sono sottili e il freddo che sale dalla scala mia fa pizzicare la pelle delle cosce. Ma l'ansia mi sta bruciando dall'interno. Mi guardo intorno, cercando di distrarmi e d'ingannare il tempo. A sinistra c'è il muro esterno del locale che ripara l'angolo dal vento, leggermente rustico con alcuni dei suoi mattoni a vista. Dalla piccola finestra escono le voci dei clienti, la luce rossastra filtra attraverso il piccolo vetro, leggermente inclinato. Anche la musica mi raggiunge leggera all'esterno, cerco di lasciarmi cullare dal suo ritmo, nel vano tentativo di rilassare i nervi. Al secondo piano della piccola casetta davanti a me, c'è un pergolato arricchito da un bellissimo gelsomino arrampicante, le cui foglie ancora verdi colorano il piccolo terrazzo. Volto ancora lo sguardo verso i due oleandri spogli, che velano leggermente la vista della piazzetta e l'entrata del locale, rendendo questo piccolo angolo molto intimo e riservato. Giusto quello di cui ho bisogno. Il pensiero di Samuele, che cercavo di tenere lontano, mi travolge e offusca tutto il resto. I colori si confondono e si mischiano, come in un quadro di Monet. Esattamente come i colori, anche le poche parole che faticosamente mi ero preparata si sciolgono e si mescolano. 
-Ah, sei qui! - Samu spunta da dietro gli oleandri, sorridente. E' ancora più bello di cosa mi sembrava. La camicia bianca esalta ancora quella poca abbronzatura che ricorda l'estate. -Melli e Sosi mi hanno detto che mi stavi cercando- 
-Sì, avevo bisogno di parlarti- Non ho la più pallida idea da dove escano queste parole così decise e ben definite, che subito ripiombo nel panico. -Ma non c'era bisogno che piantassi i tuoi amici... mi spiace... -
Torno ad essere la solita insicura, dalla voce tremante.
-Ma va, tanto si parla sempre delle solite cose! - un'altro sorriso mi colpisce dritto al cuore -Tu, invece, cosa mi volevi dire? -
Panico. Eccomi sull'orlo del trampolino pronte -forse- per il salto, ma proprio ora l'ansia mi si arrampica su per le gambe, decisa a divorarmi pian piano. Tanto ero sicura ieri pomeriggio sul da farsi, tanto sono convinta ora che sarà un disastro! 
-Credo di sapere perchè mi hai fatto venire qui, Michi... - La voce calma e seria di Samu, supera il mio silenzio -So che non è un argomento semplice da affrontare così, faccia a faccia... ma se devo essere sincero avrei preferito che me ne parlassi tu per prima- Resto pietrificata. Fino a un attimo fa credevo di essere io la prima a parlargliene! -In ogni caso, fa sempre piacere essere l'oggetto delle attenzioni di una ragazza- Un altro sorriso dolce cancella qualsiasi altro pensiero cercasse di prendere forma nella mia testa. -Michi, tu sei una ragazza d'oro ed è difficile trovare un'altra persona bella come te, bella nell'animo, pulita. Sei sempre gentile con tutti, hai sempre parole dolci per chi ti è vicino e la tua felicità è contaggiosa come la varicella- più Samuele continua coi complimenti e più sento la timidezza bruciarmi le guance. Qual'è il vero significato di tutte queste parole? Sembrano messe lì solo per indorare la pillola che arriverà tra poco. -Comunque non riesco a non pensare che io e te ci conosciamo da troppo poco tempo, anche se può sembrare il contrario... anche perchè non ci credo che tu sia così perfetta! Voglio dire, lo avrai anche tu qualche difetto, no? - La butta sullo scherzo, cercando di strapparmi un sorriso che accoglie a braccia aperte. -Poi c'è un'altra cosa che devi sapere... - S'interrompe e il tempo sembra non scorrere più. Cos'è che devo sapere? E' malato? E' promesso sposo a un'altra ragazza scalta dai suoi genitori? E' un demone senza cuore che si nutre dell'amore delle ragazze innocenti? -forse guardo troppi telefilm. "Ti prego, dimmelo" lo supplico con gli occhi. -Vedi, io non credo all'amore a prima vista- Forse preferivo il demone mangiatore di vergini. -E' una cosa che esiste solo nei film. Nella realtà è troppo effimero per essere considerato amore. Per provare un tale sentimento devi aver vissuto con quell'altra persona, devi conoscere ogni suo singolo dettaglio. L'amore a prima vista è troppo superficiale per essere tale. Con questo non voglio dire che tu sia superficiale, ma forse è meglio se aspetti ancora un po'. Non voglio sminuire i tuoi sentimenti, ma puoi provare a farli maturare e guardare se col tempo mantengono la loro intensità. Perchè anche se ora può non sembrarti, anche io sono pieno di difetti, come tutti gli altri ragazzi. Il colpo di fulmine è da prendere in modo relativo, con filosofia. Certo, può essere che a pelle ti capiti di stare meglio con una persona, piuttosto che un'altra, ma non è detto che col tempo o approfondendo la conoscenza questa prima impressione non cambi. Con i sentimenti bisogna essere cauti, mai precipitosi- 
-Capisco-
Fingo di essere tranquilla, come se stessimo parlando del tempo, invece di pesare cuore e sentimenti. -Infatti credo sia meglio conoscerci meglio... stasera non aspiravo a niente di trascendentale, non mi sarei mai immaginata di tirare in ballo l'amore... così, all'improvviso- sembra che sia arrivato il mio momento di parlare, Samuele mi ascolta invogliandomi a proseguire. -Io credo che i sentimenti siano come dei piccoli semi, nel loro letto di terra che hanno bisogno di tempo e tante cure, per poter fiorire in tutta la loro bellezza. Non so se sei d'accordo, ma anche noi abbiamo bisogno di tempo, come dei semini, per capire meglio questa situazione. Perchè sì, lo ammetto, non so se sia un colpo di fulmine o cosa, ma io con te sto bene. - Finalmente lo guardo in faccia e trovo il suo sguardo. Dolcemente serio, non sta ridendo di me e di queste parole incerte. Proseguo: -E vorrei sapere se un giorno sboccerà un fiore oppure no... per scoprirlo avremo bisogno di tempo, ma dovremo passarlo insieme perchè, come dicevi tu, è l'unico modo per imparare a conoscerci.- Sono tornata a guardare per terra, gli occhi fissi sulle mie scarpe scure, per non perdere le parole nei suoi occhi verdi. -Ho voluo parlartene perchè ho semplicemente sentito il desiderio di fartelo sapere...non volevo metterti fretta... è solo che non sono capace di tenermi per me certe cose- 
-Sì, è la cosa migliore... però ti giuro che mi spiace non poterti dare certezze, ma non pensare sia colpa tua. Il problema è che la maggior parte delle esperienze che ho vissuto, si sono concluse a causa di miei errori, anzi, a dire la verità, del mio unico e solito errore. Continuo a ripetere lo stesso errore come un deficente, ormai è parte di me. E ogni volta trovo dura riprovare, specialmente quando incontro ragazze come te, speciali come te, perchè non voglio farti soffrire. Vederti star male come so che ti farei stare, farebbe star male anche me, ma saprei che non sarei in grado di rimediare e... e quindi non so che cazzo fare, Michi...- Conclude in sussurro soffocato, così tenero e straziante, come un elastico che comprime il cuore.  Nel dire queste parole cosìsentite gli occhi di Samuele rimbalzavano da una parte all'altra, come due palline d'erba impazzite, trasportate dal vento. E anche ora che non riesce più a spiegare oltre e i suoi occhi si sono fermati nel vuoto, si vede che ha sofferto. Mi spiace vederlo così, mentre sembra affogare nei sui incubi. Cero il suo sguardo. Voglio fargli capire che non è solo, che io saprei perdonarlo. -Ho paura di sbagliare di nuovo tutto... perchè ogni volta che arrivo al culmine di una storia, io non capisco cos'è che mi succede, ma è come se il mio cuore si spegnesse e mi sento soffocare. Me ne rendo conto ogni volta, ma non so mai come evitare che accada o come rimediare, come uscirne... resto a guardare e basta-
Si acciglia, s'infuria con se stesso. Si vede come un mostro, incapace. Eppure per me resta il ragazzo più tenero e dolce del mondo. 
-Dai, non dire così- cerco di rassicurarlo -Può capitare, certo... però non è giusto colpevolizzare solo te stesso... la ragazza giusta, per così dire o anche solo una che a te ci tiene per davvero, dovrebbe cercare di aiutarti a superare quell'ostacolo o anche solo cercare di capirti-
-Ecco un'altra nota dolente- mi interrompe con gli occhi al cielo -Per me la musica è al primo posto, senza nessuna eccezione e spesso questo le ragazze non lo capiscono... E come se non bastasse, quando mi sento in difficoltà mi chiudo a riccio e lascio entrare solo la musica, l'unica che riesca a capirmi e questo molte non lo accettano. Diventano gelose. Ma sarà sempre così, il mio vero e unico amore è la musica.-
-Ma allora sono tutte cieche! Come fanno a non capirlo? Non hanno mai visto come luccicano i tuoi quando ne parli? - Arrossiamo insieme, scambiandoci un sorriso -E senza offesa, dovevano essere proprio sceme per non essersene accorte!  L'ho capito perfino io che ti conosco da solo tre  mesi!- 
Quest'ultima mia frase, oltre che una mezza risata, porta anche un silenzio un tantino imbarazzante. 
-Sul fatto che erano stupide mi sa che avevi ragione tu, sai? - 
Finalmente ritroviamo il coraggio di guardarci e scambiarci un altro sorriso, forse vagamente amaro. 
-Ah sì? -
-Se giuri di non ridere, ti faccio un esempio- Mi propone serissimo -Beh, ecco... qualche anno fa la mia ex mi ha mollato perchè a suo dire ero 'troppo poco stronzo'-
 Sta scherzando? Chiedo a me stessa, aspettando di poter parlare senza ridere. 
-Altro che stupida! Solitamente noi ragazze cerchiamo un ragazzo tenero, non gli stronzi-
-E' quello che credevo anche io! - apre le braccia in un gesto esasperato -E invece la mia prima ragazza seria, mi ha lasciato perchè secondo lei sono gay! - questa volta scoppio a ridere senza ritegno. Certa gente è proprio stupida! -Sì, ridiamoci su! - 
Passate le risate, decido che è il mio momento di confessarmi.
-Beh, confesso anche io una cosa, a sto punto: il ragazzo con cui stavo più o meno due anni fa, mi ha mollato perchè ha capito di essere gay! - Il riso ha di nuovo la meglio su entrambi. Samu butta la testa all'indietro, rasentando le lascrime. -Giuro di non essere stata io il motivo del suo cambio di sponda! E ora smettila di ridere! - 
-Ok, ci sono... dicevi? -
Cerca  a stento di non ridere, con un espressione decisamente buffa sulle labbra.
-Siamo stati insieme pochissimo e quando mi ha scaricata ha detto che mi aveva praticamente usata per mettermi alla prova, perchè non riusciva a credere di essere gay-
-Beh, siamo messi bene tutti e due allora! -
Ride ancora, non riuscendo più a trattenersi. Vorrei ridere così, insieme a lui, per tutta la vita, smettendo quanto basta solo per riprendere fiato. Resto ad ascoltare la sua risata, dimenticandomi di ridere a mia volta. Resto a pensare a quanto sia bello quando ride, con le lacrime agli occhi. Sono talmente incantata che non mi rendo conto che siamo di nuovo caduti tra le braccia del silenzio, fino a che Samuele non riprende a parlare ed interrompe quella carezza leggera. 
-Io, Michi, non voglio ne illuderti ne disiluderti, quindi penso che la soluzione migliore sia riprendere questo discorso più avanti, con più calma. Ovviamente, mi piacerebbe frequentarti di più, conoscerti meglio- 
Lo lascio tirare le fila del discorso da solo, annuendo di tanto in tanto. 
-Hai freddo? - Il suo tono si fa premuroso, quando nota che sono scossa da piccoli brividi -Vuoi che entriamo? -
-No non ho freddo. Qui sto bene-
Qui, con lui sto bene. No. Con lui sto bene. Il dove non importa molto se sono con lui. E nemmeno il come e il quando. Con lui sto bene, punto.
-Anche io qui ci sto bene- Si siede al mio fianco -Che bella terrazza! - 
Il pergolato di fronte cattura anche la sua di attenzione
-Sì, è meraviglioso! E sai qual'è il significato del gelsomino? -
-No, anzi non credevo neanche avesse un significato-
-Oh, tutti i fiori hanno un significato segreto. Me li ha insegnati la mia madrina, quando ero piccola e d'estate andavo a casa sua in toscana- 
Li avevo scritti tutti su un piccolo quadernino con i fogli profumati. Le giornate con la mia madrina -che credevo fosse una fata come quella di cenerentola- erano luminose ed io non facevo altro che correre di fiore in fiore. Al mattino l'accompagnavo nei giardini di privati pieni di soldi e, mentre lei curava le piante da brava giardiniera, io copiavo ogni singolo petalo saltando a destra e sinistra. Quando Pervinca si accorse dei miei bei disegni, mi insegnò a dipingere e a lavorare la creta. 
-Ah, e quindi il gelsomino cosa significa? Ora sono curioso-
Lascio volare i ricordi e riprendo il filo del discorso. 
-Il gelsomino è il fiore della timidezza, ma indica anche affetto e lo si usa quando si desidere esporre i propri pensieri o sentimenti con prudenza e discrezione-
Solo mentre parlo, mi rendo conto di quanto la sua presenza caschi a pennello con il discorso che abbiamo appena concluso. 

  
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