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Autore: hikachu    22/02/2014    1 recensioni
C'è un punto in cui dovresti realizzare: l'amore non è abbastanza; non sarà mai abbastanza. [Rebuild 3.0, tiene in conto la teoria del loop.]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kaworu Nagisa
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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C'è un punto in cui dovresti realizzare: l'amore non è abbastanza; non sarà mai abbastanza.

Ci sono infinite poesie e infinite canzoni e infiniti sorrisi congelati su tela che sbocciano attraverso i millenni per cantare le lodi dell'amore, e tu li adori tutti, ma vi sono molti più cuori spezzati e sorrisi perduti di quanti lieti fini vi saranno mai—e tu dovresti sapere anche questo.

Forse lo sai, e credi di essere l'eccezione. Tu e il tuo ragazzo.

In alcune vite, gli dici: siamo creature che condividono lo stesso fato, e riesci a farlo suonare come una promessa di felicità, per nulla spaventosa; un segno da un dio in genere indifferente che il vostro unico vero posto sia accanto l'uno all'altro. Condividiamo lo stesso fato, dici mentre cerchi di ribellarti al fato e fallisci, e volta dopo volta sorridi ancora senza mai aver bisogno di fingere, come se non avessi motivo di portare rancore verso questo mondo, come se l'universo avesse ogni diritto di fare questo a lui, ma no, non è nulla di tutto ciò, non sarà mai nulla di tutto ciò; il fatto è, tu non puoi smettere di sperare perché sei innamorato per l'eternità.

Ci dovrebbe essere stato un punto in cui avevi finalmente realizzato, che puoi amarlo quanto vuoi ma che l'amore da solo non cambierà il suo passato, o suo padre, o tutto quello che nel mondo non va e gli fa desiderare di poter sparire.

Avresti dovuto realizzare, che il tuo affetto per un solo ragazzo non cancellerà la fragilità e l'egoismo di ogni altro essere umano, che non puoi impedire loro di rendersi miserabili a vicenda e che questo significa che anche lui sarà miserabile sempre, che qualcosa nei tuoi piani andrà molto probabilmente male e tu fallirai ancora una volta. In realtà, tu sai queste cose ed esse ti fanno amare l'umanità in modi in cui il tuo ragazzo non potrebbe mai perché è delicato e contingente, come i piccoli boccioli che amano in Giappone. Ma la possibilità teoretica di successo è lì: un inconfutabile, inflessibile, matematico fatto, esso esiste, anche se solo su un livello astratto, anche se solo nella tua mente (per ora, aggiungi con un sorriso), e ti dà speranza perché sei innamorato e, forse, perché per quanto tu lo possa a volte desiderare, non sarai mai veramente umano.

Questo mondo non sarà mai veramente tuo e forse è per questo che puoi guardarlo come se fosse la cosa più pura, più bella; forse è per questo che puoi lasciarlo ogni volta senza rimpiangerne il destino o la fine.

Il tuo ragazzo non è mai veramente tuo e forse è per questo che decidi che la tua vita non ha altro significato che la sua felicità. Qualora ti dovesse odiare, qualora ti dovesse lasciare, qualora ti dovesse respingere, qualora ti dovesse dimenticare—qualora tu dovessi morire, l'unica cosa che conterà sarà: vederlo sorridere di nuovo.

C'è un punto in cui dovresti imparare che questo è nobile solo a parole; che questo è, invece, sciocco, futile, infinitamente infruttuoso. Forse questo momento non arriverà mai per te perché il tuo cuore non umano non si spezza mai (a meno che lui non ti veda morire—piange sempre quando muori, e tu vorresti, ogni volta, poter trovare le parole giuste, il tono giusto, l'espressione giusta per fargli capire, credere che non è davvero la fine).

Forse questo momento è un fantasma che ti ha già visitato un tempo, e tu eri troppo cieco, troppo speranzoso, troppo innamorato per accorgerti di quello che ad ogni modo sarebbe stato un ospite indesiderato: forse è stato in quella vita dove pensavi che incontrarvi da bambini ti avrebbe aiutato a proteggerlo da ogni cosa sin dal principio; invece rese soltanto le sue lacrime più pungenti quando gridò, persino tu, sentendosi tradito dal mondo intero. Oppure potrebbe essere stata quella volta che vi siete incontrati a scuola, e lui ha lasciato che lo baciassi, per poi spingerti via quando qualcuno vi ha visti, dopodiché non ti ha mai più guardato negli occhi, non fino al giorno in cui sei morto e ha dovuto. Potrebbe essere stata una qualsiasi di tutte queste infinite possibilità di dolore, ma tu eri cieco e il tuo cuore non si è mai spezzato abbastanza.

E così gli sorridi ancora quando chiami, Shinji-kun, e prometti, non fare quella faccia, certamente ci incontreremo di nuovo, perché tu continuerai a provare fino a quando l'amore sarà finalmente abbastanza.
   
 
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