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Autore: mooarless    23/02/2014    1 recensioni
“I tuoi sogni faranno così rumore, Yvonne, quando si infrangeranno che nemmeno tu. Nemmeno i tuoi occhioni, i tuoi capelli, le tue parole saranno più in grado di ricostruire una facciata degna di uno splendore fagocitato e ingerito. “
Non vi siete mai chiesti quale sia il passato di Maleficient? Io sì. E quale potrebbe essere il suo ruolo a Storybrooke, indipendentemente dal come l'hanno trattato nella serie tv?
Bhè leggete.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Malefica, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dark to light and light to dark.
Three black carriages, three white carts.
What brings us together is what pulls us apart.
Gone our brother gone our heart.
Hush the whales and the ocean tide.
Tell the salt marsh and beat on your drum.
Gone their master, gone their sun.
Gone.



C’è la perfezione in quella piuma che mi rigiro tra le mani ormai da ore, sembrando talmente dilatate da darmi l’impressione di millenni.
C’è la perfezione in loro, nelle tracce corvine di questa sottile presenza. Di queste venature che al tatto, hanno la stessa consistenza della mia anima: Morbida e lo stesso colore del mio cuore. Nero. Sporco.
C’è il silenzio del mondo in questa stanza, il bisogno che mi punge ogni centimetro di pelle e il graffiante movimento che mi porta distante dal mio obbiettivo.
Lo vedo lì, così vicino, così perfetto. Così mio.
Ma lo sappiamo tutti, lo so, come sono. Come sei mio piccolo Raven. Lo sappiamo entrambi quanto ci stanchiamo dei traguardi.
Ciò che tocchiamo si distrugge, si ingloba, elogia la mia presenza accrescendo questa fame che davvero non ne conosco la provenienza. Non comprendo cosa mi spinga a desiderare sempre di più, fagocitare persone, usarle, gettarle e ferirle.
C’è una strana, stranissima, perversione in questa necessità e non basta la mia mano su di te.
Non basta che senta il tuo piumaggio e il calore del tuo corpo, del ricettacolo di tutta la mia importanza. Non basta che tu mi sia sempre al fianco perché ciò che sono, ciò che mi impedisce di essere, è tutto ciò che non potrò mai essere.
E allora sai che ti dico?
Lo ruberò agli altri, prenderò la parte mancante di me a loro.
Li masticherò e li butterò.
Come bambole rotte.
Canterò così forte, farò loro così male da dimenticare tutto il mio.
Canterò e suonerò e tu, mio diletto, sovrasterai la mia spalla come fido compagno.
Perché sei ciò che sei e non aspiri ad altro.
Oggi ti racconterò una storia Raven, da capo prima che tu arrivassi.

 

Once upon a time…”

 

{ Trentuno Anni prima. }

Era una mattina come tutte le altre, una di quelle che scandiscono l'esistenza in cicli sempre uguali di sonno- lavoro e oggi, come tutti gli altri giorni, si era trascinata davanti a una piccola bacinella e dell'acqua fredda della precedente sera era più che sufficiente per svegliarla dal torpore del piccolo letto arrangiato.
Non si lamentava mai nonostante dovesse passare di gabbia in gabbia a ripulire i falchi del Re.
Aveva quindici anni ed era una di quelle bambine dagli occhi chiari e i capelli scuri.
Neri.
Definiti.
Ma era anche una di quelle ragazzine che avevano una dignità tatuata addosso come cicatrici, una dignità che rendevano il lavoro più degradante uno stimolo migliorativo notevole.
Ma ambiva anche a evolversi, compiere un balzo in avanti che l'avrebbe elevata nella gerarchia - non di molto - bastava poterli vedere e toccare da più vicino.
I falchi.
Il guanto per il richiamo e l'addestramento stesso.
Bastava poco per renderla felice.
Bastava una piuma.
La leggerezza di un attimo, sognava di poterli accarezzare da troppo tempo da quando in definitiva i suoi genitori l’avevano abbandonata.
Da quando per sopravvivere aveva deciso di servire il Re Stephen e sua moglie.
Quella mattina era intenta a pulire e a strofinare gli indumenti dei falconieri nella piccola fontana a disposizione della servitù laddove il gelo si mescolava in temperature decisamente insopportabili, le mani arrossate e ormai insensibili erano un dolore unico.
L’esecuzione automatica di quei movimenti la rendevano maggiormente incline a sbrigarsi per riacquistare la sensazione di avere ancora delle dita da muovere e delle cose da afferrare con agilità.
Le guance arrossate, il viso contratto la rigidità espressiva delle sopracciglia, le labbra inclinate in una piccola smorfia, il silenzio di parole mai espresse, le spalle minute ed il corpo decisamente troppo magro acerbo nelle curve dritte dei fianchi.
Poi i capelli una cascata mogano un po’ arruffata, sporca in alcuni punti senza riferimenti di acconciatura alcuna se non…
Ecco.
È quel particolare che nessuno vede, nessuno considera qualcosa di “illusorio” o semplicemente qualcosa di ben nascosto.
Una rosa chiara e pallida dai petali freschi, gentili e morbidi incastrata all’altezza dell’orecchio privo di spine.
Quella era il loro piccolo segreto.
Il motivo per cui ogni “Yvonne sei in ritardo!” “Yvonne non vedi che è ancora sporco?” “Yvonne devi lavorare più in fretta” risultavano soltanto parole espresse ma mai davvero prese per ciò che sono; rimproveri , avvertenze, minacce.
Sapeva di lavorare con criterio e dedizione magari con i suoi tempi, ma ogni giorno che fosse inverno o estate negli ultimi dieci minuti si rifugiava - stando attenta - all’interno del grande giardino reale.
S’affacciava spuntando con la testolina nella piccola via che le dava sempre una visibilità sommaria, uno scorcio.
Una squarcio sul mondo delle donne, delle regine, delle attese, della piacevolezza pungente di una Rosa.
Ma non andava mai oltre se ne stava lì ad osservare cosa poteva significare vivere in quelle mura, cosa significava - in realtà - avere una famiglia.



 

Ciao a tutte sono di nuovo qui con una Long forse molto long ma è da tanto, tantissimo tempo che avevo voglia di scrivere qualcosa su Malefica l'ho sempre amata e l'ho trovata bistrattata nella Serie tv e sono davvero emozionata per il film in uscita di A.Jolie.
Perciò la mia mente malata ha partorito questo, spero che qualcuno possa apprezzare. Mano a mano volevo cercare di inserire i personaggi della Serie , dividendo in due parti appunto la storia.
Perché Malefica è diventata Malefica e il suo obbiettivo quando arriva a StoryBrooke.
Avverto che potrebbero esserci delle incogrunze relative alle età dei personaggi ma sto cercando di limitare i danni in caso mi prenderò una licenza poetica XD.
Per il resto mi farebbe molto piacere sapere se può essere in qualche modo interessante, nonostante tutto pubblicherò comunque i capitoli. Grazie ai futuri lettori.
Martina.
  
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