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Autore: Danger_stay    23/02/2014    1 recensioni
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Jane non sapeva più che scrivere. Magari un'altra storia d'amore, ma così sarebbe stata banale. Forse una storia fantasy.. magari che parla di un mondo magico. O forse avrebbe potuto semplicemente raccontare la sua vita, ma lei non aveva niente da dire. La sua vita era perfetta. Stava per realizzare il suo sogno di diventare scrittrice, che altro voleva? Gli serviva soltanto un'altra delle sue idee geniali, ma quella non era giornata a quanto pareva.
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"Sei pazzo?" chiese lei curiosa. Forse quella domanda faceva anche un pò ridere, ma voleva sapere la risposta che lui le avrebbe dato, magari l'avrebbe aiutata.
"Se pazzo vuol dire che farei di tutto per stare con te, e non essere più infastiditi da nessuno, se pazzo vuol dire non ragionare con la mente ma con il cuore, se pazzo vuol dire amare una persona incondizionatamente. Si, allora sono pazzo." rispose lui con non-chalance. Sembrava sincero, ed era riuscito ad aiutarla.
"Hai ragione, sei matto" disse lei ridendo, mentre lo andava ad abbracciare.
Parole: 1111.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Jane non sapeva più che scrivere. Magari un'altra storia d'amore, ma così sarebbe stata banale. Forse una storia fantasy.. magari che parla di un mondo magico. O forse avrebbe potuto semplicemente raccontare la sua vita, ma lei non aveva niente da dire. La sua vita era perfetta. Stava per realizzare il suo sogno di diventare scrittrice, che altro voleva? Gli serviva soltanto un'altra delle sue idee geniali, ma quella non era giornata a quanto pareva. 
Cercò di concentrarsi su un solo elemento della stanza, magari l'avrebbe ispirata.
Si concentrò su una lampada.
Una semplice lampada.O forse no. Una lampada poteva anche stare a significare un idea, una mente funzionante. Qualcuno che ragiona. Magari il suo libro avrebbe potuto parlare di un ragazzo malato, pazzo. Ma che in realtà non era lui ad esserlo, ma gli altri. Era lui il normale, anche se gli altri credevano il contrario.

"Il pazzo non è l’uomo che ha perso la ragione. Il pazzo è l’uomo che ha perso tutto tranne la ragione." disse Gilbert Keith Chesterton.

Pensò che forse poteva basarsi su quella frase. Magari parlare di un uomo che perde tutto, ma al contrario di quello che dice la frase, anche la ragione. 
In oltre era vero, non si diventa pazzi all'improvviso.. sono gli altri che fanno diventare matti.
E poi un pò di follia serve sempre.. senza questo pizzico di follia Jane non avrebbe mai trovato un idea per uno dei suoi libri. 
Certo, all'inizio sembrava facile.. bastava scrivere qualcosa.. ma poi? Non sapeva come continuare che andava dritta alla fine, per poi pensare già al continuo. 
Ma non sapeva come iniziare.. perché a volte abbiamo le idee, ma non i mezzi per liberarle.
A volte la ispirava la musica, a volte qualche film, altre un oggetto o come oggi una frase. Un altra cosa che la ispirava era semplicemente chiudere gli occhi e immaginare un prato verde. Poteva metterci quello che voleva, e immaginare già qualche scena per la storia. Così, le venivano dal nulla. Proprio dal vuoto parte una storia importante.
Era difficile scrivere una storia senza mai cambiarne il significato o la fine. Ma a volte lo faceva, partiva con un idea e la terminava con un altra. E non andava male, inoltre.

Le piaceva scrivere, le trasmetteva delle emozioni mai provate, emozioni non sue.. sensazioni che lei non ha mai provato.. ma i suoi personaggi si. Può vivere attraverso di loro, anche se dovrebbe essere il contrario. 
Li usa come mezzo di sfogo, come un semplice modo di raccontare alcune delle sue esperienze in un modo mai usato prima. Magari migliorandole, cambiandone il finale, peggiorandole.. dipendeva a seconda della storia che voleva scrivere. Ma altre volte dipendeva dal fatto che magari, l'argomento trattato era troppo delicato per lei. Forse perché lo aveva vissuto in pieno.

Alla fine Jane ci pensò, e capì che magari quella poteva essere una buona idea. Avrebbe tanto da scrivere sull'argomento della pazzia. Perché forse, come disse qualcuno, il vero pazzo era quello che non credeva di esserlo.
Ma lei era pazza? Non lo sapeva oppure semplicemente non lo era.

"Jane, vogliamo andare a fare un giro, che ne dici?" disse suo fratello Ned, mentre entrava nella stanza di Jane.
"Sono impegnata, ho una scadenza fra quattro mesi.. e il libro non è completo, devo assolutamente superare l'esame!" disse lei sospirando..come avrebbe fatto a scrivere un libro in quattro mesi? Avrebbe per prima cosa aver avuto le idee chiare sull'argomento da trattare. Sapere già i nomi e le caratteristiche dei personaggi, i loro ruoli, le loro idee ed i loro pensieri. Avrebbe già dovuto scrivere la trama, facendo in modo che la storia segua sempre un certo criterio.. senza cambiare idea all'improvviso. E per finire avrebbe dovuto scrivere gli avvenimenti, le avventure, le scene, i pensieri, le descrizioni e tantissime altre cose che avrebbe dovuto scrivere nel testo. Tutto questo in quattro mesi. Era impossibile da fare, ma le altre volte c'era riuscita.. con un tempo molto più lungo. Ma Jane promise di riuscire a finirlo in quattro mesi, e avrebbe rispettato il patto.

Così lei cominciò proprio dai personaggi.
Il protagonista, appunto il pazzo, decise che lo avrebbe chiamato Holden. Non sapeva perché, ma quel nome gli era venuto in mente all'improvviso .. e lo scelse. 
In quel momento pensò che quel personaggio magari doveva sembrare strano per apparire pazzo. Così gli vennero un miliardo di idee per far si che le persone che leggeranno il libro, pensassero che veramente fosse pazzo. Magari avrebbe potuto dire alla fine una bella frase che racchiuda in sè tutta la trama del libro. Forse avrebbe fatto così.

E mentre stava per continuare a scrivere le idee per descrivere il personaggio di Holden, un forte rumore la fece distrarre, così.. presa dallo spavento, si alzò dal divano su cui era seduta e andò verso la finestra.
"C'è qualcuno qui?" chiese lei. Aveva paura..  ormai era sola a casa. 
Pensando che non c'era nessuno, lei tornò in salone ma una voce , a lei molto conosciuta, la richiamò.
"Che ci fai quì Harry?" chiese lei esasperata. Pensava che ormai si fosse dimenticato di lei, ed invece non era così a quanto pare. 
"Non è una frase fatta ma, cercavo il paradiso e il mio navigatore mi ha portato da te" disse lui sorridendo dolcemente. 
"Non dire cretinate e torna a casa, dai" disse la rossa, mentre portava una ciocca dei suoi capelli dietro l'orecchio. 
"Non dico cretinate! Voglio stare con te.. non mi importa di quell'idiota del tuo ragazzo o di altro, voglio te.. per sempre" continuò lui alzando il tono della voce. Ne era stanca. Già.. o forse no? Magari avrebbe potuto scrivere di lui..
"Sei pazzo?" chiese lei curiosa. Forse quella domanda faceva anche un pò ridere, ma voleva sapere la risposta che lui le avrebbe dato, magari l'avrebbe aiutata.
"Se pazzo vuol dire che farei di tutto per stare con te, e non essere più infastiditi da nessuno, se pazzo vuol dire non ragionare con la mente ma con il cuore, se pazzo vuol dire amare una persona incondizionatamente. Si, allora sono pazzo." rispose lui con non-chalance. Sembrava sincero, ed era riuscito ad aiutarla.
"Hai ragione, sei matto" disse lei ridendo, mentre lo andava ad abbracciare.
"Scusami, giuro che non darò più retta a mia madre su qualunque cosa dirà" gli sussurrò all'orecchio, mentre lei assumeva un colorito più roseo alle guance. 
"Ti credo soltanto se mi dai qualche altra idea per il mio libro" disse la rossa sorridendo sfacciatamente.
"Tempo?" chiese lui.
"Quattro mesi, soltanto. Che scrivo?" domandai sedendomi sul divano, mentre lui fece lo stesso.
"Scrivi.." disse lui, mentre faceva spallucce.
"Di cosa?" domandò ancora lei, ridendo. "Pensavo di parlare di pazzia" continuò sorridendo.
"Scrivi di noi, allora." rispose prima di darle un bacio a stampo sulle labbra.


ANGOLO AUTRICE
Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione. Un baacio!
-Sweetie.
  
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