E proprio quando sento la mia vita lasciare il mio corpo, ormai circondato di quel caldo fascio di luce, mi sento per la prima volta da tanto tempo.. felice.
 Felice di aver trovato un modo per rimediare al male che ho causato.
 Felice di aver salvato il mio miglior amico nonché fratello.
 Felice di fermare la Bestia.
Guardo Kuo accasciarsi al suolo e morire. Non si meritava questo, anzi: nessuno dei conduit che stavano morendo i tutto il mondo si meritavano questa morte improvvisa, senza aver avuto la mia stessa fortuna di aver potuto salutare le persone a cui tengo. Istintivamente penso alla proposta di John e vedo in essa un dettaglio che mi era sfuggito: avrei vissuto, avrei potuto trovare un altro modo, e poi, magari, mettere su famiglia, vivere fino alla fine dei miei giorni… ma che cosa sto dicendo? Ho deciso questo perché non voglio che gli altri paghino le conseguenze dei miei errori.

-Argh.. –

Non mi sento più le gambe e cado in ginocchio, consapevole della mia imminente fine. Sentii dei passi e quando mi girai trovai Zeke che mi guardava, si era tolto gli occhiali quel culone grasso, costringendomi in qualche modo a guardarlo negli occhi. Cominciai a faticare per respirare. Gli feci un occhiolino, incurante della lacrima che mi scese all’ unisono con la sua; incredibile! Anche in quel momento, alla fine di tutto, io e lui riuscivamo a capirci con un solo sguardo.
 La vista iniziò ad annerirsi, come se si stesse alzando del fumo. E all’ ultimo istante, quando riuscii in qualche modo a capire di essere al capolinea, usai le mie ultime forze per dire un piccolo ma profondo << Grazie >> che probabilmente nessuno avrebbe mai sentito. Crollai a terra, aspettando che quel fumo portatore di morte finisse il suo lavoro.
Mi sentivo.. leggero. Leggero come non mai. Questa fu la mia prima sensazione, ma poi mi resi conto che intorno a me c’ era.. il nulla. Né bianco, né nero, né tantomeno New Marais. Eppure mi sentivo accecato , come se qualcuno mi stesse puntando una torcia in faccia.

- Cole McGrath –

 Apparve davanti a me un ragazzo a me sconosciuto. Non riuscivo a vederlo chiaramente, era come se avessi bisogno di un paio di occhiali per vedere bene. Era chiaro però che avesse un berretto rosso e un qualcosa legato al polso. Mi sembrava di vedere un tatuaggio sul braccio destro, intorno al quale vi danzava come se niente fosse del fumo.

- Grazie a te. –

Mi chiesi cosa volesse dire e cercai di domandarglielo ma non riuscii a parlare. Tuttavia lui sembrò leggermi il pensiero

- Hai dato la vita per l’ umanità: hai fatto in modo che per molte persone ci fosse un domani, in cambio di quello dei conduit. Sei stato discriminato, minacciato, isolato. E tu, consapevole di questo, hai sacrificato te stesso, lasciando il mondo che ti ha reso infelice ringraziandolo di averti ospitato. Ma è lui che ti dovrà ringraziare per sempre, ma perdonalo se ora ci sono io al posto suo. Quindi grazie: grazie di aver costruito le fondamenta di un futuro sereno. Ti hanno detto che l’ RFI avrebbe distrutto tutti i conduit, ma io sono la prova del contrario. Si, sono un conduit e in qualità di esso, ti prometto che darò tutto me stesso per seguire le tue orme e presto te lo dimostrerò, parola di Delsin Rowe. –

Si dissolse in fumo che poi diventò una porta, lasciandomi con il pensiero di aver lasciato un esempio da seguire e che, forse, la mia non sarebbe stata una storia priva di significato.

“ Bene Delsin Rowe, ora tocca a te. ” e mi incamminai verso la porta per l’ ignoto.