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Autore: Mi_Killjoy    23/02/2014    2 recensioni
Non sapete quanto mi piacerebbe raccontarvi dell'amore puro, vissuto semplicemente da due ragazzi che si amano, o perchè no, per la gioia delle persone più bigotte, l'amore tra un ragazzo e una ragazza, magari lui è un principe e lei la principessa che deve essere salvata.
Se la trama fosse questa riuscireste già a sentire il sapore dolciastro e nauseante, quasi fastidioso e bruciante della frase "e vissero felici e contenti". Invece, per vostra sfortuna siete capitati qui, da me che non farò altro che riportare i fatti che sono accaduti realmente, niente di semplice, niente finale da favola.
Ma, visto che i fatti hanno bisogno di essere elaborati accuratamente per essere capiti, e di tempo non ne abbiamo abbastanza, ho bisogno di iniziare, proprio ora...
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La breve storia di due tristi uomini famosi: come tutto finì.





Li vedete quei ragazzi? Si, proprio quei due, quello che sembra un vampiro e il ragazzetto punk, Gerard e Frank.
Vedete come sono felici mentre si baciano sotto quell'albero? Si, proprio quello, il loro albero di pesco, riuscite a sentirne l'odore? Riuscite a vederne i colori pastello che sembrano accarezzare i vostri occhi? E le loro fedi che sembrano luccicare sotto la luce del sole, le vedete?
Ecco, ora guardateli più attentamente, nello specifico la bolla in cui li avete chiusi. Vedete?
Bravi, ora fate scoppiare quella bolla, perchè ciò che sto per narrare è completamente diverso da ciò che avete appena visto.
Non sapete quanto mi piacerebbe raccontarvi dell'amore puro, vissuto semplicemente da questi due ragazzi che si amano, o perchè no, per la gioia delle persone più bigotte, l'amore tra un ragazzo e una ragazza, magari lui è un principe e lei la principessa che deve essere salvata.
Se la trama fosse questa riuscireste già a sentire il sapore dolciastro e nauseante, quasi fastidioso e bruciante della frase "e vissero felici e contenti". Invece, per vostra sfortuna siete capitati qui, da me che non farò altro che riportare i fatti che sono accaduti realmente, niente di semplice, niente finale da favola.
Ma, visto che i fatti hanno bisogno di essere elaborati accuratamente per essere capiti, e di tempo non ne abbiamo abbastanza, ho bisogno di iniziare, proprio ora...


"My Chemical Romance" recitava a caratteri cubitali lo striscione sul palco. 
Il concerto era finito da una mezz'oretta e, mentre gli altri erano andati nei camerini, Frank e Gerard erano rimasti lì, sdraiati per terra, abbracciati, con l'adrenalina ancora nelle vene, che faceva battere loro il cuore a mille.
Gerard ancora non poteva crederci, i suoi sogni si erano avverati, e l'orgoglio che sentiva in petto era qualcosa di indescrivibile.
Loro, i quattro sfigati del New jersey, più quello di Chicago erano riusciti ad arrivare all'apice del successo,  dove nessuno, neanche nel migliore dei bei sogni era riuscito ad immaginare.
Continuava a stringere la mano sudata di Frank, non l'avrebbe lasciata per nulla al mondo, neanche se il mondo fosse finito in quell'istante, anzi, se così fosse stato avrebbe stretto quella mano tatuata ancora più forte.
Lo sguardo di Gerard si posò d'un tratto su gli occhi limpidi del più piccolo.
Erano così sinceri, ingenui, talmente tanto che Gerard aveva voglia di stringerlo fra le braccia e non lasciarlo andare mai più. Avrebbe voluto proteggerlo a tutti costi, nessuno poteva fare del male al suo piccolo Frank. Non l'avrebbe mai permesso.

E mentre il più grande pensava a queste cose, Frank ricambiava lo sguardo, ma lo scrutare così attento degli occhi di Gerard nei suoi, lo faceva sentire nudo.
Pensateci un attimo. Pensate a quella volta in cui vi hanno guardato negli occhi e voi vi siete sentiti nudi. Ora, potreste aver avuto due tipi di reazione: la prima, è che vi siete sentiti in imbarazzo, così fottutamente in imbarazzo che avreste avuto voglia di girarvi dall'altra parte, o magari di scappare via, correre e perchè no, magari rifugiarvi sotto le vostre coperte e non uscire mai più.
Nel secondo caso invece, quello che preferisco, potreste esservi sentiti si nudi, ma anche al sicuro, perchè in quel momento anche chi vi guardava, ai vostri occhi, era nudo.
E Frank si sentiva proprio così, anche Gerard per lui era nudo e non avrebbe potuto desiderare altro.  
Chiunque in quel momento li avesse visti avrebbe capito che quei due si amavano. Era impossibile negarlo.
Gerard sospirò. In quel momento poteva sentire ancora le urla di quei ragazzi che poco prima erano, come lui, pieni di adrenalina,  che conoscevano a memoria tutte le parole delle  canzoni, forse meglio di lui, si ritrovò a pensare. Poi cosi, un po' per abitudine, un po' perchè i capelli gli stavano davanti a gli occhi, spostò il ciuffo corvino di Frank. Continuava a guardargli quegli splendidi occhi nocciola, il cui ricordo gli sarebbe rimasto impresso nella mente per sempre.
Poi gli guardò la bocca, quella splendida bocca invitante, adornata con quel cerchietto di metallo.
Accarezzò il viso a Frank e piano, dolcemente sfiorò con l'indice le labbra del più piccolo.

-Sei bellissimo.- Gerard sussurrò quasi a fior di labbra, alternando lo sguardo tra gli occhi e la bocca di Frank.
E come sempre il più piccolo arrossì, lo faceva sempre, ma non distolse lo sguardo. Ricordate? Loro erano nudi insieme, Frank avrebbe sempre permesso l'altro di guardarlo.
Gerard riprese ad accarezzargli la guancia e, con il pollice questa volta, gli accarezzò ancora le labbra.
-Mi dici a cosa stai pensando- chiese il più grande, beandosi ancora di quella pozza color nocciola.
-Sarebbe bello rimanere qui, così, per sempre insieme a te- sussurrò il più piccolo avvicinandosi al viso dell'altro.
Gerard non potette resistergli. Quella vicinanza così assurda gli faceva salire il sangue al cervello, così con foga baciò le labbra dell'altro che ovviamente, come lui aspettava che questo momento giungesse.
Le loro lingue giocavano tra di loro, si divertivano a rincorrersi e accarezzarsi, l'uno nella bocca dell'altro, ma volevano di più, sempre di più. Frank si mise a cavalcioni su Gerard e gli sfilò la maglietta. Quanto amava quella pelle pallida, così liscia, così invitante, e mentre dispensava baci e morsi sul suo collo risalì e ritornò a baciargli le labbra.

Ma, miei cari lettori, si sa, le cose non vanno mai come dovrebbero andare, e credetemi, avrei tanto voluto scrivervi che quei due alla fine fossero riusciti a stare insieme, carnalmente intendo, si, mi sarebbe piaciuto molto narrarvi di come la serata sarebbe trascorsa, di come si fossero sentiti o di quello che avrebbero provato, ma ahimè, non possiamo cambiare il corso del destino, solo per una manciata di minuti di puro divertimento ed eccitazione.
Dicevamo...

Mentre Frank dispensava baci e morsi sul suo collo di Gerard, risalì e ritornò a baciargli le labbra.
-Ehm- il tono imbarazzato di Ray ruppe il conversare delle due bocche -Gerard, ecco,c'è Lynz di là, e... e ti stava cercando- l'afro sospirò. -Muoviti, ti sta aspettando in camerino.-
Improvvisamente Frank ebbe voglia di vomitare. Si, avrebbe vomitato nella maglia di Gerard e dopo a Lynz sarebbe toccato pulire.
Il più piccolo si alzò e si sedette sull'amplificatore che meno di un'ora fa faceva in modo che il suono della sua Pansy riecheggiasse per tutto il teatro.
Gerard si sentì vuoto. Non erano più nudi in due, ora era solo lui a essere nudo. E anche letteralmente.
Frank sentiva gli occhi lucidi, eppure lo sapeva, mille volte si era ripetuto che loro due non sarebbero mai potuti stare insieme, ma ogni volta era come se il suo cuore venisse stritolato.
Anzi, era proprio Gerard a stritolarglielo. Era così facile per Gerard prendere il suo cuore dalla sua cassa toracica, troppo facile, e lui glielo permetteva ogni volta, nonostante sapesse che dopo avrebbe sanguinato, e anche di più della volta precedente.
Però Lynz non riusciva proprio ad odiarla.
Non era colpa sua se Gerard e Frank erano due coglioni. Anzi, a Frank, Lynz faceva quasi pena.
Almeno con lui Gerard era sincero.
Ancora una volta, accucciolato sopra l'amplificatore guardò Gerard e cazzo, non poteva essere, stava piangendo.
Avrebbe tanto voluto avvicinarsi e asciugare quelle lacrime, ma non l'avrebbe fatto. Secondo Gerard, non era compito suo.
Il più grande, una volta rivestitosi uscì fuori da quella stanza senza degnare Frank di uno sguardo.

Sapete già cosa il nostro piccolo punk ha provato. 
Si, esatto. L'abbiamo provata tutti questa sensazione.

Niente. Ecco cosa ricordava Gerard della nottata appena passata. Niente.
Sapeva solo che si era ubriacato e ora, era nel letto di chissà quale hotel, nudo, con Lynz che stava dormendo sul suo braccio, che per altro aveva perso sensibilità.
Cercò di levarsela di dosso, in quanto il suo dolce peso stava per mandare in cancrena il braccio che gli serviva per fare praticamente tutto.
Quella stanza era diventata improvvisamente troppo piccola, si sentiva soffocare, doveva solo prendere una boccata d'aria, così si alzò e iniziò a cercare i suoi vestiti sparsi per la stanza.
Si vestì più in fretta che potette, prese gli occhiali da sole, le sigarette e il cellulare e uscì dalla stanza che per una notte era stata la sua casa. Poi compose il numero che conosceva a memoria e si portò il cellulare all'orecchio.
-Pronto? Chris, ho bisogno di un favore.-

Ma ogni cosa al suo tempo. Ritorniamo al nostro piccolo punk, perchè anche lui, di certo non se ne era stato con le mani in mano, anzi, forse si era divertito anche più di Gerard. Dopotutto una notte passata in dolce compagnia con Jamia, e da sobrio, non era certo una notte passata male.

-Quindi fammi capire.- esclamò Jamia mordendo il suo toast, ancora con indosso solo la camicia di Frank -Mikey ha intenzione di chiedere ad Alicia di sposarlo?-

-Già. Mi chiedo se quel nerd avrà le palle per farlo. Insomma, tu ce lo vedi sposato? O addirittura con un figlio? Povero bimbo, mi auguro che sopravviva.-

-Ma dai Frank, non essere così pessimista, vedrai che si responsabilizzerà. Non è detto che se uno vuole farsi la doccia con la stufa, allora lo farà per sempre.- disse Jamia cercando di far apparire Mikey più responsabile, senza successo, a Frank.

-Dici questo perchè non sei tu che deve salvare la piccola principessa nerd ogni volta- Frank si accese una sigaretta -E' uno stress cercare di farlo arrivare a un'età decente, e non voglio avere un morto sulla coscienza.- disse ironicamente aspirando l'aria sporca di fumo.

-Non penso che tu sia l'unico a dover badare alla piccola princip...ehm...Mikey- la ragazza ridacchiò -Anche Gerard lo fa. C'ero quella volta in cui aveva intenzione di piastrarsi i capelli mentre era nella vaca da bagno,e Gerard...-

-Si da il caso che Gerard passi la metà del tempo in cui siamo insieme a pensare di scoparsi Lynz, e , parole sue, non ha tempo per badare alle cazzate che fa suo fratello.

-Non capisco perchè tu sia così arrabbiato con Gerard ultimamente.- chiese Jamia.

E Frank a quel punto si stava per uccidere con le sue mani.
Poi si calmò e pensò un attimo.

-Niente, è solo che ultimamente è distratto. Pensa poco alla band e ho paura che mandi tutto a puttane.-

Jamia, da brava fidanzata qual'era si avvicinò a Frank e lo strinse a se', avrebbe fatto di tutto per rassicurarlo, ma poi lo guardò negli occhi e lui si sentì così sporco.
Un po' come quando vostra madre vi chiede se avete fumato. Avete presente, no? Voi, con tutte le vostre forze cercate di dimostrare il contrario, ma alla fine, sotto sotto avrete sempre il sospetto che vostra madre vi abbia scoperto.

Poi, echeggiò lo squillo di un telefono nella stanza, e Frank si sentì sollevato. 

E, miei cari lettori, ciò che ci aspetta non sono affatto liete notizie.

Frank prese il cellulare e lesse il nome di Bob -Cosa cazzo vuole alle 10 di mattina.- e chiedendo più a se stesso che a sua moglie cosa il vichingo volesse da lui finalmente si decise a rispondere. -Pronto?-

Ora, in effetti, cosa mai avrebbe potuto volere Bob, alle 9.58 di mattina da Frank? E poi Bob non lo chiamava normalmente, perchè avrebbe dovuto farlo di mattina presto? Sia per Frank, che per Bob, quell'ora era di solito "il pieno della notte" in quanto la vita di una rock star, si sà, non è facile come sembra e molto spesso gli orari che i nostri ragazzi fanno sono allucinanti.
Okay, ora che Frank era sveglio non era preoccupante in se' per se', era insieme a Jamia, e ciò risolveva circa il 90% della questione del perchè Frank fosse sveglio a quell'ora.
Mettetevi nei panni di Frank. 
Cosa vi sareste aspettati da Bob, con un cellulare in mano, e a quell'ora?
Ma il nostro piccolo punk se lo sentiva, se lo sentiva che qualcosa non andava.

-Cazzo.- fu l'unica espressione che riuscì ad uscire dalla bocca del nostro piccolo punk, dopo aver chiuso la conversazione con Bob.

Ma ritorniamo alla questione di Gerard, solo per un momento però.
Una Lynz incazzata, in una stanza di un hotel pacchiano e costoso era l'ultimo dei suoi problemi.

Cosa c'è peggio di Lynz incazzata, vi chiederete voi, ma evidentemente non conoscete ancora i problemi di Gerard Way.

-Sto cercando Raymond Toro, sono Frank Iero, devono averla avvisata che sarei arrivato.-

-Oh, signor Iero, mi segua pure.-

Avete mai fatto caso a quanto sono bianche le pareti di un ospedale? E' un bianco malato, quasi a voler riflettere la condizione dei pazienti su quei muri che chissà quanti avvenimenti, quanta disperazione e perchè no, anche morti hanno visto.
Figuratevi, che il nostro piccolo punk era talmente preoccupato da non riuscire nemmeno per un attimo a notare il bel sedere dell'infermiera che, salendo le scale, ancheggiava volutamente, e anche troppo, quasi a un palmo di distanza dal bel visino che Gerard, proprio in quel momento stava ricordando.

-Stanza 22, è proprio questa. Prego, entri pure.- la ragazza gli tenne la porta aperta ed entrò insieme a lui nella stanza. 

-Bob.- esclamò sotto voce Frank, notando l'amico che dormiva su quella poltrona che sembrava troppo piccola, accanto a quel letto.

-Ecco, signor Iero, la situazione è molto complicata. Il signor Toro è arrivato verso le nove di questa mattina, accompagnato dal signor Way, Gerard Way. A quanto pare sono stati aggrediti e il signor Toro, per difendere il suo amico è... è stato picchiato, ed ecco, è già un miracolo che sia vivo, anche se momentaneamente è in coma, e tutti noi, lo staff medico, pensiamo che ci sono buone possibilità che possa riprendersi. Dobbiamo ancora fare alcuni esami, dopo potremmo darle una risposta più certa.- la ragazza, che sembrava molto stanca, sospirò.

-E... e il signor Way?- Frank aveva quasi paura di chiederlo.

-E' nell'altra stanza che sta facendo gli ultimi accertamenti, ma non si preoccupi, nulla di grave, appena potrà lo raggiungerà in questa stanza.- la ragazza, finita la frase si congedò e ritornò nel corridoio quasi vuoto.

Avete mai provato sentimenti così contrastanti e così simili allo stesso tempo? Mettetevi nei panni di Frank. Il sollievo, la felicità nel sapere che Gerard sta più o meno bene, il grande amore della vostra vita è vivo. Allo stesso modo e della stessa intensità disperazione è terrore: il vostro migliore amico è in coma e le possibilità che ha non sono ben chiare.
Personalmente, non mi sono mai trovata in questa situazione, anzi si, una volta, ma ero troppo piccola per ricordarmene.

Frank si sedette annullato dai suoi sentimenti sulla poltrona accanto a quella di Bob. Improvvisamente si sentì così pesante, anche le sue palpebre erano pesanti, e alla fine, Morfeo ebbe la meglio sui sentimenti.



***



Oramai Gerard, così come gli altri tre, non dormiva da una settimana. Non riusciva a chiudere occhio per la preoccupazione per Ray, ma il senso di colpa era ancora più forte.

Miei cari amici, come ho detto precedentemente, sono qui per raccontare, anche se credetemi, vorrei tanto cambiare ciò che sta per succedere.
Tutto questo è stato a causa di una debolezza umana, questa volta quella di Gerard che aveva sentito il bisogno di ritornare a usare delle droghe. 
Quella mattina aveva contattato Chris per procurarsi qualcosa, qualsiasi cosa sarebbe servito per dimenticare i suoi problemi, i suoi sentimenti, avrebbe preferito inghiottire se stesso piuttosto che rimanere lucido.
Fatto sta che quella mattina, per Chris non era la migliore delle giornate, e il suo nervosismo riportò a galla vecchie questioni che aveva lasciato in sospeso con il nostro vampiro, che per altro non ricordava del conto non saldato qualche anno fa.
Ad ogni modo, Chris, che i piedi in testa, a detta sua, non se li faceva mettere, si fece trovare in adorabile compagnia, con due omaccioni che di buono non avevano niente.
Pensate a Gerard.
Cosa poteva fare se non chiamare il suo amico più fidato, quello che ti aiuterebbe a seppellire un morto? Si, esatto, aveva pensato di chiamare Frank, ma per fortuna, o per sfortuna non lo fece, così i suoi pensieri si aggrapparono alla figura di Ray, che per difendere l'amico, ora era in fin di vita.

-Caffè?- la voce di Frank non stava proprio bene con quelle due occhiaie che erano l'unica cosa che coloravano il volto di quel ragazzo.

-Si, vengo con te.- detto ciò i due uscirono dalla stanza per "andare a prendere il caffè".

Gerard stava per svoltare nel corridoio alla sua destra, quando Frank gli prese la mano.

-No, vieni con me.- disse Frank con gli occhi lucidi, ma Gerard non fece altro che stringere la sua mano. Ricordate? Se il mondo finisse, Gerard stringerebbe la mano a Frank più forte, e il nostro vampiro se lo sentiva. Il loro mondo stava per finire.

Nessuno dei due parlò per tutto il tragitto. Furono i cinque minuti più lunghi della vita di entrambi.
Salirono l'ultima rampa di scale e Frank aprì una porta che portava direttamente sull'attico dell'ospedale.
Il piccolo ragazzo punk lasciò andare Gerard avanti e gli lasciò la mano, ma qualcosa, proprio in quel momento si ruppe nel cuore di Gerard.

-Sai perchè voglio parlarti?- chiese Frank con la voce che gli tremava.

-No, ma ho paura.-

Frank si asciugò una lacrima e tornò a parlare.

-Quando Ray si sveglierà deve cambiare tutto.-

E Gerard non riuscì proprio a capire. Cosa voleva dire con quel cambiare? Voleva forse lasciare la band? E il solo pensiero terrorizzò a tal punto Gerard da mozzargli il respiro.
Se lui se ne fosse andato niente avrebbe avuto più senso. Aveva bisogno di lui.

-Io- Frank prese un lungo respiro -Io voglio stare insieme a te, alla luce del sole.-

Improvvisamente Gerard sentì le gambe cedergli.

-Frank, lo sai, io oramai sono sposato e...-

-Non mi interessa, sai benissimo ciò che vuoi. E più volte me l'hai detto. Allora perchè non ci lasciamo tutto alle spalle? Jamia, Lynz, possiamo lasciarcele alle spalle, e sai che puoi, farlo, lo sai, perchè tu... tu mi ami!-

Sappiamo tutti che Gerard ha una mente un po' contorta, e non vi nego che in quel momento ebbe voglia di urlarlo a tutti, si perchè lui amava Frank, lo ama ancora oggi più di quanto ama se' stesso o Lynz.
Ma, miei cari lettori, il nostro Gerard aveva, ed ha tutt'ora problemi ad accettare la sua sessualità.
Lui non si accetterà mai. Sapere che il tuo migliore amico è gay non lo spaventerebbe, ma accettare finalmente di essere gay, per lui sarebbe una catastrofe.
E poi alla fine Lynz lui l'amava. Era diverso da come amava Frank, ma a modo suo l'amava.

-Non è vero! Sai che stai sbagliando, io amo Lynz, lei è mia moglie e con lei starò fino alla fine dei miei giorni.- potete solo immaginare quanto questo abbia fatto male si, a Frank, ma a Gerard di più.
Che codardo il nostro vampiro. Per lui era più facile negare di amare Frank, che spiegare le sue stupidissime crisette da adolescente che sta conoscendo se' stesso.

-Ma guardati. Sei patetico.- sputò Frank con tutto lo sdegno. -Come fai a mentire su una cosa del genere?-
E Gerard si sentì sporco, e viscido.
Si sentiva nudo. Ancora una volta era nudo solo lui.

-Gerard, sposami.-

-No, Frank.-

-Gerard,- Frank era oramai in lacrime -sposami.-

-Frank, tu sai che non posso.- Gerard cadde in ginocchio, sul pavimento freddo e sporco, con il volto tra le mani.
Stava piangendo.
-Tu lo sai che lo farei, lo sai che ti sposerei e che ti bacerei , in ogni fottuto momento. Sai quanto mi piacerebbe baciarti sotto l'albero di pesco che c'è a Belleville, l'albero degli innamorati, ma non posso amore mio. Io non posso.-

E ancora una volta la fragilità umana prese il sopravvento su ogni azione logica che si sarebbe potuta compiere.

Frank si sedette per terra e abbracciò Gerard con tutte le sue forze, il suo vampiro non poteva fargli questo, ma si lasciò andare anche lui, e le loro lacrime si mischiarono sul volto di Gerard.

Il nostro piccolo punk sentì ancora quel dolore al petto, ancora una volta Gerard stava tentando di cavare fuori il suo cuore, e ci stava riuscendo, oh se ci stava riuscendo. Se avesse continuato così il suo cuore sarebbe scivolato via per sempre dal suo corpo e ne era sicuro, sarebbe appartenuto per sempre a lui, ma non poteva permetterglielo.

-Gerard, prima di venire qui ho chiesto a Jamia di sposarmi, lei ha accettato. Voglio solo che tu sappia che io avrei buttato tutto nel cesso per te.- 

Ed era veramente così, Frank lo avrebbe fatto sul serio se Gerard gli avesse detto di si.

E miei cari lettori, mi sarebbe tanto piaciuto scrivere che Gerard accettò, e che vissero tutti felici e contenti, ma così non fu.
Tutto diventò, col passare del tempo, un fottuto casino e Gerard, come al solito, non potette far altro che mandare tutto a puttane.
In breve tempo i My Chemical Romance finirono.
Tutti i membri decisero di mettere fine alla la band prima che si auto compromettessero, cosa che stava rapidamente succedendo.

E ora, miei cari lettori, mi trovo nella stanza di Gerard Way, un vecchio in fin di vita che mi sta dettando le sue memorie.
Ha vissuto la sua vita, ed è stata intensa.
Bandit oramai è grande, ha dei figli ed una vita felice.
Lynz invece è qui,è appena entrata. E' accanto a Gerard che gli sorride e gli ha  portato un caffè.
Le sue soddisfazioni, Gerard, le ha si avute, ma ha anche i suoi rimpianti.
Sarebbe stato bello passare la sua vita insieme a Frank, ma anche lui ha avuto la sua vita piena. Ha avuto quattro figli, uno dopo la fine della band.
In conclusione, questa storia non avrà mai un lieto fine.
Se Frank e Gerard, quella mattina avessero accettato di passare la vita insieme Bandit, Cherry, Lily, Miles e Jimmy non sarebbero mai nati.
Allo stesso modo, avendo vissuto la sua vita con Lynz, non si è mai sentito felice sul serio. Gerard vuole ancora perdersi nelle pozze nocciola del suo piccolo punk.
Lui, ancora aspetta Frank segretamente. Ma Frank non arriverà mai.

Ancora una volta vi dico, avrei preferito scrivere della soddisfazione di Gerard nel vedere il sorriso di Frank, o della gioia di Frank nel vedere Gerard disegnare, di mattina presto con un caffè poggiato sulla scrivania. O ancora, mi saprebbe piaciuto narrarvi della felicità che avrebbe portato quel cerchietto d'oro all'anulare del ragazzetto punk e del vampiro, magari mentre sorridevano sotto l'albero di pesco.
Ma, miei amati lettori, il tempo scorre, e Gerard ha bisogno di riposare.
Ecco a voi la breve storia  di due tristi uomini famosi. Ecco come tutto è finito.
















  
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